Il terzo occhioNews

Reattore E-Cat: la posizione del CICAP

Ci occupiamo della vicenda del reattore inventato da Andrea Rossi ormai da qualche mese. Abbiamo pubblicato un certo numero di articoli e ci sembra giunto il momento di fare una richiesta ufficiale a Rossi.

Scriveva il fisico Giuliano Toraldo di Francia che «un vero scienziato accetta qualsiasi fenomeno, anche se inspiegato, purché sia accertato». È con questo spirito che il CICAP si occupa di argomenti scientifici “di frontiera”: non per confutarli a ogni costo, ma per aiutare a verificarli al di là di ogni dubbio. La spiegazione verrà poi.

L’esistenza delle reazioni nucleari a bassa energia (LENR), che sarebbero alla base del principio di funzionamento del dispositivo, non è a oggi riconosciuta dalla comunità scientifica. Sarebbe quindi facile obiettare agli inventori che, secondo le leggi della fisica, l’apparecchio non può funzionare; allo stesso tempo è altrettanto ovvio che se loro riuscissero a produrre una prova sperimentale inequivocabile si dovrebbero trovare nuove spiegazioni che vadano al di là di quelle stesse leggi.

È questa impostazione che ci ha portato a lasciare in secondo piano le incongruenze che pure si manifestavano nelle spiegazioni teoriche: la verifica sperimentale sarebbe arrivata ed era necessario sospendere il giudizio in attesa del risultato.

Dobbiamo però ribadire che in casi come questi è necessario un rigore nelle misure e una trasparenza nella comunicazione delle tecniche usate e dei problemi incontrati anche superiori a quelli che si adottano normalmente: «ad affermazioni straordinarie, devono corrispondere prove straordinarie».

Per questo ci dispiace constatare che gli inventori (e, purtroppo, in parte anche gli sperimentatori) hanno scelto di precipitare i tempi e di comunicare i risultati che avrebbero ottenuto con modalità molto diverse da quelle tradizionali della ricerca scientifica, che sono pensate proprio per garantire rigore e trasparenza.

A una prima dimostrazione pubblica il 14 gennaio, seguita dalla pubblicazione dei report preliminari (disponibili a questo link), sono seguite anticipazioni parziali sui risultati di nuove misure e dichiarazioni a volte confuse e contraddittorie.

L’idrogeno è fornito dall’esterno o prodotto per elettrolisi? Ci sono o non ci sono radiazioni di qualche tipo? E se non ci sono, perché vietare di misurarne lo spettro, come nella dimostrazione pubblica del 14 gennaio? Il rame che si troverebbe nella polvere “usata” ha la stessa composizione isotopica di quello naturale oppure no? Come è possibile che l’11% di ferro riscontrato sia solo una «contaminazione dalle pareti»? Esiste un abbozzo di teoria che spieghi il fenomeno oppure no? La lista potrebbe continuare.

Accanto a queste domande, che ancora attendono una risposta, l’annuncio e la diffusione del rapporto di Levi hanno dato il via a una discussione tecnica sull’affidabilità delle misure, per esempio sulla titolazione del vapore o sulla effettiva portata del flusso d’acqua. Questo non deve stupire: in un serio lavoro scientifico gli studi preliminari sono necessariamente difettosi e servono per capire quali problemi vanno risolti e come impostare le verifiche definitive.

Da molte parti la visita dei fisici svedesi Hanno Essén e Sven Kullander al laboratorio di Rossi, qualche settimana fa, è stata salutata come la prova definitiva. In realtà il loro rapporto non aggiunge molto a quanto già era noto: Essén e Kullander non hanno potuto fare nulla più di quanto era già stato fatto da Levi e collaboratori nelle dimostrazioni precedenti, con la sola novità della versione più piccola del dispositivo e della conseguente diminuzione della potenza misurata da 20kW a circa 4kW.

Ci sembra perciò che, nonostante i risultati preliminari appaiano molto promettenti, le verifiche fatte non abbiano ancora raggiunto uno standard sufficientemente alto, sia dal punto di vista tecnico che da quello della trasparenza e possano solo essere considerate, appunto, preliminari.

Simili esperimenti fatti in condizioni molto vincolate hanno il difetto di mettere al sicuro solo dagli errori che si sa di poter commettere e (per dirla tutta) solo dai trucchi che si riescono a immaginare. L’unico modo per cercare di evitare errori e trucchi che non si riescono a immaginare è progettare la misura da zero, misurando tutto quello che è possibile misurare, per ottenere riscontri incrociati e tenere sotto controllo gli errori di misura: ci pare che questo non sia ancora avvenuto.

Lo stesso Essén, che è stato presidente dell’associazione Vetenskap och Folkbildning (l’equivalente svedese del CICAP), ci ha dichiarato: «Sono perfettamente d’accordo; la faccenda non può essere considerata chiusa fino a che non saranno autorizzati test indipendenti: l’ho fatto notare anche ad Andrea Rossi. A quanto so, l’Università di Bologna dovrebbe alla fine avere questo permesso».

Per quanto riguarda la trasparenza, la nostra opinione è che la proprietà intellettuale e il segreto industriale dovrebbero essere tutelati attraverso opportuni accordi di non divulgazione, come accade comunemente nelle collaborazioni tra industria e accademia, piuttosto che attraverso divieti e limitazioni come è sinora avvenuto. In pratica, gli scienziati si impegnerebbero a non divulgare eventuali scoperte o indizi sul funzionamento interno dell’apparato, ma solo i risultati delle loro misure.

Quello che vorremmo chiedere ad Andrea Rossi è di autorizzare quanto prima una verifica veramente indipendente della produzione di energia in cui la responsabilità, la progettazione e la conduzione dell’esperimento siano completamente demandate agli sperimentatori (gli stessi fisici dell’Università di Bologna o altri), che operino nei loro laboratori e alle loro condizioni, scegliendo strumentazione e dettagli tecnici sulla base di un protocollo concordato a priori e con la massima pubblicità di metodi e risultati.

Dato il tipo di misura, non dovrebbe essere difficile né troppo costoso neppure immaginare un processo di peer review e una eventuale seconda fase che possa tener conto delle eventuali obiezioni emerse. Questo convincerebbe noi e la comunità scientifica, interrompendo il flusso di anticipazioni e dichiarazioni poco controllate che raggiungono il pubblico. Siamo a disposizione eventualmente a partecipare sia alla discussione che alle sperimentazioni se ciò ci venisse concesso dagli inventori.

Può darsi che la scelta di Rossi, come sembra, sia quella di trascurare per ora le verifiche scientifiche, in attesa di ottenere un brevetto o di dimostrare la funzionalità della sua invenzione con l’installazione dell’annunciato impianto da 1MW in Grecia.
In questo caso, quello che ci lascia perplessi è la sicurezza di un dispositivo funzionante grazie a un fenomeno che dovrebbe essere nucleare, la cui natura e le cui proprietà non sono ancora note.

759 pensieri riguardo “Reattore E-Cat: la posizione del CICAP

  • @Daniele Montanino
    Ancora con queste storie??? Ma se uno viene assolto in tribunale, deve comunque sobbarcarsi per tutta la vita lo stigma di un’accusa falsa???????????????? Non ho parole.

