Il terzo occhio

E-Cat: intervista a Giuseppe Levi

Dopo alcune settimane, facciamo di nuovo il punto sulla vicenda dell’E-Cat. Come abbiamo raccontato in una serie di articoli, il dispositivo produrrebbe energia grazie a qualche forma di reazione nucleare a bassa energia (LENR) simile alla fusione fredda di Fleischmann e Pons, fenomeni la cui esistenza non è accettata dalla maggior parte della comunità scientifica. Poco dopo la conferenza di Sergio Focardi a Pavia, il giornalista svedese Mats Lewan di Ny Teknik aveva partecipato a una nuova dimostrazione dell’apparecchio. Nonostante qualche accorgimento volto a tentare di migliorare le misure, la visita di Lewan non aveva aggiunto molto rispetto alle precedenti; in quella circostanza anzi la potenza sviluppata dall’E-Cat era più bassa, intorno a 2,5 kW.
Nel frattempo è proseguito il dibattito sulle misure effettuate a Bologna, e in particolare la stima del contributo al bilancio energetico di un’eventuale frazione di acqua liquida nel vapore in uscita dall’apparecchio. Il dibattito ha raggiunto il suo culmine con la visita dell’americano Steven Krivit, direttore di New Energy Times, che ha mosso obiezioni al modo usato per tener conto di questo contributo.

La documentazione resa disponibile sulle dimostrazioni effettuate fino a ora non è sufficientemente completa e rigorosa da permettere una valutazione precisa dell’apparecchio. D’altronde gli stessi autori parlano di misure preliminari e, quindi, potenzialmente affette da problemi. Dovrebbe essere in vista una serie di verifiche molto più rigorose da parte di un’istituzione qualificata come l’Università di Bologna (il contratto è stato firmato proprio in queste ore); per questo abbiamo preferito non entrare ancora nel merito tecnico delle misure.

Probabilmente alcune delle critiche mosse in queste settimane sono fondate, ma ci riserviamo di esprimere la nostra posizione soltanto quando sarà pubblicato un rapporto ufficiale che permetta di sapere esattamente come sono state svolte le misure definitive, oppure qualora Rossi manchi all’appuntamento con il gruppo di Bologna.

In attesa delle sperimentazioni ufficiali, abbiamo intervistato Giuseppe Levi, il ricercatore che più ha contribuito alle misure effettuate finora.

Dottor Levi, Steven Krivit ha recentemente visto un E-Cat all’opera a Bologna. In un report preliminare, ha criticato le misure fatte durante i vostri test. Come risponde a queste critiche?

Che è una persona totalmente incompetente e non ha capito nulla di cosa abbiamo fatto. Gli è stato spiegato più volte, le abbiamo provate tutte: da questo momento proporrei di ignorarlo. Il peggiore dei miei studenti capisce di più di quel signore. Tutta la critica era su questa storia della misura del vapore; su questo mi arriverà un documento ufficiale di Galantini [il chimico che ha effettuato le misure].

La seconda domanda era proprio questa: esiste un report scritto su questa misura?

Esiste una documentazione su quanto è stato usato; il report scritto l’abbiamo chiesto e la persona che ha fatto la misura e che quindi ne è responsabile me lo manderà. Comunque la cosa è molto semplice: questo tipo di misure viene dato sempre come percentuale di massa, perché darlo come percentuale di volume non ha senso. Dovresti fare un integrale su un certo volume, lì sei in un volume aperto, quindi non capisco neanche come possa essere fatta la misura. Le tabelle psicrometriche sono tutte con la massa, quindi la cosa è assolutamente ridicola.
Una volta che mi si dice 1,7 come percentuale di massa di acqua residua nel vapore, io sottraggo il corrispondente calore di evaporazione in modo lineare. Il grafico che [Krivit] ha mostrato, che conoscevo da mesi, è un documento pubblico del Naval Research Laboratory […] presentato a un congresso in India sulla fusione fredda, in cui evidentemente per monitorare il funzionamento usavano qualche altro metodo di misura: lì si parla di percentuali in volume. Dato che ovviamente l’acqua liquida occupa meno volume che un gas le cose sono molto diverse. Ho provato a spiegarlo a Krivit in tutti i modi e ho concluso che aveva  bisogno di qualche notizia clamorosa per il suo piccolo blog che segue relativamente poca gente… ho deciso di ignorarlo punto e basta. La cosa era già stata affrontata: il mio report era stato mostrato prima che uscisse al direttore del Dipartimento di Chimica che non aveva trovato niente da dire, lo hanno visto gli svedesi e non hanno trovato niente da dire neanche loro.

Una critica da parte nostra: la documentazione dei test è inadeguata. L’unico test con dei report scritti non ha i dati disponibili, e su quelli successivi ci sono solo indiscrezioni.

Se avessi avuto in mano tutti i dati per fare una pubblicazione scientifica con tutti i crismi a questo punto non avreste visto un report ma un articolo su Physical Review. L’evento del 14 gennaio è stato fatto soprattutto per Sergio Focardi, che essendo anziano temeva di non arrivare neanche ad annunciare la cosa ai colleghi; allora uno fa con quello che ha in mano in quel momento. Facendo con quello che uno ha in mano in quel momento ci siamo accontentati di queste evidenze. Le altre indiscrezioni riguardano prove tecniche interne, anche se i grafici parlano chiaro: se volete posso trasmettervi i dati. Quello che produrrà i report completi sarà tutta l’attività sperimentale che da questo momento si farà. Ci vorrà parecchio tempo e sarà una cosa estremamente seria.

Parliamo di questo, allora. Tutti gli esperti che hanno assistito ai primi test (i fisici Hanno Essèn e Sven Kullander, il giornalista svedese Mats Lewan, il direttore dell’INFN Antonio Zoccoli, e a questo punto anche Krivit) concordano sulla necessità di test definitivi. C’è anche un accordo di ricerca tra Rossi e l’Università di Bologna. A che punto è la trafila?

Attendo a ore la copia firmata da Rossi, mi ha detto che oggi [20 giugno] me la manda. È stato già approvato in dipartimento ed è già stato firmato dal nostro direttore, quindi è ormai questione di ore. Ci saranno poi tempi tecnici amministrativi, le solite cose, comunque l’accordo c’è.

L’accordo c’è, quindi voi dovreste avere a un certo punto a disposizione uno di questi apparecchi per poterlo esaminare a vostro piacimento.

Sì, almeno per fare tutta una parte di misure. Ripeteremo le misure calorimetriche, ma questa volta con un setup completamente diverso e con tempi di misura completamente diversi. Non penso che prima di qualche mese, diciamo dieci, forse sei se facciamo molto presto tra costruzione dell’apparato e tutto quanto, uno possa emettere un rapporto completo. Faccio notare che questa volta sarà una storia totalmente diversa.
Quello che pensiamo di fare è un sistema autocalibrante con dei check di consistenza interna; vuol dire anche per esempio iniettare durante la misura un segnale in calore che uno poi deve andarsi a ritrovare nelle misure stesse, […] vuol dire usare circuiti chiusi, vuol dire usare, tra le altre cose, acqua distillata e così via. Faremo anche almeno una misura senza la famigerata transizione di stato, usando solo acqua liquida, anche se questo richiederà la collaborazione di Rossi. In ogni caso pensiamo anche di far condensare tutto il vapore in uscita per avere misure precise.

Avrete poi la libertà di pubblicare i vostri risultati, immagino.

Assolutamente sì. Questa era of course una conditio sine qua non. In questa parte totale libertà di pubblicare i risultati che siano positivi o negativi. Nella parte di misure siamo totalmente liberi di farlo.

Ci sono già state indiscrezioni sui componenti il gruppo di lavoro. Ce le può confermare?

