Il terzo occhio

E-Cat: intervista a Giuseppe Levi

Dopo alcune settimane, facciamo di nuovo il punto sulla vicenda dell’E-Cat. Come abbiamo raccontato in una serie di articoli, il dispositivo produrrebbe energia grazie a qualche forma di reazione nucleare a bassa energia (LENR) simile alla fusione fredda di Fleischmann e Pons, fenomeni la cui esistenza non è accettata dalla maggior parte della comunità scientifica. Poco dopo la conferenza di Sergio Focardi a Pavia, il giornalista svedese Mats Lewan di Ny Teknik aveva partecipato a una nuova dimostrazione dell’apparecchio. Nonostante qualche accorgimento volto a tentare di migliorare le misure, la visita di Lewan non aveva aggiunto molto rispetto alle precedenti; in quella circostanza anzi la potenza sviluppata dall’E-Cat era più bassa, intorno a 2,5 kW.
Nel frattempo è proseguito il dibattito sulle misure effettuate a Bologna, e in particolare la stima del contributo al bilancio energetico di un’eventuale frazione di acqua liquida nel vapore in uscita dall’apparecchio. Il dibattito ha raggiunto il suo culmine con la visita dell’americano Steven Krivit, direttore di New Energy Times, che ha mosso obiezioni al modo usato per tener conto di questo contributo.

La documentazione resa disponibile sulle dimostrazioni effettuate fino a ora non è sufficientemente completa e rigorosa da permettere una valutazione precisa dell’apparecchio. D’altronde gli stessi autori parlano di misure preliminari e, quindi, potenzialmente affette da problemi. Dovrebbe essere in vista una serie di verifiche molto più rigorose da parte di un’istituzione qualificata come l’Università di Bologna (il contratto è stato firmato proprio in queste ore); per questo abbiamo preferito non entrare ancora nel merito tecnico delle misure.

Probabilmente alcune delle critiche mosse in queste settimane sono fondate, ma ci riserviamo di esprimere la nostra posizione soltanto quando sarà pubblicato un rapporto ufficiale che permetta di sapere esattamente come sono state svolte le misure definitive, oppure qualora Rossi manchi all’appuntamento con il gruppo di Bologna.

In attesa delle sperimentazioni ufficiali, abbiamo intervistato Giuseppe Levi, il ricercatore che più ha contribuito alle misure effettuate finora.

Dottor Levi, Steven Krivit ha recentemente visto un E-Cat all’opera a Bologna. In un report preliminare, ha criticato le misure fatte durante i vostri test. Come risponde a queste critiche?

Che è una persona totalmente incompetente e non ha capito nulla di cosa abbiamo fatto. Gli è stato spiegato più volte, le abbiamo provate tutte: da questo momento proporrei di ignorarlo. Il peggiore dei miei studenti capisce di più di quel signore. Tutta la critica era su questa storia della misura del vapore; su questo mi arriverà un documento ufficiale di Galantini [il chimico che ha effettuato le misure].

La seconda domanda era proprio questa: esiste un report scritto su questa misura?

Esiste una documentazione su quanto è stato usato; il report scritto l’abbiamo chiesto e la persona che ha fatto la misura e che quindi ne è responsabile me lo manderà. Comunque la cosa è molto semplice: questo tipo di misure viene dato sempre come percentuale di massa, perché darlo come percentuale di volume non ha senso. Dovresti fare un integrale su un certo volume, lì sei in un volume aperto, quindi non capisco neanche come possa essere fatta la misura. Le tabelle psicrometriche sono tutte con la massa, quindi la cosa è assolutamente ridicola.
Una volta che mi si dice 1,7 come percentuale di massa di acqua residua nel vapore, io sottraggo il corrispondente calore di evaporazione in modo lineare. Il grafico che [Krivit] ha mostrato, che conoscevo da mesi, è un documento pubblico del Naval Research Laboratory […] presentato a un congresso in India sulla fusione fredda, in cui evidentemente per monitorare il funzionamento usavano qualche altro metodo di misura: lì si parla di percentuali in volume. Dato che ovviamente l’acqua liquida occupa meno volume che un gas le cose sono molto diverse. Ho provato a spiegarlo a Krivit in tutti i modi e ho concluso che aveva  bisogno di qualche notizia clamorosa per il suo piccolo blog che segue relativamente poca gente… ho deciso di ignorarlo punto e basta. La cosa era già stata affrontata: il mio report era stato mostrato prima che uscisse al direttore del Dipartimento di Chimica che non aveva trovato niente da dire, lo hanno visto gli svedesi e non hanno trovato niente da dire neanche loro.