  • ribadiamo che rossi nella vicenda petroldragon aveva un trattamento chimico dei rifiuti funzionante e che nonostante i problemi sorti si è fatto 17 anni di processi uscendone con condanne minori. se qualcuno è interessato sul serio potrebbe spulciarsi e pubblicare tutte le carte dei processi e delle sentenze, non semplicemente buttare lì dei link a articoli di giornale.
    purtroppo riguardo alle verifiche sperimentali accettate da tutti mi sa che prima di ottobre o dell’accettazione del brevetto non se ne parlerà. in teoria la richiesta del cicap in questo articolo è giusta, ma un po’ utopica almeno fino a ottobre..purtroppo quando la novità è straordinaria sono straordinari anche gli interessi in gioco e difficilmente le ‘straordinarie prove’ che in teoria ci dovrebbero essere arrivano prima della dipanatura degli straordinari interessi..ovvio che un osservatore esterno non può del tutto escludere la possibilità che sia tutto uno scherzo e che a ottobre rossi e i suoi faranno una specie di finale in stile ‘scherziaparte’, ma a differenza dei soliti scherzi un po’ insulsi di scherziaparte questo se non il nobel meriterebbe una trentina di oscar:)) solo che per come sta evolvendo il tutto a me sembra sempre più verosimile che non ci sia nessuno scherzo..speriamo.

  • Il riferimento finale alla sicurezza del dispositivo mi sembra inappropriato ed un pò ricattatorio. Innanzitutto perchè la verifica della sicurezza del dispositivo non è stato citato tra gli obiettivi delle misurazioni indipendenti richieste dal CICAP, e quindi non vedo perchè queste misurazioni dovrebbero dare qualche risposta relativamente alla sicurezza del dispositivo. Credo inoltre che il ruolo istituzionale del CICAP dovrebbe essere quello di verificare la veridicità di un certo fenomento, lasciando ad altre istituzioni più appropriate quello verificare che soddisfi adeguati standard di sicurezza.

    • @Bruno Galvan: certo, ci mancherebbe. Abbiamo solo segnalato un fattore di cui nessuno sembra occuparsi.

  • già, la sicurezza, nel caso la cosa funzionasse è destinata a creare altri tormentoni infiniti. ma è ancora troppo presto per parlarne, al momento però la netta impressione è che il massimo del danno possibile con un dispositivo del genere sarebbe molto più basso del massimo danno possibile delle centrali a fissione, e per adesso mi basta.

  • Ottimo articolo, riassume praticamente quello che scrivo da settimane su commenti e post in giro nel web e che cerco di spiegare inutilmente agli amici. La replicabilità del fenomeno da terzi è l’UNICO modo per verificare l’effettiva esistenza di un fenomeno!
    Non importa sapere perché succede, quello lo si scoprirà col tempo…  l’importante è verificare se esiste veramente o se è solo alto illusionismo, un trucco così scaltro da essere in grado di prendere per il naso anche gli scienziati presenti. Il fatto che a loro poi sia stato persino impedito di fare misurazioni con strumenti adeguati (come spettrometri) è particolarmente grave e sospetto.
    Trovo l’articolo molto corretto però io avrei puntato la cosa più su un ottica umanitaria. 
    Mi spiego, la scoperta, se verificata scientificamente, sarebbe una delle più grandi se non la più grande dell’uomo, perché dunque il signor Rossi non sente la spinta umanitaria a donarla all’umanità? Non è un reato essere egoisti, ben inteso, è deprecabile ma non è un reato. Però questa smania di brevettarlo anziché di renderlo disponibile al più presto puzza. Se sono i soldi che gli interessano prima di ogni altra cosa, beh… anche aprendo il tubo viverebbe nell’oro per il resto della vita: ospitate televisive, inviti a conferenze e probabilmente pure donazioni di singoli per ringraziarlo, in più avrebbe fama e gloria come una persona che ha pensato prima all’umanità e poi a lui stesso. Nessuno potrebbe rubargli il brevetto in seguito, sarebbe evidente che è lui il primo ad  aver mostrato uno strumento di quel tipo funzionante e la cosa sarebbe maggiormente avvallata dalle prove fatte da terzi… Tenere nascosto e far siglare atti di non-divulgazione a tutti non dimostra e non può dimostrare un bel niente.
    Ciò che mi preoccupa è tutta sta gente disposta a credergli sulla parola e pronta ad attendere indefinitamente “il giorno in cui aprirà il tubo”
    Mi sa che abbia tutto da guadagnarci proprio nel non farlo.
    – Prima bisogna aspettare un brevetto (che potrebbe anche non arrivare mai se non apre il tubo per descrivere il funzionamento da brevettare)
    – Poi bisogna aspettare la costruzione della famigerata “centrale” (con scartoffie, permessi, test, ecc.. che potrebbero durare anni o non arrivare mai se non descrive il metodo di funzionamento)
    – Anche a quel punto, potrebbe fare come fanno i vari “inventori del moto perpetuo” che sul più bello inventano una nuova scusa per sottrarsi alle verifiche…
    Buona attesa. Fedeli.

  • Il problema è che son passati tre mesi e abbiamo in mano solo tre test “preliminari”.

  • Pingback: Apparato Rossi - Focardi? Verita o bufala? - Pagina 36 - EnergeticAmbiente.it

  • [Anche a quel punto, potrebbe fare come fanno i vari “inventori del moto perpetuo” che sul più bello inventano una nuova scusa per sottrarsi alle verifiche…
    Buona attesa. Fedeli.]
     
    Nel senso che i fedeli di iter inventano ogni due x tre una nuova balla per giustificare i miliardi di euro spesi inutilmente ?

  • 20 kW sono impossibili da sbagliare di misurare. 20 kW sono la potenza di una caldaia istantanea. Ora, mi pare che non servano termometri calibrati per accorgersi che la doccia non funziona. Se ci sono ancora dubbi, per me la faccenda è chiara.

  • @ CICAP
    Confermate che entro settimana prossima ci sarà l’accordo ufficiale tra rossi e unibo?

  • Estratto di un post di Rossi su Journal of Nuclear Physics:

    By the way: somebody wrote somewhere that there is not point for me to conserve industrial secrets, pending the patent, because this could be resolved by signing confidentiality agreements: Dear All, please let me say that to defend an industrial exclusive with a confidentiality agreement is the same as to protect somebody from the thrust of the Niagara Falls with a reinforced umbrella.
    I am receiveng from a lot of competitors, who use fake names to maintain the anonimity (which I am able to break), invitations to give them my E-Cats from “Indipendent tests”, promising me “confidentiality agreements” : sometimes I answer them, just to get fun, most times I trash their comments. I am not a genius, for sure, but if everybody understands that I am not stupid, this will help.

    • @Mattia Rizzi: noi non siamo in grado di confermare la notizia. Bisogna chiedere ai diretti interessati.
      @Bruno Galvan: non crediamo che si riferisca a noi, visto che abbiamo proposto altri tipi di contratti che normalmente regolano i rapporti tra università e industrie e che consentono a chi ci deve lavorare piena libertà pur tutelando la proprietà intellettuale.

  • • Andrea Rossi
    April 15th, 2011 at 9:31 PM
    Dear Mr Frank:
    I receive every day requests from all the world of Universities, Associations, Laboratories from any Country, of any kind which want to make an “indipendent” test to offer us the only possible real validation of the technology. Should I accept, 24 hours per day, 365days per year would not be enough to be so much validated. I respect all the wannavalidate of the Planet, but I want to remember that:
    1- In October we will start deliver to our Customers our plants, so that the validation will be made by the Customers: they will use our plants 24 hours per day, 365 days per year. That is the sole real validation that counts for us, also because if the plants work, Customers will pay us, if not, they will not pay us. The plants have to respect precise guarantees we gave about their efficiency and their safety. We are not searching any validation. We never did. We just wanted to make a good product.We have already made our public presentations, no more of them will be made. With the University of Bologna we will continue the R&D program, but not to “validate”: the validation must arrive from the market. The aim of the R&D program with the University of Bologna, financed by us, and therefore made with our money, is to develope our future, not to “validate”. Not to mention the fact that the real target of the wannabe validators, in 99 cases out of 100, is to get information and make industrial espionage, as already occurred to me with another “validator” with whom we severed any collaboration after getting evidence of the fact that data obtained from us have been utilized for a competition.
    2- I thank anyway Prof. Peter Hagelstein for his attention. If the MIT is interested to our product, they can buy a plant, and make all the validations they want, for themselves, and get from it good heating too, during the hard Bostonian winters ( I lived there for some year, mamma mia, che freddo!)
    Warm regards,
    A.R.

