Il motore ad acqua di Stanley Meyer
Quando i prezzi della benzina salgono, riemergono storie sui complotti delle ditte petrolifere, che ci impedirebbero di venire a conoscenza della soluzione miracolosa al problema dell’energia.
Questa volta è il turno dell’auto ad acqua. Ne esistono diverse versioni, questa fa parte del ricco filone dell’ossidrogeno, o “gas di Brown”. Secondo diversi ricercatori alternativi sarebbe possibile spezzare una molecola d’acqua, con qualche geniale trucco, usando meno energia di quella che poi si può ricavare dalla combustione del miscuglio di idrogeno ed ossigeno prodotto. In questo modo si otterrebbe un “moto perpetuo”: parte dell’energia prodotta dal motore alimenterebbe l’idrolizzatore, che produce l’idrogeno ed ossigeno usati per la combustione, e la parte rimanente potrebbe essere usata per esempio per alimentare il motore di un’automobile.
Il nostro inventore di turno è Stanley Meyer, morto il 20 marzo 1998. In una trasmissione televisiva di una emittente dell’Ohio, Action 6, trasmessa nel 1987, Meyer mostra una Dune Buggy dichiaratamente alimentata ad idrogeno, ed afferma che l’idrogeno viene prodotto con una “cella a combustibile risonante” usando l’ energia del motore stesso. Cerca finanziatori per passare dal prototipo ad una produzione di serie, che costerebbe circa 1500 dollari ad auto. Altrove Meyer ha dichiarato di aver avuto offerte stratosferiche, da parte di petroieri arabi non specificati, per cedere il brevetto, offerte che ha declinato in quanto voleva mantenere la tecnologia usabile dalla gente del suo paese. Anche la sua morte viene rivestita di mistero. Meyer è morto per un aneurisma cerebrale dopo un pranzo in ristorante, e secondo alcuni testimoni prima di morire affermò di essere stato avvelenato. Ovviamente l’avvelenamento sarebbe opera delle compagnie petrolifere, che volevano mettere a tacere un inventore scomodo.
Se si indaga maggiormente, tuttavia, emergono particolari meno edificanti. Due investitori decisero, nel 1996, di fargli causa, in quanto non vedevano i ritorni economici promessi. Il giudice decise di far esaminare il suo motore a un esperto, Michael Laughton, professore di ingegneria elettrotecnica, ma Meyer non si presentò il giorno della prova. Esistono comunque schemi pubblici della “cella a combustibile” (in realtà un idrolizzatore) di Meyer, che è pure descritta in nove brevetti. Questi sono stati esaminati da altri esperti, che sono giunti unanimamente alla conclusione che si tratti di un normale idrolizzatore. Alla fine Meyer venne condannato per truffa e costretto a risarcire gli investitori.
Da un punto di vista fisico l’invenzione di Meyer non ha senso. Non è possibile idrolizzare acqua impiegando meno energia di quella che lega tra loro gli atomi che la compongono. Anche una eventuale “risonanza” semplicemente distribuisce in modo diverso l’energia: posso spezzare qualcosa che risuona dando tanti piccoli colpi al ritmo giusto, invece di un unico colpo molto più intenso, ma l’energia totale impiegata è sempre la stessa. Inoltre la risonanza del legame di quella molecola corrisponde a radiazione infrarossa, non alle frequenze ottenibili con un circuito elettronico. Quindi l’invenzione di Meyer non è molto diversa da quella fatta da me a 8 anni, in cui il motore elettrico che faceva andare l’auto era alimentato da una dinamo posta sullo stesso asse, e avanzava pure energia per i fari. Peccato che nel “mondo reale” non possa funzionare, e l’auto che si vede viaggiare nei filmati (se non ci sono trucchi) non è alla fine che un’auto a batteria, con un motore molto complicato.
Comunque, come si osservava sopra, i disegni dell’invenzione sono pubblici (e disponibili qui: 1 2 3 4 5 6 7 8 9). Chiunque potrebbe costruirsi in garage una “cella a combustibile” di Meyer, usarla per alimentare un piccolo motore a scoppio che fa girare un alternatore, e prodursi da sé l’energia elettrica, con una spesa complessiva di poche migliaia di euro. Certo, ci sono delle difficoltà, i brevetti contengono un sacco di particolari senza senso, da interpretare. Non viene specificata da nessuna parte la “frequenza di risonanza dell’acqua”, che andrebbe trovata a tentativi. Ma se l’idea funzionasse nessun assassinio, nessun complotto potrebbe ormai fermarla. Chissà come mai nessun sostenitore del complotto ha la casa illuminata da uno di questi generatori.
Foto di Tibor Janosi Mozes da Pixabay
Pasto gratis.
Quando c’è crisi, tutti vogliono il pasto gratis. Produrre energia senza produrre energia.
Il segreto è complicare.
Se per esempio ho un auto elettrica la sua fonte di energia è la batteria.
Se collego motore e fari alla batteria è ovvio che l’energia che uso è quella dela batteria e nessuno è disposto a crede che invece piova dal cielo.
Ma se complico per bene i passaggi, magari trasformando l’energia da elettrica a meccanica, da meccanica a termica etc. la gente si perderà e non capirà più che l’energia che sto usando è semplicemente quella della batteria e magari sarà disposta a credere che da qualche parte ci sia energia in eccesso dal nulla, il famoso pasto gratis.
Questo concetto lo si può estendere, e trovare cosi lfacilmente la soluzione di ogni problema:
– Debito pubblico? Stampiamo più moneta!