Una critica da parte nostra: la documentazione dei test è inadeguata. L’unico test con dei report scritti non ha i dati disponibili, e su quelli successivi ci sono solo indiscrezioni.

Se avessi avuto in mano tutti i dati per fare una pubblicazione scientifica con tutti i crismi a questo punto non avreste visto un report ma un articolo su Physical Review. L’evento del 14 gennaio è stato fatto soprattutto per Sergio Focardi, che essendo anziano temeva di non arrivare neanche ad annunciare la cosa ai colleghi; allora uno fa con quello che ha in mano in quel momento. Facendo con quello che uno ha in mano in quel momento ci siamo accontentati di queste evidenze. Le altre indiscrezioni riguardano prove tecniche interne, anche se i grafici parlano chiaro: se volete posso trasmettervi i dati. Quello che produrrà i report completi sarà tutta l’attività sperimentale che da questo momento si farà. Ci vorrà parecchio tempo e sarà una cosa estremamente seria.

Parliamo di questo, allora. Tutti gli esperti che hanno assistito ai primi test (i fisici Hanno Essèn e Sven Kullander, il giornalista svedese Mats Lewan, il direttore dell’INFN Antonio Zoccoli, e a questo punto anche Krivit) concordano sulla necessità di test definitivi. C’è anche un accordo di ricerca tra Rossi e l’Università di Bologna. A che punto è la trafila?

Attendo a ore la copia firmata da Rossi, mi ha detto che oggi [20 giugno] me la manda. È stato già approvato in dipartimento ed è già stato firmato dal nostro direttore, quindi è ormai questione di ore. Ci saranno poi tempi tecnici amministrativi, le solite cose, comunque l’accordo c’è.

L’accordo c’è, quindi voi dovreste avere a un certo punto a disposizione uno di questi apparecchi per poterlo esaminare a vostro piacimento.

Sì, almeno per fare tutta una parte di misure. Ripeteremo le misure calorimetriche, ma questa volta con un setup completamente diverso e con tempi di misura completamente diversi. Non penso che prima di qualche mese, diciamo dieci, forse sei se facciamo molto presto tra costruzione dell’apparato e tutto quanto, uno possa emettere un rapporto completo. Faccio notare che questa volta sarà una storia totalmente diversa.
Quello che pensiamo di fare è un sistema autocalibrante con dei check di consistenza interna; vuol dire anche per esempio iniettare durante la misura un segnale in calore che uno poi deve andarsi a ritrovare nelle misure stesse, […] vuol dire usare circuiti chiusi, vuol dire usare, tra le altre cose, acqua distillata e così via. Faremo anche almeno una misura senza la famigerata transizione di stato, usando solo acqua liquida, anche se questo richiederà la collaborazione di Rossi. In ogni caso pensiamo anche di far condensare tutto il vapore in uscita per avere misure precise.

Avrete poi la libertà di pubblicare i vostri risultati, immagino.

Assolutamente sì. Questa era of course una conditio sine qua non. In questa parte totale libertà di pubblicare i risultati che siano positivi o negativi. Nella parte di misure siamo totalmente liberi di farlo.

Ci sono già state indiscrezioni sui componenti il gruppo di lavoro. Ce le può confermare?