  • In October we will start deliver to our Customers
     
    See ya later, then… Qualcuno del CICAP può farsi un nodo al fazzoletto? PS se il CICAP avesse bisogno di una colletta per comprarne uno, sarò felice di partecipare ed anche eventualmente dare una mano a fare le misure.

  • the validation must arrive from the market. “
    Frase ABOMINEVOLE!!
    Della serie: se io mostro su un palco per tre volte di fila che sono in grado di tagliare una donna a metà dentro una cassa, senza dire come ho fatto ma garantendo che non c’è trucco e non c’è inganno perché i presenti ,intelligentissimi, non sono riusciti a capire come ho fatto e poi riesco a vendere la cosa a molteplici “compratori” nel mercato (impedendo loro di divulgare notizie a riguardo), allora questo dimostrerebbe la veridicità di ciò che asserisco?!?!?
    ma per piacere!!!
    Dall’alto illusionismo al “wannamarchismo” più becero.
    Wanna Marchi, apri quel tubo se non hai niente da nascondere!!

  • Scusate ma supponiamo che il CICAP verificasse che effettivamente funziona. Poi cosa succede? Altri metterebbero in dubbio le vostre capacità. Del resto anche alcuni di voi nei vari post inseriti su questo stesso sito ha messo in dubbio i due scienziati svedesi fossero sufficientemente competenti. Già ma uno di loro non è un fisico vero…

    Io è vent’anni che aspetto. Non ho problemi ad attendere altri sei mesi. Lasciamogli fare questa benedetta centrale. Comunque credo che vedremo presto altri brevetti di Rossi sul wipo. E’ probabile che ne depositerà uno nuovo prima di procedere con la realizzazione dell’impianto.
    P.S. Per la colletta partecipo anche Io.
    Saluti
    Claudio

    • @tutti, moderiamo i toni. Grazie
      @Claudio Eterno:
      Scusate ma supponiamo che il CICAP verificasse che effettivamente funziona. Poi cosa succede? Altri metterebbero in dubbio le vostre capacità.
      Se leggi bene l’articolo vedrai che il CICAP non ha chiesto di verificare direttamente il funzionamento dell’apparecchio di Rossi. Quello che chiediamo è che venga data la possibilità ai fisici di fare misure in condizioni non decise a priori da Rossi, cosa che al momento non è mai stata fatta. Questo è l’unico modo per essere sicuri sia delle misure sia dell’assenza di eventuali trucchi e riuscirebbe a convincere non solo il CICAP, ma la comunità scientifica. Perché Rossi non ci sta?

  • Supponiamo che sia il vincitore del superenalotto.
    Devo ritirare 70 milioni di euro; sono al culmine della felicità…ma sorge un problema. Come arrivare ad antrare in possesso di quei soldi ? E’ la prima (e credo l’ultima volta che mi succede ) e non so da dove iniziare.
    A chi ci si rivolge e come si fa? Ma soprattutto: di chi mi posso fidare ? Probabilmente da qualche parte esiste un protocollo che renda certa l’attribuzione, ma a quanto ne so il vincitore è quello che entra in possesso del biglietto vincente anche se lo ruba al legittimo proprietario.
    Si dice che a Rossi dovrebbe bastare la gloria della scoperta del secolo ma conosciamo la vicenda di Meucci e sicuramente ve ne sono dozzine di simili.
    Che la scoperta sia vera o no, mi pare che Rossi segua la strada che qualunque persona assennata seguirebbe nei suoi panni affinchè l’attribuzione sia certa e sia sua. Persegue un brevetto che lo certifichi e nel frattempo persegue anche la via dell’evidenza con qualcosa che entri in produzione con quel principio. Non mi pare poi che sia contrario a verifiche scientifiche altrimenti che ci sarebbe andato a fare all’università di Bologna o alla Skeptic Society svedese ? Quello che gl’interessa di più è che se anche qualcun altro nel frattempo venisse fuori con qualcosa che funziona con lo stesso principio ormai il rumore è tale che sarebbe messo subito in cattiva luce.
    La frase “non sappiamo come funziona e per questo non può funzionare” è ridicola e ridicolo è il fatto che siccome non sappiamo spiegare il principio è bene che non lo utilizziamo; come se nella preistoria quando l’uomo cominciò ad usare il fuoco questo gli fosse impedito dagli stregoni del villaggio in quanto fenomeno incompreso.
    Che si voglia tutelare l’incolumità di chi si appresta al fenomeno è l’unica cosa che comprendo ma il resto sono veramente solo chiacchiere.
    E’ vero ? E’ falso ?
    Ancora non ci basta: va bene, ma credo sia inutile anticipare i tempi accanendosi cotro l’inventore e attribuendogli malafede o secondi fini.

  • “ma per piacere!!!
    Dall’alto illusionismo al “wannamarchismo” più becero.
    Wanna Marchi, apri quel tubo se non hai niente da nascondere!!”
    si si proprio ma per piacere … e basta una volta tanto no .
    Dall’alto dell’iter al quale non si può dir niente in quanto gravitano miliardi di euro e li il wannamarchismo và inseguito di volta in volta con una nuova spesa pubblica e nuovi rinvii ad libidum senza che nessuno si permetta di contestare loro lo spreco di miliardi di euro senza nessun risultato utile apprezzabile .
    Fate semplicemente ridere con le vostre stupidaggini al limite dello psichiatrico …
    Ma markogts la tua specialità non sono le scie comiche ? ahahahahahhahahahgahahahahahahahhahahahahahaha
    vuol misurare la scia di condensazione del vapore generato dall’e-cat ahahahahahahaha

  • @CICAP:

    Perché Rossi non ci sta?

    Ma lo ha chiaramente spiegato: “Dear All, please let me say that to defend an industrial exclusive with a confidentiality agreement is the same as to protect somebody from the thrust of the Niagara Falls with a reinforced umbrella.”
     
    Potete eventualmente argomentare contro questa sua osservazione, ma non chiedetegli ripetutamente perchè non ci sta.

    • @Bruno Galvan: abbiamo già argomentato qualche commento sopra. Non gli è stato chiesto un confidential agreement. Ci sono contratti che regolano normalmente i rapporti tra università e industria che permettono a chi ci deve lavorare piena libertà d’azione pur tutelando la proprietà intellettuale. Se Rossi, come scrive in uno dei suoi ultimi messaggi, non è interessato a dimostrare che l’apparecchio funziona, perché ha chiesto ai fisici di Bologna prima e agli svedesi poi di far le misure? Quello che chiediamo noi e che chiede la comunità scientifica è solo che quelle misure vengano condotte in maniera indipendente.

  • Ma smettiamola una buona volta di prenderci tutti in giro !
    Quello che si chiede a Rossi NON è di guardare dentro all’ E-CAT, MA di fare le misure di temperatura, portata del fluido, potenza elettrica di alimentazione SENZA i paletti imposti da Rossi ma con la più ampia libertà e come deciderebbe chi volesse fare un test indipendente.
    Questa storia del “il mercato deciderà” lascia troppo spazio ad eventuali e molteplici epiloghi della storia.

  • @ Query Online
     
    “… Perché Rossi non ci sta?”
     
