E-Cat, resoconto della conferenza di Focardi
Continua la nostra rassegna sull’E-Cat. Qui tutti gli altri articoli sull’argomento.
Mercoledì 4 maggio, in un seminario organizzato dal prof. Adalberto Piazzoli presso il Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica dell’Università di Pavia, Sergio Focardi ha raccontato il percorso che ha portato dalla controversa scoperta delle presunte reazioni nucleari a bassa temperatura tra nichel e idrogeno all’incontro con Rossi e al successivo sviluppo dell’E-Cat.
Il punto di partenza sono stati i primi esperimenti condotti all’università di Siena con Piantelli e altri a metà degli anni Novanta, in cui si notava la produzione di calore anomalo e l’emissione di raggi gamma e neutroni nella interazione tra nichel e idrogeno: i risultati furono pubblicati in due articoli su Il nuovo cimento, la rivista della Società Italiana di Fisica. Immediatamente cominciò il lavoro di altri gruppi di ricerca per tentare di replicare i risultati di Focardi e Piantelli; un gruppo al CERN, di cui faceva parte anche Antonino Zichichi, rilevò sempre su Il nuovo cimento qualche occasionale aumento di temperatura ma non il calore anomalo e le radiazioni osservate a Siena.
Lo stesso Piazzoli, che ricopre anche la carica di vice presidente del CICAP, prese parte a un gruppo di lavoro che tentò di replicare anche a Pavia i risultati di Focardi e Piantelli. Pur lavorando in stretto contatto con Focardi, non riuscirono a ottenere nulla di significativo. Il risultato negativo del gruppo di Pavia non è stato purtroppo pubblicato su una rivista, ma è documentato in una tesi di laurea; Piazzoli ne parla brevemente qui. Le ricerche si interruppero fino a quando Rossi si mise in contatto con Focardi, nell’estate del 2007, proponendogli una collaborazione.
Focardi ha poi raccontato che fin dal primo esperimento nel capannone di Bondeno nell’ottobre 2007 si è manifestata una macroscopica produzione di energia, in apparenza difficile da controllare e in grado di sostenersi anche per tutta una notte senza calore fornito dall’esterno. A quella prima e rudimentale fase (il prototipo era immerso in un secchio d’acqua posato sopra un bidone) ne sono seguite altre mostrate da Focardi in fotografie inedite di alcuni prototipi messi a punto da Rossi. Il reattore ha cambiato forma molte volte, si è passati dall’aggeggio che scaldava l’acqua del secchio alla versione attuale con l’acqua corrente. Quello che non sembra essere cambiato è la composizione della polvere contenuta nel nucleo dell’E-Cat: nichel in polvere e un ingrediente segreto che catalizzerebbe la reazione e che apparentemente avrebbe dovuto essere presente già nel primo prototipo del 2007. Focardi assicura di non essere a conoscenza della natura di questo misterioso catalizzatore, ma lascia intendere che possa trattarsi di un qualcosa in grado di scindere l’idrogeno molecolare (in natura l’idrogeno si trova solo sotto forma di molecole composte da due atomi legati assieme) in idrogeno monoatomico.
Purtroppo, quello che molti speravano fosse un seminario di presentazione delle prove di un effettivo “ritorno della fusione fredda”, o per lo meno una discussione di possibili modelli teorici del processo, si è rivelato abbastanza deludente: completamente privo di dati, misure, schemi e altri dettagli tecnici che i molti fisici in sala si aspettavano. Nella discussione finale, sollecitato (da qualcuno fin troppo bruscamente) a fornire dettagli tecnici sulla sua ipotesi di spiegazione, Focardi ha di nuovo ipotizzato un qualche tipo di reazione di fusione protone-nichel e conseguente catena di decadimento del rame, come descritto nel report reso pubblico sul blog di Rossi e nella domanda di brevetto. Questo ha però suscitato lo scetticismo di tutti i fisici presenti, che immediatamente hanno cominciato a scribacchiare calcoli su ogni genere di pezzo di carta. Una reazione del genere dovrebbe produrre un flusso di neutroni e soprattutto gamma tale da non poter essere completamente schermato dal sottile strato di piombo che riveste l’E-Cat, ed è stata esclusa fin dalla prima dimostrazione di gennaio. D’altronde i neutroni, se pure in piccola quantità, sarebbero stati presenti negli esperimenti di Focardi e Piantelli degli anni Novanta.
Si rimane sempre allo stesso punto: fino a che non sarà fatta una verifica indipendente della produzione di energia, l’E-Cat rimane solo una affascinante ipotesi.
Riferimenti bibliografici
I lavori originali di Focardi e Piantelli:
- S. Focardi, R. Habel, F. Piantelli, “Anoumalous Heat Production in Ni-H Systems” Nuovo Cimento A107:163-167 (1994)
- S. Focardi et al., “Large excess heat production in Ni-H systems”, Nuovo CimentoA111:1233-1238 (1998)
- A. Battaglia et al., “Neutron emission in Ni-H systems” Nuovo Cimento A112:921-931 (1999)
Queste le pubblicazioni su riviste scientifiche sottoposte a peer review; esistono anche alcuni atti di congressi, riportiamo solo il seguente perchè riguarda la presenza di radiazioni gamma:
- S. Focardi et al., Evidence of elecromagnetic radiation from Ni-H Systems, presentato alla 11th International Conference on Condensed Matter Nuclear Science, 2004, Marseille, France
La pubblicazione del gruppo del CERN:
- E. Cerron-Zemballos et al., “Investigation of anoumalous heat production in Ni-H systems”, Nuovo Cimento A109:1645-1654 (1996)
Il tentativo del gruppo di Pavia; la tesi ha inoltre un’ottima bibliografia:
- F. Borella, Una verifica sperimentale di produzioni anomale di calore in un sistema a nichel-idrogeno. Tesi di laurea, Università degli Studi di Pavia. Relatore: prof. A. Piazzoli, correlatore: prof. L. Nosenzo, a.a. 1998-199
O altrimenti diminuire il flusso d’acqua, se non puoi aumentare la potenza.
Il vaporetto che usa il macellaio sotto casa mia per disinfettare eroga vapore secco a 110°c. Una getto di vapore molto rumoroso lungo oltre un metro. Assorbe 1,5 Kw/h. Consuma 1 lt di acqua in circa 15 minuti di lavoro. Da nobel? :))
@Gwon
Lei mi sembra un rispettabilissimo scienziato con una carriera di tutto rispetto, non sminuisca tutto ciò con citazioni inutili di probabilisti, ciò non avvalora le Sue tesi.
Ci siamo imbattuti per caso in R.L.Garwin, una persona che ha dedicato sei mesi della sua vita alla ff dopo l’uscita pubblica di F&P. E’ una delle persone più rappresentative del periodo ruggente della ff (talmente ruggente che nella bacheca dei fisici del mio Centro c’era scritto: Camillo non riconosce la fusione fredda); ebbe un contrasto “storico” con Fleischmann a Erice. Di quel contrasto io conservo il testo, perché sfortunatamente sono più vecchio di lei e ho vissuto sulla pelle quei momenti. Garwin non è un Duncan qualsiasi. Se non sa chi è non può capire perché considero di enorme importanza il suo giudizio e perché l’ho citato. Ha giudicato la ff su incarico diretto di Glenn Seaborg, il chimico presidente dell’Atomic Energy Commission americana, incaricato da Bush di veder chiaro nella ff. Ha visto, controllato e ha emesso il giudizio che l’ha colpito: si tratta di scienza patologica. Ha lavorato per il DoE attraverso l’ERAB.
Per un giornalista mettere Garwin accanto a Duncan è indifferente; per chi ha partecipato non è così, per niente.
Il problema è che molti di voi sono troppo giovani per avere seguito l’affaire dall’inizio. Meglio così, perché essere giovani è bello.
Va bene, non devo arrabbiarmi, ma almeno stabiliamo una gerarchia tra Garwin e Duncan.