Sì, saremo io, il prof. Ferrari, il prof. Bonetti, il prof. Campari, il prof. Villa, questo è diciamo il core del gruppo di lavoro. Stiamo poi chiedendo anche la consulenza ad altri professori; in particolare ci sarà un gruppo di peer review interno. Prima di pubblicare i risultati li faremo vedere ad altri colleghi interni al dipartimento i quali ci faranno “le bucce” essendo però esterni al gruppo di ricerca. Se sei interno al gruppo di ricerca è difficile riuscire a fare il peer reviewing di te stesso; questa è una cosa nota anche in tutti i gruppi di lavoro di software. Se io costruisco un software il mio software lo faccio debuggare a un altro collega perché è difficile vedere eventuali errori nel proprio lavoro. Chiaramente cercheremo di fare in modo che di questi errori ce ne siano il meno possibile; uno cerca di metterci tutta la testa e tutta la sua professionalità. […]
In una seconda fase, dopo l’analisi calorimetrica, quando andremo a parlare di fisica (ma qui si parla di un futuro un po’ lontano, perche le misure prenderanno tempo) saranno coinvolti anche esperti di nucleosintesi, atmosfere stellari e quant’altro per vedere se questi fenomeni possono in qualche modo avvenire anche in natura.

Tornando alla prima fase delle misure, una delle critiche che erano state fatte alle misure di Fleischmann e Pons era stata che i team di fisici trovavano l’eccesso di calore ma non le radiazioni, mentre i team di chimici trovavano le radiazioni ma non il calore. Le persone che ha citato sono tutti fisici, pensate di avere anche un chimico nel gruppo?

Già la prima relazione è passata tra le mani del prof. Zerbetto, il direttore del Dipartimento di Chimica. Sicuramente avremo dei collegamenti; la nostra [situazione] è completamente diversa da quella di Fleischmann e Pons, comunque sì, sicuramente dentro l’Università di Bologna ci sono tutte le capacità necessarie, se uno ha bisogno della consulenza di un chimico se la va a cercare. Tra l’altro, a me piacerebbe far fare il peer reviewing, o almeno chiedere una qualche consulenza (anche se siamo piuttosto sicuri) sul progetto che stiamo facendo dell’apparato di misura energetica dai colleghi ingegneri del dipartimento di energetica, perché no. Quella di Bologna è una grandissima università; avere dei pareri da parte dei colleghi può essere una cosa estremamente utile.

Un’ultima domanda. Tutti concordano nel ritenere necessario un test definitivo e indipendente, e lei stesso dice che comunque i vostri dati sono preliminari. Ma l’impressione che si è formato è che l’apparecchio funzioni o no?

Quando parliamo di impressioni o speranze siamo fuori dall’ambito scientifico. Diciamo che i dati che abbiamo in mano, pur con le approssimazioni che ci sono, ci inducono a pensare che l’oggetto funzioni. Abbiamo provato a pensare, in una prima fase, a come sarebbe stato possibile ricostruire un oggetto con le stesse funzioni senza che avvenisse una reazione. Non so se a voi è venuta qualche idea, a me e a un gruppo di persone che hanno provato a fare qualche esercizio non è venuta. […] A questo punto, quando uno ha questi clue, questi indizi, io ritengo sia doveroso fare un’attività sperimentale. Io non faccio un’attività sperimentale per confermare qualcosa, ma qui c’è un oggetto che apparentemente produce dei kilowatt: mi sembra difficile simulare un oggetto del genere senza un effetto.

345 pensieri riguardo “E-Cat: intervista a Giuseppe Levi

  • io non so niente di scienza ma … come si fa a fare un esperimento e non prendere nota dei dati? vuol dire che si fanno delle prove per vedere se non ci sono buchi nei tubi e da queste come si ricava un’idea nuova??

  • Pingback: Apparato Focardi-Rossi - Pagina 66 - EnergeticAmbiente.it

  • @ QUERY
     
    Egr,. Dr. Bagnasco: ONORE AL MERITO!
    In questa fase, pochi o nessuno avrebbe potuto fare di meglio.
    Grazie

  • Facendo i conti allora, quale sarà la data approsimativa per cui noi (pubblico) potremmo conoscere la sentenza sul funzionamento dell’ e-cat ?