    Per trovare la risposta non credo sia necessario scomodare sibille ed oracoli. Rossi lo ha detto e ripetuto in “tutte le salse”. In estrema sintesi: considerati i precedenti storici e le esperienze dirette, a lui delle validazioni accademiche, così come i più tra noi le intende e le “sottintende” “NON GLIENE PUO’ FREGAR DE MENO”. E’ lui che seleziona i sui verificatori su base fiduciaria, lealtà, affidabilità ed assenza di preconcetti scientisti.
     
    Questo è, a spanne, ciò che farei io al suo posto, avendo in mano ciò che solo Rossi ha in questo momento: un apparato artigianale che fornisce una seppur rozza ma reale evidenza sperimentale. Ho detto “fornisce”, ma fornisce a chi? A lui, ai suoi collaboratori, ai suoi consulenti e a chi gli pare e piace; che è un sacrosanto diritto che io rivendico per me stesso e per tutti voi.
     
    A giudicare dalle poche immagini disponibili, non mi sento di dire che l’apparato di Rossi sia più rozzo di quanto non fossero i primi prototipi di Meucci o Marconi, solo per fare qualche esempio. In merito alla natura e qualità dei giudizi si vada a rileggere le cronache del tempo o qualche testo di storia della scienza.
     
    In questa vicenda è Rossi il dominus ed è lui che detta le regole, a prescindere dal fatto che questo possa piacere o meno.
     
    Il prezzo da pagare (per Rossi): denigrazione, disprezzo, derisione, scomuniche, condanne senza appello, accensione di roghi, anatemi, ostensioni al pubblico ludibrio, ilarità d’ogni tipo e chi più ne ha più ne metta, (tutte cose da lui messe in conto).
     
    Le opinioni scomposte e folcloristiche non meritano commento alcuno. La palese inconsistenza di alcune altre tradiscono l’ignoranza, perlomeno, dei più noti passaggi della storia della scienza: la termo dinamica è stata concepita molto tempo DOPO l’invenzione della macchina a vapore, la meccanica razionale venne concepita per risolvere i problemi di ingegneria navale, perché le navi in certe condizioni si capovolgevano, ecc… Prima la prova sperimentale, o se si preferisce la prova “EMPIRICA” poi la teoria, concetto non originale che è stato ripetuto fino alla nausea.
     
    Query Online non ha certo bisogno dei miei suggerimenti, soprattutto quando non richiesti.
     
     
    Personalmente ritengo che, mai come in questo caso, sia opportuno un approccio prudente ed equilibrato, immune da tentazioni inquisitorie.
     
    Non lasciarsi intimorire dalle pressioni soprattutto se perentorie e/o scomposte: CALMA !
     
    Query Online : “Qui si parrà la tua nobilitate”
     
    P.S. Vi chiedo di rimuovere il mio commento precedente perché incompleto

    • Luigi, l’approccio prudente ed equilibrato è il nostro. Non abbiamo mai affermato che quell’apparecchio non può funzionare. Abbiamo detto che per potersi esprimere sul suo funzionamento servono misure condotte in condizioni controllate e indipendenti, cioè non scelte a priori da Rossi. È la procedura che si applica normalmente nella scienza e non vediamo perché questa volta bisognerebbe fare un’eccezione.

  • @Luigi
    “E’ lui che seleziona i sui verificatori su base fiduciaria, lealtà, affidabilità ed assenza di preconcetti scientisti.”
    Di questo ce n’eravamo accorti tutti.
     
    Il problema è che i suoi verificatori scrivono su carta intestata dell’Università di Bologna e avevano già giurato fedeltà allo Stato.
     
    Comunque queste sono responsabilità del Rettore, se non si preoccupa lui …

  • cari ho letto attentamente tutti i report, al di la di un metodo prettamente ingegneristico nell’affrontare tutti gli aspetti, che pertanto lascia un sacco di dubbi agli addetti ai lavori
    se i dati sono quelli riportati, soprattutto in merito a potenza immessa, all’idrogeno utilizzato e all’acqua evaporata è evidente che in questo apparecchio succede qualcosa di strabiliante, c’è poco da essere scettici, magari ci si dovrebbe rimboccare le maniche per iniziare a studiare seriamente le reazioni nucleari a bassa energia.
    nell’articolo iniziale tali reazioni vengono ancora citate come elementi fantomatici, questo mi sembra un scorretto, la ripetibilità di alcuni fenomeni orami è assodata e gli articoli scientifici sono tantissimi e provenienti non più dagruppi isolati ma da tanti centri di ricerca in tutte le parti del mondo.

  • @ ItaloBianchi
     
    Egr. Sig. Italo Bianchi
     
    In riferimento alla sua affermazione “…Il problema è che i suoi verificatori scrivono su carta intestata dell’Università di Bologna e avevano già giurato fedeltà allo Stato.
    A Lei e a quant’altri condividono con Lei lo stesso “risentimento”. Con molta serenità, atteniamoci ai fatti concreti: metta sul tavolo queste “famigerate” dichiarazioni scritte su carta intestata dell’UniBO, attinenti l’E-Cat, Rossi e quant’altro (sarebbero sufficienti un link, un pdf, ecc…), confuteremo subito, concretamente, il loro contenuto. Si procederà su semplici basi di reciproco rispetto, di disponibilità a contestualizzare quanto analizzato e liberi da pregiudizi e/o preconcetti di qualsivoglia natura, consentendo agli interessati un confronto, magari accanito, ma positivo e costruttivo.
    In mancanza, asteniamoci dal dispensare gratuitamente insinuazioni e maldicenza, non-c’è-bi-so-gno-al-cu-no: la consideri una supplica.
    Sempre in merito al ruolo dell’UniBo, se le interessa, la mia opinione la troverà qui:
    http://www.queryonline.it/2011/04/04/fusione-fredda-a-bologna-il-punto-della-situazione/comment-page-2/#comment-3023
    Postato aprile 16, 2011 alle 19:31

  • @Luigi
    Avevo letto il suo messaggio. Avevo molto apprezzato l’appello alla moderazione dei toni. Quindi mi fa piacere spiegarle i motivi di quella punta di impazienza che può essere colta nel mio precedente intervento.

    Un atteggiamento libero da pregiudizi è quello con cui ho iniziato ad interessarmi, quasi 3 mesi fa, a questa vicenda. Ho letto i report, cominciando da quello del dr. Levi sul test del 14 gennaio, che si apre per l’appunto con lo stemma dell’Università di Bologna e che è anche quello fondamentale in quanto tratta della calorimetria, cioè delle misure fatte nel corso del test per misurare il calore prodotto dal dispositivo e che si conclude affermando che è stata prodotta una quantità impressionante di energia, quantificata in precedenza in quasi 13 kW prodotti a fronte di 1 kW di energia elettrica assorbita.

    Anch’io ho sperato come lei e tanti altri che fosse la volta buona. D’altronde la notizia arrivava da una fonte autorevole. Non solo è naturale credere nell’Università, ma è anche un nostro diritto poterne aver fiducia, dobbiamo pensare che ad insegnare al più alto livello vengano selezionati i migliori e i più competenti, altrimenti chi prenderebbe più un farmaco.
    Poi ho cominciato a seguire la vicenda sul web e insieme a tanti commenti speranzosi ed entusiasti, qualcuno ha cominciato a mettere in evidenza contraddizioni e lacune presenti in quel report riguardanti proprio l’aspetto dato fino allora per scontato: le misure calorimetriche e quindi l’eccesso di calore. Ora dato che per capire queste misure sono più che sufficienti le conoscenze liceali, ho voluto verificare anch’io se queste critiche erano fondate e purtroppo è ciò che è risultato. Se vuole farlo anche lei non ha che da rileggersi pazientemente i commenti di vari “critici”, me compreso, che si sono succeduti nelle discussioni precedenti.

