Sarai un campione, è scritto negli astri
Su 23 campioni del mondo spagnoli, ben 14 appartengono a soli cinque segni zodiacali. Che cosa significa? Luca Antonelli, matematico ed esperto di statistica, lo spiega a Query partendo da questo articolo pubblicato su Mah.
I mondiali di calcio conclusi da poco hanno dato l’occasione ai giornalisti per mostrare una serie di statistiche sulle squadre e sui giocatori. Tra le tante, la statistica sui segni zodiacali dei vincitori ha avuto poco risalto, nonostante la presenza di aspetti interessanti. Il sito della FIFA consente di ricavare le date di nascita dei 23 campioni del mondo spagnoli e il risultato è sorprendente: su 23 giocatori, ben 14 appartengono a soli cinque segni zodiacali (ariete, toro, capricorno, acquario e pesci), molto più di quello che ci aspetteremmo se i segni fossero equamente distribuiti. Questo significa forse che alcuni segni zodiacali dimostrano maggiore predisposizione verso il gioco del calcio o più in generale verso la pratica sportiva?
I numeri in gioco sono troppo piccoli per poter trarre delle conclusioni certe, ma il fenomeno non è ristretto ai soli campioni mondiali: analizzando un elenco di 11.364 giocatori che hanno partecipato ai campionati professionistici italiani (serie A, serie B, Prima e Seconda Divisione), estratto dal sito Football.it, emergono delle chiare indicazioni: i cinque segni citati sopra si classificano fra i primi sei per numero di giocatori. Il capricorno è il segno più presente con 1.281 presenze, acquario e pesci seguono a breve distanza, con 1208 e 1102 giocatori; per avere un termine di confronto, sono presenti solamente 519 calciatori nati sotto il segno del sagittario, meno della metà.
Differenze così evidenti non possono essere dovute a delle semplici oscillazioni statistiche e nemmeno alla differente durata temporale dei vari segni zodiacali: possiamo certamente concludere che non si tratta di una distribuzione casuale. Gli astrologi hanno quindi finalmente trovato una conferma alle loro teorie e dimostrato che le stelle sono in grado di influire sul destino “sportivo” di una persona?
In realtà, è possibile interpretare i dati anche da un altro punto di vista: i segni con più calciatori sono anche quelli che corrispondono ai primi mesi dell’anno: ben 1.512 calciatori dell’elenco sono nati a gennaio, e i primi cinque mesi dell’anno sono gli unici a presentare più di 1.000 presenze in lista. Dicembre è il fanalino di coda, con solamente 575 giocatori. La causa di questo fenomeno è abbastanza nota: le squadre giovanili di calcio vengono di solito composte per anno di nascita; un ragazzino nato a dicembre può così trovarsi a giocare insieme ad un compagno di gennaio, accusando una differenza di età e di sviluppo fisico di quasi un anno. Si tratta di uno svantaggio non da poco tra atleti giovani: se calcoliamo le statistiche per mese all’interno delle squadre giovanili, otteniamo differenze ancora più evidenti di quelle trovate per i giocatori professionisti. Con la crescita, questo svantaggio viene gradatamente colmato, ma non viene mai riassorbito del tutto e lo si ritrova anche nelle statistiche delle serie maggiori.
La correlazione tra segni zodiacali e pratica calcistica è quindi un mero artefatto: il periodo dell’anno in cui si nasce ha un effetto reale sulle probabilità di diventare un atleta di successo. Non si tratta però di un effetto degli influssi stellari, ma del modo con cui viene organizzato il movimento sportivo.
Un astrologo incallito potrebbe però sostenere la spiegazione opposta: in realtà sono gli astri a favorire le abilità calcistiche e il vantaggio di nascere nei primi mesi dell’anno dipenderebbe quindi dai segni zodiacali favorevoli. Segni zodiacali e mesi tuttavia non si sovrappongono perfettamente. Se prendiamo il segno del capricorno, che comprende i giorni dal 22 dicembre al 20 gennaio, scopriamo che i giocatori del nostro elenco sono in gran parte di gennaio: dei 1.281 capricorno in lista solo 196, poco più del 15%, sono nati a dicembre, mentre il capricorno comprende 10 giorni del mese di dicembre su 30 totali (il 33%). Non è quindi la distinzione per segno zodiacale ad essere efficace, ma quella per anno di nascita. Inoltre, la suddivisione delle annate varia a seconda della nazione e dello sport: laddove l’annata inizia a settembre, come in Inghilterra, si ritrova un maggior numero di giocatori nati tra settembre e novembre.
