Psicocinesi o pseudoinformatica?
La psicocinesi (solitamente abbreviata con la sigla PK, psychokinesis) è l’area della parapsicologia che studia il presunto fenomeno per cui la mente umana avrebbe il potere di esercitare un’influenza di tipo fisico sugli oggetti, tipicamente spostarli o fargli assumere lo stato che si desidera, con il solo uso della mente [1].
Dagli albori della parapsicologia ai giorni nostri, la presunta area di influenza della psicocinesi è mutata nel tempo, andando dai cosiddetti macrofenomeni, la capacità straordinaria cioè di applicare, usando il pensiero, una forza fisica a oggetti di uso comune (piegando cucchiai, spostando palline e azioni simili), ai microfenomeni, come l’influenza del pensiero sulla generazione di eventi casuali rilevabili con lunghe serie ripetute di prove e rilevazioni statistiche [2].
Questo passaggio è dovuto all’aumento dei controlli che sono stati applicati negli esperimenti che si sono susseguiti nel tempo: nel momento in cui un macrofenomeno si rivelava essere frutto della suggestione o della errata interpretazione di fenomeni fisici, oppure spesso di frodi, le ambizioni della PK scendevano di un gradino, fino ad arrivare agli attuali microfenomeni.
In questi esperimenti viene testata la capacità del soggetto di influenzare l’esito di un risultato casuale prodotto da generatori (detti REG: Random Event Generators) che si basano su eventi fisici non prevedibili, per esempio il processo di decadimento radioattivo o il delta di temperatura rispetto a quella “a regime” di un componente elettronico. In questi casi la strumentazione utilizzata è quella corretta, perché l’esito di tali eventi non è funzione di altri elementi che concorrono all’esecuzione dell’esperimento. Fino a oggi, però, questo tipo di esperimenti non ha prodotto prove dell’esistenza della PK.
Con l’avvento della informatizzazione di massa, molte aree del cosiddetto “paranormale classico” hanno subìto, pur non variando nulla circa i risultati ottenuti, una sorta di “evoluzione in chiave moderna” e la PK, con i relativi microfenomeni, non fa eccezione.
Cercando in Rete termini come “test PK” o “PK trainer” si trovano innumerevoli siti che promettono test ed “esercizi” per migliorare la propria capacità psicocinetica attraverso il computer. Tali test consistono in una schermata in cui in genere è presente un tasto di “start” che dà il via a un evento casuale come la scelta tra due immagini (modello “testa o croce”) o il movimento di un oggetto sullo schermo. In questi due casi l’obiettivo è quello rispettivamente di influenzare quale delle due immagini verrà scelta dal caso e in che punto dello schermo finirà l’oggetto in movimento. Due esempi sono in questa pagina e in quest’altra.
Tuttavia la validità di questo tipo di test è pari a zero: i computer, infatti, normalmente non generano eventi casuali, bensì pseudocasuali.
La differenza è apparentemente sottile ma sostanziale: nella generazione di eventi pseudocasuali, sulla base di un parametro di partenza (chiamato seme) e utilizzando un opportuno algoritmo, viene generata, a parità di seme, sempre la stessa sequenza di numeri.
Per aumentare la casualità di solito si utilizza come seme un valore legato al tempo (es. i millisecondi passati da mezzanotte). In questo modo ogni volta verrà utilizzato un seme differente, producendo quindi sequenze diverse. Tuttavia, conoscendo il criterio di scelta del seme, diviene possibile conoscere in anticipo l’intera sequenza di numeri che uscirà.
Per generare eventi davvero casuali bisogna ricorrere, come si diceva all’inizio, a una strumentazione che faccia ricorso a fenomeni imprevedibili, come per esempio il processo di decadimento radioattivo.