    Quindi ho oramai acquisito, a ragion veduta, un pregiudizio per tutto ciò che viene dal DF di Bologna e soprattutto dall’autore del succitato report. Al pregiudizio si accompagna non un “risentimento”, perché non ho nulla da risentirmi con le persone coinvolte che non conosco, ma un indignazione per quell’istituzione, che dovrebbe tutelare il cittadino appurando con competenza la verità e che invece sembra diffondere documenti e dichiarazioni pieni di errori grossolani, che non corrisponderebbero alla realtà.

    Ovviamente le opinioni critiche dei singoli utenti web non contano nulla rispetto alla posizione ufficiale del DF di Bologna, possono solo servire a chi ha la pazienza di andarle a verificare con i propri occhi. E’ per quello che ho invitato caldamente il CICAP a sollecitare il Rettore dell’Università, ed eventualmente il MIUR, non ad effettuare un nuovo test, cosa che ovviamente non verrà mai concessa, ma a far riesaminare da altri professori, possibilmente della locale Facoltà di Ingegneria, la documentazione disponibile sui test già effettuati. E quando dico la documentazione intendo non solo i report, ma anche, e soprattutto, foto e filmati, i quali svelano una realtà assolutamente difforme da quella raccontata nel report.

    Ovviamente questo andrebbe fatto non in tempi biblici, perché anche se millenario il prestigio dell’Università col tempo si consuma e tra qualche settimana non ce ne sarà più.

  • La storiella triste del dire che non si vuole fare la fine di Meucci è ridicola. Siamo nel 2011 e, grazie anche a Meucci, c’è internet! Tra testimonianze dirette, video su youtube, post, la caciara di questi giorni e SOPRATTUTTO il processo stesso di peer-review garantirebbero la paternità dell’invenzione. Non avrebbe difficoltà a farsi valere in tribunale ed avrebbe l’appoggio del mondo. E credo anche del CICAP.
    In confidenza vi dico, mi piacerebbe tanto che in questi giorni qualcun altro in modo indipendente, seguendo rigorosamente il metodo scientifico, scoprisse effettivamente un fenomeno simile e creasse un tubo funzionante nel medesimo modo e lo aprisse dicendo per filo e per segno come si fa per permetterne la replicabilità da terzi… magari regalandone il brevetto all’umanità…
    Vorrei proprio vedere cosa direbbe il signor Rossi…
    La cosa grottesca è che tener il tubo chiuso lo avvantaggia anche in questo caso.
    Infatti, **ipotizzando** (ho detto **ipotizzando**) che l’e-Cat sia una truffa, Rossi potrebbe sostituire “il trucco non ancora scoperto” con il fenomeno reale una volta noto. Poi gli basterebbe dire che anche quando lo teneva chiuso lui funzionava con quel principio… comodo no?
    Ok, ho volutamente esagerato nell’esempio… ma rende l’idea.
    Lo so, è proprio brutto pensare queste cose cattive vero? …e noi scettici siamo brutti cattivi, pieni di astio immotivato ed aggrediamo a gratis peché siamo corrotti e limitati dalla nostra assenza di fede e facciamo parte dei man in black, vero?
    NO.
    Basta seguire il metodo scientifico.
    Il resto è fede.
    Io non ho fede. Voglio le prove!
    Le dimostrazioni fatte fino ad ora da Rossi sono UGUALI agli show degli illusionisti che ti mostrano cose che non riesci a spiegarti. L’illusionista ti da le spiegazioni a cui tu devi credere. Le PROVE non sono altro che le cose che hai visto e le verifiche esterne sono solo ciò che l’illusionista ti ha permesso di controllare… Quando uno taglia a metà una donna sul palco ti fa controllare la sega ma non ti fa aprire la cassa… strano, no?
    Lo ripeto per l’ennesima volta: IO VORREI ASSOLUTAMENTE FOSSE VERO!
    Ma va dimostrato permettendo la riproducibilità.
    Dire che funziona perché “faceva tanto caldo” o “c’era tanta gente presente che ha visto” o “c’erano degli scettici che non sapevano spiegarselo” non vale assolutamente niente e non dimostra niente!

  • @Bagnasco
    Dato il tipo di misura, non dovrebbe essere difficile né troppo costoso neppure immaginare un processo di peer review e una eventuale seconda fase che possa tener conto delle eventuali obiezioni emerse.
    Non si potrebbe cominciare con il chiedere a Focardi e a Levi,  che hanno responsabilità da pubblici impiegati, di dare la loro parola che non si tratta di un trucco?
    Rossi e Focardi hanno scritto insieme una sorta di articolo tecnico/scientifico che descrive il funzionamento dell’invenzione. Focardi ne sa quanto Rossi. Rossi ha sviluppato un’idea di Focardi e Piantelli vecchia di una ventina di anni.
    Focardi deve essere invitato in modo pressante a collaborare lealmente con il CICAP, salvi restando i diritti di Rossi di tutelare la sua invenzione.
    Scrivo questo, perché nel tuo interessante aggiornamento la parte avuta dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna risulta sfocata. Non c’è solo Rossi.
    La storia ha già raggiunto la RAI; l’invenzione è stata presentata su Leonardo, il notiziario scientifico del TG3.

  • @Daniele
    Ancora con queste storie??? Ma se uno viene assolto in tribunale, deve comunque sobbarcarsi per tutta la vita lo stigma di un’accusa falsa???????????????? Non ho parole.
    Lei può riportare per comodità di tutti dove ha letto che Rossi è stato assolto?
    Grazie

  • @Bagnasco
    The aim of the R&D program with the University of Bologna, financed by us, and therefore made with our money, is to develope our future, not to “validate”.
    Avete potuto accertare se l’Università di Bologna ha un contratto di R&S con Rossi? In varie occasioni una collaborazione così stretta è stata smentita.

    • @Franchini:
      Avete potuto accertare se l’Università di Bologna ha un contratto di R&S con Rossi? In varie occasioni una collaborazione così stretta è stata smentita.
      Al momento il contratto non è ancora stato firmato.

  • @Bagnasco
    Rossi scrive:
    the validation must arrive from the market.
    Dietro a questa frase c’è una bella dose di cinismo. Un centinaio di persone, trascinate dalla pubblicità che lo scatolotto si è guadagnato attraverso l’Università di Bologna e la pubblicità mediatica, lo acquistano, dopo di che si accorgono che serve solo come pezzo d’arte moderna. Chi rimborsa il danno a queste persone?
    Ho però la sensazione che, a parte Wanna Marchi, molti oggetti siano messi in commercio con questa tecnica spregiudicata.

  • @Luigi
    Prima la prova sperimentale, o se si preferisce la prova “EMPIRICA” poi la teoria, concetto non originale che è stato ripetuto fino alla nausea.
    E’ da tempo immemorabile che non si fa così, se mai è accaduto. Le prove sperimentale vengono sempre dopo le ipotesi teoriche. I casi più clamorosi riguardano la rivelazione sperimentale  del neutrino, arrivata 22 anni anno dopo l’ipotesi della sua esistenza; quella dei bosoni vettori di Rubbia. Al CERN cercano il bosone di Higgs in base a progetti teorici di complessità  vertiginosa. A Pisa cercano il gravitone con gli strumenti costosissimi di Virgin, dopo averne previsto l’esistenza. Stessa cosa per i quark, rivelati faticosamente anno dopo anno, dopo che la loro esistenza si è resa necessaria.
    Questo solo per fare riferimento alla fisica. In chimica è uguale. E’ come pretendere che nasca qualcosa di buono mischiando soluzioni a casaccio. Non ti muovi, se prima non torna tutto sulla carta. Gli ingegneri fanno studi di fattibilità, mettendo in piedi appositi gruppi di studio.
    Lo stesso Rossi ha scritto o detto in un’intervista di avere fatto riferimento alle ipotesi di Piantelli e Focardi. Articoli di Piantelli e Focardi sono presenti nella bibliografia allegata alla richiesta di brevetto. I funzionari dell’U.B. stanno controllando se l’invenzione non sia piuttosto da attribuire a Piantelli.
    Se uno dici a Rossi che ha scoperto il “catalizzatore” segreto per caso, si offenderebbe.
    Può darsi che qualcuno faccia una scoperta interessante perché gli cade una mela davanti al naso mentre si riposa sotto un albero. Presentare Meucci e altri come gente che ha avuto una botta di fortuna è diminuirne i meriti con poco rispetto. Se potessero, protesterebbero tutti.

