E-Cat: intervista a Giuseppe Levi
Dopo alcune settimane, facciamo di nuovo il punto sulla vicenda dell’E-Cat. Come abbiamo raccontato in una serie di articoli, il dispositivo produrrebbe energia grazie a qualche forma di reazione nucleare a bassa energia (LENR) simile alla fusione fredda di Fleischmann e Pons, fenomeni la cui esistenza non è accettata dalla maggior parte della comunità scientifica. Poco dopo la conferenza di Sergio Focardi a Pavia, il giornalista svedese Mats Lewan di Ny Teknik aveva partecipato a una nuova dimostrazione dell’apparecchio. Nonostante qualche accorgimento volto a tentare di migliorare le misure, la visita di Lewan non aveva aggiunto molto rispetto alle precedenti; in quella circostanza anzi la potenza sviluppata dall’E-Cat era più bassa, intorno a 2,5 kW.
Nel frattempo è proseguito il dibattito sulle misure effettuate a Bologna, e in particolare la stima del contributo al bilancio energetico di un’eventuale frazione di acqua liquida nel vapore in uscita dall’apparecchio. Il dibattito ha raggiunto il suo culmine con la visita dell’americano Steven Krivit, direttore di New Energy Times, che ha mosso obiezioni al modo usato per tener conto di questo contributo.
La documentazione resa disponibile sulle dimostrazioni effettuate fino a ora non è sufficientemente completa e rigorosa da permettere una valutazione precisa dell’apparecchio. D’altronde gli stessi autori parlano di misure preliminari e, quindi, potenzialmente affette da problemi. Dovrebbe essere in vista una serie di verifiche molto più rigorose da parte di un’istituzione qualificata come l’Università di Bologna (il contratto è stato firmato proprio in queste ore); per questo abbiamo preferito non entrare ancora nel merito tecnico delle misure.
Probabilmente alcune delle critiche mosse in queste settimane sono fondate, ma ci riserviamo di esprimere la nostra posizione soltanto quando sarà pubblicato un rapporto ufficiale che permetta di sapere esattamente come sono state svolte le misure definitive, oppure qualora Rossi manchi all’appuntamento con il gruppo di Bologna.
In attesa delle sperimentazioni ufficiali, abbiamo intervistato Giuseppe Levi, il ricercatore che più ha contribuito alle misure effettuate finora.
Dottor Levi, Steven Krivit ha recentemente visto un E-Cat all’opera a Bologna. In un report preliminare, ha criticato le misure fatte durante i vostri test. Come risponde a queste critiche?
Che è una persona totalmente incompetente e non ha capito nulla di cosa abbiamo fatto. Gli è stato spiegato più volte, le abbiamo provate tutte: da questo momento proporrei di ignorarlo. Il peggiore dei miei studenti capisce di più di quel signore. Tutta la critica era su questa storia della misura del vapore; su questo mi arriverà un documento ufficiale di Galantini [il chimico che ha effettuato le misure].
La seconda domanda era proprio questa: esiste un report scritto su questa misura?
Esiste una documentazione su quanto è stato usato; il report scritto l’abbiamo chiesto e la persona che ha fatto la misura e che quindi ne è responsabile me lo manderà. Comunque la cosa è molto semplice: questo tipo di misure viene dato sempre come percentuale di massa, perché darlo come percentuale di volume non ha senso. Dovresti fare un integrale su un certo volume, lì sei in un volume aperto, quindi non capisco neanche come possa essere fatta la misura. Le tabelle psicrometriche sono tutte con la massa, quindi la cosa è assolutamente ridicola.
Una volta che mi si dice 1,7 come percentuale di massa di acqua residua nel vapore, io sottraggo il corrispondente calore di evaporazione in modo lineare. Il grafico che [Krivit] ha mostrato, che conoscevo da mesi, è un documento pubblico del Naval Research Laboratory […] presentato a un congresso in India sulla fusione fredda, in cui evidentemente per monitorare il funzionamento usavano qualche altro metodo di misura: lì si parla di percentuali in volume. Dato che ovviamente l’acqua liquida occupa meno volume che un gas le cose sono molto diverse. Ho provato a spiegarlo a Krivit in tutti i modi e ho concluso che aveva bisogno di qualche notizia clamorosa per il suo piccolo blog che segue relativamente poca gente… ho deciso di ignorarlo punto e basta. La cosa era già stata affrontata: il mio report era stato mostrato prima che uscisse al direttore del Dipartimento di Chimica che non aveva trovato niente da dire, lo hanno visto gli svedesi e non hanno trovato niente da dire neanche loro.
Una critica da parte nostra: la documentazione dei test è inadeguata. L’unico test con dei report scritti non ha i dati disponibili, e su quelli successivi ci sono solo indiscrezioni.
Se avessi avuto in mano tutti i dati per fare una pubblicazione scientifica con tutti i crismi a questo punto non avreste visto un report ma un articolo su Physical Review. L’evento del 14 gennaio è stato fatto soprattutto per Sergio Focardi, che essendo anziano temeva di non arrivare neanche ad annunciare la cosa ai colleghi; allora uno fa con quello che ha in mano in quel momento. Facendo con quello che uno ha in mano in quel momento ci siamo accontentati di queste evidenze. Le altre indiscrezioni riguardano prove tecniche interne, anche se i grafici parlano chiaro: se volete posso trasmettervi i dati. Quello che produrrà i report completi sarà tutta l’attività sperimentale che da questo momento si farà. Ci vorrà parecchio tempo e sarà una cosa estremamente seria.
Parliamo di questo, allora. Tutti gli esperti che hanno assistito ai primi test (i fisici Hanno Essèn e Sven Kullander, il giornalista svedese Mats Lewan, il direttore dell’INFN Antonio Zoccoli, e a questo punto anche Krivit) concordano sulla necessità di test definitivi. C’è anche un accordo di ricerca tra Rossi e l’Università di Bologna. A che punto è la trafila?
Attendo a ore la copia firmata da Rossi, mi ha detto che oggi [20 giugno] me la manda. È stato già approvato in dipartimento ed è già stato firmato dal nostro direttore, quindi è ormai questione di ore. Ci saranno poi tempi tecnici amministrativi, le solite cose, comunque l’accordo c’è.
L’accordo c’è, quindi voi dovreste avere a un certo punto a disposizione uno di questi apparecchi per poterlo esaminare a vostro piacimento.
Sì, almeno per fare tutta una parte di misure. Ripeteremo le misure calorimetriche, ma questa volta con un setup completamente diverso e con tempi di misura completamente diversi. Non penso che prima di qualche mese, diciamo dieci, forse sei se facciamo molto presto tra costruzione dell’apparato e tutto quanto, uno possa emettere un rapporto completo. Faccio notare che questa volta sarà una storia totalmente diversa.
Quello che pensiamo di fare è un sistema autocalibrante con dei check di consistenza interna; vuol dire anche per esempio iniettare durante la misura un segnale in calore che uno poi deve andarsi a ritrovare nelle misure stesse, […] vuol dire usare circuiti chiusi, vuol dire usare, tra le altre cose, acqua distillata e così via. Faremo anche almeno una misura senza la famigerata transizione di stato, usando solo acqua liquida, anche se questo richiederà la collaborazione di Rossi. In ogni caso pensiamo anche di far condensare tutto il vapore in uscita per avere misure precise.
Avrete poi la libertà di pubblicare i vostri risultati, immagino.
Assolutamente sì. Questa era of course una conditio sine qua non. In questa parte totale libertà di pubblicare i risultati che siano positivi o negativi. Nella parte di misure siamo totalmente liberi di farlo.
Ci sono già state indiscrezioni sui componenti il gruppo di lavoro. Ce le può confermare?
Sì, saremo io, il prof. Ferrari, il prof. Bonetti, il prof. Campari, il prof. Villa, questo è diciamo il core del gruppo di lavoro. Stiamo poi chiedendo anche la consulenza ad altri professori; in particolare ci sarà un gruppo di peer review interno. Prima di pubblicare i risultati li faremo vedere ad altri colleghi interni al dipartimento i quali ci faranno “le bucce” essendo però esterni al gruppo di ricerca. Se sei interno al gruppo di ricerca è difficile riuscire a fare il peer reviewing di te stesso; questa è una cosa nota anche in tutti i gruppi di lavoro di software. Se io costruisco un software il mio software lo faccio debuggare a un altro collega perché è difficile vedere eventuali errori nel proprio lavoro. Chiaramente cercheremo di fare in modo che di questi errori ce ne siano il meno possibile; uno cerca di metterci tutta la testa e tutta la sua professionalità. […]
In una seconda fase, dopo l’analisi calorimetrica, quando andremo a parlare di fisica (ma qui si parla di un futuro un po’ lontano, perche le misure prenderanno tempo) saranno coinvolti anche esperti di nucleosintesi, atmosfere stellari e quant’altro per vedere se questi fenomeni possono in qualche modo avvenire anche in natura.
Tornando alla prima fase delle misure, una delle critiche che erano state fatte alle misure di Fleischmann e Pons era stata che i team di fisici trovavano l’eccesso di calore ma non le radiazioni, mentre i team di chimici trovavano le radiazioni ma non il calore. Le persone che ha citato sono tutti fisici, pensate di avere anche un chimico nel gruppo?
Già la prima relazione è passata tra le mani del prof. Zerbetto, il direttore del Dipartimento di Chimica. Sicuramente avremo dei collegamenti; la nostra [situazione] è completamente diversa da quella di Fleischmann e Pons, comunque sì, sicuramente dentro l’Università di Bologna ci sono tutte le capacità necessarie, se uno ha bisogno della consulenza di un chimico se la va a cercare. Tra l’altro, a me piacerebbe far fare il peer reviewing, o almeno chiedere una qualche consulenza (anche se siamo piuttosto sicuri) sul progetto che stiamo facendo dell’apparato di misura energetica dai colleghi ingegneri del dipartimento di energetica, perché no. Quella di Bologna è una grandissima università; avere dei pareri da parte dei colleghi può essere una cosa estremamente utile.
Un’ultima domanda. Tutti concordano nel ritenere necessario un test definitivo e indipendente, e lei stesso dice che comunque i vostri dati sono preliminari. Ma l’impressione che si è formato è che l’apparecchio funzioni o no?
Quando parliamo di impressioni o speranze siamo fuori dall’ambito scientifico. Diciamo che i dati che abbiamo in mano, pur con le approssimazioni che ci sono, ci inducono a pensare che l’oggetto funzioni. Abbiamo provato a pensare, in una prima fase, a come sarebbe stato possibile ricostruire un oggetto con le stesse funzioni senza che avvenisse una reazione. Non so se a voi è venuta qualche idea, a me e a un gruppo di persone che hanno provato a fare qualche esercizio non è venuta. […] A questo punto, quando uno ha questi clue, questi indizi, io ritengo sia doveroso fare un’attività sperimentale. Io non faccio un’attività sperimentale per confermare qualcosa, ma qui c’è un oggetto che apparentemente produce dei kilowatt: mi sembra difficile simulare un oggetto del genere senza un effetto.
@Francesco
A questo punto potrei anche fingere di essere daccordo pur di passare alla prova di dicembre.