Sì, saremo io, il prof. Ferrari, il prof. Bonetti, il prof. Campari, il prof. Villa, questo è diciamo il core del gruppo di lavoro. Stiamo poi chiedendo anche la consulenza ad altri professori; in particolare ci sarà un gruppo di peer review interno. Prima di pubblicare i risultati li faremo vedere ad altri colleghi interni al dipartimento i quali ci faranno “le bucce” essendo però esterni al gruppo di ricerca. Se sei interno al gruppo di ricerca è difficile riuscire a fare il peer reviewing di te stesso; questa è una cosa nota anche in tutti i gruppi di lavoro di software. Se io costruisco un software il mio software lo faccio debuggare a un altro collega perché è difficile vedere eventuali errori nel proprio lavoro. Chiaramente cercheremo di fare in modo che di questi errori ce ne siano il meno possibile; uno cerca di metterci tutta la testa e tutta la sua professionalità. […]
In una seconda fase, dopo l’analisi calorimetrica, quando andremo a parlare di fisica (ma qui si parla di un futuro un po’ lontano, perche le misure prenderanno tempo) saranno coinvolti anche esperti di nucleosintesi, atmosfere stellari e quant’altro per vedere se questi fenomeni possono in qualche modo avvenire anche in natura.

Tornando alla prima fase delle misure, una delle critiche che erano state fatte alle misure di Fleischmann e Pons era stata che i team di fisici trovavano l’eccesso di calore ma non le radiazioni, mentre i team di chimici trovavano le radiazioni ma non il calore. Le persone che ha citato sono tutti fisici, pensate di avere anche un chimico nel gruppo?

Già la prima relazione è passata tra le mani del prof. Zerbetto, il direttore del Dipartimento di Chimica. Sicuramente avremo dei collegamenti; la nostra [situazione] è completamente diversa da quella di Fleischmann e Pons, comunque sì, sicuramente dentro l’Università di Bologna ci sono tutte le capacità necessarie, se uno ha bisogno della consulenza di un chimico se la va a cercare. Tra l’altro, a me piacerebbe far fare il peer reviewing, o almeno chiedere una qualche consulenza (anche se siamo piuttosto sicuri) sul progetto che stiamo facendo dell’apparato di misura energetica dai colleghi ingegneri del dipartimento di energetica, perché no. Quella di Bologna è una grandissima università; avere dei pareri da parte dei colleghi può essere una cosa estremamente utile.

Un’ultima domanda. Tutti concordano nel ritenere necessario un test definitivo e indipendente, e lei stesso dice che comunque i vostri dati sono preliminari. Ma l’impressione che si è formato è che l’apparecchio funzioni o no?

Quando parliamo di impressioni o speranze siamo fuori dall’ambito scientifico. Diciamo che i dati che abbiamo in mano, pur con le approssimazioni che ci sono, ci inducono a pensare che l’oggetto funzioni. Abbiamo provato a pensare, in una prima fase, a come sarebbe stato possibile ricostruire un oggetto con le stesse funzioni senza che avvenisse una reazione. Non so se a voi è venuta qualche idea, a me e a un gruppo di persone che hanno provato a fare qualche esercizio non è venuta. […] A questo punto, quando uno ha questi clue, questi indizi, io ritengo sia doveroso fare un’attività sperimentale. Io non faccio un’attività sperimentale per confermare qualcosa, ma qui c’è un oggetto che apparentemente produce dei kilowatt: mi sembra difficile simulare un oggetto del genere senza un effetto.

345 pensieri riguardo “E-Cat: intervista a Giuseppe Levi

  • @Francesco
    A guardare le immagini del video ci sono un paio di fotogrammi dai quali effettivamente la tanica sembra quasi piena ma io non mi arrischio a dire che non ci fossero stati rabbocchi magari con acqua alla stessa temperatura …
    La ringrazio per aver confortato la mia impressione sul livello della tanica. Non credo che siano stati fatti dei rabbocchi. Quel pomeriggio erano tutti molto occupati con interviste, lezioni alla lavagna, riprese, foto, ecc. E comunque eventuali rabbocchi avrebbero lasciato una traccia sul grafico della T2, considerando anche che i dati sono acquisiti ogni 2 s.

    Inoltre non potrebbe neanche non sapere di aver spostato la manopola dello stroke dal massimo al minimo.
    Sappiamo che l’ecat, in questa versione sperimentale, ha bisogno, per funzionare stabilmente, di regolazioni manuali. Potrebbe darsi che data la giornata convulsa, e forse un po’ nervosa, ci sia stata qualche distrazione o dimenticanza in più.

    Tralaltro questo discorso non può comunque portarci da nessuna parte poichè se anche lei riuscisse a dimostrare che la portata era così bassa in questa prova mostrerebbe solo la cattiva fede degli sperimentatori e non è quello che ci eravamo prefissi anche perchè non siamo in tribunale, …
    Me l’aspettavo: siamo di nuovo incappati nella pregiudiziale della buona fede. Ho già detto diverse volte che sono d’accordo nell’applicarla, ma credevo che avesse accettato la versione debole che le avevo proposto, e cioè la buona fede viene supposta sempre e comunque indipendentemente dalle evidenze documentali, e se c’è qualche conflitto logico, saranno gli interessati a spiegarlo. Anche perchè non mi va di sentir parlare di cattiva fede, truffe, tribunali, ecc, preferisco concentrarmi sull’analisi tecnico-scientifica dei fatti e tuttalpiù sull’impatto che gli ERRORI  presunti o apparenti che ne risultano potrebbero avere sulla credibilità e il prestigio del sistema universitario e scientifico italiano.

    Credo che lei immagini una diminuzione della portata che abbia “simulato” il primo picco, …. Ma in quel caso Levi doveva proprio essere da un’altra parte per non accorgersene.
    In ogni caso sospendo una analisi più in dettaglio di questa ipotesi fino a quando lei non mi conferma che “ci ho preso”. Altrimenti vorrei la sua di interpretazione, per concludere questa analisi sui dati fin qui giunti a noi, prima di aspettare ulteriori futuri sviluppi.

    Per l’interpretazione della prova di dicembre, lei è sulla buona strada, ma non comprendo cosa intende per primo picco. Dovrebbe precisarne l’ora. Ma, dato che aleggia sul tutto la sua versione forte della pregiudiziale di buona fede, Le chiederei, prima di andare oltre, se è d’accordo ad accettare la versione debole che le ho proposto e di parlare solo dei fatti a prescindere dalle intenzioni delle persone.

  • Bianchi
    “Ma, dato che aleggia sul tutto la sua versione forte della pregiudiziale di buona fede, Le chiederei, prima di andare oltre, se è d’accordo ad accettare la versione debole che le ho proposto e di parlare solo dei fatti a prescindere dalle intenzioni delle persone.”
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    La mia intenzione di preservare la pregiudiziale di buona fede, come la chiama lei, deriva dal fatto che spiegazioni plausibili possono essere trovate anche senza arrivare a dover necessariamente ipotizzare ad un imbroglio.
    Per far questo si possono immaginare azioni che comunque non possono essere provate, così come la loro assenza.
    Mi spiego meglio, lei dice:
    “Quel pomeriggio erano tutti molto occupati con interviste, lezioni alla lavagna, riprese, foto, ecc. E comunque eventuali rabbocchi avrebbero lasciato una traccia sul grafico della T2, considerando anche che i dati sono acquisiti ogni 2 s.”
    e ancora
    “Sappiamo che l’ecat, in questa versione sperimentale, ha bisogno, per funzionare stabilmente, di regolazioni manuali. Potrebbe darsi che data la giornata convulsa, e forse un po’ nervosa, ci sia stata qualche distrazione o dimenticanza in più.”

    Dovrebbe riconoscere che, come ho già detto, è impossibile immaginare che qualcuno dimentichi di aver spostato la manopola dal massimo al minimo, oppure che non si accorga di aver scordato un paio di rabbocchi mentre la tanica è ancora semipiena dopo 4 ore . Specialmente se quel qualcuno è la stessa persona che quelle prove le sta conducendo da mesi utilizzando lo stesso set-up.
    Mantenendo il proposito di buona fede, invece, si possono invece fare altre ipotesi, indimostrabili almeno quanto la sua che però, in compenso, per essere sostenute non portano necessariamente a concludere la cattiva fede degli sperimentatori.
    Per esempio potrei ipotizzare che in quelle 4 ore c’era tutto il tempo per poter effettuare un rabbocco non ripreso da krivit, considerando che la sua ripresa è durata un quarto d’ora.
    L’assenza della diminuzione della T in ingresso potrebbe essere spiegata semplicemente ipotizzando che la tanica utilizzata per il rabbocco fosse stata riempita in precedenza, abbastanza tempo prima da rendere indistinguibili le due temperature.
    Perciò avevo scritto che, a mio parere, continuare l’analisi di dati troppo incompleti (portata dubbia, titolo del vapore non misurato, etc..), a questo punto è diventato inutile a tutte e due i propositi.
    E cioè al mio di voler trovare qualche dato che avvalori il reale funzionamento dell’e-cat, e al suo di dimostrarne invece la completa inefficacia.

