Il terzo occhio

Il mystero di Stonehenge

Nel giorno del solstizio d’estate, il sito di Stonehenge si popola di turisti e pellegrini di vario genere.

C’è chi ci va per ammirare l’ingegno dell’uomo di cinquemila anni fa, capace di muovere macigni di decine di tonnellate per lasciare un segno della propria esistenza, e c’è chi ci va per seguire varie credenze mistiche, incentrate solitamente su presunti allineamenti incredibilmente precisi delle pietre che testimonierebbero interventi soprannaturali o extraterrestri o conoscenze straordinarie dimenticate.

I fatti, però, smentiscono la precisione magica degli allineamenti che vengono “scoperti” oggi guardando la disposizione delle pietre, per una ragione molto semplice: le pietre di Stonehenge non sono più al loro posto originale.

Paolo Attivissimo ci ricorda che la disposizione dell’antica struttura megalitica di Stonehenge, in Inghilterra è il frutto di restauri e rimaneggiamenti che risalgono agli anni Sessanta.

In un lavoro fatto dal CICAP leggiamo:

Le modifiche al sito cominciarono agli inizi del Novecento e terminarono negli anni Sessanta, in piena Beatlesmania! A sollevare il velo su questo fatto rimasto a lungo ignoto al grosso pubblico è stato uno studente di Bristol, Brian Edwards, alle prese con una tesi di storia. Ha trovato alcune fotografie, risalenti al 1901, che documentano le approssimative tecniche edilizie di un gruppo di operai vittoriani. La disposizione di quei monoliti, che milioni di seguaci della New Age adorano come fosse un orologio neolitico o un osservatorio celtico, è dunque il frutto di rimaneggiamenti recenti. “Certo”, ammettono gli archeologi dell’English Heritage, “senza tutti questi lavori Stonehenge avrebbe un aspetto molto diverso. Pochissime pietre sono ancora esattamente nel posto dove furono erette millenni fa”. Ma le pietre sono tutte originali e le ricostruzioni riguarderebbero solamente elementi secondari. “Ogni fase della ricostruzione”, dice Jean-Pierre Mohen, direttore dei Musei di Francia, un’autorità in fatto di megaliti e preistoria europea, “è documentata. Possiamo rianalizzare criticamente gli interventi in qualsiasi momento. Sono documenti pubblici, chiunque li può vedere”. D’altra parte, bastava osservare i dipinti di Constable e Turner, che raffigurano una distesa di enormi pietre rovesciate, sradicate dal tempo, smosse dalle intemperie, e non quel circolo perfetto che alcuni pseudoscienziati si ostinano a considerare come il regalo fantascientifico di una civiltà superiore, sbarcata da un’astronave sulla Terra migliaia di anni fa per regalarci la conoscenza.

Il fascino di Stonhenge rimane, come rimangono i misteri sia sulla realizzazione sia sul suo significato e qui potete trovare riassunte alcune delle ipotesi più accreditate.

Chiudiamo con una chicca per i più curiosi: le istruzioni per costruire una Stonehenge nel giardino di casa.

Foto di Ankit Sood da Unsplash

3 pensieri riguardo “Il mystero di Stonehenge

  • Deboli prove a favore degli ufologi, ma altrettanto debole il pensare che lo spostamento, anche di qualche metro, delle pietre erette alteri significativamente la configurazione del tempio. Quando avremo scoperto la macchina del tempo allora avremo le prove di come sono andate le cose e metteremo in cassa integrazione tutti coloro che amano la diatriba. Oggi abbiamo solo le prove che i nostri antenati Britanni, Egizi, Maya, ecc. spendevano molto tempo  e grandi risorse per culti religiosi, così come facciamo ancora oggi. Forse anche allora esistevano degli scettici, ma non avevano una Query.

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  • Lo studente di Bristol ha scoperto l’acqua calda. Basta leggere un qualsiasi libro SERIO di archeoastronomia. Comunque i restauratori del passato non erano così fessi da rimettere su le pietre a capocchia senza interrogarsi su quale fosse la loro posizione originaria. E in ogni caso quasi tutti i monumenti megalitici, non solo Stonehenge, che è solo il più spettacolare, hanno delle orientazioni astronomiche significative, che tendono a ripetersi : posizione del sole ai solstizi, della luna ai lunistizi, levate eliache di stelle e costellazioni come Sirio, Orione, le Pleiadi eccetera. I popoli megalitici erano tutt’altro che dei bruti cavernicoli.

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