  • Pessime notizie.
    E oggi Rossi potrà dire “test in corso da parte di unibo” quando il vero test sarà praticamente l’anno prossimo. Proprio una cosa brutta.

  • E’ davvero stupefacente che servano tutti quei professori e tutti quei mesi per fare una misura in apparenza tanto semplice
     

  • tutti quei professori servono per la certezza dei risultati , visto quello che c’è in gioco , e servono anche per tentare di mettere assieme una spiegazione del fenomeno 2paranormale” …
    comunque se non succede un terremoto in grecia la centrale sarà pronta per i tempi stabiliti …

  • per un minimo di certezza dei risultati sarebbe bastato non nascondere in quel modo la scarico del vapore: bastava togliere il tubo lungo 4m che si imbuca negli scarichi del cesso e mettere un beccuccio appena sopra il caminetto, in modo da essere sempre visibile, accessibile e valutabile. purtroppo non è stata fatta questa cosa che avrebbe preso 5 minuti, e adesso si parla di misure calorimetriche che prendono 6 mesi..sono un po’ allibito, evidentemente rossi ha chiesto di non rendere noto niente di certo prima di ottobre-novembre e la vuole tirare per le lunghe per potersi organizzare sul piano industriale senza dover dare troppe informazioni o certezze preliminari..vedremo, ma anche nel caso non funzionasse ci vogliono dei report dettagliati per dimostrarlo senza ombra di dubbio, visto che fino adesso le prove preliminari (comprese quelle tecniche di cui si sa solo della prova di febbraio) hanno convinto il df a un netto possibilismo.

  • Pingback: Apparato Rossi - Focardi? Verita o bufala? - Pagina 62 - EnergeticAmbiente.it

  • Veramente le misure calorimetriche che devono essere fatte richiedono davvero 6 mesi, e non 5 minuti come dici. I veri controlli che devono essere fatti devono essere portati avanti nel tempo, proprio per capire che ci si trova di fronte ad una produzione di energia stabile e non davanti ad un picco di una reazione (magari chimica) che poi si spegne dopo poco… Per questo l’esperimento vero e proprio deve essere portato avanti per settimane e mesi, per capire come è l’andamento. Poi ovviamente vanno elaborati i dati.

  • @Lorenzo
    ROTFL!

  • @ANT0P
    bastava togliere il tubo lungo 4m che si imbuca negli scarichi del cesso e mettere un beccuccio appena sopra il caminetto, in modo da essere sempre visibile, accessibile e valutabile
    Quando c’era krivit rossi ha tirato fuori solo per pochi secondi il tubo ed ha detto che altrimenti ‘è pericoloso’. Hai voglia a togliere il tubo…

  • Inoltre il tubo è lungo 3 metri, come dice sia Lewan che Krivit.

  • per adesso dormo tranquillo; poi a dicembre 2012 finisce il mondo.

  • Rizzi
    “Inoltre il tubo è lungo 3 metri, come dice sia Lewan che Krivit.
    Il tubo di “lewan” finiva nel secchio al di qua del muro, quello di “krivit”, nello scarico al di là del muro nell’altra stanza, sicuro che siano lo stesso tubo?
    Tralaltro è abbastanza evidente dai due video che il vapore di Lewan fosse più “energetico” di quello di krivit. Potrebbe essere spiegato anche con una maggiore dispersione dovuta ad un tubo più lungo, non ti pare?
     

  • Una curiosità… è possibile ricavare la temperatura del core del reattore se doveva vaporizzava l’acqua in vapore secco che la pompa gli passava?

  • @francesco
    Ti consiglio di rivedere i due filmati. Sono tutti e due appena subito dopo la porta, sempre nello stesso angolino.

  • <i>Quando c’era krivit rossi ha tirato fuori solo per pochi secondi il tubo ed ha detto che altrimenti ‘è pericoloso’.</i>
    E’ vero. Prima di tirarlo fuori dal tubo l’ha accuratamente scrollato per togliere l’acqua condensata mostrare solo il vapore.
    Dopo pochi secondi il tubo avrebbe ricominciato a riemprsi d’acqua e a questo punto avrebbe cominciato a sputacchiare in giro acqua bollente
     
     

  • Rizzi
    “Ti consiglio di rivedere i due filmati. Sono tutti e due appena subito dopo la porta, sempre nello stesso angolino.”