    “Per l’interpretazione della prova di dicembre, lei è sulla buona strada, ma non comprendo cosa intende per primo picco. Dovrebbe precisarne l’ora.”
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    Avevo solo accennato l’ipotesi attendendo che confermasse che fosse quello che lei aveva pensato.
    Mi faccia essere più dettagliato in modo da spiegare anche perchè non sono così convinto che la sua interpretazione possa “funzionare”.
    Nell’intervallo tra poco prima delle 17 e le 17,25 circa è presente una retta che indica un riscaldamento costante.
    Dalle 17,25 alle 17,45 circa invece si ha una curva a derivata variabile fin quasi a raggiungere la derivata nulla, cioè assenza di aumento di temperatura.
    Dalle 17,45 alle 17,55  circa, si verifica un ulteriore incremento della temperatura a derivata circa costante, fino al raggiungimento l’ultimo tratto che termina con lo spegnimento del reattore intorno alle 18,15, non prima di aver però abbassato la potenza da 1150W a 300W e poi a zero (quasi) senza che la temperatura in uscita ne risentisse in alcun modo.

    Ricapitolando, lei credo che immagini una prima diminuzione della portata alle 17,25 circa, in modo da “simulare” il primo innalzamento della curva di temperatura. Tale diminuzione della portata immagino che lei la giustifichi anche con quell’abbassamento nella T in ingresso che avviene poco dopo le 17,25 direi intorno alle 17,30.
    Se questa è la sua ipotesi le spiego perchè non mi convince completamente.
    In primo luogo non capisco perchè una diminuzione di portata dovrebbe corrispondere ad una diminuzione della T nell’acqua in ingresso, probabilmente però lei per questo ha una interpretazione.
    In particolare poi, questa ipotesi non sembra conciliarsi con il restante diagramma della T in uscita, o almeno è quello che sembra a me, e ancora meno potrebbe spiegare il funzionamento in “autosostentamento” dalle 18 circa in poi.
    Prima che dica altro, mi aspetterei una conferma che ho imbroccato la strada che lei sta seguendo.

  • @alby:
    E’ stato dichiarato (da Rossi, non sò se può avere valore per Lei) che le resistenze hanno la funzione di regolare la potenza. E’ stato poi dichiarato ancora che il reattore può autosostenersi però risulta essere instabile.
    Ma non nota la contraddizione tra queste due affermazioni? Le resistenze regolano la potenza. Uno dunque pensa che a zero corrente corrisponda zero reazione. Invece no, a zero corrente corrisponde una reazione instabile. Insomma, si regola o non si regola ‘sto affare? “ecco vede, questo e l’acceleratore, può impostare la velocità premendolo di più o di meno, e quando si ferma e non lo preme più, la macchina schizza via incontrollata”.

    Ritiene quindi che non si tratta di un fake ma di una reazione di tipo nucleare non vantaggiosa dal punto del bilancio energetico?

    Ritengo che le misure e i dati finora forniti non permettano di escludere che sia una bufala o un marchiano errore sistematico. Affermazioni straordinarie hanno bisogno di prove straordinarie, e non ci siamo proprio. Converrà con me che non ci voleva molto a prendere un e-cat e farlo testare a un ente indipendente, come un qualsiasi frigorifero o pompa di calore. Quella del segreto industriale è una scusa ridicola. e non serviva nemmeno una particolare accuratezza delle misure, almeno per poter correre nudi per le strade gridando eureka. Ricordo che stando a Rossi, l’e-cat scalda un capannone a Bondeno dal 2007. Quattro anni, produzione avviata in Grecia e siamo ancora a discutere di psicrometri vs titolometri?
     
    PS a volte rifletto sul fatto che i vari esperimenti di ff implichino un ingresso in energia elettrica e una produzione di energia termica. Posto che si riesca a violare il primo principio della termodinamica (ovvero a trovare una nuova fonte di energia) resta sempre in piedi il secondo: con acqua a 100°C il rendimento di Carnot è 0,21 circa, un ciclo reale difficilmente avrebbe un rendimento superiore al 10%. Quindi se l’ecat o qualsiasi trabiccolo a ff fornisce solo 6x l’energia in ingresso a 100°C, resta solo un bel giochino da tavolo.

  • @markogts
    Posto che si riesca a violare il primo principio della termodinamica (ovvero a trovare una nuova fonte di energia)
    Trovare una nuova fonte di energia non significa violare il primo principio della termodinamica. Da buon principio, infatti, è inviolabile, almeno fino a prova contraria.
    Nessuna ricerca sulla ff asserisce di violare il primo principio della termodinamica, al massimo lo fa qualche pazzoide inventore di macchine a “moto perpetuo”.
     

  • @giulio, era esattamente quello che intendevo dire. Ho più energia in uscita che in ingresso? O è una violazione del primo principio o ho scoperto una nuova fonte energetica. Che poi sia energia di legame tra nuclei, tra elettroni o una molla ACME precaricata, è indifferente.

  • @markogts
    Ah, avevo capito male allora.

  • @Cesare Vola
    Per cui non rimarrei poi tanto sorpreso nello scoprire che avviene la cattura dei protoni nella materia condensata: sarebbe solo uno dei tanti strani fenomeni a cui i nuclei ci hanno abituato.
    Nel caso di Rossi non si tratta di cattura di protoni in materia condensata, ma di cattura di molecole di idrogeno da parte di nuclei, una cosa dell’altro mondo. Alle temperature di esercizio del gatto catalizzatore l’idrogeno è molecolare.
    Dove sono i protoni nell’esperimento di Rossi?
    E se anche fossero presenti, come fanno a comportarsi in modo diverso da quanto descritto dal diagramma delle sezioni d’urto? Si fa un diagramma speciale che corrisponda alle esigenze di Rossi & Focardi?
    l’interazione tra i neutrini e i nucleoni che altro non è che la disintegrazione del neutrone
    Questa è un’espressione priva di significato. Forse voleva intendere qualcosa che non è riuscito a esprimere in modo corretto. Ci riprovi, per favore.
    e con mia grande sorpresa scoprii che non esisteva nessuna vera teoria che poteva spiegare il fenomeno,
    La disintegrazione del neutrone come particella isolata è nota e descritta; rispetta perfettamente tutti i principi di conservazione; che cosa in particolare ha destato la Sua sorpresa?
    Per cui tutto quello che noi sappiamo sui nucleoni e sui nuclei viene da alcune leggi semplici, conservazione di energia e di numeri quantici, indeterminazione di Heisemberg, principio di Pauli ecc, ma soprattutto da molte osservazioni empiriche e sperimentali.
    Heisemberg? E’ un vizio, molti scrivono Heisemberg invece di Heisenberg. E’ un vizio molto diffuso.
    I principi di conservazione sono molti di più. La conservazione dei numeri quantici? Non so che cosa intenda. Ma elenchiamoli:
    1. Energia (compresa la massa)
    2. Quantità di moto
    3. Momento angolare (compreso lo spin)
    4. Carica
    5. Numero di famiglia elettronico
    6. Numero di famiglia muonico
    7. Numero di famiglia barionico
    Questi principi di conservazione Le consentono di scrivere ogni tipo di reazione nucleare.
    Ce ne sono altri, ma a noi servono meno.
    In pratica, che cosa Le manca per stabilire se una reazione nucleare può o non può avvenire?
    Visto che l’argomento Le piace, proponga Lei stesso la reazione nucleare che avviene nell’E-Cat. Se non si trova, bisogna fare ricorso al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
    Tenga presente che, secondo Feynman, una reazione che non può essere scritta è una reazione che non esiste. Se non esiste un diagramma di Feynman che descriva un evento nucleare, l’evento nucleare non esiste. E’ la QED, baby.