Buona serata
@Franchini
Il tenore del mio commento non voleva essere quello, Duncan per quanto ne sapevo sarebbe potuto essere anche meglio di Einstein a livello di intelligenza e genialità. Il punto è che Lei non ha bisogno di citare nessuno per difendere le Sue idee e quella frase in particolare mi sembrava tutto fuorché lapidaria, ma ultimamente probabilmente oltre che a comprendere i discorsi in italiano, ho
problemi a cogliere anche i motti in inglese.
@gwon
m’interessa l’esperimentino che stai facendo, io non ho e non ho voglia di procurarmi la termocoppia per i 100°C e quindi non posso farlo..dacci un po’ più di dettagli.
per i calcoli si fa presto: W=K*Portata*deltaT (dove W è la potenza in watt, K la costante per l’acqua cioè 4186J/(Kg*°C), in che vuol dire che per scaldare 1Kg di acqua di 1°C ci vogliono 4186J, la portata la diamo in Kg/s e il deltaT in °C: alla fine anche dimensionalemente torna tutto, rimane J/s=watt). Nel tuo caso deltaT=71.1°C e la portata è di 0.015kg/120s, cioè molto bassa: 0.000125kg/s. e quindi facendo il calcolo abbiamo 37.2watt, che è la potenza necessaria per portare 15 grammi di acqua da 24.9° a 96° in due minuti. se invece la volessi portare all’ebollizione completa devi considerare la somma della potenza per portarla da 24.9° a 100° (cioè 39.3watt) più la potenza richiesta per l’ebollizione, che suppongo sia 7 volte i 39.3watt..non ho voglia di andare a cercare il calore esatto di vaporizzazione:)), ma l’ordine di grandezza è quello..quindi alla fine per l’ebollizione completa (come approssimazione ignoro anche gli 0.5° oltre i cento) hai 39.3+7*39.3=314.4watt.
riassumendo:
37.2watt per passare da 24.9° a 96° con acqua liquida: liquida intendo anche che magari fuma e evapora, ma rimane sempre sotto forma di goccioline..comunemente verrebbe considerato vapore ma non lo è in realtà.. le goccioline evaporate vanno in giro e si depositano sotto forma di rugiada, o si asciugano velocemente per l’aria che si muove, quindi mica le vedi, ma l’umidità della stanza aumenta..con 15 grammi aumenta di poco ma aumenta:))
300watt (circa) per passare da 24.9° a 100.5°, con a in mezzo a 100° l’ebollizione completa dell’acqua
come si vede basta poco per avere ordini di grandezza non paragonabili, con un forte rischio di sovrastima se uno mette nel calcolo anche il calore di ebollizione..
se io avessi 15 grammi di acqua da far evaporare in 2 minuti posso pure prendere i 15 grammi e spalmarli su un tavolino all’aperto con un po’ di venticello, ci metto anche meno di 2 minuti a farli sparire/evaporare quei 15 grammi di acqua, ma sarebbe una semplice evaporazione dovuta alla convezione del venticello, ma mica avrei 300watt di potenza eolica sul tavolino:))
@ant0p
sinceramente aspettavo una risposta al commento che ti ho lasciato (pagina precedente)
@Francesco
(e p.c. Franchini)
Se hai un po’ di pazienza (ma vale la pena) vai a questo thread di Query on line:
http://www.queryonline.it/2011/01/31/il-ritorno-della-fusione-fredda-2/comment-page-3/#comments
E segui lo scambio di decine di commenti tra me e Franchini a partire dalle ore 20:06 del 21 febbraio, quando gli chiedo di pronunciarsi circa la stessa inchiesta della CBS che hai tirato in ballo tu, fino alle 09:21 del 26 febbraio. In particolare dalle 08:27 del 25 febbraio nell’arco di sole 25 ore dalle abbiamo nominato Duncan (poveretto, gli avranno fischiato le orecchie) la bellezza di 26 volte!!
Naturalmente abbiamo parlato anche di McKubre e di quel telleriano di Garwin, che Franchini ritiene tanto autorevole e viceversa reputo esattamente quel tipo di scienziato esecrabile esempio di scientismo ottuso, ma in cui evidentemente Franchini ben si riconosce. Basta ascoltare le perle di saggezza che Garwin dispensa in quel documentario della CBS.
Franchini con te finge di non ricordarsi di tutto questo. Cade dalle nuvole o dal pero che dir si voglia. E sottolineo FINGE, perché o abbiamo di fronte un simpaticissimo smemorato, ma allora tutte le affermazioni apodittiche che fa vanno inquadrate nell’ambito di una mente non più saldissima, oppure mescola il brodo con te esattamente come a fatto con me… fino a ché ho compreso che non ha alcun senso perdere tempo a discutere con lui.
@Gwon
Ho ritenuto che una frase riportata da Science pronunciata da un personaggio come Garwin potesse interessare molti del nostro gruppo.
In realtà a citare un po’ a sproposito (Einstein, Tesla) mi sembra sia stato l’autore del testo “Dibattiti” che, come se non bastasse, ha voluto confrontare Duncan con Garwin:
Duncan si ritrova di fronte a risultati talmente sorprendenti che alla fine cambia radicalmente la sua posizione in materia. Ma questo non impressiona minimamente scienziati “ufficiali” come Richard Garwin,
Credo bene che Garwin non si sia “impressionato” come Duncan; ci ha lavorato per oltre mezzo anno su incarico del governo, conosce i minimi dettagli. Avrebbe dovuto continuare a occuparsi di ff?
@Daniele
Franchini con te finge di non ricordarsi di tutto questo. Cade dalle nuvole o dal pero che dir si voglia. E sottolineo FINGE, perché o abbiamo di fronte un simpaticissimo smemorato, ma allora tutte le affermazioni apodittiche che fa vanno inquadrate nell’ambito di una mente non più saldissima, oppure mescola il brodo con te esattamente come a fatto con me… fino a ché ho compreso che non ha alcun senso perdere tempo a discutere con lui.
Non si capisce niente. In questo momento Lei stai andando dove La porta il cuore. E’ il poeta che alberga nel Suo cuore che si fa periodicamente sentire.
Vuole che Le risponda su qualche argomento? Lo dica in due righe e La servirò con piacere.
Sopra si stanno occupando duramente di calorimetria, non so se se ne rende conto.
A proposito, che cosa ha fatto Duncan di bello? Ha fatto delle fusioni fredde? Su questo punto è in vantaggio su Garwin che non ha mai fatto delle fusioni fredde.
Buona serata
Livio
La ringrazio per la lezioncina sulle unità di misura ma penso di aver giù chiaro la differenza tra potenza ed energia.
“Si rilegga quello che ho scritto io e e quello che ha scritto Lei…
Perché vuol far gareggiare un E-Cat da 4KW di Potenza RESA (prodotta, non quella usata per innescare la Fusione Nucleare, ma quella prodotta dalla Fusione Nucleare) con una Resitenza da 300W? …non è leale…”
Se lei avesse letto bene quello che io ho scritto probabilmente avrebbe evitato di scrivere questo ridicolo post che dimostra solo una grande presunzione.
Per comodità riscrivo quello che avevo già scritto:
<Il problema non è verificare se l’ecat sia in grado di erogare 4kW ma se produce un eccesso di energia misurabile in modo inequivocabile.
Al più si potrebbe alimentare la sua resistenza e l’ecat con la stessa energia e verificare chi fa prima, quindi dovrebbe usare una resistenza da 300W.
Ma non vedo l’esigenza di una tale prova, basta fare misure calorimetriche corrette.>
Il discorso infatti è in primo luogo capire se l’energia termica in uscita dall’e-cat sia solo pari all’energia termica in ingresso o succeda qualcosa al suo interno che produca un surplus di energia.
Quindi non è “scorretto”, come dice le,i far gareggiare l’e-cat con una resistenza pari a quella che ha all’interno, ma è solo un modo per escludere che la natura dell’energia termica in uscita sia esclusivamente dovuta all’effetto joule.