Ma non è nel mio stile.
Facciamo così, accetto la “forchetta a zero” riservandomi la possibilità di cambiare questa forchetta nel caso arrivasse un report di Galantini convincente.
Se per lei va bene mi piacerebbe finalmente sentire che ha da dire sul test di dicembre.
Guardi, Lei è una persona di rara franchezza e lealtà, se lo lasci dire, è un piacere interloquire con lei. La sua proposta non può non andarmi bene. Spero sia chiaro che entrambi non cerchiamo di inchiodarci a vicenda alle nostre affermazioni. Credo che ci riconosciamo la possibilità di cambiare opinione in qualunque momento, sia per un approfondimento dei dati già noti, sia a maggior ragione di fronte a nuovi elementi di valutazione.
Quindi mi lasci incassare, sia pure provvisoriamente, questo quarto ZERO della famosa forchetta e vediamo se mi riesce di far cinquina.
Le dirò quindi la mia opinione sulla prova di dicembre. Se vuole gliela dico subito, ma siccome è certamente persona preparata e ormai abituata anche al moviolismo spinto, vorrei darle un indizio che le consentirà di immaginarla Lei stesso. La chiave sta nella curva che rappresenta l’andamento temporale della temperatura di ingresso dell’acqua nell’ecat. Normalmente ci concentriamo su quella in uscita, che è sicuramente la più importante, ma anche quella di ingresso può raccontarci qualcosa, se la sappiamo interrogare a dovere.
Può esercitarsi con quella di ingresso del 14 giugno, quando c’era Krivit. Ne ho già parlato nel messaggio precedente a Franchini delle 13:17 di ieri. Ma per comodità le riporto qui sotto gli elementi principali.
Video Krivit: http://www.youtube.com/watch?v=m-8QdVwY98E
– 02:18 – tanica: il livello dell’acqua è circa 1/10 al di sotto del massimo
– 03:53-05:08 – riprese dello schermo del notebook con le curve della temperatura
Foto Passerini: http://22passi.blogspot.com/2011/06/quattro-gatti-e-sette-persone-4.html
– la prima foto, quella con i grafici sullo schermo.
Se accetta la proposta mi dica come interpreta l’andamento della curva della temperatura di ingresso del 14 giugno, poi osservi bene, ma proprio bene, quella del 16 dicembre e mi dica quale potrebbe essere la spiegazione dei risultati di quel giorno. Altrimenti al prossimo giro gliela dico direttamente io, non voglio tenerla sulle spine.
Coè lei pensa davvero che il DF di Bologna si sia convinto a firmare basandosi sulle prove fatte da un “giornalista” più che da quelle che hanno potuto fare direttamente loro?
Nel frattempo è arrivato anche questo messaggio a cui rispondo subito sperando di sgombrare l’equivoco, altrimenti ci si aggroviglia con l’esame della prova di dicembre. Il senso della mia frase è che le impennate che si vedono nei grafici delle prove supervisionate dai professori sono dovute a cali improvvisi della portata e non ad aumenti della potenza, infatti queste impennate non ci sono nelle prove di Lewan durante le quali la portata era soggetta ad una verifica globale di massa e quindi non c’è stata alcuna variazione di portata (e la prego di non ritirare fuori il discorso delle intenzioni alla base dei cambiamenti di portata, perché sennò ci impantaniamo di nuovo). Quindi la firma del DF non è basata sui risultati di Lewan, ma al contrario, se fosse veramente basata sulle impennate come suggerito da giulio, sarebbe avvenuta ignorandoli.
anonimo: se non sbaglio 200 milioni dovrebbero già essere la risposta ma comunque sono almeno da tre anni che l’Ecat viene testato in modo pubblico e privato.
che devo dire..speriamo che quello che non si sa sia molto di più e molto più incoraggiante di quello che si sa..:)) ma quando si sente stremmenos (vice presidente e responsabile scientifico-tecnico della defkalion) che il 14 gennaio dice che è la terza volta che assiste a un esperimento di rossi c’è da preoccuparsi..solo la terza volta…e per giunta solo come osservatore, vuol dire che di prove autonome fatte e controllate da lui non ne aveva ancora fatte..
rimane quella prova tecnica di febbraio che andrebbe approfondita, ma mi sa che ormai è tardi per saperne qualcosa di più: o si vedono prove nuove e convincenti o non si può andare al di là della speranza.
@Francesco
E cioè che i fusori freddi sono stati esclusi dal dibattito scientifico e anche solo da eventuali tentativi di verifica delle loro scoperte a causa di una mentalità che di scientifico ha veramente molto poco se non le vesti.
Devo arrendermi con lei perchè ha ancora una volta dimostrato di non “capire” le mie domande oppure più plausibilmente di volerle evitarle.
Lei ammetterà che tutte le condizioni sperimentali possibili immaginabili sono state prese in considerazione dagli oltre 100.000 sperimentatori scrutinati dalla IAEA (19047 “experiments” al 24 giugno 2004, certamente più di 100.000 sperimentatori). Le LENR sono proposte da 22 anni, sarebbero una ghiottoneria scientifica per chiunque, ma non c’è traccia di esse nella banca dati IAEA. Sono dei masochisti scientifici?
Io mi limito a segnalare questo dato di fatto, ma Lei ha il diritto che di pensare che le sezioni d’urto delle reazioni nucleari sono condizionate dalla forza elettromagnetica, quindi dalla matrice chimica. Sarebbe una bella scoperta.
@ Livio Varalta
Diamoci senza’altro del tu. Io sono stato abituato a essere cauto dal CICAP di città, dove la gente è obbligata al Lei. Negazionisti e possibilisti sono in fondo legati da una stessa passione, gente che andrebbe volentieri a cena insieme. Spero che capiti l’occasione.
Bianchi
“Se accetta la proposta mi dica come interpreta l’andamento della curva della temperatura di ingresso del 14 giugno”
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Avevo letto il suo uso della curva di temperatura acqua in ingresso come supporto alla stima della portata, ma non mi ero dato la briga di andare a verificare, anche perchè io ero concentrato più sul manuale della pompa. Continuo a pensare che la manopola dello stroke, a vedere le foto e il video, sembri posizionata sul massimo e il minore o maggiore “rinculo” del tubo ad ogni colpo potrebbe essere spiegato con il modo in cui il tubo era bloccato al supporto, ma non voglio parlare di questo.
Piuttosto dalla foto che mi ha linkato effettivamente sembrerebbe che il suo ragionamento fili, ma in realtà ci potrebbe essere anche un’altra spiegazione per quella incongruenza nei rabbocchi.
A guardare quella foto dei diagrammi di temperatura, non possiamo essere certi di quanta acqua ci fosse nella tanica prima del rabbocco 1 ne di quanta ne sia stata immessa.
Potrebbe non esserne stata rabboccata molta poichè dopo poco, intorno alle 11, la sonda termica si trovava, come dice lei, già fuori dal fluido visto che misurava la temperatura dell’ambiente esterno.
Al rabbocco 2 potrebbe invece esserne stata introdotta molta di più, come potrebbe essere giustificato dalla più ampia diminuzione della temperatura in ingresso e da quel piccolo scalino ancora in basso (in corrispondenza delle 12:00) che potrebbe significare anche un ulteriore piccolo e lento rabbocco, magari per raggiungere con una certa attenzione il bordo della tanica.
Rabbocchi diversi non sarebbero nemmeno tanto strani nel modus operandi di Rossi.
Nei vari report, anche quelli con Lewan avevo notato questa tendenza ad effettuare rabbocchi molto diversi l’uno dall’altro.
Questo mio discorso potrebbe “azzerare” il suo anche se effettivamente potremmo forse provare a ricostruire la portata reale, senza ipotizzare dei (poco corretti) aggiustamenti in corsa da parte di Rossi.
Prima di effettuare la mia stima (che ad occhio potrebbe essere coerente con quella che ho fatto facendo riferimento alle manopole), vorrei sapere cosa ne pensa di quello che ho scritto finora.
Anche se, adesso, dalla prova di gennaio ci stiamo spostando a quella di giugno invece che a quella di dicembre, ma il discorso è comunque interessante quindi non “protesto”.
Inoltre penso di intuire quale sia la spiegazione che lei si da per dicembre, almeno per uno dei due aspetti che avevo segnalato e cioè i 3 gradini diversi nel grafico di temperatura in ingresso. Ma aspettiamo ancora un po’ per quello, io non sono sulle spine nè così ansioso come altri, rispetto alla questione.
Franchini
“Io mi limito a segnalare questo dato di fatto, ma Lei ha il diritto che di pensare che le sezioni d’urto delle reazioni nucleari sono condizionate dalla forza elettromagnetica, quindi dalla matrice chimica. Sarebbe una bella scoperta.”
A parte che condivido che qualunque nuova scoperta sarebbe una bella scoperta, io non sto dicendo che le sezioni d’urto, per spiegare le LENR, debbano essere condizionate dalla matrice chimica.
Anzi magari se mai si studieranno per bene, si scoprirà qualche altro fenomeno e si conierà anche qualche altro termine o definizione per descrivere quello che accade. Per esempio, come omaggio e parziale risarcimento al compianto Preparata, si potrebbero chiamare “SEduZIONI” invece che sezioni.
Lei però in tutta onestà deve ammettere che non si limita solo a segnalare questo fatto (sezioni d’urto) ma costruisce la sua certezza che le LENR non esistono e mai esisteranno, su questa considerazione.
“Lei ammetterà che tutte le condizioni sperimentali possibili immaginabili sono state prese in considerazione dagli oltre 100.000 sperimentatori scrutinati dalla IAEA (19047 “experiments” al 24 giugno 2004, certamente più di 100.000 sperimentatori).”
No io non lo ammetto perchè non lo so e non mi piace dar nulla per scontato. Lei che ne sa di certo molto ma molto di più di me, non potrebbe risparmiarmi la fatica di spulciare tra questa miriade di informazioni per cercare di capire se anche uno solo di questi 19047 esperimenti sia stato realizzato con un set-up assimilabile a quello dei fusori freddi, invece che utilizzando degli “urti”?
Se si prova la stessa cosa (allo stesso modo) anche milioni di volte, non è detto che salti fuori per forza una novità, che ha bisogno per essere “vista” di un punto di vista e di una metodologia diversa.
“Le LENR sono proposte da 22 anni, sarebbero una ghiottoneria scientifica per chiunque, ma non c’è traccia di esse nella banca dati IAEA. Sono dei masochisti scientifici?”
Chi dovrebbe essere un masochista scientifico, il fusore freddo che non cerca di farsi inserire nell’IAEA o i 100.000 fusori tradizionali che non scelgono di “testare” le LENR?
Le faccio una domanda.
E’ una leggenda metropolitana (o forse sarebbe meglio dire “accademica”) che chiunque abbia iniziato a studiare la fusione fredda sia stato istantaneamente catalogato dai suoi colleghi mainstream come, quando andava bene, un pazzo visionario? A volte anche solo a parlarne di fusione fredda si viene guardati con “pietà”.
Non è così?