  • marghots
    “Posto che si riesca a violare il primo principio della termodinamica (ovvero a trovare una nuova fonte di energia) resta sempre in piedi il secondo: con acqua a 100°C il rendimento di Carnot è 0,21 circa, un ciclo reale difficilmente avrebbe un rendimento superiore al 10%. Quindi se l’ecat o qualsiasi trabiccolo a ff fornisce solo 6x l’energia in ingresso a 100°C, resta solo un bel giochino da tavolo.
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    Anche il secondo principio non inficia la validità dell’e-cat.
    Perchè crede che l’e-cat dovrebbe generare corrente utilizzando un fluido a 100°C?
    In queste prove fatte finora il sistema era aperto a pressione ambiente o quasi, e in queste condizioni non è semplice innalzare la temperatura del vapore molto più della temperatura di ebollizione, ma i modi per farlo ci sono eccome. Sempre che l’e-cat funzioni per davvero.
    Per esempio la defcalion dichiara temperature in uscita del fluido anche superiori a 400°C, ricalcoli il rendimento di Carnot adesso…..

    “Le resistenze regolano la potenza. Uno dunque pensa che a zero corrente corrisponda zero reazione. Invece no, a zero corrente corrisponde una reazione instabile. Insomma, si regola o non si regola ‘sto affare? “ecco vede, questo e l’acceleratore, può impostare la velocità premendolo di più o di meno, e quando si ferma e non lo preme più, la macchina schizza via incontrollata”.”
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    Di certo non è intuitivo, ma ancora una volta se l’e-cat funziona la reazione che utilizza è sconosciuta quindi è sconosciuto anche il suo comportamento e ancor di più la modalità di controllo…..

  • @Francesco
    la reazione che utilizza è sconosciuta quindi è sconosciuto anche il suo comportamento e ancor di più la modalità di controllo…..
    Come si fa a credere al funzionamento dell’E-Cat su queste basi magiche? Levi ammette serenamente che le ipotesi che avevano fatto erano errate. C’è qualcuno tra noi in grado di avanzare qualche ipotesi che non sia in violento contrasto con le conoscenze attuali della chimica nucleare?
    C’è qualcuno che ha il coraggio di buttare giù una reazione? In realtà che cosa significa “reazione sconosciuta”? Vuole dire che non può nemmeno essere scritta, quindi confrontata con la scienza nota?
    E’ proprio a questi livelli di conoscenza incerta, indefinita, che entra in gioco il CICAP a fare chiarezza.

  • @Alberto
    Lei saprebbe per caso dirmi chi e quando per primo ha utilizzato l’espressione LENR? Oppure saprebbe dove posso reperire qualche fonte?
    Non sono riuscito a saperlo.
    Vedo però che gli acronimi ICCMNS e ICCF sono usati indifferentemente, quindi l’espressione Cold Fusion è sempre usata.
    http://www.iscmns.org/iccf16/
    Io ho sempre preferito usare ff, ossia cold fusion. Il termine è nato per primo, è storico, è ben inventato, è espressivo. LENR mi sembra un doppione inutile.
    C’è però gente che preferisce LENR a CF.
    Cordiali saluti

  • Fatico molto a credere che in  quel capannone semideserto sono stati costruiti e testati più di 300 e-cat.
    Solo il lavoro per montarli e smontarli da quella basetta a 4 posti deve portar via parecchio tempo.

  • @Franchini
    <Il diagramma di stato Pd/D non consente un rapporto atomico 1:1.
    <E’ una delle tante “scoperte” di Preparata, che certamente non era esperto di Scienza dei Metalli.
    <Nel caso di Rossi non si tratta di cattura di protoni in materia condensata, ma di cattura di molecole di idrogeno da <parte di nuclei, una cosa dell’altro mondo. Alle temperature di esercizio del gatto catalizzatore l’idrogeno è <molecolare.

    Stò studiando… Le risulta che una lega di lantanio-nichel-alluminio è in grado di immagazzinare 1 atomo di idrogeno per ogni atomo di metallo? Il tutto a temperatura ambiente? Se vuole Le posto il link, così me lo può spiegare.

    @Energymanager
    Non sapevo che Rossi aveva bidonato anche l’esercito americano…

  • che noia sto Franchini.
    Se con le sue competenze desse una mano invece di mettere solo i puntini sulle i,
    oggi forse non avremmo 60 centrali nucleari dietro alle alpi.
    Uno scienziato abbastanza in gamba ha detto un giorno:
    “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono”.

  • Franchini
    “E’ proprio a questi livelli di conoscenza incerta, indefinita, che entra in gioco il CICAP a fare chiarezza.”
    ——————————————————————————————————————————————
    Veramente in CICAP dovrebbe intervenire in quei campi dove la conoscenza incerta è “scambiata” per “paranormale”, come dice anche l’acronimo, e dove si potrebbe profilare qualche truffa ai danni di qualche sprovveduto.
    E in quel caso, oltre al CICAP, anzi più del CICAP, agisce la magistratura.
    Quando invece la conoscenza è incerta perchè ancora non si conosce come avviene un certo fenomeno, non c’è nè paranormale nè truffa, e in quel caso la “palla” passa alla scienza, quella vera, che ha come primario obiettivo allargare le conoscenze umane, esattamente come avviene oggi per l’e-cat che sarà studiato da un ente competente come il DF dell’UNIBO.

  • andrea
    “Fatico molto a credere che in  quel capannone semideserto sono stati costruiti e testati più di 300 e-cat.
    Solo il lavoro per montarli e smontarli da quella basetta a 4 posti deve portar via parecchio tempo.”
    ———————————————————————————————————————————————–
    Dalle dichiarazioni di Rossi e della defcalion non è l’unico luogo dove si starebbero testando i 300 e-cat, ma ce ne sarebbero altri anche in Grecia e USA.

  • Possiamo certamente metterci la mano sul fuoco.
    Quoto solo la frase “Dalle dichiarazioni di Rossi …”

    Ma una straccia di foto di questi luoghi ? Possibile ?

  • andrea
    “Quoto solo la frase “Dalle dichiarazioni di Rossi …””
    ———————————————————————
    Mica ho detto che li ho visti e che ho le foto….

  • Francesco, non le pretendo certamente da lei queste foto, ci mancherebbe. Mi chiedevo come mai non saltino fuori nemmeno di striscio ?
    Mi viene in mente a tal proposito il termine “Moviolisti” dal senso chiaramente negativo coniato dai fans, per etichettare coloro che basano le proprie convinzioni su foto e filmati.
    Si potrebbe, per par condicio coniarne un altro per chi basa le proprie credenze invece sulla narrativa, anche se proveniente da illustri personaggi. Antologisti potrebbe andare ?

  • chiariamo il termine moviolisti: è nato quando pur di dire che c’era qualcosa che non andava (quando ancora non erano c’erano evidenti incongruenze come quella della sfiatella) si elencavano tutti i possibili errori o trucchi che potevano esserci, cercando di dimostrarli in modo un po’ contorto e cervellotico (un po’ come fanno i complottisti anti-luna per dire:)). Era comunque utile perchè se si seguivano le debunkate a tappeto anti-ecat (anche se erano pretestuose) in modo distaccato ci si poteva fare un’idea di cosa guardare. ma poi sono bastati pochi secondi di video chiaramente incongruenti con la potenza dichiarata per capire cosa c’era che non andava, alla fine il problema è principalmente la portata in uscita che non viene mai controllata da nessuno (più che secchezza del vapore, sensori e strumentazioni varie). ci vuole un test con lo scarico sempre visibile e misurabile, possibilimente con acqua calda, come noi servi-giardinieri andiamo dicendo da mesi:)) ma non mi basta quell’incongruenza della sfiatella (anche se molto evidente e spiegata da rossi come peggio non poteva..), sono comunque troppo pochi 3-4 secondi di un video per arrivare a conclusioni definitive. ma da adesso in poi dei diagrammi di temperatura dei report non me ne faccio più niente visto che sono sorti grossi dubbi sulla portata in uscita e su come (non) viene controllata.