In sistesi le farebbe schifo se con 300 W in ingresso l’e-cat ne producesse 3kW e non 4?
Se non partisse subito in quarta con la sua prosopopea forse eviterebbe certe figure, un consiglio…
P.S.:
Un suggerimento solo per evitare che la sua carina sistesi su potenza ed energia perda di valore,
Il simbolo corretto per il kilowatt è kW e non KW.
@Camillo Franchini
La sua risposta la qualifica perfettamente, perciò non posso che ringraziarla.
Volevo solo che Francesco capisse con chi ha a che fare… in questi mesi sono molte più le persone che hanno capito chi sia lei veramente che quelli che lei è riuscito ad incantare. Può starne sicuro.
Buonanotte
@tia
sinceramente aspettavo una risposta al commento che ti ho lasciato (pagina precedente)
l’ho visto solo adesso il messaggio nella pagina precedente..certo che se dopo le ultime esternazioni del df scrivete a raffica in questo modo mica posso passare le giornate a fare la punta su qol:)) non sto a approfondire ma mi fido di quello che dici. il problema è però: come hanno misurato la portata? non mi ricordo, ma suppongo che i 17kg/h li abbiano misurati durante l’esperimento con la pompa attaccata all’e-cat, non prima, almeno spero che abbiano fatto così:)) perchè se uno li misura prima è un po’ assurdo, la portata reale va misurata durante l’esperimento, ovvio..poi è chiaro che la cosa migliore è la prova della serva che oltretutto consentirebbe di misurare la portata in uscita senza problemi, altra cosa per tagliare la testa al topo:))..per valutare la portata del vapore in uscita mica bastano una bottiglia e un cronometro..
insomma cambia poco..rimango contrarissimo alle prove col vapore, ma non m’interessa nemmeno mettermi a fare il moviolaro paranoico che va a spulciare oscuri manuali di pompe peristaltiche pur di forzare ipotesi da tetragono:)) ancora in tutta la questione non ci sono abbastanza elementi nè in un senso nè nell’altro, ha senso solo essere possibilisti o scettici, i credenti e i negazionisti li metto sullo stesso piano di immotivatezza, però è chiaro che tifo perchè abbiano ragione i credenti..per credenti immotivati intendo credenti esterni che hanno le nostre stesse informazioni, perchè chi è stato direttamente coinvolto può avere più informazioni.. e quindi visto che tra tutti quelli coinvolti o sono ‘credenti’ come daniele, levi o stremmenos o come minimo decisi possibilisti come gli svedesi, potrò almeno sperare di aver riposto bene il mio tifo da possibilista al 51%?:)9 se poi avrà ragione franchini sarò deluso, però sarò di sicuro l’ultimo a dovermi preoccupare di qualcosa..
@ant0p
come hanno misurato la portata? non mi ricordo, ma suppongo che i 17kg/h li abbiano misurati durante l’esperimento con la pompa attaccata all’e-cat,
Bastava leggersi il report di Levi: l’hanno misurata riempiendo per 30 secondi un recipiente e poi pesandolo. Non è stata misurata durante l’esperimento, ma prima.
il moviolaro paranoico che va a spulciare oscuri manuali di pompe peristaltiche pur di forzare ipotesi da tetragono:))
Oscuri manuali? Bisognerebbe leggersi sempre i manuali. Ma nessuno legge mai i manuali, purtroppo.
E bastava andare a pagina 10 per capire che il fatto che la pompa erogasse troppo (l’ha detto anche Rossi che la pompa effettivamente erogava piu del dovuto, mi pare l’abbia detto a Mats Lewan) era scritto negli avvisi e nelle FAQ.
Secondo me questo ha portato alla sovrastima della portata, perchè non appena il tubo è stato collegato all’e-cat, la pompa, avendo quel minimo di contro-pressione, ha iniziato a lavorare correttamente, erogoando 6-7 kg/h.
Vedi perchè si insiste tanto su controlli indipendenti come un flussimetro? Se c’era un flussimetro ci si accorgeva subito dell’inghippo.
potrò almeno sperare di aver riposto bene il mio tifo da possibilista al 51%?:)
Sperare non costa nulla. Ma se vuoi sapere le mie probabilità, penso che ormai abbiamo raggiunto la stessa probabilità che ho di attraversare un muro di cemento grazie ad un qualche effetto quantistico.
E se il 20 giugno il governo greco darà l’ok all’e-cat, penso proprio di scommetterci un 5k in borsa, al momento giusto, per la bufala. Sperando che il mercato borsisitico reagisca velocemente alla notizia.
@ CICAP
Levi ha risposto così a riguardo della pompa e del flusso d’acqua nella prova del 14 gennaio:
“Il contenitore [ndr: contenitore per misurare il flusso d’acqua prima dell’esperimento, durante la calibrazione della pompa, vedere Report] era posto alla stessa altezza dello scarico dopo l’ecat.
Le misure sono state prese correttamente. Inoltre è bastato usare il metodo reservoir misurando la quantità d’acqua consumata…”
La seconda frase porta (per quello che ne so della vicenda) una news: c’è stato un controllo a posteriori della portata dell’acqua, verificandone il consumo a fine esperimento (una cosa che gli svedesi non hanno fatto!). Ne siete a conoscenza? Potete confermare/integrare l’informazione?
Lo chiedo perchè se venisse confermata una portata > 15 kg/h ed ovviamente tenendo conto che se esce vapore (anche umido), di certo la’cqua non può essere che sui 100 gradi e quindi cadrebbe il solo fenomeno Joule.
Grazie mille
Mattia,
non abbiamo informazioni aggiuntive rispetto a quanto pubblicato nel report.
@Francesco
Anche Duncan da “savio” è diventato “matto”?
Non le sembra sospetto che quando qualcuno si avvicina ad un esperimento ben fatto di FF impazzisca?
Sarebbe quasi da ipotizzare che questi esperimenti non emettano raggi gamma ma qualche altra sostanza che porta alla pazzia….
La vicenda Duncan è davvero buffa; per ora ci ha spiegato che è un convertito. Mi ricordo che anche Celani scrisse che da scettico si convertì.
Però cerchiamo di sapere di più di questo Duncan: che cosa ha scritto per meritare di essere portato alla nostra attenzione? Non basta essere un convertito per essere ricordato dalla cronaca.
Non metto Daniele in indirizzo, perché non gli è piaciuta la piega che ha preso la storia di Duncan e di Garwin. Forse si aspettava un lieto fine, con Garwin che si congratulava con Duncan.
Buona giornata
@Gwon
La mia considerazione riguarda il fatto che qualsiasi apparecchio, per essere posto in vendita, deve ottenere una serie di certificazioni che ne attestino il grado di pericolosità e che riportino a norme che ne regolamentino l’uso e la manutenzione. L’e-cat sarebbe un apparato che utilizza (a detta dell’inventore) reazioni nucleari quindi scatenerebbe al suo interno energie tali da produrre radiazioni ionizzanti. La caldaia inoltre funziona in base ad un principio fisico ben conosciuto, l’e-cat no. L’ e-cat non può essere quindi equiparato ad una caldaia a gas, semmai ad un apparecchio per la radioterapia, che non si dà in mano a chiunque.
E’ vero che la caldaia la deve manutenere un operaio specializzato, ma io potenzialmente potrei manometterla senza che nessuno posa venire a controllare.
Tutto ciò per evidenziare l’approssimazione e la leggerezza con cui viene affrontata la vicenda. Dire “sul mercato entro il 2011” significa dire che tali aspetti si stiano già affrontando, altrimenti è solo “fumo” per dar l’idea che l’oggetto funzioni (vendita = oggetto funzionante).
Riguardo invece ai reattori nucleari, non so cosa dirle, in quanto non mi occupo del settore e non ho al momento gli elementi per tifare per Arewa piuttosto che per Westinghouse. Stando a quanto mi dice , sembrano meglio i secondi. Se trovo il tempo di approfondire, le rispondo a parte.