Alcuni produttori hardware, come Intel, implementano nei loro microprocessori generatori di numeri casuali basati sul rumore termico [3], il quale consente la generazione di numeri realmente casuali. L’utilizzo sistematico di tale tipo di componente richiede però sensibilmente più risorse rispetto a una generazione pseudocasuale. Per questa ragione esso è utilizzato solo nelle applicazioni in cui è richiesto un alto grado di qualità nella generazione di numeri casuali, come nel caso della crittografia. Su un comune PC domestico, su cui girano applicazioni come quelle citate prima, il tipo di generazione utilizzato all’interno dei browser è pseudocasuale, pertanto le prove di previsione PK così effettuate non sono attendibili.
Un confronto visivo tra la generazione casuale e quella pseudocasuale è presente a questo link di approfondimento.
Riferimenti
[1] James E. Alcock, “Psicocinesi: Potere della mente o parto della fantasia?”, Quarta Conferenza Annuale Euroskeptics di Saint Vincent, 18 luglio 1992: http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100022
[2] Massimo Polidoro, “Parapsicologia: una valutazione critica”: http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100067
[3] http://www.intel.com/technology/itj/2008/v12i4/10-paper/5-sec-features.htm
Immagine di Gerd Altmann da Pixabay
Premesso che l’ articolo è interessante e, per me, istruttivo (non sapevo che si tentasse di sviluppare facoltà psicocinetiche utilizzando l’ informatica, ero rimasto agli anni 70 e a Massimo Inardi) la capacità di muovere oggetti col pensiero rientra tra i poteri che molti maghi cercano di ottenere per scopi non sempre nobili, non escluso la possibilità di uccidere a qualche metro di distanza un nemico. Ma la maggior parte di questi fenomeni, quando portati al pubblico mass mediatico, sono sempre di natura spettacolare, ovvero hanno un utilizzo poco più che ludico. Concordo sul fatto che a tuttoggi non esistono persone in grado di muovere o, addirittura, di deformare oggetti sotto esame di una commissione scientifica, ma non sono tutti truffatori: si tratta, quando è un dono naturale, di poteri non affidabili, in quanto non ripetitivi. Richiedono, inoltre, una grande concentrazione e un forte dispendio di energie sia fisiche che mentali, quando sono autentici. Non sono gratuiti, come al cinema. Ma non si può escludere che ci siano persone che hanno un potere, per quanto limitato, e che si mantengano defilate: se io l’ avessi, lo userei soltanto per vincere alle slot machine, sistema per arricchirmi che considero più comodo, più divertente e meno problematico del diventare famoso tramite la TV. E, ovviamente, non lo andrei a dire in giro e non mi sottoporrei di certo ai tests del CICAP o di Randi: un milione di dollari di premio preferirei ottenerlo in anni di vincite in giro per l’ Italia. E ritengo che tutti coloro che avessero reali capacità psicocinetiche, in qualunque modo le utilizzassero, se volessero arricchirsi ci riuscirebbero senza bisogno del premio Randi, che porta sempre con sé l’ incognita dell’ esame affidato a chi deve sborsare il denaro, non a una commissione neutrale.Un altro sottoinsieme del fenomeno è costituito da persone che sono disturbate da spiriti che, sempre casualmente e mai a comando, si manifestano danneggiando suppellettili, provocando incendi, guastando apparecchiature elettriche. L’ unico modo per verificare la realtà del fenomeno è, come nella maggioranza degli altri casi classificati, un po’ frettolosamente, come paranormali, il frequentare per lungo tempo i soggetti, osservandoli e sottoponendoli a tests solo col loro consenso: questi spiriti sono dispettosi ed esserne disturbati non è per niente piacevole.
Dimenticavo: vincere alle slot machines oggi con poteri psicocinetici non è probabilmente più possibile, trattandosi di movimenti elettronici virtuali (che sia questo il motivo per cui si studia la psicocinesi informatica?). Anche lì sono rimasto alle slot machines meccaniche degli anni 70.
Il link alla pagina di Intel non è più valido. È comunque disponibile qui la versione archiviate da web.archive.org:
http://web.archive.org/web/20110403113122/http://www.intel.com/technology/itj/2008/v12i4/10-paper/5-sec-features.htm