  • @ Franchini
    “…E’ proprio a questi livelli di conoscenza incerta, indefinita, che entra in gioco il CICAP a fare chiarezza…”
    Egr. Dr. Franchini
    Mi aggiungo al coro.
    In merito a quest’ultima sua affermazione e non solo, credo che il CICAP stia tentando, in vano, di farVi “captare” il seguente messaggio:

    Meglio del CICAP saprà indagare UNI-BO – ATTENDERE PREGO!
    Conferma ricezione messaggio da parte Sua: NON PERVENUTA.

    Restiamo in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro.”

    Purtroppo è una constatazione. Un vero negazionista direbbe: con Lei, “repetita NON juvant“!

  • @Franchini
    Quando un neutrino colpisce un neutrone produce un elettrone e un protone, la disintegrazione del neutrone è la stessa cosa solo che il neutrino lo si sposta in uscita (e diventa un antineutrino per conservare il sapore leptonico) per questa ragione il calcolo delle due cose (sezione d’urto e tempo di dimezzamento del neutrone) è essenzialmente lo stesso; ciò che non mi garba è che la teoria non permette di calcolare il tempo di dimezzamento, ovvero la sezione d’urto, in modo esatto, ci sono solo dei modelli che ci vanno tanto più vicino più sono pieni di dati empirici che a volte mi sono sembrati come la costante di Murphy, oltre a questo ci sono molte altre grandezze, masse tempi o sezioni d’urto, che sono essenzialmente dei risultati sperimentali. Per quel che riguarda i nuclei poi in un sistema così complesso senza una piena conoscenza del comportamento dei nucleoni fare fisica teorica è una sfida che non è stata ancora vinta, ma nemmeno ci si è andati vicini.
    La ringrazio per avermi chiarito un dubbio perché mi chiedevo anch’io se il protone fosse libero nel gas di fermi o se fosse legato a degli elettroni, ma per pigrizia non ho cercato le energie in gioco e so poco di fisica della materia; costruire una teoria mia su questo fenomeno mi piacerebbe ma temo di non esserne all’altezza perché mi sembra una di quelle questioni simili alla precessione dell’orbita di Mercurio che obbligò i fisici ad abbandonare la meccanica newtoniana per quella relativistica. Inoltre è meglio spettare dei dati sperimentali precisi che ci verranno sicuramente dati dall’università di Bologna.
     
    Ad ogni modo per me la questione fondamentale ha più a che fare con la filosofia della scienza che non con la fisica, ovvero mi chiedo qual’è il miglior modo di approcciarsi alla scienza per ottenere i risultati migliori? Per fare ciò io credo che si debba guardare a quello che è successo in passato, tutte quelle storie su Galileo, su Darwin, su Marconi che ci vengono insegnate a scuola e che ci portano a pensare che per quanto grande è il nostro sapere c’è sempre un mondo ignoto la fuori e molto altro di sorprendente da scoprire: ciò che si sa è un grande successo ma non ci si deve fermare; e a questo punto si fanno i soliti esempi a me piace parlare di Tolomeo e Copernico: io infatti considero il primo il più grande fisico teorico che abbiamo avuto perché è riuscito a tradurre in matematica i moti bizzarri delle stesse mobili costruendo una teoria che funzionava benissimo: ma c’era di meglio e arrivò l’immenso Copernico, ma c’era di meglio e arrivò Keplero, ma c’era di meglio e arrivò Einstein (e torniamo alle orbite di Mercurio).
    La storia è maestra di vita e se non impariamo dal passato saremo costretti a ripetere gli stessi errori. Per questa ragione dobbiamo stare bene attenti a non costruire delle istituzioni sapienziali che siano basate su un pensiero unico dominante ma delle istituzioni in cui sia presente un dibattito con pareri differenti e avere fiducia nel fatto che la verità verrà fuori; per questa ragione penso che sia giusto criticare i fusionisti freddi, se la si pensa diversamente da loro, ma sia sbagliato escluderli dalle istituzioni scientifiche; come lei sa la fusione fredda uccide le carriere e per questa ragione i protagonisti di questa storia dell’E-cat sono tutti degli attempati professori in pensione e non c’è nessun giovane. Per me è fuori dubbio che se un gruppo di scienziati mi dice che un certo oggetto produce del calore che non si sa da dove viene allora va studiato e aggiungo io con i soldi pubblici e non quelli di Rossi; ora so benissimo che il mondo è popolato di persone che si illudono di avere fatto qualche grande scoperta e di truffatori che non hanno in mano nulla, ma questa non è una buona ragione per chiudere fuori tutti coloro che vanno oltre le conoscenze attuali perché in questo modo con questi ciarlatani si finisce per mettere alla porta i futuri Marconi, come fece un certo ministro. Ora io non so se Rossi sia una bufala o entrerà nei libri di fisica al fianco di Watt, di Volta, di Edison ecc ma non ho dubbi sul fatto che prima o poi un loro pari busserà ad una porta di un università e sarebbe uno spreco non farlo entrare.
     

  • @Camillo Franchini
    …che cosa significa “reazione sconosciuta”? Vuole dire che non può nemmeno essere scritta, quindi confrontata con la scienza nota?
    E’ proprio a questi livelli di conoscenza incerta, indefinita, che entra in gioco il CICAP a fare chiarezza.

    NO, È PROPRIO A QUESTI LIVELLI CHE DEVE ENTRARE IN GIOCO LA SCIENZA, PROPRIO QUESTO DOVREBBE ESSERE IL SUO CAMPO D’AZIONE. MA CHE RAZZA DI UOMO DI SCIENZA È LEI???
    QUESTA È QUINTESSENZA DI OSCURANTISMO.

    @Andrea
    p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica}
    Solo Krivit vuol dare da bere nei suoi pseudoarticoli che quella dove Rossi lo ha accolto è una fabbrica di E-Cat… ma nessuno ha mai detto questo! È semplicemente il posto dove si appoggia quando è a Bologna. Per Franchini, e compari screditatori a cottimo, fino a due settimane fa New Energy Times era un blog di fusionisti freddi senza arte ne parte… ora improvvisamente visto che parla male di Rossi e dei Bolognesi è diventa una autorevole rivista scientifica?
     
    @Alby
    Rossi NON HA BIDONATO L’ESERCITO AMERICANO, questa è autentica disinformazione?
    Rossi ha partecipato a una gara con altre ditte – superando le selezioni rigidissime che i militari USA fanno per questo genere di bandi. In questo caso non è riuscito a implementare un prototipo che i laboratori militari stessi avevano valutato promettente. Di più: sono stati i militari stessi a offrire a Rossi una seconda chance proprio perché ritenevano buona l’idea di base. Tutto è spiegato chiaramente nel report del DOE che si scarica da internet e che a mio parere dimostra solo una cosa: le aziende di Rossi hanno un know how tecnologico tale da essere in grado di partecipare a una gara del DOE! Sfido i Soloni che scrivono qui dentro a fare altrettanto dalla tastiera su cui digitano i loro commenti pontificanti. Chi è in grado di gareggiare può vincere o perdere. Ma è sempre meglio chi è in grado di arrivare in finale di chi non supera nemmeno le eliminatorie.
    Ora mi spieghi, Alby, che senso ha chiamare tutto questo BIDONARE. Trovo vergognoso sparare affermazioni a vanvera così!|
    Poi hai scritto:
    Accidenti… tutto il DF di BO è convinto e-cat funziona!!!
    E cosa c’è di strano??? Cosa hai ascoltato in quella intervista? Tre persone (Ferrari, Levi, Bagnasco) che parlano semplicemente il linguaggio della scienza. Tra i commenti qui dentro, a parte quelli che si riconoscono nelle posizioni sagge ben rappresentate da Francesco, a fare il bello e il cattivo tempo è Franchini, a dispetto delle stesse posizioni ufficiali del Cicap (di questo passo al nostro prode chimico nucleare toccherà mettergli la cintura di forza): dice di difendere la Scienza ma è tutto il contrario, le sue posizioni sono negazioniste, scientiste, oscurantiste, retrograde, a priori e ad oltranza.