    Hai ragione avevo un ricordo diverso.
    Facendo però una stima ad occhio sembrerebbero qualcosa in più di 3 metri, forse sono 3 già fino alla porta. Comunque sei riuscito a stimare una perdita attesa lungo il tubo? anche di 3 metri? Almeno l’ordine di grandezza?

  • qualcuno ha notizie della conferenza stampa Defkalion?

  • Per provare che la reazione non è chimica ma nucleare bastano 4 ore visti i volumi in gioco (come con Essen e Kullander) per produrre il rame ovviamente molto di più. Capisco che a Bologna si vogliano tutelare e fare tutto in ultraregola visto che ogni carattere che scriveranno e ogni pixel che produrranno verrà analizzato coi raggi X ma senza tutto questo iperscetticismo in giro avrebbero potuto fare tutto più in fretta e senza essere meno attendibili. Aspetterò sono paziente.

  • “Questa era of course una conditio sine qua non”

    …speriamo che sfruttino anche la consulenza di un professore di italiano (o di latino o inglese o swahili o un’altra lingua qualsiasi) in modo che poi non si debba smettere di discutere quel che si vede nei filmati per passare a quel che è scritto nel report 😉

  • I don’t understand why definitive testing will take so long or will require such care in calibration.  The claim is to very high heat energy production.  All you have to do is to run a totally liquid coolant through the E-Cat and not allow it to evaporate.  You do this with a high flow rate.  Then, you measure the delta T in the liquid and the flow rate.  That’s all.  You have an answer in a few days.  Not months.  Why not do this?  Better yet, why not send a copy of the E-cat with a non disclosure agreement to Sandia Labs, Cal Tech, MIT or CERN for such testing.  If Rossi is concerned about security, send him with the E-Cat so he can stay with it every minute and verify that nobody opens it.

  • dal forum sul sito della defkalion:

    ———–

    Hi allDefkalion’s Press Conference just finished (around 16.30 Athens time)In Palaio Faliro Municipality Congress Center, around 150 people attended. Among them:The Minister of Industry and Energy Mr Xinidis.Prepresentatives of political parties. Among them, The Green Party of GermanyThe Major of Palaio FaliroThe President of Greek Technical Chamber The president of the Union of Greek Chambers The president of the Greek-Americal Chamber of commerceRepresentative of the Industrial Union of North GreeceThe president of the Greek nickel mining vompany LARCOUniversity professorsand other officials local and foreigners.Press coverage: 7 cameras from Greek mainstream stations, RAI, news paper journalists from major Greek newspapers, Italian, Assosiated Press, and others.On the stage: Prof Stremenos, A. Xanthoulis from Defkalion GT and Andrea Rossi.A press release and a press kit in DVD was distributed to the media. A special company announcement on the event will follow on Friday 24th with details, full list of participants, photoes etc. The event was filmed and it will be uploaded, with English subtitles, on YouTube after technical preparation (as I heard by Monday or Thusday)

  • ” All you have to do is to run a totally liquid coolant through the E-Cat and not allow it to evaporate.  You do this with a high flow rate.”
    per  questo basta il lavandino di casa mia:)) ma è evidente che non vogliono dare prove certe fino almeno a fine ottobre o anche oltre. c’è una netta differenza tra il vedo-nonvedo e lo spiattellare in faccia a tutti i kw. con il vedo-nonvedo i potenziali concorrenti (che sarebbero anche tutte le grosse multinazionali) non avendo la certezza assoluta che tutto questo sia possibile non si impegneranno mai allo spasimo per fare anche loro il loro e-cat..mentre se tutto fosse evidentissimo si innescherebbe una reazione incontrollata e probabilmente rossi perderebbe il controllo della situazione con altri che con molti più mezzi lo precederebbero nella produzione. oppure c’è la spiegazione banale da negazionisti: è una bufala e si cerca di nasconderlo il più a lungo possibile..ma in realtà la situazione che si è creata è complessa e non si può dare per certa l’una o l’altra interpretazione. è ancora tutto possibile.