@Francesco
Un suggerimento solo per evitare che la sua carina sistesi su potenza ed energia perda di valore,
Il simbolo corretto per il kilowatt è kW e non KW.
Grazie per la correzione.
Per il resto volevo scrivere “CI RINUNCIO!!!” …. ma faccio un ultimo tentativo:
Premessa: Non mi interessa COME l’E-Cat produce la sua energia, lo compero a SCATOLA CHIUSA. Fino a quando Rossi non ci svela la polverina magica, è inutile DISCUTERNE. Ne mi interessa come viene innescata la reazione: con 300W o con 3kW per me fa lo stesso. Rossi mi vende una scatola con una targhetta dove, fra l’altro, c’è scritto: Potenza in Uscita: P = 4kW termici ed io dico “ok, ora lo verifico”.
Veniamo al mio test per confronto:
Supponiamo che Lei abbia, a casa sua, la caldaia murale a metano, la vasca da bagno, ed un termometro. Se Lei riempie la vasca 10 volte allo stesso livello e sia annota 10 misure di temperatura, noterà che ( scartando eventualmente le prime 2) avrà delle misure assolutamente confrontabili (praticamente uguali). Posso dedurre che Lei ha introdotto nell’acqua della vasca, almeno 8 volte, praticamente la stessa energia? Spero dica “si” e vado avanti…
Sostituiamo la caldaia, sulla cui targhetta c’è scritto una certa potenza termica resa (essenziale per poterla commerciare) con un E-Cat con una targhetta su cui c’è scritto la STESSA potenza termica resa. Ripetiamo le prove …. Lei non si aspetta dei risultati confrontabili con quelli precedenti? Spero dica “si” e vado avanti…
Il test da me precedentemente proposto è analogo alle prove qui sopra descritte… Perché ho proposto questo tipo di test? …. basta seguire questa discussione…. tra prove calorimetriche e pompe peristaltiche…. …lasciamo perdere… non ho letto tutto… è indigeribile… e mi sembra di aver capito che, nelle dimostrazioni, sono stati eseguiti degli errori banali, ammessi dagli stessi protagonisti…
Il mio test è semplice ed inequivocabile… per chi lo vuol capire…
@Mattia Rizzi
“….Le misure sono state prese correttamente. Inoltre è bastato usare il metodo reservoir misurando la quantità d’acqua consumata…”
io penso che davvero non siamo di fronte ad un semplice errore di misura, perchè nonostante le “differenziazioni” tra fisici sperimenteli, teorici, blablabla, per fare quattro misure di calorimentria non ci voglia poi molto…
penso che sia più un errore “umano”….chi vuol intendere, intenda!
@Livio181052
Non entro nel merito del dettaglio sulla correttezza della prova. Ad esempio, si potrebbe obiettare che i due apparati non eroghino la propria potenza con la stessa continuità.
Però quanto propone è ispirato a concetti che sono fondamentali nei test, come la ripetibilità dell’esperimento e la comparazione con un benchmark conosciuto. A partire da questi poi si inizia a raffinare le misurazioni ed ad eliminare gli effetti spurii.
Leggendo il report su esowatch, ho notato invece che nelle varie dimostrazioni ogni volta cambiavano le condizioni sperimentali al contorno, i modelli stessi di e-cat che venivano testati cambiavano.
Posso capire che l’e-cat sia ancora parzialmente in fase di sviluppo, ma se c’è un modello che funziona almeno in laboratorio (lasciamo perdere l’eventuale versione ingegnerizzata per la commercializzazione), si testi completamente quello, sempre lo stesso.
Permettetemi un paragone : io sviluppo SW, quando dò al cliente il SW per la sessione di test, rilascio il SW in una versione che viene testata completamente. Se cambiassi continuamente l’oggeto dei test il cliente dopo un pò mi direbbe : “non ci si capisce niente, mi fai fare il test con una versione stabile ? Alla fine ti dico cosa funziona e cosa nò, e le modifiche le fai alla fine.”.
Insomma, si tratta di un discorso di METODO.
Questo, unito all’assenza di misurazioni di controprova (ad esempio, il flussimetro all’uscita della pompa) effettivamente crea una tale confusione da lasciare molti dubbi sui risultati tanto sbandierati. Ancor più se i risultati vengono desunti prendendo dati da più prove diverse.
Al momento la fiducia di cui gode Rossi deriva dall’autorevolezza presunta di chi ha assistito alle dimostrazioni, piuttosto che dalla coerenza dei risultati riportati. E’ questo che è molto inquietante.
Quindi, a prescindere dal dettaglio realizzativo, certamente quello che mi aspetterei da una sessione di prove fatta sull’e-cat da un gruppo di ricerca serio sarebbe :
– ripetibilità dell’esperimento avendo stabili le condizioni al contorno
– riscontri indipendenti (più strumenti diversi che facciano misurazioni coerenti, ad esempio il già citato flussimetro)
– ambiente di test esente dalla possibilità di inserire trucchi
– Ciascuno che lavori nell’ambito della propria specializzazione
Spero che su questi punti si concordi tutti, “Pro-E-Cattisti” e “Anti-E-Cattisti”, o no ?
Si può chiedere ciò a Levi & C (oppure può chiederlo il CICAP )?
@ant0p.
si la prova proposta mi convince….
Mi era sfuggito questo Suo commento rispondo ora
Anche la Sua versione mi convince , anzi, costa meno, ma mi sembra più laboriosa, necessita di essere eseguita con più attenzione… non so se “tutti…” riuscirebbero a condurla correttamente…
@tia
come vedi levi ti ha risposto, non voglio nemmeno andare a cercare cos’è il metodo reservoir..anche perchè a me dei dettagli delle prove col vapore non me ne frega niente, sono il primo a dire che sono inattendibili e che il mio possibilismo è basato soprattutto sulla prova non ufficiale di febbraio, e che vorrei fosse ripetuta con un deltaT più alto e con tutti i controlli del caso, va benissimo anche mettere i flussimetri, ma soprattutto dev’essere tutto verificabile anche a occhio/mano. meno scatole chiuse e più controlli ridondanti ci sono e meglio è.
intanto rimetto giù i calcoli per gwon (sperando che ci dia più dettagli sul suo esperimento casalingo:)) in modo più sintetico e visto che sono al lavoro e quindi ho più tempo aggiungo anche il calore latente di ebollizione (per l’acqua è 2.272*10^6J/kg) per un calcolo più preciso:
deltaT=100°C-24.9°C=75.1°C
Q=0.015kg/120s=0.000125kg/s (portata per vaporizzare 15 grammi in 2 minuti)
WdT=4186J/(kg*°C)*Q*deltaT=39.3watt (WdT è la potenza per passare da 24.9° a 100°)
Webollizione=2.272*10^6J/kg*Q=284watt (per l’ebollizione infatti ci vuole circa 7 volte la potenza per passare da 24.9° a 100°)
Wtotale=39.3watt+284watt=323.3watt (per l’ebollizione totale dei 15 grammi di acqua in 2 minuti)
Livio rispondo prima a te così chiudiamo la faccenda, anche se ci sono altri discorsi in ballo che sono di certo più interessanti.
Ti riscrivo la mia premessa a quello che avevo detto.
Io ho detto, che dal punto di vista scientifico non è tanto interessante verificare se l’e-cat produca effettivamente 4kW ma se produce più dei 300W e passa elettrici che gli vengono forniti.
Detto questo dovresti capire, altrimenti ci rinuncio davvero io però.
La tua prova ha un interesse al più di tipo commerciale per verificare se l’apparecchio venduto rispetta le specifiche di vendita.
Mattia Rizzi
“La seconda frase porta (per quello che ne so della vicenda) una news: c’è stato un controllo a posteriori della portata dell’acqua, verificandone il consumo a fine esperimento (una cosa che gli svedesi non hanno fatto!). Ne siete a conoscenza? Potete confermare/integrare l’informazione?”
