I trucchi di Gianni Golfera, l’uomo con più memoria al mondo
Striscia la notizia ha recentemente dedicato due servizi a Gianni Golfera (qui e qui), un personaggio che negli ultimi anni ha avuto un certo successo negli ambienti dei corsi motivazionali grazie a una serie di dimostrazioni di memoria presentate nell’ambito di molte manifestazioni e trasmissioni televisive, anche autorevoli come Superquark. Abbiamo chiesto un parere a Federico Soldati, prestigiatore, mnemonista e mentalista, autore di un testo che sta girando in rete da qualche giorno.
Chi è Gianni Golfera?
Gianni Golfera si fa chiamare “L’uomo con più memoria al mondo” e afferma di aver memorizzato 261 libri a carattere filosofico, sequenze di 10 mila numeri, interi mazzi da carte, cubi di Rubik e altro ancora. Scopo di queste dimostrazioni è anche quello di promuovere e pubblicizzare una serie di corsi di apprendimento veloce e tecniche mnemoniche.
In realtà, a un occhio attento non sfugge il fatto che le sue performance pubbliche (facilmente rintracciabili su internet) sono ottenute per lo più tramite trucchi da prestigiatore. Alcune delle sue abilità, invece, vengono annunciate da Golfera in ogni occasione possibile, senza però essere mai state dimostrate pubblicamente.
Più nello specifico, il Metodo Golfera non è affatto un sistema rivoluzionario di sua invenzione, ma si limita a riproporre tecniche ben conosciute (e funzionanti), sotto certi punti di vista anche un po’ obsolete, che non mancano però di stupire chi le sperimenta per la prima volta o le vede in azione.
L’uomo con più memoria al mondo?
In quasi ogni apparizione pubblica e nei libri da lui pubblicati Gianni Golfera si fa presentare come “L’uomo con più memoria al mondo”. Quest’affermazione deriverebbe, come scritto nella biografia presente sul suo sito, dalla comunità scientifica internazionale la quale non sarebbe riuscita a stabilire i limiti della sua memoria. In realtà la memoria di Golfera non ha nulla di eccezionale, soprattutto se paragonata a quella di grandi campioni di memoria internazionali come Dominic O’Brien, Ben Pridmore, Clemens Mayer e altri personaggi ufficialmente ritenuti i migliori al mondo.
Golfera non solo non ha mai partecipato alle più importanti competizioni di memoria (qui la lista delle competizioni e dei partecipanti) ma soprattutto le sue prestazioni sono molto scarse rispetto a quelle di un bravo mnemonista.
Golfera, per esmpio, ha dimostrato in diverse occasioni di riuscire a memorizzare quaranta cifre in cinque minuti. Nonostante si tratti di una esibizione notevole, pochi sanno che è una abilità alla portata di tutti. Per fare un confronto, uno dei veri campioni di mnemotecnica come Johannes Mallow è in grado di memorizzare in cinque minuti più di quattrocento cifre.
Definire Golfera “L’uomo con più memoria al mondo” è dunque un’operazione meramente pubblicitaria, che non tiene conto della realtà.
Il gioco del Cubo di Rubik
In diverse occasioni Golfera ha dimostrato come, grazie alla sua memoria prodigiosa, sia in grado di risolvere un cubo di Rubik bendato, dopo aver studiato i suoi colori per pochi secondi. Abbiamo chiesto a Andrea Santambrogio, in arte “Kilney”, realizzatore di un record italiano per la più veloce risoluzione del cubo di Rubik ad una mano (qui la sua performance in un video). Kilney ci spiega che quando si risolve un cubo di Rubik da bendato si memorizzano i vari colori creandosi nella mente (a seconda del metodo di memorizzazione usato) una serie di frasi o associazioni soggetto/oggetto che poi aiutano a risolverlo una volta bendati.
La tecnica di soluzione del cubo da bendati è totalmente differente da quella utilizzata nella soluzione “normale” questo perché, continua Kileny “quando si risolve ad occhi aperti le permutazioni sono milioni e in continuo cambiamento, quando invece si risolve da bendato si eseguono movimenti detti di “set up” e “contro set up” che servono a non scombinare lo schema memorizzato (altrimenti la memorizzazione iniziale sarebbe stata inutile)”.