  • Scusate, se ho capito bene, al di la della valutazione degli isotopi di rame presenti prima/dopo e della misurazione di radiazioni (entrambe misurazioni non troppo complicate ma insomma un pochino si) la questione dell’effettivo sviluppo di energia potrebbe essere risolta solo controllando la flussimetria dell’acqua, e questo in due esperimenti di fila non è stato fatto?
    O ho capito male?
     
     

  • @ Franchini:

    Mi sono limitato a citare delle “prove sperimentali/empiriche” e la “teoria” nel timore che nel ripetere ciò che Lei mi sta cortesemente segnalando, potessi essere accusato di scrivere ovvietà. Ma già che è necessario chiarire, chiarisco.

    E’ ovvio che le prove sperimentali o empiriche a cui facevo riferimento seguono delle ipotesti iniziali e progressive, seppur rozze e mal definite, scritte o non scritte: che nel caso Rossi/Foccardi ciò non sia stato, lascio ai creativi sostenerlo. Non ho sbagliato nel dare per scontata una minima attitudine di chi legge a contestualizzare il discorso: i più, sono certo, hanno intuito con estrema facilità.

    Quanto alla “teoria”, pensavo fosse sempre ovvio che la si dovesse intendere come “definitiva” e/o “risolutiva” (almeno fino a quando non fa i conti con Popper).

    Ora, premesso che il sottoscritto nulla ha da dover dimostrare né nessuno da difendere, esprimo le mie banalissime considerazioni come reazione al gran bailamme scatenato dai sedicenti rigoristi scientifici e da coloro che, in questa fase e a vario titolo, non provano alcun pudore ad assumere i toni gravi dell’inquisizione. Per non parlare di quanti preferiscono alla cautela e al vero Dubbio sciogliere le briglia alla propria galoppante fantasia.

    Capacità e/o volontà di contestualizzare: ecco la grande assente nelle analisi di alcuni tra noi, seppur dotte e (apparentemente) ineccepibili. Si estrapolano un fotogramma, due fotogrammi, una breve sequenza iniziale dalla pellicola di un film, il cui regista è ben lungi dall’aver terminato di girare e ci si precipita a redigere giudizi definitivi, “critiche” tranchant su autori, registi, storia, personaggi, interpreti, e via discorrendo. Per alcuni quello spezzone di pellicola è il film: ecco l’errore. Magari la brevissima sequenza criticata sarà la prima ad essere tagliata e cestinata dal “montatore”.

    Di questo passo, spunterà fuori l’illuminato che metterà mano alle carte bollate e i “sommi sacerdoti” scenderanno in piazza per promuovere una petizione universale.

    Infine, che dire di quanti si strappano le vesti perché la virtù della venerabile “Torre D’Avorio” (UniBo) è stata impudentemente violata ? Io dico: MAGARI si fosse lasciata “violare” da dieci, cento, mille Rossi/Foccardi. Avrebbe “my Lady” generato, si, qualche “bastardo” ma, sono certo, avrebbe migliorato decisamente la sua posizione nella classifica mondiale di quelle Istituzioni.

    Ribadisco, tutt’avvia, il mio rispetto soprattutto per le posizioni che non condivido.

  • @Luigi
    gran bailamme scatenato dai sedicenti rigoristi scientifici e da coloro che, in questa fase e a vario titolo, non provano alcun pudore ad assumere i toni gravi dell’inquisizione.
    E’ il minimo che si può fare. Legga la richiesta di brevetto poi,  come l’U.B., si renderà conto dell’inconsistenza delle rivendicazioni.
    Se Rossi avesse rinunciato al brevetto, a scrivere articoli con Focardi, ad affidare a Stremmenos considerazioni sull’effetto Moessbauer , avesse rinunciato alla stampa, alle televisione, alla radio e avesse fatto come l’inventore del cavaturaccioli, che al massimo deve sapere come funziona il piano inclinato, tutto sarebbe andato bene e non avrebbe provocato il bailamme che Lei ingiustamente lamenta. Non è bailamme, è desiderio di rigore e di rispetto verso la pubblica opinione.
    Rossi, Focardi, Levi hanno voluto la bicicletta; ora pedàlino. Avere i nomi sulla stampa obbliga. Si comincia con l’esame della richiesta di brevetto e si arriva al test serrato delle varie demo. Il comportamento di chi se ne intende un poco o molto mi sembra perfettamente legittimo e da incoraggiare.
    O si trattava solo di spot pubblicitari a pagamento? Del genere: cogliete il messaggio e non rompete.

  • @Camillo Franchini

    Ho rivolto a Rossi la domanda circa la questione che lei ha posto(http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?p=360#comments) il motivo è dovuto al fatto che la richiesta di brevetto è mirata a capire quali sono gli altri brevetti le cui rivendicazioni possono essere in conflitto con l’invenzione di Rossi.

    @A tutti gli aggressivi..
    Se aveste davanti a voi Rossi o Focardi forse le vostre affermazioni verrebbero poste in altro modo(orecchie abbassate). Forse tanta aggressività è data dal fatto che una cosa del genere mette in dubbio il vostro sapere. Avete bisogno di uno psicologo. Con 2-3 sedute settimanali risolvete tutto in un paio d’anni.
    C.

  • @ Franchini:
    Egr. Dr. Franchini, mi consenta solo un’ultima battuta, con tutto rispetto, non me ne voglia. Dopo di che chiudo.
    Visto che evoca la bicicletta.
    Lei appartiene sicuramente al novero dei super specializzati, in questa ed altre discipline e, come tale, ha fin qui proceduto per la sua strada, nella sua personalissima competizione, disponendo di tutte quelle risorse che fin qui le hanno consentito (forse) di mantenere qualche vantaggio competitivo, nel rispetto ortodosso delle regole (vedi leggi della matematica, della fisica, della chimica, ecc… ): fin qui nulla da eccepire.
    Lei è un “leader” (?) ed avoca a se’ il diritto di “pedalare” come tale: in testa al gruppo, gli altri a seguire, che pedalino.
    Il problema vero è che Lei non si è reso conto che, da qualche tempo a questa parte, sono sbucati da dietro un angolo due personaggi, su un “tandem/mountain bicke” scalcagnato (vedi Rossi/Foccardi), che hanno preso a gironzolare dove gli pare e piace, un po’ dentro e un po’ fuori i tracciati regolamentari e, sopratutto parrebbe,  là dove le sue/nostre risorse “tecnico/scientifiche” non siano ancora in grado di competere.
    Questi due figuri, che qualcuno dipinge come kafkiani, stanno cominciando a gettare scompiglio nell’universo codificato: questo comportamento “delinquenziale” ruba la scena, sposta i riflettori, attrae l’attenzione: bellissimo fuori programma.
    Che dire, io me la spasso, qui a bordo pista (CICAP permettendo).