@ Franchini
Io mi limito a segnalare questo dato di fatto, ma Lei ha il diritto che di pensare che le sezioni d’urto delle reazioni nucleari sono condizionate dalla forza elettromagnetica, quindi dalla matrice chimica. Sarebbe una bella scoperta
Ci prende in giro? E’ passato forse un mese da quando Le ho segnalato l’articolo di Huke riguardo a questo, ha anche detto che fa parte della banca dati IAEA.
E ho capito che quell’articolo parla di energie comunque superiori a quelle della FF ma ciò non toglie che il concetto contenuto in quella Sua frase, che non manca di ribadire a ogni buona occasione, sia quantomeno dubbio.
La IAEA non è un istituzione scientifica nel senso stretto del termine, indubbiamente dispone di database ben forniti, ma esattamente come per l’ US PTO quello che dicono i loro archivi non è la ‘verità’.
Molto interessante l’intervista al premio nobel per la fisica Brian Josephson molto possibilista sulla veridicità dell’E-CAT http://ecatnews.com/
@Francesco
A guardare quella foto dei diagrammi di temperatura, non possiamo essere certi di quanta acqua ci fosse nella tanica prima del rabbocco 1 ne di quanta ne sia stata immessa.
Potrebbe non esserne stata rabboccata molta poichè dopo poco, intorno alle 11, la sonda termica si trovava, come dice lei, già fuori dal fluido …
Ricostruiamo i tempi della mattinata. Le registrazione è iniziata alle 9:13. In quel momento la T2 (temperatura acqua ingresso) era in equilibrio con la T1 (ambiente) dato che la tanica era rimasta lì con l’acqua residua fin dalla sera precedente. Dopo 7 min sono state accese le resistenze e la T3 (temperatura acqua uscita) si è portata a 100 °C dove è rimasta fissa per tutto il giorno. Dopo ulteriori 4 min è iniziato il primo rabbocco, che si è protratto per ben mezz’ora. Il rabbocco forse è stato fatto mediante il tubo di gomma verde che si intravede arrotolato sul termosifone del bagnetto (filmato, 11:48). Vista la durata del rabbocco e la costanza della temperatura probabilmente il tubo verde era infilato nell’imbocco della tanica e il getto investiva la punta sensibile della sonda. Terminato il rabbocco è trascorsa ben un’ora prima che la sonda si scoprisse e altri tre quarti d’ora prima dell’inizio del successivo rabbocco. Considerato l’affondamento della sonda nella tanica questi tempi sono compatibili con una portata elevata della pompa, probabilmente i 7 kg/h dichiarati nel video.
Al rabbocco 2 potrebbe invece esserne stata introdotta molta di più, come potrebbe essere giustificato dalla più ampia diminuzione della temperatura in ingresso e da quel piccolo scalino ancora in basso (in corrispondenza delle 12:00) che potrebbe significare anche un ulteriore piccolo e lento rabbocco, …
In questo caso il rabbocco è stato più veloce, massimo 10 minuti dall’inizio del calo di T2 all’inizio della lenta risalita. Non è detto che sia stato usato il rabbocco diretto con il tubo verde. E’ più probabile che sia stata usata la seconda tanica quella che si intravede dietro la bombola a 00:38 del filmato di Krivit. Va anche tenuto conto di quanto dichiarato da Rossi alla fine del video: “In this moment we are making 7 kg of water per hour . Seven kg, which we know perfectly because we weight the water which we put inside. Every time that we recharge the reservoir, we weight the water and so we know exactly which is the weight of the water that we are passing through the reactor in one hour. “ Probabilmente pesano la tanica di rabbocco e per differenza stabiliscono quanta acqua è stata travasata nella tanica di aspirazione. Tuttavia né il filmato di Krivit, né le foto di Passerini inquadrano mai una bilancia, ma una stima del peso del rabbocco può essere fatto anche sulla base della differenza di volume.
Per quanto riguarda il gradino a scendere intorno alle 12:00, quello è un punto che mi non è molto chiaro, non tanto per il gradino a scendere, quanto per l’escursione di 2-3 minuti della T2 al di sopra del valore medio. Un’ipotesi è che alla fine del rabbocco la sonda sia stata estratta proprio per consentire in completo riempimento della tanica come da lei ipotizzato e che la punta bagnata non abbia fatto a tempo a portarsi alla temperatura ambiente.
Comunque sia, anche se la tanica alle 12:00 fosse stata colma fino all’orlo è sicuro che non ci sono stati più rabbocchi fino al video di Krivit alle 15:45, quindi per ben 3.75 h. Ora il punto principale è la stima dell’acqua mancante nella tanica durante la ripresa. Osservando il fermo immagine alle 02:18 ho la netta impressione che l’acqua mancante è al massimo 1/10 del volume della tanica e quindi 2-3 litri. E quindi la portata media nel pomeriggio sarebbe stata di un ordine di grandezza inferiore a quella dichiarata nel video. Secondo lei, o chiunque altro ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui, a che livello è la tanica nel filmato?
Anche se, adesso, dalla prova di gennaio ci stiamo spostando a quella di giugno invece che a quella di dicembre, ma il discorso è comunque interessante quindi non “protesto”.
Mi fa piacere che stia al gioco. Quindi se è d’accordo proviamo prima a chiarirci sul grafico del 14 giugno, poi passiamo a quello di dicembre. Ovviamente saranno benvenuti tutti i suggerimenti costruttivi degli amici che ci leggono.
@francesco
Livio Varalta
Mi permetta una domanda.
Perchè si è accanito così tanto su questa questione dell’e-cat?
Sa che me lo sono chiesto anch’io? Poi mi e tronato in mente il primo commento…
Livio181052
Postato maggio 21, 2011 alle 12:31
Sono un vecchio tecnico, dei tempi in cui il diploma valeva quanto una laurea …degli stessi tempi…
Sono per l’ecologia, l’energia rinnovabile e tutte le cose di buon senso per rendere il mondo migliore per tutti…
Ho messo 6KW di fotovoltaico sul tetto… e funziona…
E-Cat… …ho guardato filmati, letto documenti, relazioni tecniche, ipotesi scientifiche… … non ho dato solo un’occhiata… ho perso del tempo…
Spero proprio… che funzioni…. …ma non credo…
Dico solo una cosa, quando (più giusto sarebbe “se”) sarà in commercio sarò il primo a comprarlo… o meglio sarò il secondo… perchè, comunque, non lo comprerò da Rossi, da
sue aziende o consociate… lo comprerò da qualche ditta che, per produrlo, dovrà pagare i diritti a Rossi… Masochista? No, solo che il pressapochismo che ho notato in tutta la
faccenda con relative situazioni comiche… mi inducono a rivolgermi a ditte che ottimizzeranno al meglio il processo ed il prodotto…
Ci sarebbe da scrivere un romanzo… ..od un libretto teatrale per Crozza.
Dopo aver visto un sevizio in TV mi sono tuffato in rete come un “fusionista rampante”…. ho letto articoli, relazioni, visto filmati di Rossi e compagni… girando, mi è capitato di vedere filmati “pornografici” come energia del punto zero, motori a calamite, progetti MEG… mi sono ritratto schifato e sono ritornato ai “nostri”… e non ho notato la “differenza” …il mio entusiasmo si è tramutato in tristezza… ed ho scritto il primo commento della mia vita.
Al tempo commisi un errore: non distinsi Rossi dai Professori… proviamo ora:
Rossi: supponiamo che stia agendo da solo: siamo sicuri che al punto attuale la faccenda non possa andare a finire come il tubo Tucker (digita sul cerca di google)? Penso che
prodigarsi in modo che non succeda sia una buona risposta a questi Suoi quesiti:
Esistono truffe di tanti tipi in questo mondo “sporco” anche ai danni di persone deboli e indifese, perchè non si dedica a sbugiardare le une e a difenderne le vittime, vista questa sua così grande passione?
Perchè l’e-cat attira così tanto le sue attenzioni e preoccupazioni?
Professori Bolognesi: il loro comportamento, fino ad ora, è stato un entusiastico avvallo all’intero Rossi (canta come un gallo… raspa come un gallo… ..è un gallo!!!) – Contratto Rossi-UniBo: è’ ora di smetterla di dire: è Rossi che paga, che c’è di male? Il decoro dell’Università più antica d’Italia vale più di 500.000,00 Euro… il mio idraulico è di quelli istruiti: ha fatto le professionali… sa anche di calorie… quando gli ho fatto vedere lo sfiato… mi ha guadato come se fossi cretino io… quando gli ho raccontato dei 10 mesi per dimostrare “se scalda” e “quanto scalda”…. è tornato al suo lavoro scuotendo il capo… è uno che parla poco…
Effettivamente non Le ho ancora risposto… beh, non sono diverso Lei… ci battiamo in modi diversi, ma entrambi vogliamo chiarezza… perchè vogliamo chiarezza? Lasciamolo dire agli altri: si rischia la vanagloria…
Da come La conosco qui in rete Lei ha un cruccio: se fosse dimostrato che l’E-Cat non funziona non si fara più ricerca sulla fusione fredda… non sara così… in Cina si laurerano in 500.000 all’anno, ci sono un sacco di altri paesi emergenti che stanno accumulando un sacco di soldi, qualcuno curioso salta fuori sempre… stia tranquillo che, se Franchini dovrà capitolare, capitolerà…
@Livio Varalta
Mi scusi sig. Varalta non le sembra un’atteggiamento inquisitorio e oscurantista, cercare di ostacolare in ogni modo (con tutti i limiti dei mezzi messi in campo ovviamente) una “ipotetica” soluzione di molti problemi dei nostri tempi. In questa fase non si è sicuri che l’apparecchiatura in questione funzioni ma ci sono le stesse probabilità che invece abbia il successo sperato da tutti (credo), ma anche se avesse solo una possibilità su cento di produrre energia non crede che l’atteggiamento giusto dovrebbe essere quello di andare in fondo alla questione. Sembra invece che taluni abbiano paura che tutto quello che abbiamo visto in questi mesi funzioni veramente e questo, per me, rimane un mistero, e per cortesia non mi tiri fuori la storia dell’università di Bologna che rischia una brutta figura, perchè accettre di studiare su una cosa a spese del suo inventore non mi sembra che debba scandalizzare chccessia anche perchè l’università italiana ha problemi ben più gravi di questo e sinceramente mi sa tanto di pretestuoso e tesi inconsistente.
A scusi dimenticavo, con tutto il rispetto per gli idraulici mi sa che su questo argomento propendo a credere di più ad un professore di fisica che al suo idraulico.
Saluti
Alessandro cappa
@Francesco
E’ una leggenda metropolitana (o forse sarebbe meglio dire “accademica”) che chiunque abbia iniziato a studiare la fusione fredda sia stato istantaneamente catalogato dai suoi colleghi mainstream come, quando andava bene, un pazzo visionario? A volte anche solo a parlarne di fusione fredda si viene guardati con “pietà”.
Non è così?