Questo accorgimento è stato usato nell’ultima prova effettuata del 28 aprile, quella che stiamo analizzando dal punto di vista calorimetrico insieme con Italo Bianchi.
Il link al report è il seguente, già postato da me ieri.
http://www.nyteknik.se/incoming/article3166569.ece/BINARY/Report+test+of+E-cat+28+April+2011.pdf
La portata misurata in questo modo risulta essere 3,76 kg/h in questa prova.
@Giuseppe
Non entro nel merito del dettaglio sulla correttezza della prova. Ad esempio, si potrebbe obiettare che i due apparati non eroghino la propria potenza con la stessa continuità.
Se Lei rilegge il mio testo noterà che la mia prova non è di potenza ma di energia… non importa la eventuale discontinuità: Io mi faccio fare i calcoli dai “calorimetrici” alla Fine della Prova, dando i seguenti dati: Volume dell’Acqua nelle vasche, Temperatura Iniziale e Finale dell’Acqua nelle vasche per calcolare l’Energia; Tempo di Durata della prova per calcolare la Potenza Media delle apparecchiature… se poi risulta che l’E-Cat ha prodotto Energia con una Potenza Media Pari ad 1/3 di Quella Dichiarata lo compro lo stesso…
Quanto sopra l’ho scritto per “altri…” più che per Lei… e con Lei concordo con tutto il resto del Suo commento.
@Francesco
Quello che dici a Livio è correto, ma andrebbe puntualizzata una cosa:
Non è interessante se una scatola misteriosa produce energia, perchè anche una semplice batteria lo fa.
Il punto fondamentale è proprio quanta energia produce.
Ad esempio nel test del 29 aprile dicono di aver tirato fuori 17kWh da 50 cm^3… no dico, 50 cm^3!
anzi era il 29 marzo… vabbeh.
Comunque leggo in giro che presto faranno un nuovo test a Bologna. Qualcuno sa qualcosa di preciso? Sarebbe carino estendere l’invito ai frequentatori di questo blog!
@Francesco
Io ho detto, che dal punto di vista scientifico non è tanto interessante verificare se l’e-cat produca effettivamente 4kW ma se produce più dei 300W e passa elettrici che gli vengono forniti.
Bravo, Francesco! Hai semplificato ulteriormente la prova: Un solo E-Cat, un solo Contatore per misurare l’Energia Elettrica assorbita, durante la prova, dalla Resistenza di 300W di Potenza, che scalda l’E-Cat. Una sola vasca da bagno in cui immergere l’E-Cat, una sola sonda di temperatura. Rossi decide quanto deve durare la prova. Alle fine della prova si fanno i calcoli come nei miei commenti precedenti, all’Energia Calcolata si toglie l’Energia Misurata dal Contatore Elettrico e si ottiene l’Effettiva Energia Prodotta (kWh), si divide quest’ultima per il Tempo di durata della Prova e si ottiene la Potenza Media (kW)dell’E-Cat durante la prova … …senza pompe peristaltiche e “contorsioni” calorimetriche…
la prova della vasca proposta da livio è più o meno quella di cui aveva parlato focardi in un’intervista, con il reattorino in un bidone pieno d’acqua che poi veniva scaldata e fatta bollire. era una delle prime prove che faceva con rossi e a suo dire era stata la prova più convincente a cui ha assistito. andrebbe rifatta (quella o anche quella a portata media della serva/giardiniera che non ha nessuna contorsione calorimetrica ed è facilissima) se ci tengono a convincere tutti. se invece hanno interesse a tenere tutti nel mistero non hanno che da insistere con le prove col vapore:))
@Franchini e Daniele
Ormai mi è chiaro dalla nostra lunga discussione che Franchini ha evidentemente una ampia cultura scientifica ed è molto informato sulla vicenda fusione fredda e LERN in genere.
Inoltre è anche evidente la sua posizione di totale chiusura rispetto alla FF che sembra basata da un lato dalla ipotetica impossibilità teorica e dall’altro dalla estrema fiducia che Franchini ripone nelle sperimentazioni indipendenti del 1989 che per molti misero la parola fine alla FF.
A questo punto non è mio compito testare la bontà e la forza delle sue convinzioni quindi non le chiederò più pareri personali ma, se lei è daccordo sfrutterei le sue conoscenze e le informazioni per testare le mie.
Come sarà parso chiaro dai miei interventi, la mia idea riguardo le LERN, formatasi in diversi anni di interessamento purtroppo solo di tipo filologico, non è nè di totale certezza nè di chiusura.
Diciamo che in modo simile ad Ant0p sono diviso pur propendendo non proprio al 51% ma forse al 60-70%, per l’esistenza di un qualche fenomeno non ancora spiegato.
Nel tempo mi sono in parte persuaso che la “vera scienza”, un po’ come fa Franchini, sicura della impossibilità teorica delle trasmutazioni nucleari a bassa energia e certa di aver dimostrato con gli esperimenti mai riusciti del 1989, ha deciso che non esiste alcun fenomeno inspiegabile da spiegare, riguardo la FF.
E quindi qualsiasi altro fenomeno di LERN da allora ad oggi è direttamente bollato come errore sperimentale o falso, senza preoccuparsi di andare a verificarlo direttamente.
Per quanto mi riguarda, questo atteggiamento non è completamente consono alla “vera scienza” ma è in parte giustificabile considerando la questione degli esperimenti del 1989.
In realtà è tanto più giustificabile quanto più correttamente siano stati condotti gli esperimenti del 1989 anche se comunque ripeto, non giustificabile in modo assoluto.
Per questo per quanto mi riguarda è fondamentle capire come è stata sperimentata dalla “vera scienza” nell’89 la FF di Fleishamann e Pons.
Fatta questa lunga premessa, vorrei chiedere a Franchini, che sembra essere molto informato su questo, se è possibile vedere una qualche documentazione, qualche report dell’epoca in modo da potersi fare una idea quanto più chiara possibile del modo in cui fu condotta la sperimentazione.
Livio
“Bravo, Francesco! Hai semplificato ulteriormente la prova: Un solo E-Cat, un solo Contatore per misurare l’Energia Elettrica assorbita, durante la prova, dalla Resistenza di 300W di Potenza, che scalda l’E-Cat. Una sola vasca da bagno in cui immergere l’E-Cat, una sola sonda di temperatura. Rossi decide quanto deve durare la prova. Alle fine della prova si fanno i calcoli come nei miei commenti precedenti, all’Energia Calcolata si toglie l’Energia Misurata dal Contatore Elettrico e si ottiene l’Effettiva Energia Prodotta (kWh), si divide quest’ultima per il Tempo di durata della Prova e si ottiene la Potenza Media (kW)dell’E-Cat durante la prova … …senza pompe peristaltiche e “contorsioni” calorimetriche…”
Purtroppo devo contraddirla di nuovo. Facendo il test con una sola vasca senza la resistenza di confonto si riproporrebbero esattamente quelle che lei chiama “contorsioni” calorimetriche. L’unica cosa che cambierebbe rispetto all’esperimenti già effettuati da Rossi sarebbe la presenza della pompa e quindi la misura della portata. Ma questo problema è stato già superato con le ultime prove dove la portata è stata misurata a valle con la differenza di peso tra il fluido all’inizio e a fine prova.
L’unica vera miglioria agli esperimenti già condotti sarebbe, come già detto da qualcuno, lavorare con il solo riscaldamento dell’acqua senza evaporazione. L’unico problema che rilevo in questo è che l’acqua di “misura” è anche utilizzata come acqua di raffreddamento e di controllo del sistema. Quindi potrebbe darsi che la eventuale reazione che dovrebbe avvenire nell’e-cat non funziona a temperature troppo basse. Ricordiamo infatti che Quando Rossi vuole interrompere il test ferma il riscaldamento elettrico e aumenta la portata d’aqua per raffreddare il sistema ed interrompere la reazione.
trattasi di argomenti e personaggi di cui si è già discusso. ma qui c’e anche la foto della I° caldaia… stanno andando avanti a grandi balzi…
http://ildemocratico.com/2011/06/07/fusione-fredda-nasa-dennis-bushnell-ammette-che-l%E2%80%99e-cat-funziona/
@Francesco
Purtroppo devo contraddirla di nuovo. Facendo il test con una sola vasca senza la resistenza di confonto si riproporrebbero esattamente quelle che lei chiama “contorsioni” calorimetriche.