– Bolletta elettrica troppo cara? La soluzione!
– Fame nel mondo? Il piatto di riso che hai non ti basta? Con il riso facci il polpettone, poi dal polpettone tiraci fuori il risotto, la quantità di riso che ottinei è più alta di quella originale. Il processo è ripetibile e si possono ottenere all’ infinito pasti gratis.
E comunque, lui era un inventore, non un artista. Se aveva trovato questo sistema rivoluzionario, prima o poi qualcun’altro lo ritroverà, dal momento che il tizio non ha creato qualcosa dal nulla.
L’artista invece crea. Se Leonardo non dipingeva la Gioconda, nessuno l’avrebbe dipinta.
Poi questi inventori dimenticano sempre le perdite di carico. Attriti e calore disperdono energia che non si può recuperare.
Come poteva pensare di vendere questa fesseria ad una azienda automobilistica? E’ gente che non capisco. Sai che vai con il trucco, cosa insisti a fare… mah, i matti abbondano.
Salve,solo un appunto:giusto iqualche giorno fa , il resoconto di una commissione giustizia incaricata di indagare sull incidente ereo in cui perse la vita Mattei ,(trasmessa in replica mercoledi sera verso le 22 su radioradicale) ,individuava come esecutori materiale la mafia siciliana, ma come mandanti occulti, le sette sorelle del petrolio che non digerivano l emancipazione petrolifera che Mattei portava avanti negli anni 50/60 per conto dell italia.E’ pur vero che il 99% delle sagome complottiste odierne servono solo a giustificare buffale grossolone, ma state pur sicuri che se veramente qualcuno per assurdo trovasse il cosidetto motoperpetuo di certo soecifici i teressi di settore non starebbero certo in finistra a guardare.
Grazie
C’è una grossa differenza tra un concorrente che dà fastidio, come Mattei, e un inventore di una tecnologia rivoluzionaria. Il primo si può eliminare, l’invenzione no, rimane pubblica nei disegni dei brevetti, anche semplicemente nel concetto che viene diffuso.
Ci sono molti modi per reagire ad una nuova invenzione che DAVVERO funzioni. Il più semplice, spesso utilizzato, è quello di acquisirla, farci soldi sopra. Chi ha grossi capitali è sicuramente avvantaggiato, in questo, rispetto al piccolo inventore che fa tutto in garage. Oppure si può mettere pastoie legali, qualche tassa sui motori ad acqua che li renda svantaggiosi. Uno studio truccato che “mostri” che i motori ad acqua fan venire il cancro. Vediamo tattiche simili in corso riguardo alle rinnovabili, ma non è che le compagnie petrolifere facciano sparire i brevetti per le pale eoliche o i pannelli fotovoltaici perché questo, semplicemente, non è fattibile.
ci sono in commercio dispositivi omologati che rendono la macchina un ibrido senza fare modifiche al motore, mentre conosco 2 persone in italia che possono trasformare il motore per farlo andare al 100% a acqua, uno è uno specialista che ci lavora seriamente da 40 anni e l’altro sono un gruppo di artigiani che dopo aver distrutto molti motori ci sono riusciti in modo casalingo e senza studiare molto.
…ma finchè il petrolio si paga in dollari è come fantascienza, “tecnicamente impossibile” quindi non indagate.
Ciao Frasca ho letto il tuo post. A me interesserebbe provare ad installare un dispositivo anche artigianale. Mi puoi mettere in contatto con le persone che provano a farlo? grazie
é un brevetto patentato!
United States Patent
Patent Number: 5,149,407
Date of Patent: Sep. 22, 1992
Ionizzando l’ acqua si ottiene ossigeno e idrogeno, come credete che alimentano i razzi?
Perché dite che non é possibile?
Il carburante più efficiente é l’ idrogeno e non lascia residui!
Ovvio se vai a comperare un kit di questo genere al primo pirla o qualcuno che vuole solo guadagnare a tutti i costi non funzionerà!
Tutto sommato ci sono diversi metodi per creare idrogeno:
Metodo 1: scaldate l’ acqua oltre 300°c e ottenete idrogeno e ossigeno.
Metodo 2: acqua, bicarbonato, serbatoio in acciaio inox, due fili inox avvolti tipo bobina (anode e catode), un elettrovalvola (se il motore é a carburatori) ci vuole un elettrovalvola ad apertura variabile, e ovviamente un automobile o motore a benzina.
La batteria in questo caso non farà partire solo il motore ma ionizzerà l’ acqua prima della messa in moto. Una volta in moto sarà il motore a fornire la corrente elettrica per ionizzare l’ acqua.
PS: Su un litro di acqua ci va un cucchiaio di bicarbonato.
Tutto chiaro?
Vedi il primo commento. Con un kWh nella batteria (una batteria da camion, circa) produci, con i migliori idrolizzatori, 20 grammi di idrogeno. Che, in un motore di auto, producono 0,14 kWh di energia meccanica. Che devono servire a muoversi e a ricaricare la batteria. In pratica non fai neppure un km, la batteria è scarica e il serbatoio di idrogeno vuoto.
I brevetti citati riguardano l’uso di idrogeno, generato in PICCOLE quantità, come additivo da AGGIUNGERE alla benzina. Secondo qualcuno, questo migliora leggermente il rendimento del motore, che comunque va a benzina. Ne abbiamo parlato qui: https://www.queryonline.it/2013/03/20/hho-generator-ennesima-bufala-o-funziona-davvero/