Golfera utilizza la tecnica appena descritta da Kilney? No. “Golfera usa, per risolverlo, il classico metodo dei principianti, chiamato “metodo a strati”. Inoltre, per come lo risolve lui è lecito pensare che sbirci sotto la benda. Proprio per evitare questo tipo di trucchi, nelle nostre competizioni ufficiali poniamo un foglio di carta fra gli occhi e il cubo una volta che il soggetto inizia la risoluzione”.
Coerentemente con questo scenario, Golfera non ha mai accettato di mostrare la risoluzione del cubo bendato ai delegati ufficiali italiani dell’associazione sul Rubik, rifiutando anche un premio in denaro nel caso la risoluzione si fosse rivelata autentica.
Nonostante ciò, il gioco con il cubo di Rubik è presentato come un’applicazione delle sue tecniche di memoria, oggetto dei suoi corsi, anche in occasione di trasmissioni televisive come Borders (Italia 1) e durante la presentazione del corso “Performance Strategies”, come confermato da molti testimoni e anche da un video.
Memorizzare un mazzo di carte
Durante la trasmissione di Paolo Bonolis Il senso della vita (Canale 5) Gianni Golfera ha dimostrato al pubblico di riuscire a memorizzare un mazzo di carte in pochi secondi. Per un bravo mnemonista non si tratta di un’impresa molto difficile (l’attuale record del mondo è di meno di 30 secondi. Qui un video) ma anche in questo caso il protagonista ha compiuto la dimostrazione con un trucco da prestigiatore: una benda calata sugli occhi non gli impediva di vedere verso il basso, e un mazzo contrassegnato gli ha probabilmente consentito di esibirsi nella performance senza alcuna necessità di memorizzare davvero le carte da gioco. L’inganno è stato svelato da Moreno Morello, inviato di Striscia la Notizia, durante un’incursione nel corso di uno dei seminari di Golfera. Il servizio televisivo che lo documenta è andato in onda il 9 maggio 2011.
Il gioco dei battiti cardiaci
In un’altra dimostrazione, usando uno stetoscopio, Gianni Golfera afferma di memorizzare i battiti cardiaci di alcuni volontari, associandoli ai loro nomi (qui un video). Dietro a questo esperimento, presentato in molte occasioni, si nasconde un altro trucco: per riconoscere le persone che ha davanti, seppure sia bendato Golfera sembra che sbirci la punta delle scarpe, ed è questo l’indizio che gli consente di riconoscere i presenti. I prestigiatori utilizzano molte tecniche per riuscire a vedere attraverso una benda. Questa dimostrazione è comunque poco verosimile anche da un punto di vista scientifico, dato che il battito cardiaco non è regolare e può cambiare in pochi secondi. Inoltre Golfera e il presentatore poggiano lo stetoscopio in due punti che non sono sempre gli stessi, il che può rendere il suono del battito cardiaco anche molto diverso.
Cucchiai piegati con il pensiero
Sul Corriere della Sera del 13 ottobre 2008 la giornalista Elvira Serra racconta, tra il serio e il divertito, una esibizione di Golfera sovrapponibile a quelle di Uri Geller. Nell’ambito di un convegno organizzato ad Arco dalla rivista Astra, “ha lasciato tutti basiti l’esperimento di Gianni Golfera, il mnemonista che ha appena ceduto alla NASA un metodo per evitare incidenti aerospaziali. Pure i più confidenziali con i temi dell’energia dell’universo sono rimasti senza parole quando l’esperto ha chiesto al pubblico nella sala congressi del casinò ottocentesco di piegare con il pensiero un cucchiaino. La posata, nelle mani di due dei presenti, effettivamente si è piegata.” Esibizioni di questo tipo, condotte sempre e soltanto in situazioni di spettacolo, e in ritardo di quarant’anni sugli show di Uri Geller, si commentano da sole.
261 libri a memoria?