    @Luigi D.
    È da mesi che Query on line cerca di liberarsi di Franchini, della sua prosopopea e delle sue incontinenze retoriche. Riguardo al pessimo servizio che Franchini sta facendo al Cicap scrissi questo: http://22passi.blogspot.com/2011/06/ho-ricevuto-ieri-notte-questa-smentita.html

  • @Francesco
    Mantenendo il proposito di buona fede, …potrei ipotizzare che in quelle 4 ore c’era tutto il tempo per poter effettuare un rabbocco … L’assenza della diminuzione della T in ingresso potrebbe essere spiegata semplicemente ipotizzando che la tanica utilizzata per il rabbocco fosse stata riempita in precedenza, abbastanza tempo prima da rendere indistinguibili le due temperature.
    La sua spiegazione non sta in piedi. Mi consenta, è surreale. La sonda è infilata nell’imbocco della tanica e non viene tolta al rabbocco, l’acqua di reintegro la investe in pieno e provoca necessariamente un rimescolamento di quella ancora presente nella tanica. La temperatura dell’acqua nella tanica di aspirazione, e anche in quella eventuale di rabbocco, non è omogenea, si stratifica. Quindi un rabbocco avrebbe sicuramente lasciato una traccia.

    E poi la sua spiegazione salvaguarda di meno la buona fede dei presenti. Lei stesso aveva stimato una portata di 2,5 L/h, che è il limite massimo compatibile con il ritmo della pompa mostrato dal video di Krivit. E’ un valore troppo diverso dai 7 L/h per non accorgersene e avrebbe comunque richiesto uno spostamento della manopola della velocità rispetto all’assetto della mattinata. Quindi la spiegazione più garantista è la dimenticanza o la distrazione.

    Ricapitolando, per il 14 giugno abbiamo:
    – abbassamento livello tanica: – 5 cm = 0,5 dm (video Krivit, 02:18)
    – sezione tanica: 12 x 30 = 360 cm2 = 3,2 dm2 (stima)
    – consumo acqua: 0,5 x 3,6 = 1,8 L
    – tempo trascorso dall’ultimo rabbocco: 4 h (video Krivit, 04:54)
    – portata: 1,8 / 4 = 0,45 L/h

    Quindi una stima ragionevole, sulla base degli elementi documentali noti, della portata della pompa durante il pomeriggio del 14 giugno è di 0,45 L/h. La potenza elettrica assorbita era più che sufficemte a vaporizzare completamente questa portata.

    Passiamo alla interpretazione delle curve del 16 dicembre, per la quale devo correggerla in diversi punti. Lei scrive:
    Nell’intervallo tra poco prima delle 17 e le 17,25 circa è presente una retta che indica un riscaldamento costante.
    La devo correggere, gli andamenti rettilinei non indicano un riscaldamento costante, ma una mancanza di dati, per cui il programma traccia una retta fino al primo dato disponibile. Questo significa, estrapolando la curva nel tratto iniziale, che l’inizio del riscaldamento è avvenuto alle 17:20 circa. Questo fatto svela tuttavia l’equivoco in cui è caduto ed il motivo per cui ritiene così significativa qualla prova. Infatti più avanti aggiunge:

    Dalle 17,45 alle 17,55  circa, si verifica un ulteriore incremento della temperatura a derivata circa costante, fino al raggiungimento l’ultimo tratto che termina con lo spegnimento del reattore intorno alle 18,15, non prima di aver però abbassato la potenza da 1150W a 300W e poi a zero (quasi) senza che la temperatura in uscita ne risentisse in alcun modo.

    Non è come dice lei. Il primo calo di potenza avviene dopo e non prima il raggiungimento della temperatura massima. Infatti esso è collocabile 34’ dopo l’accensione e cioè alle 17:54 circa, ed è seguito, 5’ dopo, dal secondo calo.

    … Tale diminuzione della portata immagino che lei la giustifichi anche con quell’abbassamento nella T in ingresso che avviene poco dopo le 17,25 direi intorno alle 17,30. ….

    Mi dispiace, ma anche questo punto è sbagliato. Forse non ha presente quale fosse l’assetto della prova di dicembre. Dell’assetto di dicembre abbiamo 2 foto: la foto a colori della figura 1 del report di Levi e la seguente
    foto in b/n  http://www.italiamagazineonline.it/archives/7818/rossi-focardi-ottobre-prima-centrale.
    Come vede i tubi di adduzione e di scarico sono uguali. Si tratta di tubi di gomma trasparenti, che non verranno più usati per le prove successive. Entrambi vanno verso il bagno. La pompa non c’è e la regolazione della portata è affidata ad un normale rubinetto.
    Ora se osserva bene la posizione della sonda che misura temperatura in ingresso, infilata nel tubo di gomma, può dedurne che un calo di portata determina un aumento della misura e non un calo.

    Per ora mi fermo qui. Credo che questi elementi dovrebbero aiutarla molto ad interpretare correttamente quella prova.

  • @ Livio Varalta
    Krivit scrive:
    When I met him [Levi] in person on June 14 and asked for his help to understand the best results he had, I came away empty-handed.
    Krivit fa dell’umorismo senza saperlo. E’ difficile immaginare Levi che spiega il funzionamento del gatto catalizzatore; non è il tipo adatto alle spiegazioni; al massimo racconta la storia del gallo che canta e raspa.
    E’ anche difficile immaginare un Krivit così ingenuo da non chiedere di controllare il consumo di acqua per almeno mezz’ora di funzionamento del gatto. Se è andato a Bologna apposta era il meno che potesse chiedere.
    A me Krivit è sempre parso un grande suonatore di grancassa, molto ingenuo e credulone. Il solo merito che gli riconosco è di essere sempre documentato. Un passaggio sul suo sito compensa il disturbo.
    Il dramma è sempre più appassionante; dopo il contratto da 500 k€ è difficile definire chi sta sopra e chi sta sotto. Credo che, per dirla con il latinista Passerini, simul stant, simul cadunt.
    Tutto collasserà alla prima denuncia.
    Ciao

  • @Camillo Franchini
    Che ti devo rispondere??!!
    Sconcertante l’abbiamo già scritto diverse volte… se verrà scritto un libro su questa vicenda, chi mai vorrà crederci?? … rischiando di passare da sempliciotto??

  • @Francesco
    Veramente in CICAP dovrebbe intervenire in quei campi dove la conoscenza incerta è “scambiata” per “paranormale”, come dice anche l’acronimo, e dove si potrebbe profilare qualche truffa ai danni di qualche sprovveduto.
    Mi riferisco a questa frase di un Suo precedente messaggio
    la reazione che utilizza è sconosciuta quindi è sconosciuto anche il suo comportamento e ancor di più la modalità di controllo…..
    Una reazione sconosciuta e difficile da controllare? Esistono in natura reazioni sconosciute ma così vistose da dare origine a una moltiplicazione di energia utilizzabile in pratica?
    Siamo nel più perfetto paranormale; è materia per il CICAP. Infatti il CICAP se ne sta occupando su diversi fronti.

  • @franz
    che noia sto Franchini.
    Se con le sue competenze desse una mano invece di mettere solo i puntini sulle i,
    oggi forse non avremmo 60 centrali nucleari dietro alle alpi.

    Il mio pallino, come direbbe Italo Bianchi, è di dimostrare che l’invenzione di Rossi è una bufala senza necessità di ispezionare l’oggetto. E’ facile come negare che un asino può volare. Non è necessario appostarsi per due anni davanti a una stalla di asini armati di macchina fotografica.
    Il problema non è Rossi, di cui Krivit ha fornito un’immagine inquietante; il problema sono i bolognesi muniti di macchina fotografica e appostati davanti alla stalla. Rossi è nessuno; l’unibo prepara fisici.
    Quando si incontrano persone come Rossi, li si fa sedere, gli si offre un caffè e si accompagnano alla porta, senza scenate ma con fermezza.