Ricevo con piacere questa risposta. Non speravo di meglio. Le garantisco che, comunque, io personalmente sarei in grado di farmi passare la revisione anche di quest’ultima versione.
Ora provo il “botto” …ma forse è chiedo troppo…
Rileggo:
Facendo il test con una sola vasca senza la resistenza di confronto si riproporrebbero esattamente quelle che lei chiama “contorsioni” calorimetriche.
Ho letto giusto? Sta rivalutando la mia prova iniziale? La prego, mi risponda con calma, si rilegga tutto dall’inizio, verifichi che tutte le apparecchiature di controllo le ho menzionate fin dall’inizio, l’energia della Resistenza da 300W di Potenza Che scalda L’E-Cat gliela abbuono, noti che nella mia prova scarto la “testa” e la “coda”, come quando si fa la grappa, confronto cioè 2 apparecchiature a regime. C’è tanta energia in gioco che sono convinto che non c’e bisogno di fare nessun calcolo di nessun tipo, basta annotarsi la temperatura ogni minuto in ciascuna vasca. Il test si si conclude quando l’acqua inizia bollire in una delle 2 vasche o, più verosimilmente, inizia a stabilizzarsi (energia dispersa paragonabile all’energia immessa) più o meno in entrambe le vasche. Se, per caso, nella vasca con la resistenza di confronto la temperatura raggiunge i 90°C e nella vasca con l’E-Cat solo 80°C, io compro l’E-Cat, e non ci sarà nessun “calorimetrico” ne revisore capace di fermarmi!
Italo Bianchi
“Pertanto, secondo la mia interpretazione, il grosso dell’acqua mancante non sarebbe quella “evaporata” nell’e-cat, ma quella “trascinata via” dal secchio e quindi influirebbe soltanto sul bilancio di massa, ma non su quello energetico.
Mi corregga se sbaglio.”
Finalmente riesco a risponderle.
I suoi calcoli sono certamente corretti, anche se vorrei veirficare la sussistenza a pressione ambiente e dopo il lungo percorso attraverso il tubo di gomma, della sua miscela con il 98,8% di liquido e l’1,2% di vapore. Volevo provare ad abbozzare qualche calcolo, ma al momento non ho ancora avuto il tempo.
Mi riservo solo di segnalare che nel suo calcolo ha considerato come potenza elettrica in ingresso il totale tra la potenza assorbita dalla resistenza e quella assorbita dalla control unit.
Se volgiamo dare fede ai risultati presentati nel report suddetto del 28 aprile:
<12.10 Start control unit. Measured AC current: 275 mA, which means 65 watts
12.11 Start heating Measured AC current: 1.6 A, which means 378 watts>
Cio’ significherebbe che la potenza termica disponibile al riscaldamento ed evaporazione dell’acqua serebbe solo 313W, quindi non sufficiente neanche a raggiungere 100°C.
Infatti tale potenza termica porterebbe solo la portata d’acqua ad una temperatura di
1.04 x (Tf-19) x 4.18 = 313 W ovvero Tf=91°C quindi lontana anche solo dalla temperatura di ebollizione.
A questo punto per sostenere la sua ipotesi, ciò che la potenza elettrica in ingresso spieghi da sola il fenomeno, dovremmo ipotizzare una misura scorretta delle grandezze elettriche oppure un “imbroglio” per il quale quasi tutta l’energia elettrica deputata alla control unit sia invece “deviata” verso la resistenza.
@ Livio181052
trattasi di argomenti e personaggi di cui si è già discusso. ma qui c’e anche la foto della I° caldaia… stanno andando avanti a grandi balzi… [segue link]
Benvenuto al “Truman show”!!
Quella foto è apparsa la prima volta il 17 marzo qui: http://pesn.com/2011/03/17/9501791_Welcome_Worry-Free_Nuclear_Power–Rossis_Energy_Catalyzer/
Con una didascalia che diceva: “Concept image by PES; not actual.” Era inclusa in un articolo che si concludeva così:
“It is apparent that scientists at the University of Bologna in Italy have noticed the potential of the E-Cat due to the recent successful tests of the system performed there, and the one year research program on the technology that recently began. They have taken this technology seriously and are vigorously racing to fully understand the mechanisms that allow it to work. Hopefully, this curiosity will spread and combat the remaining (but dwindling) skepticism around this technology some people still express.”
Quando, tra qualche mese, quel “frigorifero da camera” verrà aperto, spero che tutti, credenti e scettici, si ricorderanno di ringraziare i nostri “scienziati di Bologna” per il figurone che ci avranno fatto fare.
Mi permetta anche di darle un consiglio. Lasci perdere i “protocolli sperimentali”, anche quelli in versione casareccia e di buon senso che Lei ha proposto. Negli ultimi mesi ne sono apparsi a decine. Il problema è che non ci sarà mai un e-cat disponibile per una prova seria. Se si vuole sapere se e come funziona ci si deve basare sui dati già raccolti, e le assicuro che bastano e avanzano, basta analizzarli bene. Ovviamente quelli allergici alle moviole, dovranno farsi bastare le conclusioni dei report ufficiali.
Se qualcuno può rispondermi…
A seguito dei commenti apparsi in questo spazio…sembra che Levi e il suo gruppo, il greco e la sua “compagnia”, gli svedesi e tutti quelli che hanno effettuato misurazioni, valutazioni, hanno redatto rapporti, ecc….siano incompetenti oppure fanno parte di un complotto… di un’associazione a delinquere.
In entrambi i casi sarebbe necessario prendere provvedimenti… nel primo caso indicargli la porta… nel secondo caso un esposto alla magistratura.
Oppure…
@francesco
Quindi potrebbe darsi che la eventuale reazione che dovrebbe avvenire nell’e-cat non funziona a temperature troppo basse. Ricordiamo infatti che Quando Rossi vuole interrompere il test ferma il riscaldamento elettrico e aumenta la portata d’aqua per raffreddare il sistema ed interrompere la reazione.
la cosa più importante è scaricare l’idrogeno per interrompere la reazione. a febbraio con alta portata (quasi 1kg/s direttamente dall’acquedotto) e acqua a 7° a tratti secondo levi in uscita arrivava a 40° (cioè 130kw) e per 18 ore si era stabilizzato sui 20kw, quindi non dovrebbe essere un problema l’acqua fredda se l’idrogeno rimane in pressione. anzi il mio dubbio è che con temperature più alte dell’acqua o del vapore si rischi più instabilità nella reazione, mentre con quella fredda è tutto più stabile e si può spingere di più la reazione.
mi viene in mente un’altro possibile test, scaricare l’idrogeno e lasciare la resistenza accesa per vedere se la potenza scende, dovrebbe..perchè senza l’idrogeno in pressione la reazione si ferma.
ant0p
“la cosa più importante è scaricare l’idrogeno per interrompere la reazione. a febbraio con alta portata (quasi 1kg/s direttamente dall’acquedotto) e acqua a 7° a tratti secondo levi in uscita arrivava a 40° (cioè 130kw) e per 18 ore si era stabilizzato sui 20kw, quindi non dovrebbe essere un problema l’acqua fredda se l’idrogeno rimane in pressione.”
Se le cose stanno così effettivamente non dovrebbe essere un problema condurre le prove con il fluido in fase liquida, non capisco perchè non le hanno fatte così.