Certo, è così. Occuparsi di ff è considerata un’attività career killer. Sarà interessante vedere se la carriera dei bolognesi sarà in qualche modo condizionata. Fleischmann e Pons furono cacciati dall’Università dello Utah. Credo che i bolognesi rischino al massimo di essere considerati degli ignorantoni e dei posapiano. In ogni caso Levi resterebbe ricercatore a vita; è difficile diventare professore associato alla sua età. Niente di traumatico. Se però qualcuno spendesse soldi sull’E-Cat e non fosse soddisfatto, non è da escludere che i bolognesi resterebbero coinvolti in un’eventuale denuncia. Al loro posto non sarei tranquillo. Livio è stato chiaro su questo punto.
Anzi magari se mai si studieranno per bene, si scoprirà qualche altro fenomeno e si conierà anche qualche altro termine o definizione per descrivere quello che accade. Per esempio, come omaggio e parziale risarcimento al compianto Preparata, si potrebbero chiamare ”SEduZIONI” invece che sezioni.
Studiare per bene? Più di così?
Preparata ha scritto la sua QED coerente nel 1995 e non credo sia insegnata da qualche parte. Se sa qualcosa sulla fortuna accademica della QED di Preparata mi farebbe piacere se ce lo comunicasse. So che a Pisa la QED è quella di Feynman.
Se si prova la stessa cosa (allo stesso modo) anche milioni di volte, non è detto che salti fuori per forza una novità, che ha bisogno per essere “vista” di un punto di vista e di una metodologia diversa.
Ogni esperimento è diverso dagli altri. La IAEA non classifica migliaia di cloni.
Dopo l’uscita di F&P la fusione fredda è stata studiata intensamente per quasi un anno usando vari set sperimentali. Gli stessi fusori freddi hanno reso pubbliche le loro ricerche nei rendiconti delle conferenze ICCF e ICCMNS. Sono stati perfino accolti in una sessione dell’ACS. I loro lavori sono stati descritti in mille modi diversi; il loro elenco è reperibile nel sito lenr-canr.
Preso atto di questa realtà, che cioè le LENR sono state descritte in migliaia di lavori facilmente reperibili, esse non sono considerate scienza. Bagnasco scrive:
L’esistenza delle reazioni nucleari a bassa energia (LENR), che sarebbero alla base del principio di funzionamento del dispositivo, non è a oggi riconosciuta dalla comunità scientifica.
Non sono quindi il solo a rendersi conto che le LENR non sono riconosciute.
Lei si affida in modo quasi spregiudicato alla difficoltà di una dimostrazione “in negativo”, che non può esistere. Secondo me si tratta solo di una difficoltà epistemologica. Non si deve esagerare con l’epistemologia. Sono il primo ad ammettere che il lavoro fatto dal laureando di Piazzoli non ha significato dimostrativo. L’ho fatto presente al CICAP fin dal 2008. Ma insomma, che ora salti fuori un Einstein che fa vedere a tutti una LENR, mi sembra da escludere, dal lato pratico se non epistemologico.
Io ho messo a punto un metodo pratico per sapere se una voce è realtà o finzione: scorro gli indici analitici dei testi che ho sottomano: se non trovo le voci LENR e CANR, brutto segno per quelle voci.
Buona giornata
@Giulio
E ho capito che quell’articolo parla di energie comunque superiori a quelle della FF ma ciò non toglie che il concetto contenuto in quella Sua frase, che non manca di ribadire a ogni buona occasione, sia quantomeno dubbio.
Avevo presente Huke. Ho anche detto che è citato dalla IAEA.
Personalmente aderisco a questa considerazione tratta da un mio trattato di chimica nucleare:
Abstraction faite des très rares et très faibles effets de la composition chimique… les réactions nucléaires sont en principe indépendantes de la forme chimique sous laquelle un nuclide donné est soumis à l’action des particules et des photons.
Huke comunque non si occupa di LENR, perché lavora in acceleratore.
Buona giornata
@ss
La IAEA non è un istituzione scientifica nel senso stretto del termine, indubbiamente dispone di database ben forniti, ma esattamente come per l’ US PTO quello che dicono i loro archivi non è la ‘verità’.
Gli Stati Uniti dispongono di una banca dati analoga, ma bisogna scegliere, se non si vuole fare la fine dell’asino di Buridano. Io mi sono sempre trovato bene con la IAEA. Mi sembrano scrupolosi e aggiornatissimi. L’aggiornamento arriva al 24 giugno 2011, che cosa posso chiedere di più? Trovo anche importante che citino le fonti dei dati. Le riviste sono tutte recensite e ad elevato IF. A me va benissimo così.
Detto tra noi, anche se volessi non sarei assolutamente in grado di muovere una critica. Mi lascio servire, come si dice.
In tempi pre-rete il mio Centro era abbonato agli NSA (Nuclear Science Abstracts), costosissimi. Prima di impostare un lavoro si faceva la cosidetta “ricerca bibliografica”. Un lavoro da certosini. Se Sergio è stato un nucleare se ne ricorda certamente.
x Camillo
Buongiorno Camillo,
Ieri una persona mi ha detto riflettici un attimo… mi prenderò 24 ore… non per riflettere, ho già riflettuto… ho ideato una tattica che sarà meno rischiosa per me ma più “efficace” per “altri”…
Passerini mi leggerà, ha entrature: se, entro martedì sera, non vi sara un “comunicato ufficiale” nel quale dichiarano che che, entro il 15 luglio. daranno il “comunicato ufficiale” sulle prime 2 fasi della ricerca (I°: scalda? – II°: quanto scalda?) entrerò in azione…
Per la terza fase (III°: perché scalda?) possono prendersi tutto il tempo che vogliono…
@Alessandro
Mi scusi sig. Varalta non le sembra un’atteggiamento inquisitorio e oscurantista,
Forse era l’ora tarda… ha letto velocemente e gli è sfuggito questo passo:
Effettivamente non Le ho ancora risposto… beh, non sono diverso Lei… ci battiamo in modi diversi, ma entrambi vogliamo chiarezza… perchè vogliamo chiarezza? Lasciamolo dire agli altri: si rischia la vanagloria…
Ora scrivo CHIAREZZA per la terza volta!
Is it possible to address a question to Dr. Levi here? I will put it simply and then I will use Google translate to attempt it in Italian. Forgive my clumsiness please! I have experience in fluid flow and heat transfer measurements and calorimetry.
Dr. Levi,
I propose a simple preliminary experiment to measure power output by condensing the steam. The expected energy output is at least six times the input. Therefore, the accuracy does not need to be high.
I suggest condensing the steam in a copper coil immersed in an insulated water tank. You can measure the temperature rise in the tank and the time. You can estimate the losses by a calibration heater. You can also measure the losses with a heat flow meter.
I think this experiment can be accomplished in much less time than six months. I think with the help of a few clever graduate students you can complete it in two weeks.
The experiment would lend much credibility to the authenticity of the E-cat. Will you consider this? Thank you.
========= Google translate English to Italian (sorry, I am sure it’s bad!)
E ‘possibile affrontare una domanda al dottor Levi qui? Io lo messo in modo semplice e poi userò di traduzione di Google per tentare in italiano. Perdona la mia goffaggine per favore! Ho esperienza nel flusso dei fluidi e le misurazioni trasferimento di calore e calorimetria.
Il dottor Levi,
Io propongo un semplice esperimento preliminare per misurare la potenza in uscita dalla condensazione del vapore. La produzione di energia prevista è almeno sei volte l’ingresso. Pertanto, la precisione non ha bisogno di essere alto.
Suggerisco condensa il vapore in una serpentina di rame immersa in un serbatoio di acqua coibentato. È possibile misurare l’aumento di temperatura nel serbatoio e il tempo. È possibile stimare le perdite da una stufa di calibrazione. È anche possibile misurare le perdite con un misuratore di flusso di calore.
Credo che questo esperimento può essere realizzato in molto meno tempo di sei mesi. Penso che con l’aiuto di alcuni studenti universitari intelligenti si può completare in due settimane.
L’esperimento potrebbe dare credibilità molto per l’autenticità della e-gatto. Vuoi prendere in considerazione questo? Grazie.
@Tutti
Nei vari report messi a disposizione di tutti sono mai stati rilevati raggi gamma?
@maryyugo
I propose a simple preliminary experiment to measure power output by condensing the steam.
Il suo mi sembra un suggerimento eccellente. Mi associo con entusiasmo. Basta una settimana per farlo, se dispongono di un’officinetta.
Conoscendo l’ambiente non ne faranno niente e continueranno a scaricare fumo in un buco del muro. Faranno finta di non avere letto il messaggio.
La condensazione del vapore consentirebbe anche di misurare il volume di acqua che ha attraversato il gatto catalizzatore.
@alby
Nei vari report messi a disposizione di tutti sono mai stati rilevati raggi gamma?
Ci deve essere qualcosa contro i gamma negli ambienti fusori. Nemmeno nel Rapporto 41, che avrebbero preteso di pubblicare, si accenna a una modesta misura gamma.
L’assenza di gamma esclude qualsiasi reazione nucleare. I nuclei che si formano dopo una reazione sono sempre eccitati. I neonati piangono sempre.
@Italo Bianchi
Secondo lei, o chiunque altro ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui, a che livello è la tanica nel filmato?
Secondo me è sconcertante che nessuno dei presenti il 24 giugno abbia chiesto di conoscere la massa di acqua che ha attraversato il gatto catalizzatore durante la prova. Uno viene dall’America, un altro da Perugia e non capiscono che quello è il dato fondamentale da cui procedere? Va bene che sono giornalisti, ma non potevano farsi accompagnare da un tecnico qualsiasi, magari prestato dal gommista vicino?
Ci chiediamo le cose e nessun bolognese che dia una mano, nonostante le sorridenti professioni di buona volontà di Ferrari, il prm del gruppo. Ci considerano meno di zero, anche se siamo del CICAP.
Quello dei bolognesi è tutto un mondo da scoprire; ce ne faranno vedere ancora di belle, c’è da scommettere.
Buona giornata
A parer mio la cosa che lascia perplessi chiunque si trovi a che fare da vicino con il reattore di Rossi, al di là dei Kw prodotti, del vapore secco, ecc, (che non sono del tutto attendibile fino ad ora) è il verificarsi di un brusco innalzamento della temperatura ad oltre 100° e la capacità di mantenere costante quest’assetto per un tempo lungo.
http://www.nyteknik.se/incoming/article3166569.ece/BINARY/Report+test+of+E-cat+28+April+2011.pdf
http://www.nyteknik.se/incoming/article3166567.ece/BINARY/Report+test+of+E-cat+19+April+2011.pdf
Ipotizzando si tratti di un trucco (cosa che io non credo, anzi …non sò cosa credere), come fare a smascherare questo innalzamento di temperatura? Le resistenze da sole ci possono riuscire? (Mi scuso in anticipo su quest’argomento è stato affrontato in precedenza).
Inoltre ipotizzando la presenza di un “innesco” che ha solo compito di innalzare la temperatura fino ai 100°, le sole resistenze (350w) possono mantenere una temperatura così alta per molto tempo?
@Francesco
Ancora a proposito di ff generica, riporto lo spettro della sezione d’urto della reazione di Preparata.
