2012 o 2013. Quando finirà il mondo?
Vi è mai capitato di sognare di morire? Secondo una diffusa superstizione, questo sogno allungherebbe la vita di 10 anni. Secondo i sostenitori della fine del mondo nel 2012, Gerardo Aldana ha appena regalato al pianeta Terra due mesi in più di vita. L’avrebbe fatto spostando in avanti la data in cui il calendario Maya si azzererà. Non più il 21 dicembre 2012, ma un paio di mesi più tardi.
I giornali hanno rilanciato la questione in termini sensazionalistici: lo scorso 20 ottobre 2010 l’ANSA titolava: “Fine del mondo Maya slitta di due mesi”.
Ma Aldana non è un catastrofista: è un serio ricercatore che ha studiato ad Harvard e lavora in California, presso l’Università di Santa Barbara.
Dobbiamo certamente attenderci altri annunci di questo tenore: i Maya, infatti, non hanno mai parlato della data del 21 dicembre 2012, ma sempre e solo del giorno 0.0.0.0.0.
Quando si acquista un’automobile, sul contachilometri le sei rotelline sono allineate sul numero 000000. Uno strumento del genere tiene il conto corretto fino a 999999 chilometri. A questo punto, se la macchina percorre un ulteriore chilometro, il contatore si azzera e si ricomincia da capo (e chissà, magari qualcuno ci casca e acquista a “chilometri zero” una macchina che ne ha un milione sulle spalle!).
Ma quando è caduto (e ricadrà) il giorno 0.0.0.0.0?
Il problema sta nel capire come si allineano il nostro calendario e quello dei Maya. Sarebbe bello chiederlo a uno di loro, ma gli ultimi che usavano quel modo di contare i giorni sono morti più di mille anni fa. Gli archeologi lo chiamano “problema della correlazione”, e per risolverlo hanno usato indizi filologici, archeologici e astronomici; si tratta di una questione che meriterebbe un libro a sé, tante sono state le idee geniali messe in campo per individuare un collegamento tra i due modi di contare il tempo.
La questione è tutt’altro che risolta. Tra le possibili soluzioni, la data dell’11 agosto 3114 a.C. è oggi la più accettata; si tratta della correlazione GMT, dalle iniziali dei tre studiosi che l’hanno proposta: Goodman, Martinez e Thompson. A partire da questa data, il prossimo giorno 0.0.0.0.0 sarà il 21 dicembre 2012. Ma questa correlazione potrebbe essere sbagliata: in questo caso, il giorno 0.0.0.0.0 potrebbe essere già arrivato da tempo oppure cadere solo tra diversi secoli. Le ipotesi alternative sono numerose. Floyd Glenn Lounsbury (1914-1998) riteneva che il conteggio dovesse partire dal 13 agosto 3114 a.C.; in questo caso il calendario si azzererebbe di nuovo il 23 dicembre 2012 invece che il 21 dello stesso mese.
Altri ricercatori avevano ottenuto risultati molto lontani da quelli oggi più accettati. Charles H. Smiley riteneva che il giorno 0.0.0.0.0 corrispondesse al 26 giugno 3391 a.C. mentre R. B. Weitzel aveva fissato l’Istante Zero al 3 aprile 2593 a.C. In mezzo a queste due date, le ipotesi alternative sono una trentina. Se Smiley avesse avuto ragione, l’azzeramento sarebbe arrivato (e il Mondo sarebbe dovuto finire) il 5 maggio 1734, mentre nell’ipotesi di Weitzel dovremmo aspettare il 12 agosto 2532. Sulla pagina di Wikipedia, le correlazioni proposte sono più di due dozzine.
In una recente intervista, Aldana non specifica neppure di quanto la correlazione GMT sia sbagliata: si limita a metterne in luce alcuni limiti e suggerire metodi di indagine alternativi, basati sull’archeoastronomia. Questo ha fatto sollevare le sopracciglia a diversi studiosi, tra cui Stanley Paul Guenter, secondo cui l’approccio archeoastronomico è spesso poco rigoroso.
Come in molti altri ambiti, esiste un livello accademico molto stimolante, che però emerge sulle riviste divulgative in maniera distorta e sensazionalistica. E per la natura del problema, aperto come non mai, aspettiamoci molti altri annunci di questo tipo.
Mariano Tomatis è autore di 2012 – È in gioco la fine del mondo (Iacobelli).
Foto di Mario La Pergola su Unsplash
Profetizzo che, quando supereremo il 2012, ci si eserciterà sui Media a prevedere la data con altri metodi e approssimazioni fallaci, perché non basati su dati storici ed interpretativi certi, creando, comunque, nuovi business, magari non solo Maya, comunque molto, molto antichi e rigorosamente attribuibili a civiltà o, almeno, persone scomparse da secoli. Ci si asterrà, ovviamente, dal dare ascolto ai Profeti moderni e viventi in mezzo a noi, perché, a quanto pare, sono noiosi e non creano business. Eppure quelli che si divertono ad interpreatre le quartine di Nostradamus avrebbero da divertirsi altrettanto ad interpretare (non tutte, la maggioranza, perché alcune, comunque la minoranza, sono molto chiare e molte si sono già realizzate) le Profezie di Nostra Signora di Anguera tramite Pedro Regis. Non sarà Maya, ma, in fondo, è sempre in Sud America.
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@Aldo Grano – Basta vedere quante volte l’hanno già fatto in passato 🙂
Questo crescendo è esemplare:
http://www.marianotomatis.it/blog/images/20100825b.jpg
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Ciao,
scrivo per segnalare che anche al Festival della Scienza di Genova le profezie sul 2012 trovano spazio: vendono persino i libri di Giacobbo nella loro “libreria scientifica” allestita appositamente per il festival.
Qui ne parlo sul mio blog: http://kreaton.wordpress.com/2010/11/05/il-2012-al-festival-della-scienza/ (la foto è effettivamente stata presa nel “bookshop” del Festival)
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