    • Per l’ennesima volta: questo è lo spazio dei commenti a un articolo di una rivista. Non è un congresso scientifico, quindi tutti possono scrivere quel che vogliono indipendentemente dalla loro formazione. I toni però devono rimanere civili, quindi evitate di insultarvi reciprocamente altrimenti saremo costretti a chiudere (di nuovo) i commenti. E vale per tutti. Grazie.

  • @Luigi
    Questi due figuri, che qualcuno dipinge come kafkiani, stanno cominciando a gettare scompiglio nell’universo codificato: questo comportamento “delinquenziale” ruba la scena, sposta i riflettori, attrae l’attenzione: bellissimo fuori programma.
    Bellissimo fuori programma, certo. Noi di fuori ci stiamo divertendo un mondo. Il CICAP ha centrato l’argomento principe; niente più maghi e fattucchiere. Non mi avessero avvertito da lì, la notizia mi sarebbe sfuggita.
    Spero solo che qualcuno non abbia in mente di investire in quell’iniziativa senza disporre delle conoscenze e dello spirito critico necessari.
    Se ci riesco distogliere gente da quella tentazione, sarà stato un grande successo. Fossero anche solo dieci persone.
    Buon pomeriggio a tutti

  • @Claudio Eterno
    Se aveste davanti a voi Rossi o Focardi forse le vostre affermazioni verrebbero poste in altro modo(orecchie abbassate).
    Oddio, non mi sembra che Focardi sia uno che fa mettere la coda fra le gambe. Nemmeno Levi e Rossi, a pensarci.
    Molti di noi farebbero carte false per avere i tre come interlocutori continui, non a singhiozzo. Vogliono provare in un campo meno impegnativo del CICAP? Sempre a disposizione.
    L’idea di Claudio non è peregrina. Se si sentono più tranquilli possiamo trasferirci su 22 anni di Daniele Passerini.

  • @Camillo Franchini
    <i>Lei può riportare per comodità di tutti dove ha letto che Rossi è stato assolto?
    Grazie</i>
    Facciamola finita per favore. Tiri lei fuori le prove di quello che afferma. Giudico in base a quello che ho letto, come può leggerlo lei. Ho conosciuto la persona, ci ho parlato a lungo e penso di sapere ancora riconoscere un bugiardo da una persona corretta (cosa che invero sin troppi elettori italiano non sanno più fare). Invito i giornalisti veri (non lo sono io, non lo è lei) ad avvalersi dei loro “ferri del mestiere” e trovare i dispositivi finali delle sentenze in ultimo grado che riguardano la Petroldragon, così la facciamo finita di tirare fuori sempre questo becero argomento.
    È chi grida all’imbroglio che dovrebbe spiegarci che interesse avrebbe Rossi a imbrogliare. Sta brevettando un nuovo sistema per produrre energia non un teletrasporto per fuggire su un altro pianeta abitabile! Non ho sentito un solo CUI PRODEST ragionevole riguardo i motivi per cui Rossi dovrebbe ingannane il mondo intero, mentre i CUI PRODEST per cui qualcuno potrebbe avere interesse a screditarlo e a cancellare dalla faccia della Terra la sua invenzione riesco a immaginarli benissimo!
    Aspetto fiducioso gli sviluppi della vicenda e continuo a ritenere SOSPETTO il modo di fare di chi attacca e grida a destra e manca. Il comportamento di Rossi in questa vicenda esula totalmente dai patterns tipici di chi imbroglia. I benedetti report “a prova di peer review” verranno prodotti ne stia certo, dalle Università di Bologna, Stoccolma, Uppsala. Rossi ha diritto di fidarsi di chi gli pare e lei (o Query  stesso) non ha alcun titolo per imporgli alcunché.
    Cordiali saluti

  • @Daniele
    i dispositivi finali delle sentenze in ultimo grado che riguardano la Petroldragon, così la facciamo finita di tirare fuori sempre questo becero argomento.
    Non è affatto un becero argomento. Lo è solo per Lei, non si allarghi.
    A prescindere dalle implicazioni giudiziarie, l’iniziativa Petroldragon non poteva funzionare per ragioni chimiche e petrolchimiche, che non sto a discutere con Lei, perché è di un’altra parrocchia.
    Come fa a provare tanto gusto per argomenti che non ha mai studiato a scuola e tanto meno praticato?
    Nel suo genere, Lei è un personaggio affascinante. Potrebbe diventare un ottimo inventore tipo Rossi.
    Speravo che sapesse qualcosa di inedito sull’iniziativa Petroldragon e sul suo esito. Se nel frattempo si imbatte in qualche informazione sul passato di Rossi e sulla Petroldragon, sarebbe utile per tutti conoscerla. Sarebbe soprattutto utile per chi avesse voglia di acquistare un E-Cat.
    Per cominciare, Mattia Rizzi ha scoperto che non è affatto ingegnere.
    Rossi ha diritto di fidarsi di chi gli pare e lei (o Query  stesso) non ha alcun titolo per imporgli alcunché.
    Verissimo. Però è diritto di tutti rivedere le bucce di chi si espone al pubblico come lui.
    In ogni caso è nostro diritto di cittadini di chiedere a Capiluppi di fornire un giudizio su quello che ha visto e che certamente conosce, perché personale del suo Dipartimento ha lavorato con Rossi e perché conosce Focardi.
    Personalmente è quanto chiedo da quando ho cominciato a commentare questo argomento su Query Online. Spero che molti altri si associno, a cominciare da Bagnasco.
    Mi intereressa molto più seguire il comportamento di Capiluppi che quello di Rossi. Rossi è nessuno, Capiluppi è una sorta di funzionario dello Stato. Ha ben altre responsabilità.
    Cordiali saluti

  • @Daniele
    I benedetti report “a prova di peer review” verranno prodotti ne stia certo, dalle Università di Bologna, Stoccolma, Uppsala
    E’ precisamente quello che aspettiamo dal 14 gennaio 2011 pomeriggio.
    Non potevano compilare quei rapporti prima della demo? Ci sarà sempre qualche irriverente dispettoso che scrive che quelli lì hanno venduto la pelle dell’orso prima di averlo catturato.
    Sa, non tutti sono buoni e fiduciosi come Lei.

  • Sono una persona comune, scettico ma cautamente ottimista. Non capisco questa aggressività da parte di alcuni utenti. Stando a quello che dice Rossi l’E-Cat sarà sul mercato a ottobre-novembre sè ci saranno ritardi o altro sarà difficile non pensare alla truffa, diversamente molti potranno studiare l’invenzione dopo l’acquisto e qualcun altro potrà smentire o avallare le dichiarazione di Giuseppe Levi, Hanno Essen e Sven Kullander con dati alla mano. Comprendo la curiosità ma certe affermazioni mi sembrano azzardate e ci vogliono prove. Come tanti altri lettori silenziosi prendo atto che quanche ardimentoso con acume e spirito di osservazione ha scoperto la truffa. Molti vi ringrazieranno per averlo capito prima di tanti “creduloni” ma sè l’invenzione di Rossi funziona cosa dovrò pensare di chi ha dato giudizi così affrettati e infamanti, di certo non penserò a uno scettico imparziale ma a un quaquaraquà.

