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Diretta assemblea dei soci 2010 – 2nd Day

Stamattina a Novi Ligure si tengono due corsi formativi rivolti ai partecipanti all’assemblea soci 2010: il primo approfondirà come iniziare una indagine mentre il secondo sarà un percorso giornalistico per chi vuole collaborare con Query e Queryonline.

Il corso sulle indagini parte con la spiegazione, da parte di Silvano Fuso, del metodo scientifico e prosegue con alcuni esempi di Paranormale religioso.

I primi consigli quando bisogna iniziare una indagine su un fenomeno misterioso sono: 1) cercare quante più informazioni possibili, prestando attenzione alle fonti, che devono essere attendibili; 2)  effettuare eventuali sperimentazioni facilmente realizzabili.

Nella progettazione di un protocollo di indagine è essenziale compiere innanzitutto delle prove in bianco. In secondo luogo bisogna sempre eseguire un controllo in cieco semplice o doppio cieco, e infine si stabilisce un protocollo di sperimentazione che deve essere approvato da entrambe le parti.

La parola passa a Luca Antonelli, che spiega quali sono i casi in cui serve la statistica tramite esempi pratici. Esistono una serie di tecniche statistiche, più o meno complicate, che sono in grado di dirci se un dato risultato può essere ottenuto casualmente o meno e con quanta probabilità.

Domanda per il pubblico, rivolta anche a voi (provate a dare una risposta e poi vi diremo se avete indovinato o meno): Secondo voi se un sensitivo indovina testa o croce 15 volte su 24 è significativo?

Luigi Garlaschelli ci illustra gli ultimi test che sono stati fatti da paragnosti che miravano a vincere il Premio Randi.

Nel corso di giornalismo, Lorenzo Montali e Massimo Polidoro spiegano la procedura con cui si scelgono i temi, la struttura e gli obiettivi della nostra rivista.

Si parla di quali caratteristiche dovrebbe avere un articolo e come deve essere preparato. Grande importanza viene data alla scelta e ricerca fonti, sempre in vista del fatto che il nostro obiettivo è quello di divulgare un metodo partendo dai fenomeni misteriosi.

Vengono approfondite le tecniche per rendere un articolo interessante, originale e accattivante.

Finiti i corsi formativi, è arrivato il momento di tirare somme dell’assemblea…

Ricollegandoci ai commenti di ieri, proponiamo di tenere al sud la prossima assemblea dei soci. I presenti approvano a larga maggioranza, e suggeriscono possibilmente al mare, d’estate.

Si richiede più spazio per gli incontri formativi. Molti dei presenti avrebbero voluto partecipare a entrambi gli incontri di formazione (che invece erano contemporanei).

Arriva la proposta di dividerci in più gruppi più piccoli, in modo da dare a tutti maggiori possibilità di intervenire.

Chiediamo se la durata dell’assemblea è adatta: la maggioranza dei presenti preferirebbe non prolungarla alla domenica pomeriggio (per il problema degli spostamenti).

Ci prendiamo l’impegno di tenere nota di anno in anno delle idee che sono state realizzate, di quelle in sviluppo e di quelle ancora da fare.

Abbiamo finito: ci diamo appuntamento online per un resoconto più completo e di persona per la prossima assemblea dei soci. Grazie a tutti!

7 pensieri riguardo “Diretta assemblea dei soci 2010 – 2nd Day

  • il sensitivo che indovina a testa e croce 15 volte su 24 non credo proprio che sia significativo, se fossero infinite domande chiunque risponderebbe esattamente alla metà, e teoricamente metà di 24 è 12, molto vicino a 15, il sensitivo dovrebbe rispondere correttamente 24 volte su 24, volendogli concedere 5 errori su cento, che non sono pochissimi per uno che dice di saper fare una certa cosa, non avrebbe neanche una possibilità di errore sui  24 tentativi.

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  • A livello statistico la risposta di 15 su 24 è già significativa per un ulteriore indagine più significativa. In quanto io mi chiedo: Quante ripetute volte del medesimo test mantiene tale significatività e con che armonia si presenta? Quanto regredisce di significatività? Riesce anche ad aumentare? O rimane stabile? E’ un caso se si verifica una sola volta? Quanto durano e per quanto durano nel tempo questi valori? Trovare una spiegazione plausibile di questi valori riscontrati, ad esempio: Lo sbaglio dell’indovinare nei valori acquisiti è fonte di causa di elementi di disturbo, interni o esterni. Può essere un valido protocollo questo?

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  • Indovinare 15 volte su 24 è qualcosa che ha una probabilità del 15% di capitare per caso, quindi non è un risultato molto significativo: in parapsicologia normalmente si considera significativo un risultato che abbia una probabilità inferiore all’1% di capitare per caso (anche se non è una regola assoluta e la scelta può cambiare a seconda delle circostanze).

    Per avere una probabilità dell’1% che il fenomeno sia casuale bisogna che i successi siano almeno 18 su 24.

    Certo, se ripetendo tante volte la prova il soggetto riuscisse sistematicamente a indovinare almeno 15 volte su 24 le cose si farebbero più interessanti, ma come risultato singolo non è molto promettente. Lo si può capire se si pensa che, se si chiede a un gruppetto di una dozzina di scettici di tirare a caso, è molto probabile che almeno uno di loro faccia almeno 15, ma nessuno lo considererebbe per questo un vero sensitivo.

    Adesso vi facciamo, per chi vuole, la seconda domanda: facciamo l’esperimento con un presunto sensitivo, che dà 18 risposte esatte su 24. Quante probabilità ci sono che sia avvenuto un fenomeno paranormale? (attenzione: è una domanda trabocchetto!)

    [Si prega chi ha partecipato al percorso investigativo di oggi di non dare subito la risposta esatta…]

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  • Non direi che al 99% c’è stato un fenomeno paranormale: la significatività del 99% significa, infatti, solo che, supponendo di tirare a caso il risultato, mediamente ogni 100 ripetizioni di questo esperimento si ha 1 caso solo in cui si riesce a totalizzare 18 successi su 24. Non credo, quindi, che sia possibile rispondere direttamente alla domanda posta. Capitasse a me, proporrei immediatamente di rifare il test: se, di nuovo, viene indovinato 18 (o più) volte su 24 il risultato corretto, allora le cose comincerebbero a farsi interessanti 🙂
     

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  • Ha ragione Alberto: in altre parole, si può dire che dopo il test c’è una probabilità del 99% che sia avvenuto un fenomeno non casuale, ma non necessariamente paranormale. In quel 99% ci sono anche tutti gli altri possibili fenomeni non casuali, compresi possibili trucchi da parte del sensitivo, errori nel protocollo sperimentale, eccetera.

    Sarebbe sicuramente opportuno rifare l’esperimento, ma in ogni caso il protocollo sperimentale non permetterà di dimostrare se è avvenuto un fenomeno paranormale o un trucco. L’esistenza di un fenomeno paranormale si potrebbe considerare dimostrata soltanto per esclusione, cioè dopo essersi convinti che il risultato non possa avere una spiegazione naturale. Dato che le spiegazioni naturali sono virtualmente infinite, quel momento potrebbe non arrivare mai.

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