Come si vede, essa non è mai significativamente diversa da zero per qualsiasi energia di impatto. E’ la dimostrazione sperimentale che il 2° miracolo non può avvenire.
http://www.scribd.com/doc/58796712
Buona giornata
@Prof. Franchini, Mattia Rizzi, Italo Bianchi, Livio Varalta
@Negazionisti
@Scettici prob. bufala > 90 %
Carissimi,
come membro della fazione possibilista (50% funziona, 50% non funziona), vi chiederei di chiudervi in
concilio in quel di Tetragronia 🙂 per poi deliberare un editto nel quale riassumere, in base ai dati ad oggi disponibili,
un “Editto di tetragonia” nel quale riassumere per punti le ragioni per i quali secondo voi l’e-cat è una bufala.
Giusto per chiarire, in base a quanto ho potuto leggere, l’editto per punti (versione 1.0) dovrebbe sionare nel seguente modo
Premessa la buona fede di chi ha rilevato le misure sui test effettuati sull’e-cat (UniBo) l’e-cat è una bufala perchè
1) La sonda per la rilevazione della quantità di valoper per massa misura pere quando l’e-cat produce mele
2) La pompa è regolata su una potenza di portata inferiore a quella dichiarata
3)…
Ognu punto dovrebbe essere formulato in modo tale facilmente confermato o smentito in base ai dati che arriveranno.
Inoltre l’editto dovrebbe eplicitato in modo tale essere tale da potermettere in condizione QOL (o altri) di poter
replicare gli stessi risultati con un e-cat clone casareccio.
Che dite?
E’ una idea bislacca? Forse, ma non più bislacca della teoria delle stringhe 🙂
P.S. Il tono è scherzoso, ma la proposta è seria 🙂
@ Riccardo
Mettiamola così:
Io scienziato scopro un fenomeno fisico fin ora sconosciuto, rendere pubblica questa scoperta attraverso la pubblicazione di un lavoro scientifico mi garantirebbe il premio Nobel. (possibile)
Però io scienziato scrupoloso decido che il fenomeno da me scoperto non è di immediata utilizzazione nella vita di tutti i giorni e quindi costruisco una macchina che renda la mia scoperta utilizzabile da tutti. Nel frattempo non pubblico nessun lavoro scientifico rischiando che la scoperta ed il premio Nobel mi vengano ‘rubati’ da gruppi di ricerca che operano nel mio stesso campo (molto improbabile, probabilità 1/1000).
Prodotta e testata la macchina che permette di rendere utilizzabile a tutti il fenomeno da me scoperto invece di pubblicare un lavoro scientifico ed invece di presentare al mondo la mia grande scoperta decido di procedere con l’industrializzazione (molto improbabile, probabilità 1/1000).
Volendo procedere con l’industrializzazione potrei proporre una dimostrazione in segreto ad aziende che operano nel campo dell’energia (la prima da cui andrei io è la General Electric) e fornire la mia tecnologia in cambio di una bella fetta del ricavo ottenuto. In questo modo ne garantirei la diffusione e la commercializzazione nel più breve tempo possibile ed avrei l’appoggio di una multinazionale per quanto riguarda le pratiche legali e l’inviolabilità dei brevetti. Invece io scienziato/inventore continuo a non pubblicare alcunché e decido di imbarcarmi nella costruzione da zero di un’azienda che produca in serie le mie macchine, nell’incertezza di ottenere finanziamenti e nella quasi certezza che durante la produzione in serie del prodotto avverrà la sottrazione dei principi di base che rendono possibile il funzionamento della mia macchina e quindi di perdere denaro e Nobel(molto improbabile , probabilità 1/1000).
Quindi senza scomodare il vapore io credo che spannometricamente come probabilità siamo intorno all’ 1 su un miliardo.
@Camillo Franchini,@Livio Varalta
Una cena per discutere di questi argomenti mi pare un ottima idea; io sono un appassionato di fisica, oltre che laureato in fisica, e mi hanno sempre appassionato tutte le varie rivoluzioni che ci sono state nella scienza e nella tecnica, non sto qui a elencarle tutte perché le conosciamo. In tutti questi casi si è avuto uno scontro tra una minoranza con idee nuove contro una maggioranza conservativa, tutti questi scontri sono spesso stati a tinte forti e mai cordiali e cavallereschi ma alla fine la verità ha prevalso anche se con molte difficoltà. La grandezza della scienza occidentale penso che stia proprio in questo: quando Tolomeo fece il suo splendido lavoro e mise in matematica dei moti bizzari dei pianeti ci si poteva fermare qui, e molti lo avrebbero voluto, ma c’era di meglio e si andò avanti.
Ora la storia sembra ripetersi, il fatto che i fusionisti freddi siano una minoranza non vuol dire che abbiano ragione, ma potrebbero anche averla; a me sembrano persone per bene e preparate nel loro campo come quelle del campo avverso e credo che la migliore cosa da fare è di lasciarli lavorare serenamente perché forse ne uscirà una rivoluzione o magari no ma io sono certo che prima o poi una nuova rivoluzione scientifica avverrà perché è successo un sacco di volte nel passato e accadrà di nuovo nel futuro e sarebbe indubbiamente un bene per tutta l’umanità. E’ chiaro che al mondo esistano i truffatori e forse Rossi lo è, ma in questo caso sarà scoperto, esistono anche gli incompetenti, e forse Levi lo è e anche in questo caso verrà fuori; ma per difenderci da questi non dobbiamo fare di tutta un erba un fascio altrimenti rischiamo di prendercela con i futuri grandi della scienza e della tecnica, è già successo molte volte in passato cerchiamo di evitare che succeda di nuovo in futuro.
Ora in questa faccenda è difficile fare vera scienza perché manca un presupposto fondamentale: è impossibile essere neutrali su una cosa che tocca tutta l’umanità e in un modo così forte; questo vale per chiunque, compreso me stesso, ed è difficile, anzi impossibile, separare il proprio giudizio dalle proprie emozioni. Ad ogni modo io credo che tutti noi dovremmo fare in modo di creare un terreno fertile per le prossime grandi scoperte anche se ci toccherà in tal modo vedere all’opera qualche furbo truffatore.
Cesare Vola
Bianchi
Il mio intervento sulla prova di giugno voleva solo mostrare che, nonostante la sua analisi della portata attraverso i rabbocchi e la temperatura dell’acqua in ingresso sia interessante, in realtà si presterebbe a diverse possibilità e non permette secondo me di giungere ad una stima univoca.
Mi spiego. Dal grafico di temperatura si può concludere che per circa tre ore prima non sono stati effettuati rabbocchi e che durante questo tempo la sonda di temperatura nel serbatoio non si è scoperta. Nono sono riuscito a controllare la sua analisi temporale che individuerebbe 4 ore senza rabbocchi, il grafico finisce poco prima delle 15 e l’ultimo rabbocco è stato fatto poco prima delle 12, quindi tre ore prima. Incrociare queste informazioni con il video di krivit mi risulta impossibile, non ho ben capito come lei abbia fatto.
In ogni caso possiamo fare una stima di quanto fluido può essere stato consumato senza che la sonda termica si scoprisse completamente nella ipotesi non impossibile che dopo l’ultimo rabbocco la tanica fosse piena.
Ipotizziamo una sezione media della tanica di 30×12=360 cm^2, ad occhio direi per difetto. La sonda è lunga almeno 25 cm, quindi il volume consumabile prima che la sonda non tocchi più il liquido potrebbe essere circa 9 litri.
Volendo ragionare sempre per difetto quindi nelle tre ore senza rabbocchi potrebbero essere stati consumati almeno 7,5 Kg di acqua che corrisponderebbero ai circa 2,5 kg/h che avevo stimato ipotizzando la manopola della frequenza su 20-30 colpi al minuto e quella dello stroke al massimo (2g/colpo), come sembrava dalle immagini disponibili.
Tutto ciò alla fin fine non dimostrerebbe nulla, se non che Rossi stima male la portata, ma comunque necessiterebbe di conoscere il titolo del vapore per poter compiere una stima corretta della energia in uscita.
Perciò, considerando che le due considerazioni sul report di dicembre prescindono dal titolo del vapore e dalla portata, ritengo che l’unica cosa che possiamo fare al momento, in assenza di ulteriori test o documenti attestanti in modo chiaro il titolo del vapore, è cercare di dare una spiegazione ai diagrammi di energia elettrica in ingresso e di temperatura in uscita del test di dicembre.
Che ne pensa?
Franchini
“Certo, è così. Occuparsi di ff è considerata un’attività career killer.”
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Mi fa piacere che lo ammetta. Quindi converrà che è difficile avvicinarsi a questa tematica e la maggior parte dei fisici non tenterà mai neppure di farsi una idea sulla realtà delle LENR.
E’ questa la problematica che volevo venisse fuori dall’inizio della mia discussione con lei.
Ora posso ritenermi abbastanza soddisfatto.
“Studiare per bene? Più di così?”
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Ma come, ma se ha appena detto che la stragrande maggioranza dei fisici ha addirittura paura di avvicinarsi a tale tematica perchè è considerata la tomba della carriere, come potrebbe essere stata studiata per bene?
“Ogni esperimento è diverso dagli altri. La IAEA non classifica migliaia di cloni.”
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Certo, ma diverso in che termini?
Sono stati fatti esperimenti volti a dimostrare la possibilità di ottenere reazion idi fusione in modo diverso da quello comunemente accettato, e cioè mediante urti ad alta energia, o comunque interazioni ad alta energia?
Non credo che in nessuno studio raccolto nell’IAEA si sia studiato cosa succede per esempio quando il palladio adsorbe una quantità di deuterio molto alta, oppure non è così?
Si è arrivati a rapporti deuterio-palladio vicini ad 1, che sono i rapporti che secondo i fusionisti freddi sono necessari per l’ottenimento della reazione suddetta?
“Preso atto di questa realtà, che cioè le LENR sono state descritte in migliaia di lavori facilmente reperibili, esse non sono considerate scienza. Bagnasco scrive:
L’esistenza delle reazioni nucleari a bassa energia (LENR), che sarebbero alla base del principio di funzionamento del dispositivo, non è a oggi riconosciuta dalla comunità scientifica.”
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E questo cosa dimostrebbe? Solo che per ora i sacerdoti della scienza-religione non hanno ancora accettato un fenomeno che potrebbe anche risultare reale.
Prendo nuovamente atto che per lei è realtà solo quello che la Comunità Scientifica-Clero ha dichiarato esserlo.
Quando gli scienziati-sacerdoti pensavano che i fulmini fossero i dardi di Zeus quella era la realtà, poi le cose sono risultate essere leggermente diverse…..
“Lei si affida in modo quasi spregiudicato alla difficoltà di una dimostrazione “in negativo”, che non può esistere. “
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Eh no. Io non ho mai chiesto che mi dia una prova in negativo, che come è risaputo è impossibile e in tribunale infatti è definita prova diabolica.
Io sto solo dicendo che le motivazioni per le quali lei vuole affermare senza ombra di dubbio che le LENR sono impossibili, sono pretestuose.
Ma ripeto, non credo che sia utile continuare il discorso con lei su queste basi, lei non ha alcuna intenzione di discutere veramente. E la frase seguente conferma ancora di più questa considerazione:
“Ancora a proposito di ff generica, riporto lo spettro della sezione d’urto della reazione di Preparata.