Ogni volta che ne ha l’occasione, Golfera afferma di conoscere a memoria 261 libri. Non si ha notizia di alcuna dimostrazione pubblica di questa capacità, facilmente simulabile da un prestigiatore attraverso un buon “book test” – noto esperimento mentalistico che rese celebre, tra gli altri, Gustavo Rol. Si tratta di una voce messa in circolo dallo stesso Golfera, che non si è mai preoccupato di divulgare pubblicamente (per esempio sul suo ricchissimo sito) la lista dei titoli dei libri conosciuti, né – ancora più importante – il numero delle pagine di ogni testo.
Invitato a dare prova di questa sua capacità, Golfera si è sempre (e inspiegabilmente) rifiutato, anche davanti agli studiosi dell’Istituto San Raffaele di Milano, che spesso cita nel corso delle sue interviste.
La memorizzazione di 261 libri presenta inoltre alcuni problemi anche da un punto di vista pratico, in quanto è necessario un numero esageratamente enorme di connessioni a basi mnemoniche precostruite. Un libro di medio formato contiene 100 mila parole, che diventano oltre 26 milioni in 261 volumi: una quantità di informazioni da ricordare evidentemente eccessiva anche per un bravo mnemonista.
Corsi e libri
L’attività principale di Gianni Golfera consiste nell’insegnare il Metodo Golfera, un insieme di tecniche di memorizzazione che afferma di aver sviluppato personalmente migliorando e modernizzando i principi delle mnemotecniche utilizzate dagli antichi. In realtà a Golfera non si riconosce l’invenzione di alcuna tecnica inedita, in quanto si è limitato a riproporre le classiche tecniche di memoria non protette da diritti d’autore che si possono trovare tali e quali in decine di altri libri sull’argomento. Malgrado ciò Golfera vende il suo corso come un approccio nuovo e rivoluzionario, affermando che il suo scopo è rendere le tecniche di memoria comprensibili ed accessibili a tutti.
Quest’ultima affermazione non è molto realistica in quanto il costo di un corso di questo tipo (della durata di pochi giorni) si avvicina ai mille euro – cifre poco accessibili alla maggior parte delle persone. Le persone che partecipano ai corsi di Golfera hanno l’impressione di imparare tecniche incredibili, ma questa sensazione deriva in realtà dalla mancanza di conoscenza delle reali potenzialità della mnemonica moderna. Le tecniche di memoria si basano sulla conversione delle informazioni da ricordare in immagini mentali che nella maggior parte dei casi devono essere costruite e imparate prima della memorizzazione vera e propria. La costruzione di queste immagini prestabilite richiede tempo e pratica, quindi un corso di soli due giorni, come propone nella maggior parte dei casi Golfera, non può essere efficace né completo.
In questi corsi di breve durata vengono insegnate dapprima alcune tecniche semplici (come la memorizzazione di nomi e liste della spesa) che in pochi minuti portano risultati impressionanti agli occhi di chi scopre la mnemonica per la prima volta. Tutti gli altri argomenti vengono invece trattati in modo meno pratico in quanto per la loro attuazione è necessaria una certa preparazione, che non può certo essere acquisita in soli due giorni, come lasciano credere le presentazioni pubblicitarie. Il corsista che termina il corso sarà quindi in grado di applicare alcune semplici tecniche e avrà un’ottima infarinatura teorica sulle mnemotecniche più classiche e diffuse, che probabilmente non imparerà mai in quanto necessitano di pratica e allenamento.
Il consiglio dei grandi campioni di tecniche di memoria è di comperare libri di autori indiscussi (come Dominic O’Brien, Harry Lorayne e Gunther Karsten, per citarne alcuni) e di confrontare le tecniche presentate allo scopo di adottare quelle più idonee ed efficaci. Molto più di un corso immersivo e acquistato a caro prezzo, la lettura concede il tempo necessario alla costruzione e alla pratica di un metodo, e stimola una migliore comprensione della mnemonica e del suo funzionamento.
Naturalmente, Gianni Golfera ha la possibilità di dimostrare di possedere realmente le capacità mnemoniche che vanta sottoponendosi in qualunque momento a una verifica predisposta insieme a una Commissione del CICAP.
Foto di Tima Miroshnichenko da Pexels
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