“mi viene in mente un’altro possibile test, scaricare l’idrogeno e lasciare la resistenza accesa per vedere se la potenza scende, dovrebbe..perchè senza l’idrogeno in pressione la reazione si ferma.”
Ottimo suggerimento, sarebbe la prova tombale per le critiche. Chissà se è possibile scaricare l’idrogeno a reazione ancora attiva. Ma non dovrebbe essere un problema eccessivo.
Peccato che non credo che avremo questa tipologia di prove pubbliche. Forse ci toccherà aspettare a ottobre per qualche info in più.
Per diversi motivi non volevo piu‘ aggiungere commenti. Ma a proposito degli esperimenti del 28 aprile 2011 voglio aggiungere un commento, visto che state discutendo del riscaldamento eletrico.
Ricordiamoci: a gennaio ci fu presentato un E-cat „grande“ che era collegato con 5 fili grigi alla box di controllo. I cinque fili sono non solo visibili nelle foto e video, ma figurano anche in un disegno fatto da Levi (parlo del „Report on heat production during preliminary tests on the Rossi “Ni-H” reactor Dr. Giuseppe Levi). Inoltre si sa che la box di controllo ha 5 dimmer, ciascuno regolabile da 0 a 9. E‘ praticamente sicuro che ciascuno die 5 dimmer serve a regolare la potenza delle singole reistenze. Sappiamo anche che almeno una delle resistenze esterne ha una potenza di 300 W. Delle altre reistenze non sappiamo niente. Che sapiamo di piu‘? Dal report di Levi sapiamo che la potenza massima era 1550 W misurata. Visto che la tensione della rete puo‘ variare un po‘, e puo‘ superare un po‘ i 230 V, i 1550 W sono in buona sintonia con la ipotesi che Rossi stava usando cinque reistenze da 300 W (5×300=1500). In teoria la potenza poteva essere regolata in 59049 passi da 0 a 1500 W (9 alla 5).
Cosa sappiamo del esperimento del 28 aprile? Abiamo un rapporto privato e abiamo un video. Vediamo nel video un Ecat „piccolo“ con due fili grigi. Ci viene detto che l’apparato avrebbe due resistenze. Secondo me, la potenza massima era almeno 600 W (2x300W), in analogia con il Ecat grande. In 81 passi da 0 a 600W (9 alla 2). Ma, secondo il rapporto, la potenza era di solo 300 W (meno la potenza della box di controllo, piu l’errore di misura). Questa potenza fu‘ misurata all’inzio, probabilmente una sola volta, Lewan fa l’errore di fidarsi di Rossi in questo caso. Ora, sappiamo che il dimmer in posizione 9 corrisponde al suo valore massimo. Nel video vediamo la box, e vediamo che i due cavi sono collegati con una spina alla box. Nel video, ad un certo momento, si vede che il dimmer 1 (di sinistra) e‘ regolato a 9. Questo sembra significare una potenza di 300 W. Ma, ce un altro dimmer acceso: il numero 3. Il numero 3 e‘ posizionato ad un valore di 3, questo corrisponderebbe ad altri 100 W, se tale dimmer regolerebbe in modo lineare. Per avere 300 W con due dimmer e due resistenze, il dimmer 1 poteva essere magari in posizione 6 e l’altro in posizione 3 (somma=9). Ma, mai si possono ottenere 300 W con due dimmer in posizione 9 e 3 (solo con una resistenza diversa o spina tirata fuori).
Inoltre sappiamo che Rossi ha toccato la box attorno al minuto 3. Dunque, secondo me, ci sono forti motivi di pensare ad una potenza di almeno 400 W, con un massimo di 600 W (meno i 23 W).
@Giuseppe
Concordo che qualsiasi apparecchio messo in vendita debba rispettare delle rigide normative di sicurezza. Come possa essere inquadrato l’E-cat come si fa a dirlo senza dati ? Finadesso le radiazioni non le ha ancora viste nessuno 😉 come nessuno ha visto scorie radioattive 😉
Detto questo serviranno misurazioni accurate durante il funzionamento e misurazioni delle scorie in tutte le fasi di funzionamento, per sapere quanto potrebbe essere pericoloso. In effetti la leggerezza con la quale lo si definisce eventualmente “domestico” è piuttosto allarmante, ma sapendo solo che si parte con nichel nanoparticellare arricchito stabile e si finisce con nichel, rame e ferro stabili, quello che succede nel mezzo è un mistero…..
Qui mi sorge una domanda …….
Rossi e Focardi hanno detto che un pò di e-cat hanno fatto il botto, giusto ?
Hanno detto se hanno esaminato le scorie quando hanno fatto il botto ?
In effetti anche se la formazione di radionuclidi e radiazioni avvenisse durante il funzionamento e l’apparecchio fosse realizzato per tener conto di tuti i problemi endogeni, valutare tutte le variabili esogene credo sia impossibile. Potrebbe essere che il reattore si spacchi in funzionamento e se così fosse ? Se effettivamente ci sono di mezzo reazioni nucleari che producono radiazioni e/o radionuclidi non so come funzionino le normative. Del resto però alcuni apparecchi contengono livelli minimi di radioattività, tipo sensori fumo all’americo 241 alfa emettitore altamente tossico, anche se in quantità minime 5 mg. Bisognerebbe conoscere la legislazione in merito.
Livio
“Ho letto giusto? Sta rivalutando la mia prova iniziale? La prego, mi risponda con calma, si rilegga tutto dall’inizio,”
Ha letto giusto ma mi sa che di nuovo non ci siamo capiti.
Non ho bisogno di rileggere tutto, mi è ben chiaro il suo esperimento e quello che ho scritto io.
Avevo promesso che mi sarei arreso dopo l’ultimo post, ma non è nel mio stile comportarmi con sufficienza come ha fatto lei in quasi tutti i post finora, quando non è stato intrinsecamente offensivo.
Quindi le rispondo ancora una volta.
Faccia l’esperimento che vuole, alla fine dimostrerà al più che l’e-cat dichiarato da 4kW non eroga tale potenza. Se poi invece con la strumentazione che dichiara di utilizzare crede di essere in grado di effettuare misure calorimetriche dirette inconfutabili, allora ritorna di nuovo inutile fare il confronto con la vasca e la resistenza.
Meglio di così non so spiegarglielo.
Livio
Una piccola precisazione che mi è sfuggita nel post precedente per cercare di essere ancora più chiaro.
Dove ho scritto:
“Faccia l’esperimento che vuole, alla fine dimostrerà al più che l’e-cat dichiarato da 4kW non eroga tale potenza.”
va integrato con
“Ma non sarà in grado di dire quale potenza eroga in realtà l’e-cat.”
e poi continua come prima:
“Se poi invece con la strumentazione che dichiara di utilizzare crede di essere in grado di effettuare misure calorimetriche dirette inconfutabili, allora ritorna di nuovo inutile fare il confronto con la vasca e la resistenza.
Meglio di così non so spiegarglielo.”
ItaloBianchi
“Se si vuole sapere se e come funziona ci si deve basare sui dati già raccolti, e le assicuro che bastano e avanzano, basta analizzarli bene. Ovviamente quelli allergici alle moviole, dovranno farsi bastare le conclusioni dei report ufficiali.”
Perchè ritorna di nuovo ad affermazioni aristoteliche stile ipse dixit?
Avevamo intrapreso un interessante lavoro di review sui dati presentati.
Mi sarei aspettato una risposta al mio ultimo post.
Devo ammettere che l’ultimo post di Robert, però, fa sorgere qualche dubbio sulle misure della potenza elettrica in ingresso, nell’ultimo test che stavamo analizzando:
Ma presupporrebbe la malafede di Rossi.
Cercherò di vederci più chiaro anche con la “moviola” se possibile.
@ItaloBianchi
Mi permetta anche di darle un consiglio.