  • @Alby
    Non sapevo che Rossi aveva bidonato anche l’esercito americano…
    @Daniele
    Rossi NON HA BIDONATO L’ESERCITO AMERICANO, questa è autentica disinformazione?
    Disinformazione? Rossi ha ottenuto questi risultati per il DOD (2004):

    Nineteen of 27 TE Devices shipped to CTC, Johnstown, PA, were incapable of
    generating electricity for a variety of reasons, from mechanical failure to
    poor workmanship. The remaining eight produced less than 1 watt of power
    each, significantly less than the expected 800-1000 watts each.
    Temo che Rossi non abbia mai avuto successo nelle iniziative che ha intrapreso. 
    Su 22 passi Angelo Saso afferma che Rossi avrebbe ancora problemi con la giustizia italiana.
    Circa il brevetto ff, Jones Beene scrive:
    The patent is among the poorest written and drafted that I have ever seen.
    It is essentially worthless in the USA but as for Europe, who knows. The
    paper is better but far from convincing.
    Credo che Krivit abbia fatto bene a mettere in evidenze un po’ di storia di Andrea Rossi. 
    Non sono argomenti scientifici, ma nemmeno gossip gratuito.
    Viene in mente il detto che non si estrae sangue dalle rape. 
    Rossi è solo un laureato in filosofia, non dimentichiamolo. Nemmeno lui dovrebbe dimenticarlo.

  •  
    x i Termotecnici
    Si deve testare un’apparecchiatura delle dimensioni di un braccio umano  (un tubo metallico) della potenza termica dichiarata di 5kW.
    La sorgente energia termica  è del tipo a reazione nucleare.
    Il fluido di scambio è acqua di rubinetto; la portata è regolata in modo che l’acqua esca dalla apparecchiatura alla temperatura costante di 90°C.
    Il Test può essere suddiviviso in 3 fasi rispondenti ai 3 quesiti: I° Scalda? – II° Quanto Scalda? – III°Perché Scalda?
    Si ricerca un Termotecnico, o similare, che aiuti ad eseguire i test necessari per rispondere ai Primi 2 Quesiti (I° Scalda? – II° Quanto Scalda?)
    la risposta III°quesito (Perchè scalda?) non è richiesta al Termotecnico.
    Set del test: E’ già predisposto ma può essere integrato secondo le esigenze del Termotecnico: Pompa di alimentazione dell’acqua – Apparecchiatura da testare completa di Resistenze di Innesco e Sostentamento – 2 Sonde PT100 per misurare la temperatura dell’acqua in entrata ed in uscita – Una bilancia di precisione per pesare l’acqua consumata nel test – Cronometro di precisione per misurare la durata del test (10 ore, consigliato) . Contatore di Energia 230Vac monofase, del tipo a Spina e Presa Civile da 16A, per misurare l’Energia assorbita dalle Resistenze di Innesco/Sostentamento.
    Il Termotecnico dovrà determinare l’Effettiva Pootenza della Apparecchiatura.
    Tempo Totale Assagnato compreso Stesura Rapporto: 5 giorni lavorativi

     

  • <The TE Device produced approximately 100 volts and 1 ampere of current, providing 100 watts of power. After this initial 6 ERDC/CERL TR-04-20 success, and a fire that destroyed his Manchester, NH location,…>
    Vi prego, prendetela come una barzelletta estiva:
    Sarebbe il caso di allertare il vicino  gommista e le altre aziendine di via dell’elettricista ? 🙂
     

  • Il mio pallino, come direbbe Italo Bianchi, è di dimostrare che l’invenzione di Rossi è una bufala senza necessità di ispezionare l’oggetto. E’ facile come negare che un asino può volare. Non è necessario appostarsi per due anni davanti a una stalla di asini armati di macchina fotografica.
     
    peccato che per dire che è una bufala basterebbe un pomeriggio nel lavandino di casa mia:)) ma se si può seguire la cosa solo da internet non si può troncare la cosa con elucubrazioni chimico-nucleari..che poi anche lei sono mesi che è appostato fuori dalla stalla a commentare, se fosse stato così sicuro non penso che avrebbe continuato a scrivere 5-6 messaggi in media al giorno per mesi:)) miriadi di messaggi negazionisti che non hanno avuto nemmeno un milionesimo dell’efficacia di una chiara sfiatella di qualche secondo nel mettere in crisi rossi. ma comunque ancora non basta per avere certezze, c’è ancora molto da chiarire.

  • scusate, mi sono dimenticato di citare la prima parte del messaggio sopra (ovviamente era una parte di messaggio di franchini:))

  • @ant0p.
    peccato che per dire che è una bufala basterebbe un pomeriggio nel lavandino di casa mia:)) ma se si può seguire la cosa solo da internet non si può troncare la cosa con elucubrazioni chimico-nucleari..che poi anche lei sono mesi che è appostato fuori dalla stalla a commentare, se fosse stato così sicuro non penso che avrebbe continuato a scrivere 5-6 messaggi in media al giorno per mesi:))
    Sono pienamente d’accordo con Lei… non sono sicuro che non funziona…  sono sicuro che un pomeriggio nel lavandino, o dove scarica lo sciacquone, chiarirebbe ogni cosa… sono sicuro anche che ci sono i presupposti per la truffa ed il discredito di un’Università… per questo sono qui… ed anche altrove… VOGLIO CHIAREZZA!!!

  • @ant0p.
    E’ da interpretare anche il mio intervento… “chi male capisce… peggio risponde”

  • @Francesco
    Jed Rothwell, autore di “Cold Fusion and the Future” scrisse una recensione sul lavoro che Arata presentò nel 2008 a Osaka con grande clamore di stampa: si trattava dell’introduzione delle nanoparticelle di palladio, rilanciate con passione in Italia dal nostro Celani. Circa la presenza di 4He, J. R. scrive:

    Helium is claimed to be generated in the sample and gas. Unfortunately, this measurement is
    not described in either the English or Japanese versions of the paper. Based on a graph provided
    in the papers (Fig. 8), the data appear to be too rudimentary to support any conclusion.

    . The method used to achieve this release is not described.

    The data on which this calculation is based is not provided and the method of energy
    measurement is too crude to allow such a value to be supported.
    E’ una prova ulteriore della mancanza di abilità e di rigore sperimentale dei ff. La parte chimica è costantemente trascurata.
    Non si capisce se in quelle iniziative i chimici non sono stati invitati a collaborare o se i chimici si rifiutano di collaborare con i ff. A mio parere la seconda che ho detto. Difficile che un chimico metta nome e faccia in quelle robe.

  • @ant0p
    miriadi di messaggi negazionisti che non hanno avuto nemmeno un milionesimo dell’efficacia di una chiara sfiatella di qualche secondo nel mettere in crisi rossi.
    E’ vero, però c’è meno gusto. Potere fare tutto da tastiera è più gratificante. A cosa serve il nozionismo se non viene esibito? Se è possibile, vorrei distinguermi dalla caciara passeriniana, che peraltro è tutta da tastiera come la mia. Ci ha riempito tutto un blog.
    Mi pare che anche Krivit desideri un po’ di chiarezza teorica, non solo termotecnica.
    Trovo però molto lodevole il lavoro di Bianchi e di Varalta. Sono approcci di ottimo livello. Ognuno segua il suo genio.

  • @ Franchini
    Si è dimenticato un pezzo da quel documento di Jed Rothwell (http://lenr-canr.org/acrobat/RothwellJreportonar.pdf):
     
    Because previous work using the same method, but using palladium
    black as the sample, gave well documented and replicated heat and helium, this work should be
    given the benefit of the doubt. Hopefully, more information will be provided by Prof. Arata and
    these claims will replicated soon.

    Postscript, January 2010
    In June 2009, Kitamura et al. published a replication of Arata’s experiment with improved
    calorimetry and another type of ZrO2-Pd material. [20] At ICCF15, Arata reported on an
    improved version of the experiment, with better calorimetry, different types of calorimeters, and
    a new cell design that allows the gas to reach the powder more readily. [21] Also at ICCF15,
    Kidwell et al. reported a replication with a high precision microcalorimeter. The experiment was
    repeated hundreds of times successfully. [22]
    So, the basic claims of excess heat have been supported in several studies. The problems about
    calorimetry raised in this paper have largely been addressed. However, concerns about mass
    spectroscopy have not been addressed yet, so the source of the energy is still unclear.