Foto di Greg Rakozy da Unsplash
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Questo articolo è bello soprattutto perché parte ammettendo che una analisi statistica ha nei risultati elementi tali da poter dar ragione alla controparte. Logicamente trova poi una probabile risposta non paranormale, la quale stessa, però, ha numerosi punti deboli, in quanto, ad esempio, non si è verificato quale sia la differenza statistica tra due segni ravvicinati, come capricorno e acquario, acquario e pesci,ariete e pesci e toro, toro e gemelli (pochi giorni di differenza non dovrebbero produrre differenze di maturità calcistica, nemmeno a sei anni di età.) Io preferisco ipotizzare, invece, quali dati dovrebbero esserci perché chi crede nell’ astrologia possa cantar vittoria. Innanzitutto, il risultato dovrebbe essere stato previsto, ovvero ci dovrebbe essere un largo consensus, a livello mondiale, tra astrologi, sui segni più portati al calcio e che abbia prodotto un documento, poi confermato da studi statistici world wide, capace di prevedere, possibilmente decenni prima, che i cinque primi segni dello zodiaco partendo da dicembre sono i migliori per fare i calciatori. Se gli astrologi non lo hanno mai previsto in passato, il poterlo fare a posteriori è, semmai, una prova del fatto che il fenomeno non è paranormale.
la spiegazione della differenza di eta’ tra i nati a gennaio e via via i nati nei mesi successivi, in relazione alla formazione delle squadre mi convince poco:
Stiamo parlando di squadre nazionali senza vincolo di eta’ (come ad esempio gli Under XY). L’eta’ non e’ un fattore rilevante nella scelta, conta solo il rendimento. Essendo una selezione su base nazionale, il numero di giocatori eleggibili e’ talmente ampio che si scelgono i piu’ bravi, senza guardare l’eta’, e si riescono anche a trovare sia dei 18enni fino ai 40enni.
Il parametro relativo a quale mese dell’anno il giocatore TIZIO ha cominciato a giocare a calcio in una squadra secondo me e’ irrilevante, perche’ la differenza di esperienza (max 11 mesi) viene assorbita dopo pochi anni completamente e quella fisica ancora prima, ammesso che in partenza ci sia.
Un’altra variabile che non possiamo misurare ma che casomai spieeherebbe il fenomeno contrario, e’ che i giovani che giocano con i piu’ grandi hanno maggiori possibilita’ di miglioramento, sia in termini di tempo, sia in termini di qualita’ di gioco.
boh…
Teo perplesso
@ Teo
Quello che appare dalle statistiche raccolte è che la selezione avviene a monte: i nati negli ultimi mesi mediamente hanno un fisico meno sviluppato, quindi hanno una maggiore probabilità di abbandonare la pratica sportiva all’inizio. Se “sopravvivono” a questa selezione iniziale, poi con il tempo la differenza di età diventa sempre meno importante.
E’ come se in una gara dei 100 metri decidessimo che tutti i concorrenti nati a dicembre devono correre le batterie di qualificazione partendo 10 metri indietro: alcuni si qualificano lo stesso e possono correre le finali senza handicap, ma altri che avevano le potenzialità per arrivare alla finale sono stati selezionati e non possono più esprimere le loro potenzialità. Per un corridore di dicembre è più difficile vincere, perché è più difficile arrivare in finale, anche se la finale stessa è stata corsa in condizioni di parità.
Il C.T. della Francia ( ex ct,ormai), quel simpaticone di Domenech, pare scegliesse i giocatori da convocare in base al segno zodiacale!!!
Si sono visti i risultati!!!
Luca,
stiamo parlando di selezioni di selezioni di selezioni, secondo me la differenza e’ talmente piccola che dovrebbe sparire completamente col tempo.
In ogni caso, ammesso che sia verosimile, sarebbe interessante prendere gli stessi dati per le squadre giovanili. Se davvero il periodo dell’anno in cui nasce un futuro calciatore incide sulle sue possibilita’ di fare strada, la concentrazione di giocatori nati nei primi mesi dovrebbe essere piu’ alta nei settori giovanili, via via che torniamo indietro alle eta’ minori.
Ciao Teo,
(almeno) uno studio è pubblicato:
A.D. Dudink “Birth date and sporting success” Nature 368:592 (1994)
Cercando gli articoli che lo citano sul sito di Nature, se ne trovano anche altri.
