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Sotto questo cielo: Ma tu credi agli UFO?

Succede sempre, quando mi trovo a parlare di argomenti misteriosi e il mio interlocutore scopre che mi occupo principalmente di tematiche legate agli UFO e ai cerchi nel grano, che mi venga fatta la domanda: “Ma tu credi agli UFO?”.

La domanda è apparentemente semplice e innocua, ma io credo che contenga un elemento di ambiguità, che è bene portare alla luce per provare a ragionare su una possibile risposta.

UFO è l’acronimo inglese di Unidentified Flying Object cioè Oggetto Volante Non Identificato, OVNI in italiano. Sostanzialmente, se un qualsiasi testimone vede qualcosa in cielo e non capisce che cosa sia, allora tecnicamente ha visto un UFO, ma ciò non significa che si possa dire che ha avvistato un’astronave aliena o tanto meno un alieno. Allora la domanda “Ma tu credi agli UFO?”, a cui chiunque dovrebbe dare risposta affermativa dato che gli avvistamenti di oggetti non identificati sono all’ordine del giorno, ne nasconde implicitamente un’altra che potremmo formulare così: “Ma tu credi che delle astronavi aliene giungano sulla Terra?” oppure così: “Credi che degli alieni pilotino delle astronavi per mezzo delle quali arrivano sul nostro pianeta?”.

Qui la risposta è ovviamente più complicata. Da un punto di vista prettamente logico e scientifico si può dire che è molto probabile che una qualche forma di vita sia (sia stata o sarà) presente su qualche altro pianeta del nostro immenso universo, anche se non è detto che essa si sia sviluppata necessariamente nelle modalità con cui ciò è avvenuto sul nostro pianeta. Il punto è però un altro. Una cosa è ammettere la possibile esistenza di queste forme di vita, altra cosa è credere che un’ipotetica civiltà aliena arrivi con i propri mezzi sulla nostra Terra. Le distanze da percorrere (e quindi i tempi impiegati) sarebbero enormi anche viaggiando alla velocità della luce.

Tralascio volutamente di affrontare la questione dell’oscuro progetto che spingerebbe gli alieni a fare degli sforzi enormi per giungere sino a noi e poi, una volta raggiunta la meta, li costringerebbe a palesarsi in maniera un po’ misteriosa, solo a poche persone elette, a rapire qualcuno per poi rilasciarlo dopo pochi giorni o poche ore, o a creare cerchi nel grano per poi fuggire via. Voglio invece soffermarmi su un altro aspetto spesso trascurato quando si ragiona su questi argomenti: la limitata finestra temporale dell’esistenza del genere umano.

In base alle conoscenze attuali, l’età dell’Universo, cioè il tempo trascorso dal Big Bang a oggi, è con buona approssimazione pari a circa 13,72 miliardi di anni, con un’incertezza di 120 milioni di anni.

Con numeri così grandi è molto difficile rapportarsi, proviamo quindi a riportare tutti questi miliardi di anni su una scala temporale a noi familiare come ad esempio l’anno solare.

Immaginiamo ora, con un esercizio mentale, di contrarre 13,72 miliardi di anni in un solo anno solare, immaginiamo cioè che l’Universo sia nato il giorno 1 gennaio e che questo istante in cui voi state leggendo questo articolo sia proprio l’istante finale dell’ultima giornata dell’anno, il 31 dicembre. Bene, su questa scala temporale proviamo ora a chiederci: in che mese di questo ipotetico anno sarebbe nato Gesù Cristo? Assumendo per semplificazione che Gesù Cristo sia nato effettivamente 2010 anni fa e facendo qualche calcolo non troppo complicato si può facilmente scoprire che, in questa scala temporale così contratta, la nascita di Gesù Cristo sarebbe avvenuta solo(!) 4,5 secondi circa prima dello scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Spingendosi più avanti in questo esercizio si può inoltre realizzare che l’Homo Sapiens Sapiens è sulla Terra solamente da una manciata di minuti ed è verosimile ipotizzare, come ritengono molti studiosi, che l’intero genere umano sia destinato ad estinguersi nel giro di qualche migliaio di anni, cioè dopo i primi secondi dell’1 gennaio.

Per concludere, forse gli alieni sono esistiti o esisteranno (arriveranno mai sul nostro pianeta?). Ma se anche l’arco temporale delle loro civiltà è destinato a essere analogo al nostro, quanto è plausibile, secondo questa scala di tempi, che degli alieni coesistano proprio negli stessi secondi in cui è nato e rimarrà sulla Terra il genere umano?


Universe_vs_Human_timescale

Immagine di apertura: Foto di kalhh da Pixabay

10 pensieri riguardo “Sotto questo cielo: Ma tu credi agli UFO?

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  • Aggiungerei anche che abitando al sesto piano di sera affacciandomi al balcone non riesco a capire se le persone che sono sotto casa siano del quartiere o dei francesi o degli australiani o, perché no, degli eschimesi. Ovvio che per quest’ultimi la probabilità sarà molto bassa.  Appunto, che probabilità hanno gli Ufo di provenire intelligentemente da distanze misurabili in anni luce? E’ molto più probabile ritrovarmi degli eschimesi sotto casa questa sera.