Come si vede, essa non è mai significativamente diversa da zero per qualsiasi energia di impatto. E’ la dimostrazione sperimentale che il 2° miracolo non può avvenire.”
Ancora una volta ignora la possibilità che la reazione di Preparata (e le altre LENR) NON SIANO LE STESSE REAZIONI di cui lei continua a postare le sezioni d’urto.
Ai posteri l’ardua sentenza.
x Daniele Passerini
Se ti era sfuggito leggi adesso:
Buongiorno Camillo,
Ieri una persona mi ha detto riflettici un attimo… mi prenderò 24 ore… non per riflettere, ho già riflettuto… ho ideato una tattica che sarà meno rischiosa per me ma più “efficace” per “altri”…
Passerini mi leggerà, ha entrature: se, entro martedì sera, non vi sara un “comunicato ufficiale” nel quale dichiarano che che, entro il 15 luglio. daranno il “comunicato ufficiale” sulle prime 2 fasi della ricerca (I°: scalda? – II°: quanto scalda?) entrerò in azione…
Per la terza fase (III°: perché scalda?) possono prendersi tutto il tempo che vogliono…
@Francesco
Nono sono riuscito a controllare la sua analisi temporale che individuerebbe 4 ore senza rabbocchi,…
Non ha utilizzato tutte le indicazioni che le avevo dato. Lei si riferisce solo alle curve presenti nella foto di Passerini, che effettivamente terminano alle 14:45 circa, circa 3 ore dopo il rabbocco. Ma le avevo segnalato anche le riprese dello schermo nel filmato di Krivit, che invece terminano alle 15:45 (veda i fermi immagine a 04:54 o 05:05) e quindi circa 4 ore dopo il rabbocco. Avevo aggiunto la foto di Passerini solo perchè nel periodo che essa mostra è più nitida e soprattutto ha una scala temporale più fitta. Forse ho esagerato in suggerimenti.
Bene, ha fatto buona parte del ragionamento che avrei dovuto svolgere io. La sezione che lei ha stimato è ragionevole, ma l’affondamento della sonda è eccessivo. Infatti la sonda, manico compreso, è lunga in tutto 25 cm (http://www.tequipment.net/testo_0613-1212.html), ma sporge per circa 6 cm dall’imboccatura, il cui bordo è circa 3 cm sopra il volume utile della tanica, quindi direi che l’affondamento è solo di 16 cm, cui corrisponde un volume sopra la punta della sonda di 5,75 litri. Pertanto la portata media non poteva superare 1,44 litri/ora (=24 cc/min). Questo fatto influisce sulla posizione della manopola inferiore della pompa. Infatti la portata così stimata corrisponde ad un getto compreso tra 1,2 e 0,8 cc/colpo, a seconda che la frequenza sia di 20 o 30 colpi/min. Quindi è escluso che il labbro indicatore della manopola inferiore possa trovarsi al massimo. Secondo me la foto di Passerini trae in inganno. L’indicatore invece avrebbe dovuto essere rivolto verso l’alto e risultare quindi ben visibile. Perciò non resta che collocare l’indicatore sul lato non visibile della manopola, cioè verso il minimo.
In questo modo la portata risulterebbe coerente con quella che si può derivare dall’altra informazione disponibile e cioè il livello nella tanica al momento della ripresa di Krivit come risulta dal fermo immagine a 02:18, e anche a 02:38. Su questo le chiederei proprio la cortesia di darmi un suo parere, in quanto non sempre le riprese mettono bene in evidenza questo livello e potrei aver giudicato male. A me sembra che il livello sia al massimo 5 cm sotto il colmo della tanica, il che, usando la sua sezione, corrisponde a una quantità totale di acqua pompata di 1,8 litri in 4 ore, cioè 0,45 litri/ora, un valore prossimo al minimo della pompa.
Tutto ciò alla fin fine non dimostrerebbe nulla, se non che Rossi stima male la portata, ma comunque necessiterebbe di conoscere il titolo del vapore per poter compiere una stima corretta della energia in uscita.
Se fosse vera la stima precedente della portata, ci troveremmo invece, per questa ultima prova, in una situazione finora inedita, in cui la portata è così bassa che l’energia elettrica assorbita sarebbe sufficiente a trasformarla in vapore secco, se non fosse che questo è fisicamente impedito dalle ridotte dimensioni della zona di scambio. Quindi per questa volta non dovremmo preoccupare del titolo del vapore.
Perciò, considerando che le due considerazioni sul report di dicembre prescindono dal titolo del vapore e dalla portata, ritengo che l’unica cosa che possiamo fare al momento, in assenza di ulteriori test o documenti attestanti in modo chiaro il titolo del vapore, è cercare di dare una spiegazione ai diagrammi di energia elettrica in ingresso e di temperatura in uscita del test di dicembre.
Io penso che prima di accantonare la prova di giugno converrebbe, visto che abbiamo le mani in pasta, eliminare gli equivoci di cui sopra, però se vuole, come promesso, la mia idea sulla prova di dicembre gliela dico a stretto giro di post. Intanto se vuole fare un tentativo di indovinarla osservi bene, sia sui grafici di giugno, sia su quello di dicembre, come la risoluzione dello schermo del computer, cioè il fatto che sia costituito da una matrice di pixel, influisce sulla rappresentazione delle curve nei periodi in cui il loro valore cambia molto lentamente.
@Livio Varalta
Vedo che siamo tornati a darci del tu, sono d’accordo.
Se sei tu il Livio Varalta che ha un profilo su facebook, e (a cui ieri ho scritto semplicemente “Mi scuso per l’intrusione, è lei il Livio Varalta che commenta dentro la rivista Query on line?”) perché non hai risposto? Avrei provato a farti riflettere se avessi risposto, è vero, ma non lo hai fatto e non mi hai dato modo.
A quanto pare continua a sfuggirti il punto, così evidente ma così sfuggente per te e altri, che al Dipartimento di Fisica di Bologna hanno tutti – come me – la coscienza a posto. Quindi FAI PURE tutto quel che ti pare, fatti usare da chi qui dentro commenta sul serio in malafede (nemmeno Francesco è riuscito ad aprirti gli occhi vero?). Il fatto di non avere beni – come ti sei sconsideratamente “vantato” (rischio, non so quanto, comunque non possiedo niente, nemmeno l’auto) ti “tutela” (per modo di dire comunque, perché evidentemente non tieni al tuo nome e alla tua rispettabilità) dalle conseguenze del Civile, ma non certo dalle conseguenze del Penale in cui rientrano fattispecie quali diffamazione e stalking. E non tornerò più su queste questioni e sui tuoi “ultimatum”.
Sono molto deluso dalla redazione di Query on line, perché dandoti corta hanno nuovamente dimostrato che la “moderazione” qui dentro viene interpretata in modo molto opinabile.
Buona serata
@Daniele Passerini,
Sono molto deluso dalla redazione di Query on line, perché dandoti corta hanno nuovamente dimostrato che la “moderazione” qui dentro viene interpretata in modo molto opinabile.
La redazione non ha dato corda a nessuno. Il CICAP e Query hanno già espresso la loro posizione che è distante anni luce da quella di Livio Varaita. Inoltre, come già scritto innumerevoli volte, i commenti non sono moderati. La redazione cancella a posteriori i commenti contenenti spam o insulti e, nello specifico, nel commento di Varaita non ci sono né spam né insulti.
Detto questo, chiudiamo qui la questione o saremo costretti a chiudere i commenti anche a questo articolo. Grazie.
Hi Maryyugo! You say correctly: “I think this experiment can be accomplished in much less time than six months. I think with the help of a few clever graduate students you can complete it in two weeks. The experiment would lend much credibility to the authenticity of the E-cat. ”
Now IMHO that is the problem in a nutshell: if this device works since 2007; if it is (and it IS) so easy to put up some calorimetric test, so why the hell are we still here debating over peristaltic pumps and 6 digit-precision scales and the spoons of water in the bucket on the replay? There is only one possible answer: the E-cat proponents DO NOT HAVE any interest to clear the issue. If I am correct, I bet you’ll never get an answer.
@Alby: A parer mio la cosa che lascia perplessi chiunque si trovi a che fare da vicino con il reattore di Rossi, al di là dei Kw prodotti, del vapore secco, ecc, (che non sono del tutto attendibile fino ad ora) è il verificarsi di un brusco innalzamento della temperatura ad oltre 100° e la capacità di mantenere costante quest’assetto per un tempo lungo.
Se leggi il brevetto, non c’è traccia di sistemi di regolazione della potenza. Nessuno sa come funziona, figurarsi se si sa come controllarla. Ma guardacaso ci fermiamo esattamente (non oltre) a 100°C. L’avevo già scritto tempo fa: questa è la prova provata che quello è vapore umido. Eventuali variazioni di potenza non incidono sulla temperatura SE E SOLO SE siamo in presenza di DUE fasi. Fossimo a 80 o a 120°C, vedremmo delle variazioni di T. Ma siamo a 100°C spaccati. Non farti fuorviare da letture tipo 101.3°C, quella differenza di 1,3 K è perfettamente spiegabile con le perdite di carico delle tubazioni che aumentano leggermente la pressione e dunque il punto di equilibrio p-T del sistema BIFASE acqua-vapore.
Inutile sottolineare che se le fasi sono due, la potenza dell’E-cat è molto minore di quanto dichiarato. Perché fare simili prove che sembrano fatte apposta per lasciare dubbi? Qui prodest? Imperizia o altro?
@Cesare Vola
@Livio Varalta
E’ chiaro che al mondo esistano i truffatori e forse Rossi lo è, ma in questo caso sarà scoperto, esistono anche gli incompetenti, e forse Levi lo è e anche in questo caso verrà fuori; ma per difenderci da questi non dobbiamo fare di tutta un erba un fascio altrimenti rischiamo di prendercela con i futuri grandi della scienza e della tecnica, è già successo molte volte in passato cerchiamo di evitare che succeda di nuovo in futuro.
Francamente a me sembra un banale caso di scienza patologica: sappiamo troppo sulle reazioni nucleari per permetterci il lusso di avere dei dubbi sui loro meccanismi. Ma, a parte il merito del confronto tra noi, un pensiero mi frulla in capo dopo avere letto il Suo messaggio.
Ho la sensazione che la firma del contratto tra i bolognesi e Rossi comporti un enorme rischio per i bolognesi. Potrebbero essere accusati di circonvenzione di incapace. Rossi è un laureato in storia e filosofia, non è un esperto di reazioni nucleari. Che cosa avverrà se alla scadenza dei due anni, i bolognesi non cavano un ragno dal buco? Gli basterà dire sorry, abbiamo fatto il possibile, ma non è rimasto un euro? Secondo me no.
Questi bolognesi vanno pedinati con discrezione, ma senza interruzione.
L’affaire sta diventando un giallo poliziesco, adatto per le notti calde d’estate.
@Francesco
Si è arrivati a rapporti deuterio-palladio vicini ad 1, che sono i rapporti che secondo i fusionisti freddi sono necessari per l’ottenimento della reazione suddetta?
Il diagramma di stato Pd/D non consente un rapporto atomico 1:1.