  • @Camillo Franchini
    E ci risiamo con il Suo sport preferito: mettere alla berlina.
    E ci risiamo con la squalifica costante dei suoi interlocutori. Mi chiede: <Come fa a provare tanto gusto per argomenti che non ha mai studiato a scuola e tanto meno praticato?> Probabilmente perché mi guida amor del vero e onestà intellettuale. E vedo che non è da tutti.
    E ci risiamo con le perle: <A prescindere dalle implicazioni giudiziarie, l’iniziativa Petroldragon non poteva funzionare per ragioni chimiche e petrolchimiche, che non sto a discutere con Lei, perché è di un’altra parrocchia.> A prescindere? Si decida o sono rilevanti (come dice lei) o non ci sono proprio (come dico io). Quanto alla parrocchia, mio caro Don Abbondio, mi spiega per favore come avrebbe fatto Andrea Rossi, con la stessa tecnologia che secondo lei era non conveniente da un punto di vista di bilancio energetico (immagino sia questo il suo sermone) come avrebbe fatto – dicevo – a ricostruire da capo la sua fortuna. Cavolo, ha infinocchiato per 15 anni gli Americani senza che lo capissero… che creduloni questi Americani! Vuole negare che la stessa tecnologia che è stata resa illegale in Italia dall’oggi al domani negli USA ha funzionato benissimo?
    E poi, si decida: o fa il chimico nucleare o recita ii ruolo del Giuliano Ferrara della situazione… o l’uno o l’altro, se fa entrambi non si capisce più cos’è che recita e cos’è che fa.
    Quanto alla sua osservazione: <Ci sarà sempre qualche irriverente dispettoso che scrive che quelli lì hanno venduto la pelle dell’orso prima di averlo catturato.> Quel qualcuno è Lei, e il Suo orso si chiama per l’appunto Andrea Rossi. Penso che ormai se ne siano resi conto tutti tranne Lei.
    Cordialmente.

  • @Daniele
    Mi chiede: <Come fa a provare tanto gusto per argomenti che non ha mai studiato a scuola e tanto meno praticato?> Probabilmente perché mi guida amor del vero e onestà intellettuale. E vedo che non è da tutti.
    Amor del vero e onestà intellettuale non bastano per ragionare di chimica e di fisica. A proposito, ha letto la mia recensione sul Rapporto 41?
    Quel qualcuno è Lei, e il Suo orso si chiama per l’appunto Andrea Rossi. Penso che ormai se ne siano resi conto tutti tranne Lei.
    Non si è accorto che su Rossi si è accesa un confronto addirittura su scala internazionale. Nel nostro gruppo Robert scrive  dall’isola di Sylt. Il CICAP si estende in tutta Italia. Sta succedendo esattamente quello che era prevedibile, dopo un annuncio così importante via stampa. Io sono solo uno tra i tanti, non merito un’attenzione particolare da parte Sua. Comunque, grazie per la cortese attenzione, anche se non sono certamente il più importante del gruppo di discussione. Noto però che preferisce rivolgersi a me.
    Cordiali saluti

  • @Camillo
    Mi puoi mandare un link circa la tua recensione sul rapp. 41. Sarei curioso di leggere il tuo articolo. Poi magari ti faccio qualche domanda.
    Grazie
    Claudio

  • Buongiorno a tutti, premetto (mi sembra doveroso a sto punto) che non sono ne fisico ne chimico ne laureato in genere, lavoro nell’ambito della ricerca sulla fusione “calda” e mi sta interessando la vicenda di focardi-rossi.
    Letti i vari commenti mi chiedo come sia possibile che per ogni argomento ci si deva dividere in tifoserie, che se le cantano di santa ragione. Pensate a chi come me non ha gli strumenti per capire appieno la vicenda e cerchi di farsi un’idea leggendo quello che trova in internet. E cosa si trova? Due fazioni che parteggiano o pro o contro senza peraltro mostrare una prova certa di quello che dicono (stile un qualsiasi programma politico).
    A sto punto è possibile affermare senza ombra di dubbio che l’E-cat funziona (restituisce più energia di quella che consuma “lo so che non sono termini strettamente tecnico/scientifici ma perdonatemi”)? Mi pare di capire di no
    è possibile affermare senza ombra di dubbio che Rossi e Focardi sono due burloni e che hanno architetto un grandissimo pesce d’aprile? Direi proprio di no
    Allora a sto punto non è meglio aspettare che Rossi inauguri la sua centrale? Alla fine è lui che ci mette la faccia, e non mi pare poca cosa coi tempi che corrono.
    Buona giornata a tutti

  • @Claudio Eterno
    Mi puoi mandare un link circa la tua recensione sul rapp. 41. Sarei curioso di leggere il tuo articolo. Poi magari ti faccio qualche domanda
    Tempo fa ho spedito la recensione a Query Online. Chiediamogli se possono metterla in qualche evidenza, in modo che altri interessati possano leggerla.
    Si tratta di materiale OT, non so se è il caso di discuterne ora. Nel frattempo sarebbe interessante se qualche fisico con competenze nucleari facesse altrettanto. Il CICAP potrebbe essere interessato a mettere in piedi un confronto di punti di vista.

  • Francamente ogni messaggio in più non aggiunge nulla e mi domando come un chimico possa perdere il sonno e scrivere alle 3 di notte per rispondere ad un giornalista .Cos’è questa storia le ha fatto perdere il sonno per i probabili sviluppi ?

  • @Zanno
    Francamente ogni messaggio in più non aggiunge nulla e mi domando come un chimico possa perdere il sonno e scrivere alle 3 di notte per rispondere ad un giornalista .Cos’è questa storia le ha fatto perdere il sonno per i probabili sviluppi ?
    Non posso fare diversamente, perché di giorno lavoro nel campo e nel giardino. Curare le piante ed estirpare le erbe infestanti porta via tempo. La vita è fatta di sacrifici, ma a me piace così. Alla fine però mangio i migliori pomodori di Tirrenia.
    Io rispondo a tutti quelli che mi scrivono. Anche questo è un messaggio superfluo, ma le devo una risposta.
    Preparo un appunto sul bilancio energetico della reazione 58Ni(p,g)59Cu per fare una cosa più utile.
    Buona giornata

  • E’ sorprendente l’assolutismo espresso da taluni in questo forum di discussione su un’argomento che appare agli occhi più esperti labile di informazioni. Mi riferisco sopratutto a qualche “negazionista”, (forse i più esperti nel settore) che si basano “solo” sulle loro convinzioni teoriche, magari riconosciute uniche verita per una vita. E’ appunto, forse, questo il motivo di tanto scetticismo? Ricordo che un certo Galileo Galilei rischiò il rogo di fronte alle sue teorie (arrivate dopo un riscontro pratico) del suo trattato sulle stelle ed i pianeti. Allora però era il dogma ecclesiastico l’oscurantismo becero che negava tutto ciò non era scritto o meglio da loro interpretato nella bibbia. Tutt’oggi viene negata la teoria Darwiniana sull’evoluzione della specie, dai nipoti degli stessi beceri oscurantisti che volevano arrostire Galileo. La scenza non deve sostituirsi alla religione, sopratutto perchè non se ne sente il bisogno, essa deve avere un’anima critica anche su se stessa e anche sulle sue teorie più granitiche. Mi viene invece il sospetto (senza essere dietrologo) che taluni invece siano mossi da ben meno nobili altri tipi di motivazioni, fatte di interessi personali e forse anche dall’invidia accademica (peggiore dell’oscurantismo ecclesiastico medioevale) osservato sopratutto sull’ossesivo discredito personale espresso per i protagonisti della vicenda. Spero, solo per costoro ovviamente, che l’E-CAT non funzioni perchè nel caso contrario vorrei che continuassero ad esprimere il proprio parere sull’argomento, in questo caso penso purtroppo che  non avverrà e che di loro non ne sentiremo più parlare.

    • @Alessandro:
      E’ sorprendente l’assolutismo espresso da taluni in questo forum di discussione su un’argomento che appare agli occhi più esperti labile di informazioni.

      Non è un forum di discussione. Sono commenti a un articolo nel quale (articolo) si possono trovare le informazioni al momento disponibili sulla vicenda.

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