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  • Coi ragionamenti basati sulle nostre attuali conoscenze scientifiche gli UFO non esistono. Così come con la vista dei nostri occhi non esistono i microbi. Ma se esistono forme di vita radicalmente diverse da quelle che vediamo sul nostro Pianeta, queste potrebbero arrivare tranquillamente fino a noi superando le nostre attuali conoscenze della Fisica. Non solo, ma potrebbero vivere sugli stessi pianeti del nostro Sistema Solare esseri che non hanno bisogno del nostro clima e dei nostri nutrienti per vivere. Il problema serio è che questi esseri vengono fino a noi per invitarci, con decisione, a cambiare radicalmente i nostri comportamenti, altrimenti, ci avvisano,  saranno costretti ad intervenire per rimetterci in riga con le Leggi che governano l’ Universo. E’ questo che ci dicono i loro “profeti” ed è questo che non accettiamo. Quindi speriamo che i loro profeti mentano, che le loro manifestazioni percepibili siano illusioni ottiche o mentali, che i cerchi nei campi li facciano artisti,ecc. ecc. E ci rifugiamo nelle (scarse) certezze delle nostre attuali conoscenze scientifiche.

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  • non è questione di credere o non credere, non è una fede….questi oggetti non identificati che solcano i nostri cieli… atterrano e si immergono nei nostri mari e laghi…sono visti , filmati, fotografati…da migliaia di persone , tra civili e militari…tra cui moltissimi piloti…e astronauti….lanterne cinesi e palloncini di gas, sono un altro discorso..in cui non ci si puo sbagluare nel vederli…per consistenza , movimento e sopratutto velocita….gli ufo sono tati visti partireda posizione di fermo…o basa velocita 100 200.km orari a 30000 e piu km orari in un secondo…..ragionate col vostro cervello……

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    • Non ci sono mai video che li ritraggono bene, se lo fanno sono sempre opera di fotomontaggi e video editing..gli altri sono sempre tutti fenomeni spiegabili…Ma poi che senso avrebbe affrontare un viaggio così, per trovare un granello di polvere raro che orbita intorno a una nana gialla, cosi difficile da scovare per stare nascosti?

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  • Qualcuno qui pensa di vivere nel Grande Fratello dell’Universo…
    Svegliaaaaaaaaa
    Di per sè l’articolo già mostra chiaramente quali siano le probabilità di essere visitati.
    Se poi qualcuno pensa che per motivi misteriosi il mondo politico e militare voglia tenerci allo scuro di questa cosa, forse è meglio smettere di credere ai super complotti e non cercarne uno tanto da inventarselo.
    Altrimenti per coerenza dovreste cominciare ad andare in giro con le maschere anti-gas viste le scie chimiche che circolano…

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  • @Aldo Grano
    Non credo che la scienza abbia mai affermato che gli UFO non esistano. Come fa notare l’articolo, UFO è un acronimo che non è per nulla legato alla natura dell’oggetto – proprio perché definisce l’ignoranza nell’identificazione – e pertanto non si può attribuire per definizione a qualcosa di alieno. Questa non è una disquisizione meramente semantica ma acquista ben altro significato quando la nostra mente riconduce il termine “avvistamento UFO” a qualcosa che vogliamo per forza classificare come una vita (o un prodotto di una vita) extraterrestre.
    Il problema degli extraterrestri che vengono a farci visita non è tanto legato alle nostre conoscenze o alle loro – ammesso che esistano – quanto all’incapacità che qualsiasi essere ha di varcare i limiti della fisica, quand’anche ci fosse la coincidenza temporale, presupposto fondamentale per l’incontro (il soggetto principale dell’articolo).
    Credere che ci siano degli esseri diversi da noi è lecito, dire con certezza che esistono o che non esistono è sinonimo di scarsa prudenza finché non si hanno prove e/o teorie soddisfacenti (infatti la scienza è alla continua ricerca delle prove di esistenza della vita extra-terrestre nel cosmo, e non lo fa esaminando qualche foto sgranata fatta col cellulare). Essere certi che ci siano esseri diversi da noi che ci fanno visita e presumere le loro intenzioni non è che frutto della fantasia di qualcuno che vuole per forza credere che sia così. Non ci sono prove concrete e nemmeno teorie plausibili a supporto di simili affermazioni.

    @roberto riccardi
    Le persone vedono tante cose che non comprendono. A queste si sommano coloro che credono di aver visto qualcosa. Osservare qualcosa che non si comprende e volerlo testardamente etichettare come una forma di vita aliena o figlio di una sua tecnologia non è altro che il frutto della voglia di dare per forza una spiegazione ad un fenomeno per il quale mancano elementi identificativi. Se vedo qualcosa muoversi in modo irregolare, ad alta velocità, facendo cose incredibili in cielo, cosa mi fa pensare che non abbia una spiegazione del tutto accettabile per le leggi della fisica che conosciamo, e che non sia qualcosa di terrestre?

    Ricordiamoci sempre questa saggia digressione sull’argomento UFO:
    http://nufologia.blogspot.com/2010/06/gli-ufo-e-il-principio-di-babbo-natale.html

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