E’ una delle tante “scoperte” di Preparata, che certamente non era esperto di Scienza dei Metalli. Non credo che sia un esame previsto nel corso di laurea in fisica. Spesso Preparata usciva dal suo campo di competenza. Legga “Dai quark ai Cristalli” e si renderà conto di quante volte l’ha fatto. Il capitolo sull’acqua è uno dei più divertenti per un chimico.
E questo cosa dimostrebbe? Solo che per ora i sacerdoti della scienza-religione non hanno ancora accettato un fenomeno che potrebbe anche risultare reale.
Prendo nuovamente atto che per lei è realtà solo quello che la Comunità Scientifica-Clero ha dichiarato esserlo.
I fusori freddi hanno lasciato traccia dei loro lavori in pubblicazioni parallele, su riviste non recensite, in resoconti di conferenze. La loro attività e le loro rivendicazioni sono notissime, potrebbero avere incuriosito qualcuno. Non è successo, mi dispiace; la ff non è mai stata considerata scienza; i brevetti sulla ff non sono più concessi da anni.
Ha ragione Celani, il fallimento di Rossi porterà grave pregiudizio a qualsiasi attività residua sulla ff. Non tutto il male viene per nuocere.
Cordiali saluti
Bianchi
“In questo modo la portata risulterebbe coerente con quella che si può derivare dall’altra informazione disponibile e cioè il livello nella tanica al momento della ripresa di Krivit come risulta dal fermo immagine a 02:18, e anche a 02:38. Su questo le chiederei proprio la cortesia di darmi un suo parere, in quanto non sempre le riprese mettono bene in evidenza questo livello e potrei aver giudicato male. ”
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A guardare le immagini del video ci sono un paio di fotogrammi dai quali effettivamente la tanica sembra quasi piena ma io non mi arrischio a dire che non ci fossero stati rabbocchi magari con acqua alla stessa temperatura di quella nella tanica, perchè questo implicherebbe un sicuro trucco da parte di Rossi.
Nessuno mi potrà mai far credere che si ci può sbagliare di così tanto, la tanica dopo 4 ore sarebbe dovuta essere vuota da 2 se Rossi stesse lavorando con la portata dichiarata di 7 L/h, quindi lui non potrebbe di certo non sapere (e a questo punto neanche Focardi e Levi), che la portata effettiva non era quella con la quale stavano facendo i calcoli.
Inoltre non potrebbe neanche non sapere di aver spostato la manopola dello stroke dal massimo al minimo.
Tralaltro questo discorso non può comunque portarci da nessuna parte poichè se anche lei riuscisse a dimostrare che la portata era così bassa in questa prova mostrerebbe solo la cattiva fede degli sperimentatori e non è quello che ci eravamo prefissi anche perchè non siamo in tribunale, mentre se anche dimostrassimo che la portata era superiore, comunque non potremmo usare i dati per stimare il calore in uscita in mancanza di una misura del titolo.
“Io penso che prima di accantonare la prova di giugno converrebbe, visto che abbiamo le mani in pasta, eliminare gli equivoci di cui sopra, però se vuole, come promesso, la mia idea sulla prova di dicembre gliela dico a stretto giro di post. Intanto se vuole fare un tentativo di indovinarla osservi bene, sia sui grafici di giugno, sia su quello di dicembre, come la risoluzione dello schermo del computer, cioè il fatto che sia costituito da una matrice di pixel, influisce sulla rappresentazione delle curve nei periodi in cui il loro valore cambia molto lentamente.”
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Posso anche provare ad indovinare.
In realtà come le avevo già detto una mezza idea di quello che lei potrebbe pensare me la sono fatta.
Credo che lei immagini una diminuzione della portata che abbia “simulato” il primo picco, giustificata probabilmente anche dalla diminuzione della T in ingresso proprio nella zona interessata dalle due variazioni di pendenza del grafico della T in uscita.
In realtà questa interpretazione comunque non mi convince completamente, per un paio di motivi, e comunque difficilmente potrebbe spiegare l’intervallo di tempo a potenza elettrica in ingresso nulla, sempre se non si ipotizza un ulteriore aggiustamento al ribasso durante la fase in “autosostentamento”. Ma in quel caso Levi doveva proprio essere da un’altra parte per non accorgersene.
In ogni caso sospendo una analisi più in dettaglio di questa ipotesi fino a quando lei non mi conferma che “ci ho preso”. Altrimenti vorrei la sua di interpretazione, per concludere questa analisi sui dati fin qui giunti a noi, prima di aspettare ulteriori futuri sviluppi.
@ Franchini
Francamente a me sembra un banale caso di scienza patologica: sappiamo troppo sulle reazioni nucleari per permetterci il lusso di avere dei dubbi sui loro meccanismi.
A leggere questa frase mi viene in mente una volta di pu l’affermazione fatta dal famoso scienziato Thomson, lord Kelvin nel 1900: “There is nothing new to be discovered in physics now. All that remains is more and more precise measurement”.
I fusori freddi hanno lasciato traccia dei loro lavori in pubblicazioni parallele, su riviste non recensite, in resoconti di conferenze.
Non è vero che non ci siano articoli sulle LENR in riviste recensite, e Lei lo sa. Ce ne sono numerosi, seppure siano la minoranza del totale dei lavori prodotti.
@Daniele Passerini
Su facebook non ci entro quasi mai, non ne conosco esattamente tutte le funzionalità, perciò non ho visto il messaggio…. e non lo vedo nemmeno adesso… boh…
ma non certo dalle conseguenze del Penale in cui rientrano fattispecie quali diffamazione e stalking
Già…. ci rifletterò un’altro po’… chi me lo fa fare… alla fine basta non comprarlo il gatto.. ho fatto una vita senza… Comunque, quella che avevo in mente era una gogliardata, secondo me. Mi devo informare meglio… è un campo nel quale vince chi ha l’avvocato migliore… all’UniBo non mancheranno certo… rischio anche di diventare oggetto di una tesi di laurea… un punto per Passerini. per ora…
Franchini
“I fusori freddi hanno lasciato traccia dei loro lavori in pubblicazioni parallele, su riviste non recensite, in resoconti di conferenze. La loro attività e le loro rivendicazioni sono notissime, potrebbero avere incuriosito qualcuno. “
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Ma se ha appena detto che la maggior parte dei fisici ha PAURA di farsi bruciare, anzi fondere, la carriera dalle LENR, la probabilità che molti si avvicinino alla FF è estremamente bassa.
E nonostante questo ci sono ancora in giro per il mondo persone che ci credono, la studiano, ottengono risultati, checchè ne dica lei o la bibbia dell’IAEA.
Di nuovo ai posteri (spero non troppo posteri) l’arda sentenza.
“Non è successo, mi dispiace; la ff non è mai stata considerata scienza; i brevetti sulla ff non sono più concessi da anni.”
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Non si smentisce mai, ancora argomentazioni pretestuose, non solo senza alcun fondamento che possa considerarsi veramente scientifico, ma anche logico a questo punto.
A parte che Rossi da poco ha ottenuto il brevetto italiano e quelli europeo e mondiale sono ancora nell’iter di approvazione, ma ancora più pretestuoso è voler far passare la bocciatura di un brevetto con la dimostrazione che l’oggetto del brevetto non funzioni.
Infatti l’iter brevettuale in nessun caso prevede la verifica del funzionamento dell’oggetto, quindi la mancata concessione di certo non dimostra il non funzionamento, l’ho scritto diverse volte e lo sa di sicuro anche lei, ma lei ha una grande capacità di “ignoramento” selettivo delle informazioni e delle parole altrui.
“Ha ragione Celani, il fallimento di Rossi porterà grave pregiudizio a qualsiasi attività residua sulla ff. “
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A parte che ha dimenticato di aggiungere, se di fallimento si tratterà.
Devo però darle ragione sul fatto che se l’e-cat dovesse rivelarsi una frode, l’aspetto forse peggiore sarebbe davvero l’aumento dei pregiudizi verso qualunque studio sulle LERN, ma per quanto mi riguarda potrebbe risultare piuttosto in una grande limitazione al progresso scientifico. Non certo come un risultato auspicabile.
“Non tutto il male viene per nuocere.”
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Con quest’ultima frase ha definitivamente, almeno per quanto mi riguarda, chiuso il nostro dialogo, dimostrando ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, la sua totale chiusura mentale, nemico giurato della vera scienza e del vero ricercatore.
Cercherò, se mai ne avrò la possibilità, interlocutori disponibili ad un vero confronto, che possano per davvero aiutarmi nella ricerca della verità.
Devo comunque ringraziarla per la sua disponibilità.
La nostra discussione mi ha aiutato, non solo facendomi conoscere alcuni aspetti che ancora non conoscevo, come l’interessantissimo rapporto del 2004 del DoE, ma anche confermando l’idea che molte delle difficoltà nell’affermazione degli studi sulle LENR non sono da ricercare negli errori sperimentali dei fusori freddi, ma in gran parte nella chiusura mentale di stampo prettamente ecclesiastico e dogmatico della “scienza ufficiale”, che lei rappresenta perfettamente.
Buona Notte.
@Query on line
…i commenti non sono moderati.
Prendo atto, però leggo sul form per scrivere i commenti “Lascia un commento (i commenti sono moderati)”.
Insomma, è vero quel che dite o quel che scrivete: sono moderati o no ‘sti commenti? 😉
@Livio Varalta
Un punto per te, direi! 🙂
Per me, te l’ho detto, sei libero di fare quello che credi. Nel frattempo che rifletti, ti invito a leggere con più attenzione gli scambi tra Francesco e Franchini… stanno aprendo gli occhi a parecchie persone grazie al cielo.
@Franchini
Tempo fa mi chiedeva che fine avesse fatto il mio “ludus letterario” ispirato alla Batracomiomachia: è sempre sul mio blog. Le ricordo che un blog è fatto più o meno come i commenti su Query on line: se vuole rivedere quelli vecchi deve scorrere parecchie pagine indietro. Ciò detto quello a cui fa riferimento è (ed è sempre stato) on line qui: http://22passi.blogspot.com/2011/04/camillo-franchin-tia-machia.html
Buona serata
Daniele, non sono moderati come scritto qui decine di volte, specificato nelle faq e anche in privato e lo dimostra il fatto che i commenti vengono pubblicati automaticamente, quindi poteva prenderne atto prima. La frase è rimasta lì per errore e provvederemo a correggerla.
@Francesco
Ma se ha appena detto che la maggior parte dei fisici ha PAURA di farsi bruciare, anzi fondere, la carriera dalle LENR, la probabilità che molti si avvicinino alla FF è estremamente bassa.
Lei parla di fisici a un chimico. Io mi occupo di chimica e dei chimici. I chimici non si occupano di LENR per la stessa ragione per cui io non mi occupo di LENR: hanno le conoscenze necessarie per escludere la loro esistenza. Consulti un testo recente di chimica nucleare e se ne renderà conto. Per un chimico occuparsi di LENR sarebbe un career killer, non perché i colleghi sono cattivi, ma perché sono colti. Non escludo affatto che i bolognesi siano indicati a dito dai loro colleghi chimici.