  • Pingback: Bagnasco intervista Levi « dibattiti

  • @tia
    Quando c’era krivit rossi ha tirato fuori solo per pochi secondi il tubo ed ha detto che altrimenti ‘è pericoloso’. Hai voglia a togliere il tubo

    nel video però non si sente rossi che dice che è pericoloso nel momento in cui tira fuori il tubo. si vede che lo scuote un po’ per far uscire la condensa (la condensa è normale visto che nel tubo si perde 1kw o più..). se non altro con lewan il tubo era stato sempre nel secchio e nel report lewan non aveva fatto considerazioni particolari sul vapore. in ogni caso penso proprio ci sia niente di pericoloso a lasciar uscire il vapore direttamente dal caminetto senza tubo:)) il beccuccio avrebbe un attacco per i tubi così nel caso nella stanza ci sia troppo vapore e si schianti di caldo si può sempre riattaccare il tubo lungo allo scarico, oppure un tubo più corto per fare la prova della bottiglia (serva 2.0:)) poi ci sarà qualche porta o finestra in quel posto per non accumulare il vapore nella stanza..insomma, i modi per rendere più evidente lo scarico per togliere i dubbi sul vapore ci sono tutti e sono banalissimi, solo che non è mai stato fatto. anche krivit invece di rompere le palle per mezzora a levi sulle misure, avrebbe potuto cercare di insistere di più per vedere meglio lo scarico chiedendo di togliere il tubo..ma qui mi pare che quasi tutti abbiano paura di vedere le cose in modo più evidente, sia i ‘credenti’ che i ‘negazionisti’, vuol dire che nessuno è così sicuro di quello che sostiene e preferisce non avere l’evidenza per paura di essere smentito.

  • magari ha paura che qualcuno si scotti con il vapore… non e’ una stupida affermazione.
    Inoltre Focardi dice che l’E-cat inizia a “funzionare” con temperature intorno ai 60-70C. Quindi per fare la prova senza vapore bisogna inserire un liquido a quelle temperature (per non raffreddare l’E-CAT) con portata sufficiente a non andare a 100C. Forse non e’ troppo banale.
    Comunque si vedra’. L’annuncio al mondo l’hanno fatto e questa e’ una buona premessa.

  • Il vero problema fino ad ora era  cancellare einstein e i suoi seguaci …

  • @ahoaha
    ti spiegi meglio?

  • @Query on line
    Dice Levi:
    Esiste una documentazione su quanto è stato usato; il report scritto l’abbiamo chiesto e la persona che ha fatto la misura e che quindi ne è responsabile me lo manderà.
    Non dispongono del report scritto della persona che ha fatto la misura. Aspettano con calma che arrivi. Questo è il modo di lavorare dei bolognesi.
    Non sarebbe stato meglio intervistare Capiluppi piuttosto che il risaputo e inflazionato Levi? Di lui sappiamo tutto, perché è disponibile e gli piace farsi vedere e sentire.  E’ chiaro che Levi ha interesse a rimandare un giudizio, ma è così per tutti i bolognesi?
    Con Levi sembra di essere a un processo, dove gli avvocati difensori chiedono tempo per esaminare i documenti.
    Per piacere CICAP ufficiale, come si fa a intervistare Levi? Come facciamo a organizzare un confronto su un’intervista di Levi? Non lo intervista più nemmeno Passerini. Levi non lo conosce più nessuno.
    Siete sicuri che lavori sempre come ricercatore dell’Università di Bologna?

     

  • @ahoaha
    Guarda che Einstein ai suoi tempi ha rivoluzionato la scienza mandando in soffitta niente meno che Newton mostrando che le sue teorie erano solo delle approssimazioni della realtà ma che in condizioni particolari non funzionano, vedi orbite di Mercurio…

  • @Camillo Franchini
    Per dirla alla Cocciante “povero diavolo che pena che fa“: un “uomo di scienza” col suo curriculum ridotto a fare cabaret per quattro gatti! 🙂
    O Suvvia, si prenda una bella vacanza, se l’è meritata!