S.
@ Luigi D.C.
Se ne accenna anche in questo articolo:
http://www.queryonline.it/2010/06/28/calcio-e-superstizione/
D’accordo sui contenuti, ma l’articolo è praticamente uguale, sia per le argomentazioni sia per l’ordine in cui si susseguono, a quello pubblicato su “Mah” il mese scorso ( http://bibliotopia.altervista.org/pubblicazioni/mah/mah20calcio.htm ) che avevo citato nei commenti all’articolo di Query Online su calcio e superstizione.
Metto a confronto qualche passo, ma si può rilevare per gli interi articoli.
Mah: “La differenza tra i primi segni e gli ultimi, e in particolare il sagittario, è netta e il campione sembra abbastanza numeroso per dubitare che possa essere casuale. […] Un sostenitore dell’astrologia potrebbe quindi vedere in ciò una prova che i nati sotto alcuni segni sono meno predisposti allo sport?”
Query: “possiamo certamente concludere che non si tratta di una distribuzione casuale. Gli astrologi hanno quindi finalmente trovato una conferma alle loro teorie e dimostrato che le stelle sono in grado di influire sul destino “sportivo” di una persona?”
Mah: “In realtà c’è una spiegazione razionale convincente. La differenza per mesi di nascita è ancora più evidente nelle squadre giovanili.”
Query: “In realtà, è possibile interpretare i dati anche da un altro punto di vista […] se calcoliamo le statistiche per mese all’interno delle squadre giovanili, otteniamo differenze ancora più evidenti di quelle trovate per i giocatori professionisti”
Mah: “Dunque più ci si inoltra nell’anno e più le probabilità di entrare in squadra diminuiscono. Questo, però, non è affatto strano. Nei tornei di calcio per ragazzi si fa riferimento all’anno di nascita. […] In un periodo di rapido sviluppo fisico, la differenza di età è un fattore rilevante. […] In effetti tra un ragazzino nato a gennaio e uno nato a dicembre c’è quasi un anno di differenza.”
Query: “i segni con più calciatori sono anche quelli che corrispondono ai primi mesi dell’anno […]. La causa di questo fenomeno è abbastanza nota: le squadre giovanili di calcio vengono di solito composte per anno di nascita; un ragazzino nato a dicembre può così trovarsi a giocare insieme ad un compagno di gennaio, accusando una differenza di età e di sviluppo fisico di quasi un anno. Si tratta di uno svantaggio non da poco tra atleti giovani”
Mah: “Si può fare anche un’osservazione sul segno del capricorno […] un’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che il passaggio dal sagittario al capricorno o dal capricorno all’acquario non conta nulla, mentre la selezione per anno di nascita favorisce nettamente chi nasce a gennaio rispetto a chi nasce a dicembre.”
Query: “Se prendiamo il segno del capricorno […] Non è quindi la distinzione per segno zodiacale ad essere efficace, ma quella per anno di nascita.
Fljll Floi, mi scuso personalmente per quanto accaduto. Non credo che sia stata una cosa voluta, ma comunque mi rendo conto che sia spiacevole. Rimedieremo, per quanto possibile, aggiungendo il link al tuo articolo.
@ Beatrice:
Non volevo fare un’accusa, anche perché so che ogni tanto ci sono passaggi di materiale tra “Mah” e la rivista del Cicap (p.e. una recensione che avevo scritto per “Mah” insieme a Giorgio Castiglioni è stata poi pubblicata anche su “S&P” n.86).
Intendevo solo dire: “attenzione che avete fatto un doppione”.
L’articolo non è mio, ma della redazione di “Mah” (anche se pure io ho dato un contributo dando una mano nei tanti calcoli: in effetti ce ne sono un po’ che non sono neppure finiti nell’articolo per ragioni di spazio). Comunque nel forum di “Mah”, dove avevo citato l’articolo, ma anche qui non come accusa e facendo una battuta sulla telepatia tra scettici, Giorgio ha scritto (vedi qui: http://bibliotopia.forumfree.it/?t=46794093#entry408396724 ) che al limite può essere stato un disguido e che in ogni caso non c’è nessun problema.
Mi spiace se il mio intervento ha creato involontariamente un po’ di caos.
Invece, Beatrice, presenterò formale protesta alla tua ambasciata perché hai scritto “Floi” senza l’obbligatorio accento sulla o (Flòi)! ;D