A parte che Rossi da poco ha ottenuto il brevetto italiano e quelli europeo e mondiale sono ancora nell’iter di approvazione, ma ancora più pretestuoso è voler far passare la bocciatura di un brevetto con la dimostrazione che l’oggetto del brevetto non funzioni.
Non è la dimostrazione che l’oggetto del brevetto non funzioni, ma è la dimostrazione della diffidenza che circonda la ff. La società ha elaborato le sue difese contro la scienza voodoo.
A parte che ha dimenticato di aggiungere, se di fallimento si tratterà.
Celani non ha dimenticato niente. Non credo che abbia perdonato Focardi e Rossi che hanno bocciato la fusione stile Preparata. Anche Cardone l’ha bocciata. I fusori di scuole diverse non si vogliono bene.
La nostra discussione mi ha aiutato, non solo facendomi conoscere alcuni aspetti che ancora non conoscevo, come l’interessantissimo rapporto del 2004 del DoE, ma anche confermando l’idea che molte delle difficoltà nell’affermazione degli studi sulle LENR non sono da ricercare negli errori sperimentali dei fusori freddi, ma in gran parte nella chiusura mentale di stampo prettamente ecclesiastico e dogmatico della “scienza ufficiale”, che lei rappresenta perfettamente.
Non posso fingere di non essermi mai occupato di Chimica Nucleare. Ho cominciato all’Università; ho continuato all’Euratom (Bureau Eurisotop, Bruxelles); presso l’Istituto di Radiochimica della Technische Hochschule di Monaco (Repubblica Federale Tedesca); poi in Italia a San Piero a Grado dove sono stato supervisore del reattore RTS1, fino al suo spegnimento.
Su questi argomenti ho avuto sempre la netta sensazione di avere di fronte dei dilettanti, persone preparate in altri settori frettolosamente riconvertite. In genere è il dilettante che spera di essere assistito dal colpo di genio. E’ il dilettante che si lamenta della preparazione “dogmatica” di chi ha seguito la trafila di un apprendimento regolare e faticoso. E’ normale che mi affidi alla IAEA; lo fanno tutti, tranne i fusori freddi. Non dedicarsi a una rigorosa ricerca bibliografica è un errore clamoroso.
Ant0p ha osservato che i chimici sono tetragoni nozionisti, mentre i fisici sono fantasiosi antinozionisti. Questa è forse la ragione per cui Lei fa sempre riferimento ai fisici. Mi rendo conto che con i chimici è più duro confrontarsi. Non è per caso che i chimici non si occupano di ff, tranne qualche eccezione che ora non mi viene in mente. In Italia direi nessuno.
Ciò detto, ammiro la Sua passione per la scienza. Tutti in questa rivista sono appassionati alla scienza. Per questo se dovessimo incontrarci tutti insieme ci troveremmo bene.
@Giulio
A leggere questa frase mi viene in mente una volta di pu l’affermazione fatta dal famoso scienziato Thomson, lord Kelvin nel 1900: “There is nothing new to be discovered in physics now. All that remains is more and more precise measurement”.
Lord Kelvin era un fisico; non credo che un chimico si sarebbe azzardato a fare una simile considerazione.
Lord Kelvin era un uomo curioso, derideva Boltzmann perché si occupava di termodinamica statistica.
Cerco di essere pratico. Non credo che dopo 19.047 esperimenti riportati e descritti, che rappresentano almeno 100.000 ricercatori, tra un mese esca l’esperimento cruciale che dimostra che le LENR sono possibili. Al giorno d’oggi le informazioni buone e cattive hanno le ali. La cQED di Preparata è rimasta al palo di partenza; le LENR non sono presenti nei trattati di Chimica Nucleare.
In teoria non posso escludere niente, nemmeno che le LENR esistano, ma è puro esercizio retorico.
franchini se tutti ragionassero come lei saremmo ancora all’età della pietra.
Non ho mai sentito tanti ragionamenti antiscientifici come i suoi. La smetta per favore, è insopportabile.
@Daniele
@Francesco
@Camillo
Mentre medito sulle prossime mosse:
Il dialogo tra Francesco e Camillo mi sta aprendo ulteriormente gli occhi: sono contento di essere catalogato come Antifusionista…
Francesco, Le ho già detto, abbia fiducia, se dovrà succedere succederà: dalla Cina arriverà l’E-M(i)ao a 20,00€ al kW e non 2.000,00€ al kW come vuole commercializzarlo Rossi.
Camillo, mi dispiace per te, ma dovrai campare e lottare per altri cent’anni: un nuovo fusionista ci sarà sempre e più che spesso non ti porterà una “carta” decente su cui discutere…
@ Franchini
Lord Kelvin era un fisico; non credo che un chimico si sarebbe azzardato a fare una simile considerazione.
Nel 1900 forse no, nel 2011 sì. È quello che Lei ha appena fatto.
Comunque vedo che continua ad ignorare l’esistenza di articoli recensiti sulle LENR. Mi chiedo come si possa costruire un dialogo in questo modo…
@marcogts
<Se leggi il brevetto, non c’è traccia di sistemi di regolazione della potenza. Nessuno sa come funziona, <figurarsi se si sa come controllarla
E’ stato dichiarato (da Rossi, non sò se può avere valore per Lei) che le resistenze hanno la funzione di regolare la potenza. E’ stato poi dichiarato ancora che il reattore può autosostenersi però risulta essere instabile.
<Inutile sottolineare che se le fasi sono due, la potenza dell’E-cat è molto minore di quanto dichiarato.
Ritiene quindi che non si tratta di un fake ma di una reazione di tipo nucleare non vantaggiosa dal punto del bilancio energetico?
@Franchini
<L’affaire sta diventando un giallo poliziesco, adatto per le notti calde d’estate.
Mi sembra giusto che non venga risolto nel giro di qualche giorno come qualcuno nè aveva fatto richiesta.
Chi lo sa magari questo potrebbe essere un altro esempio di reazioni fantasma
http://www.brillouinenergy.com/PhaseI-VerificationData.pdf
Livio Varalta
“Già…. ci rifletterò un’altro po’… chi me lo fa fare… alla fine basta non comprarlo il gatto.. ho fatto una vita senza… Comunque, quella che avevo in mente era una gogliardata, secondo me. “
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Si ci rifletta meglio, credo sia una buona idea.
Tralaltro non ha già in programma una bella goliardata?
Ricorda la torre degli asinelli, la mangiatoia, la frusta…….
“Mi devo informare meglio… è un campo nel quale vince chi ha l’avvocato migliore… all’UniBo non mancheranno certo… “
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Certo il bravo avvocato aiuta, ma stare dalla parte della ragione molto di più….
“rischio anche di diventare oggetto di una tesi di laurea… “
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Il rischio è fondato, ma credo nè alla facoltà di fisica, nè quella di ingegneria, nè giurisprudenza….
@Franchini
Riguardo agli alti valori D/Pd richiesti per la FF, che Lei dice essere impossibili, ho trovato un articolo interessante, su una rivista recensita:
“Gas loading of deuterium in palladium at low temperature”, da http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0925838804006802
Può scaricare l’articolo liberamente da http://www.lenr-canr.org/acrobat/Scaramuzzigasloading.pdf
Dall’abstract:
… A result for deuterium is described, consisting in the measurement of the equilibrium loading ratio X (called also D/Pd ratio, atomic), as a function of pressure, on a palladium film 3.6 μm-thick at 150 K. Values of X up to 1 have been measured at pressures lower than 1 bar. …
@Franchini
Noi non sappiamo quasi nulla della fisica nucleare perché non conosciamo i nucleoni e l’interazione forte, quando feci la mia tesi studiai l’interazione tra i neutrini e i nucleoni che altro non è che la disintegrazione del neutrone e con mia grande sorpresa scoprii che non esisteva nessuna vera teoria che poteva spiegare il fenomeno, del resto lei ben sa che non esiste un hamiltoniana che spieghi sufficientemente tali fenomeni e per calcolare le sezioni d’urto si ricorre a modelli empirici come il modello a partoni a cui si aggiungono le correzioni della QED e, in un modo alquanto discutibile, quelle della QCD; del resto la stessa fissione è un fenomeno che non ha una vera spiegazione teorica ma solo dei modelli empirici. Per cui tutto quello che noi sappiamo sui nucleoni e sui nuclei viene da alcune leggi semplici, conservazione di energia e di numeri quantici, indeterminazione di Heisemberg, principio di Pauli ecc, ma soprattutto da molte osservazioni empiriche e sperimentali. Per cui non rimarrei poi tanto sorpreso nello scoprire che avviene la cattura dei protoni nella materia condensata: sarebbe solo uno dei tanti strani fenomeni a cui i nuclei ci hanno abituato.
Ad ogni modo la questione fondamentale non è questa, la questione è che esistono degli scienziati, converrà con me brave persone, che hanno determinate convinzioni; alcuni di loro hanno fatto una carriera notevole e hanno dato un notevole contributo alla scienza: sono minoranza? E allora come ho già detto questo non prova nulla, loro sono convinti che il fenomeno esista, o anche solo che va tenuto d’occhio (come ha detto Kullander), per cui non vedo per quale ragione si dovrebbe criticare l’università di Bologna che fa quello che è il mestiere dello scienziato: non vendere certezze (questo lo fanno gli ingegneri il cui scopo è costruire ponti che non crollano o centrali nucleari che non esplodono) ma indagare le regioni del nostro mondo che ancora non conosciamo bene: “viviamo in un mondo di ignoranza vediamo di mettere qualche argine” questo lo disse un mio professore di fisica per introdurre un corso sulle particelle elementari.
Cesare Vola
““viviamo in un mondo di ignoranza vediamo di mettere qualche argine” questo lo disse un mio professore di fisica per introdurre un corso sulle particelle elementari.”
Mi viene in mente una frase celebre di un uomo che di certo non era il primo sprovveduto:
< E, andandomene via, dovetti concludere meco stesso che veramente di cotest’uomo ero piú sapiente io: in questo senso, che l’uno e l’altro di noi due poteva pur darsi non sapesse niente né di buono né di bello; ma costui credeva sapere e non sapeva, io invece, come non sapevo, neanche credevo sapere; e mi parve insomma che almeno per una piccola cosa io fossi piú sapiente di lui, per questa che io, quel che non so, neanche credo saperlo. E quindi me ne andai da un altro, fra coloro che avevano fama di essere piú sapienti di quello; [e] e mi accadde precisamente lo stesso; e anche qui mi tirai addosso l’odio di costui e di molti altri.>
Socrate riportato da Platone nella sua Apologia.
Ci sono uomini illuminati che hanno capito che la sapienza non è conoscere tutto, anzi credere di conoscere tutto, ma piuttosto sapere che ha ancora molto da imparare. Altri invece non lo hanno capito….
E a questo aggiungo di mio pugno, anche se credo sia riportato in modo simile in altro loco:
<La presunzione è figlia della ignoranza e contemporaneamente anche madre.>
Il significato di questa frase, per chi vuole rifletterci, è molto più profondo di quello che può sembrare in superficie.
@Giulio
Segnalazione splendida quell’articolo sul rapporto di caricamento palladio-deuterio.
Scommetto che però per qualcuno sarà la solita fregnaccia….