  • @Daniele
    Per dirla alla Cocciante “povero diavolo che pena che fa“: un “uomo di scienza” col suo curriculum ridotto a farecabaret per quattro gatti! 
    O Suvvia, si prenda una bella vacanza, se l’è meritata!

    Le è piaciuta l’intervista storica a Levi? E’ convinto che Levi avrà fortuna come ricercatore scientifico dopo la Sua appassionata sponsorizzazione?
    Speriamo che Levi sia ricco di famiglia, altrimenti rischia parecchio sotto la Sua cappella.

  •  
    http://www.defkalion-energy.com/products
    C’era scritto: All products are plug-and-pay….. Una mia mail e l’hanno cambiato
    ma 30KWh/h non l’hanno cambiato… siamo sicuri che vendono energia??!!
    Se intendono Potenza si scrive 30kW
    Se intendono Energia  si scrive 30kWh
    30KWh/h non ha senso

    Description
    The line of products to be produced by Defkalion Green Techologies S.A. will carry the name Hyperion. Individual units producing heat ranging from 5 up to 30KWh/h will have the following dimensions:L55xW48xH35cm. Larger units producing 1MW heat will be sized to fit inside a container sized 20 and 40 feet. All products are plug-and-play.
     

  • @Mattia Rizzi
    Inoltre il tubo è lungo 3 metri, come dice sia Lewan che Krivit.
    Cos’è un tuo nuovo teorema, il teorema del tubo di Tia?
    Guarda che mica Rossi ha un solo pezzo di tubo per tutti gli E-Cat che accende! 😀
    I 3 metri Krivit probabilmente li ha misurati in linea d’aria, inquietato com’era dalla presenza della diabolica coffe machine, non mi sorprende.
    Allora a occhio e croce, DATO CHE ERO LI’: 1 metro dal camino dell’E-Cat al pavimento, 3 metri per comporre la larga S sul pavimento (riguardati bene i video e disegnati la piantina… anzi fa il modellino come fa Bruno Vespa a Porta a Porta), aggiungi 1 metro nel risalire dal pavimento allo scarico ed entrare per un bel pezzo dentro risultato: se anche sono tra i 4 e i 5 metri di tubo. Stima approssimata ma senz’altro molto più veritiera dei tuo 3 metri.

  • @Livio
    Ho già messo da parte la frusta per la Torre degli Asinelli! 😉

  • @Camillo Franchini
    Ormai non sono il solo preoccupato per il suo scollamento dalla realtà… vive dentro i suoi libri immutabili più che nel mondo, si prenda una vacanza e si riposi.

    • Evitiamo le accuse personali e le derisioni reciproche. Grazie.

  • @Daniele (non capisca male: non centra niente con le nostre ultime)
    @Camillo Franchini
    Mi sto muovendo (mi sono già mosso), mi sono incazzato, non so quanto rischio, ma non lascio che vada a finire come la Semeraro senza fare niente… 10 mesi? quanti polli e conigli prendono nel frattempo??!! La Prova Del Boiler si fa in una settimana, tutto compreso, compresa anche la cena del venerdì sera

  • @Livio
    Ho già messo da parte la frusta per la Torre degli Asinelli! 
    Ha accettato la sfida?? Reciproco??

  • @Livio Varalta
    Vuole creare un incidente diplomatico tra Italia e Grecia?
    Mi dica, quando anche Uppsala uscirà allo scoperto dichiarerà guerra anche alla Svezia? 🙂

  • Certe volte mi sembra che abbiate dei paraocchi.
    Tutti a dire: ma che ci vuole a fare la prova calorimetrica… ma a che servono 6 mesi…
    ma è logico che i prof. di Bologna siano in grado di fare quelle prove col vapore e con l’acqua nell’arco di pochi giorni. I sei mesi servono per verificare la trasmutazione del nichel in rame!
    SVEGLIA!