Consiglio accettato. E’ che, cosa vuole, era un mesa che continuavo a leggere sulla prova calorimetrica… senza evoluzione del discorso… e sono cascato nell’arrivo io…’ chiedo venia… comunque anche se ho un po’ esagerato con qualcuno, chiedo venia nuovamente, il mio intervento era per ridicolizzare Rossi e quelli che ci girano attorno…. e qui chiudo con i 100,05°C. Le assicuro che, come ho fatto fino ad ora, non leggerà nemmeno mie argomentazioni su He4 e fratelli se non per fare delle domande. Se l’E-Cat funziona o non funziona lo deduco da altre argomentazioni tipo il frigo bar oggetto dell’ultimo nostro contatto.
Quello che mi dispiace un po’ è che, in queste ultimi giorni, Franchini avrà riso sotto i baffi: “guarda Livio in che buco s’è cacciato… ” perdendo la stima che aveva per me in precedenza… vedrò di recuperarla…
@Francesco
I suoi calcoli sono certamente corretti, anche se vorrei veirficare la sussistenza a pressione ambiente e dopo il lungo percorso attraverso il tubo di gomma…
Se è vero, come io credo, quanto riportato da Lewan (Vapor bubbled from the hose under the water surface.) una quantità di vapore sufficiente a farlo bubbolare alla fine del tubo comunque ci arrivava.
A questo punto …, dovremmo ipotizzare … quasi tutta l’energia elettrica deputata alla control unit sia invece “deviata” verso la resistenza.
Qui si comincia a raschiare il fondo del barile. Facciamolo pure.
a – Non è detto che la control unit assorba tutti e 65 W dovuti alla corrente iniziale. Nel loro rapporto sulla prova del 29 marzo, Essen e Kullander dicono che era di 30 W ( … the power for the instrumentation, about 30 watts) e l’apparato era lo stesso. I 35 W di risulta potrebbero essere stati quelli che alimentavano la seconda resistenza. Infatti nella versione ridotta dell ecat le resistenze sono 2, come si intuisce anche dai numeri che appaiono su 2 dei 10 moduli di controllo della contro unit: un 3 e un 9, mentre tutti gli altri sono a zero.
b – Alla potenza delle 2 resistenze va aggiunta la quota parte della potenza assorbita dalla pompa che spinge il fluido e che alla massima velocità assorbe 22 W.
c – A questo punto ci sono gli errori di misura. Come considerarli? pro o contro? Secondo me vanno considerati contro, per il semplice motivo che l’onere della prova dell’efficacia di qualunque dispositivo ricade su chi il dispositivo lo propone, e questo vale a maggior ragione quando così facendo si riporta il bilancio nell’ambito delle leggi fisiche già note. Ora, la pinza amperometrica mostra il valore della corrente con 1 sola cifra decimale, la tensione era di 236 V e quindi l’errore di lettura, escluso quello intrinseco dello strumento, era di +/- 23 W.
Bene come vede sarebbero sufficienti questi elementi per riportarci nello scenario delineato nel mio precedente intervento, senza neppure tener conto del commento di Robert, sempre molto preciso e puntuale, arrivato nel frattempo.
Comunque, se vuole, escludiamo gli errori di misura e ripartiamoli equamente tra i due esiti. Se vuole le concedo un 30 W di origine ignota, il 10% circa della potenza assorbita. Non mi affanno neppure ad escluderne l’origine nucleare. La lascio volentieri alle “cure” del nostro un simpatico e pugnace prof. Franchini che è sicuramente un interlocutore più adatto e con cui potrà aggiungere altrettanti commenti ai 500 già raggiunti da questo articolo. Ma mi domando, ricordandoci del valore di guadagno della prova iniziale da cui siamo partiti, ne vale la pena?
@Francesco
“Ma non sarà in grado di dire quale potenza eroga in realtà l’e-cat.”
No, non sarò in grado di determinare con esattezza Quanta Energia eroga l’E-Cat.
@Livio181052
Quello che mi dispiace un po’ è che, in queste ultimi giorni, Franchini avrà riso sotto i baffi
No, secondo me tutti i Suoi interventi sono stati di grande aiuto. Peccato che è entrato in gioco solo da poco tempo: se cominciava in gennaio sarebbe stato un vantaggio per tutti.
@Francesco
Credo che due documenti molto utili siano i rapporti del DoE del 1989 e del 2004. Ogni esperto, noto solo attraverso un numero, esprime il suo giudizio sulla DD di F&P. E’ la stessa materia vista da competenze diverse; un approccio di grande efficacia, che dovrebbe essere applicato più spesso. In questo momento non saprei dove trovarli, però dovrebbero essere ancora in rete.
Io mi sono inoltre procurato un libro di Huizenga, forse il più importante chimico nucleare d’America insieme a Glenn Seaborg, di cui fu stretto collaboratore, vicepresidente della commissione DoE del 1989, Cold Fusion, Oxford University Press, 1993. Mi servo inoltre di vari testi chimica nucleare, il più recente dei quali è il Lieser, Nuclear and Radiochemistry, un docente tedesco. Un libro scritto molto bene.
Infine estraggo i dettagli delle singole reazioni nucleari dalla banca dati della IAEA.
Grazie per l’attenzione.
@Alby
Se qualcuno può rispondermi…
A seguito dei commenti apparsi in questo spazio…sembra che Levi e il suo gruppo, il greco e la sua “compagnia”, gli svedesi e tutti quelli che hanno effettuato misurazioni, valutazioni, hanno redatto rapporti, ecc….siano incompetenti oppure fanno parte di un complotto… di un’associazione a delinquere.
In entrambi i casi sarebbe necessario prendere provvedimenti… nel primo caso indicargli la porta… nel secondo caso un esposto alla magistratura.
Oppure… no, non ci sono “oppure” secondo me
Nemmeno reati, fino ad ora… ma abbi fede…
A te che sembra strano che siano coinvolte negativamente persone di cervello dico: Vanna Marchi (10 anni di galera) insegna! Madoff (150 anni di galera) insegna! L’inchiesta in corso sulla truffa dei Parioli insegna! Non hanno truffato solo gente sprovveduta ma anche gente che sembrava avere un cervello!!!
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno
sprovveduto che non lo sa e la inventa.
(Albert Einstein)
@Franchini
Buonasera Prof. Franchini, vedo che cita spesso il rapporto DOE 2004, ma alla fine anche se piuttosto scettico pare che concluda così:
“Nell’analisi finale, i recensori non hanno potuto trarre precise conclusioni circa l’esistenza della Fusione Fredda, e quindi raccomandano di individuare nuovi metodi di ricerca per risolvere le incertezze nei risultati prima riscontrati”
Wikipedia
Sono andato sul sito del DOE per trovare il rapporto in originale dato che il link padre sul sito di Wiki era stato modificato, ma non l’ho trovato. Per quanto obiettivamente negativo e scettico sulla ff il rapporto non mi sembra proprio categoricamente sbattere le porte in faccia alla stessa. Mi sembra piuttosto che lasci una porta secondaria aperta quando raggiunta la maggiore età. Questo quanto riportato su wiki che tipicamente viene oscurata sulle voci più dubbie. Lei ha letto il rapporto originale ?
Volevo chiederLe inoltre per pura ipotesi (diciamo fantascienza per Lei e segnatamente mi interessa più una risposta a questo quesito che a quello sopra…) se l’e-cat funzionasse e il reattore si spaccasse durante il funzionamento, quali quantità di isotopi instabili partendo come base da 58Ni stabile fino a 65Cu stabile, sarebbero dannosi per la salute umana sia a livello di possibili emissioni non schermate sia a livello di radionuclidi (con vita residua anche solo di ore). Questo perchè mi sembra che Rossi abbia affermato che fosse sicuro aprire il reattore solo dopo 2 giorni dallo spegnimento, ergo aprirlo prima di tale termine (10 decadimenti abitualmente ?) non è sicuro…..
Indi per cui se sostituissi la mia bella caldaietta Beretta con un e-cat e sfortunatamente il contenimento del reattore in funzione cedesse a cosa sarei esposto ?