  • @Levi
    1. La misura dell’energia in uscita sarebbe molto semplice se aumentaste il flusso dell’acqua in modo che la temperatura dell’acqua in uscita non superi 70 °C. Note le temperature di ingresso e di uscita e il volume di acqua che attraversa l’E-Cat si calcola l’energia prodotta.
    E’ un suggerimento che esiste su QoL da febbraio.
    L’occasione è buona per chiederLe per quale ragione non abbiate adottato questa tecnica che rimuoverebbe di colpo ogni critica.
    2. Che cosa intendete per catalizzatore? Quale reazione viene catalizzata?
    La ringrazio in anticipo per la Sua risposta.
     

  • @daniele
    Certe volte mi sembra che abbiate dei paraocchi.
    Tutti a dire: ma che ci vuole a fare la prova calorimetrica…

    Infatti… mi sto prodigando per avere dall’UNIBO i risultati della prova “calorimetrica” per  la II° metà di luglio….

  • @daniele
    Vuole creare un incidente diplomatico tra Italia e Grecia?
    Mi dica, quando anche Uppsala uscirà allo scoperto dichiarerà guerra anche alla Svezia?

    Non ho una fantasia fervente come la Sua… è mia opinione che non ci siano ancora gli estremi per la truffa… ma mi sto informando (e sto informando…) meglio… so che sto lottando contro i “mulini a vento” …ma ho paura che siano proprio “mulini a vento”…

  • @Camillo Franchini
    2. Che cosa intendete per catalizzatore? Quale reazione viene catalizzata?
    Il “catalizzatore” di Rossi e l’indeterminazione (non il “principio”)… il suo set di misura è geniale, non poteva inventarsi di meglio… discutere di 100,1°C di vapore e di sonde Galantini può durare anni… ed intanto i pesci abboccano…. lo sconcerto è l’atteggiamento del “torero con la maglietta nera e di suoi colleghi”…

  • @Livio Varalta
    “discutere di 100,1°C di vapore e di sonde Galantini può durare anni… ed intanto i pesci abboccano….”
    c’hai ragione! sono mesi che lo dico!

    non se ne verrà mai fuori!

    caspita…mi immagino di avere in mano l’invenzione che rivoluzionerà completamente le sorti economiche mondiali …e non sono in grado di fare almeno un test che dia risultati termodinamicamente incontrovertibili…
    come ho già ripetuto più volte, anche con questo “assetto” basta un test con polvere di un metallo qualsiasi(tanto per non cambiare troppo i pesi in gioco)o ancora più semplice iniettando solo azoto, metano…quel che si vuole…

  • x Daniele Passerini
    Noi sciocchi tecnici diciamo questo:
    Le fasi meramente scientifiche sono 3: I° scalda?  – II° quanto scalda? – III° perché scalda?
    Delle prime 2 fasi, eseguite con il metodo a Ricircolo su Boiler o con il metodo Franchini (meno costoso… ma mi “terrorizzano i calcoli” visto chi li deve fare…) si possono avere i risultati, sensatamente, per la fine di luglio.
    So, per informazione diretta (ha capito bene…), che il D F dell’ UNIBO si ritiene ancora alla fase “0”, e da li partirà.

     
    Visto che ha delle entrature presso il D F, non può mettere una buona parola e farci andare in ferie tranquilli ed, eventualmente, entusiasti??
    O devo pensare che Lei, che non è sciocco come noi, ha interesse come Rossi a menarla per le lunghe??
     
     
     

  • @ Livio
    Gli errori più gravi nel white paper sono indicare il consumo di un radiatore in kW/h e indicare una produzione annua di energia in MW…. (anzi per la precisione in Mw) anzichè in MWh.
    Senza appunto contare i molti kW (giusto), KW e Kw messi un po’ a caso.
    Insomma, se fosse stata una tesina di uno studente di ingegneria al terzo anno sarebbe risultata insufficiente.

I commenti sono chiusi.