  • camillo franchini:

    A cosa serve il nozionismo se non viene esibito?

     
    bella domanda:)) servirebbe a sapere meglio dove trovare i punti chiaramente incongruenti e magari a capire che con un vaporì che emette vapore che ha una portata/potenza nota e verificabile e un tubo da giardiniere (anche nel lavandino di casa) si può arrivare a fare un confronto pratico serio a conferma dei calcoli e delle nozioni.
    perchè anche se in fatto di fluidodinamica come teoria/nozioni ne so molto di più di un termotecnico, a livello pratico sono quasi a zero.. e poi quella prova particolare col vapore che scorre in un tubo non l’avevo mai vista fare da nessuno fino a oggi, e visto che potevo farla con mezzi semplici che avevo già in casa l’ho fatta senza sentirmi declassato a giardiniere:))
    capisco però che per le nozioni chimico-nucleari fare prove pratiche in casa sul momento è un po’ più difficile::))

  • Xanthoulis in un’ intervista pubblicata su Vimeo dice che hanno GIA’ testato l’impianto da un megawatt.

  • @Daniele
    <Ora mi spieghi, Alby, che senso ha chiamare tutto questo BIDONARE. Trovo vergognoso sparare <affermazioni a vanvera così!|
    Quest’affermazione mi è venuta dopo aver letto il report di Krivit. Ho approfondito perchè non sapevo che un’azienda di Rossi era stata fornitrice di U.S. Army e ho rilevato dal report che nessuno dei dispositivi consegnati rispettava i parametri di efficienza in termini di potenza che erano stati dichiarati. Tre ordini di grandezza in meno!!! Le chiedo di confermare ciò. Se non fosse vero questo, chiedo umilmente scusa. Per il termine bidonare (cioè non mantenere quanto promesso) in questo caso, mi sembra appropriato.

    <E cosa c’è di strano??? Cosa hai ascoltato in quella intervista? Tre persone (Ferrari, Levi, Bagnasco) che <parlano semplicemente il linguaggio della scienza.
    Ho ascoltato il Prof. Ferrari e il Prof. Levi i quali sono convinti che il reattore funzioni, cioè il bilancio energetico del reattore è notevolmente positivo (e io credo a quello che loro dicono in quanto rappresentanti di ISTITUZIONI). Però, siccome la scienza non è un atto di fede, chiedo cortesemente se possono mettere a disposizione di tutti noi cittadini le prove inconfutabili (non i report già pubblicati e invalidati da tutti perchè viziati da errori marchiani) attraverso le quali loro traggono certezza.  

    <Tra i commenti qui dentro, a parte quelli che si riconoscono nelle posizioni sagge ben rappresentate da <Francesco, a fare il bello e il cattivo tempo è Franchini
    Cosa c’entra Franchini. Chi se nè frega di Franchini… Ognuno dice la sua. Ho sempre detto:
    -bisogna credere nell’Istituzioni e chi le rappresenta (UniBo, Levi ecc.);
    -bisogna indagare a fondo questo fenomeno.

  • @ss
    Xanthoulis in un’ intervista pubblicata su Vimeo dice che hanno GIA’ testato l’impianto da un megawatt.
    Quando si ha il fiato sul collo… bisogna anticipare i tempi… la fine di ottobre potrebbe essere troppo lontana… vi immaginate se fanno la Prova del Termotecnico Prima delle Ferie Estive…

  • se lo stanno testando converrebbe che diano delle documentazioni precise e affidabili del funzionamento ‘calorimetrico’, sennò sono annunci e basta.
    qui nessuno sta chiedendo a rossi di svelare segreti ‘nucleari’..in quel caso che desse spiegazioni a capocchia, quelle contro cui franchini si incaponiva sempre:)), era interpretabile tranquillamente come un depistaggio per proteggere l’interno del reattore dai curiosi..ma se si chiede una semplice verifica seria del funzionamento macroscopico e le spiegazioni sono quelle di questi giorni (tipo quella che un tubo di gomma perde 1watt/cm^2, che sarebbero 10000watt/m^2, non so se mi spiego:)) non è proprio il caso di prendere in considerazione niente che non sia documentato per filo e per segno.

  • Ma come è possibile …..  tutto questo parlare e parlare del vapore che non c’è, analizzare ogni fotogramma, elucubrare sui colpetti della pompa, scattering e sezioni d’urto …  e poi … dimenticarsi di calcolare la dispersione del tubo di gomma!

  • Fiato sul collo!!?? … Rossi ha detto che entro fine anno partirà un altro reattore da 1 MW in USA, rimangono da sistemare solo le scartoffie amministrative.

  • Franchini
    “Una reazione sconosciuta e difficile da controllare? Esistono in natura reazioni sconosciute ma così vistose da dare origine a una moltiplicazione di energia utilizzabile in pratica?
    Siamo nel più perfetto paranormale; è materia per il CICAP. Infatti il CICAP se ne sta occupando su diversi fronti.”
    —————————————————————————————————————————————————
    Effettivamente ha ragione, il CICAP se ne sta occupando. Ma fortunatamente in modo lontano anni luce da lei e gli altri che sentenziano come lei, e anche prendendo le distanze in modo evidente dal modo di ragionare chiuso e prevenuto di alcuni che scrivono su questo blog.
    Se vuole può anche dare una “ascoltata” ad una trasmissione radiofonica di una radio bolognese dove è intervenuto Bagnasco:
    http://radio.rcdc.it/archives/eppur-saccende-i-fisici-delluniversita-di-bologna-studiano-le-cat-rossi-focardi-82179/


    “E’ una prova ulteriore della mancanza di abilità e di rigore sperimentale dei ff. La parte chimica è costantemente trascurata.
    Non si capisce se in quelle iniziative i chimici non sono stati invitati a collaborare o se i chimici si rifiutano di collaborare con i ff. A mio parere la seconda che ho detto. “
    ———————————————————————–
    Ecco un altro chiaro esempio della sua “dimentichite” selettiva.
    Si ricorda che una delle critiche al rapporto 41 è che hanno usato un set-up molto complesso e grandissima scrupolosità nella misura dell’He? Addirittura diceva che le quantità in gioco sarebbero potute essere rilevate anche da un misuratore “da bar”.
    Adesso invece diventa una misura difficilissima che richiede l’intervento di esperti.
    Bah…

    Difficile che un chimico metta nome e faccia in quelle robe.”
    ———————————————————————————-
    Già, dimenticavo, i chimici son superiori….quelle mezze calzette dei fisici invece si buttano su tutto…
    Mi dica, ma per caso alla facoltà di chimica c’è qualche esame del tipo:
    “Paragnosi 1” oppure “Fenomenologia della Preveggenza” o magari “Istituzioni di Chiaroveggenza”?
    Chissà poi perchè i chimici sono così più preparati dei fisica in fisica nucleare….

    “Rossi è solo un laureato in filosofia, non dimentichiamolo. Nemmeno lui dovrebbe dimenticarlo.”
    ———————————————————————————————————————————–
    Già e non dimentichiamo che anche Focardi, Levi, Ferrari e gli altri del DF sono laureati in fisica.
    Oppure l’assenza di un titolo di studio dimostra qualcosa e la sua presenza no?

    Livio
    “Sono pienamente d’accordo con Lei… non sono sicuro che non funziona…  sono sicuro che un pomeriggio nel lavandino, o dove scarica lo sciacquone, chiarirebbe ogni cosa… sono sicuro anche che ci sono i presupposti per la truffa ed il discredito di un’Università… per questo sono qui… ed anche altrove… VOGLIO CHIAREZZA!!!”
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    Incredibile livio, si sta convertendo al possibilismo? :O
    Comuque non si preoccupi, cosè questa ansia? Il DF di Unibo le darà questa risposta, basta solo aspettare…

  • @ss
    il fatto è che il tubo di gomma perde sui 500-600watt non di più (calcolato/stimato sia da me che da molti altri e anche verificato a casa col vaporì:)). i 5400watt di perdita che s’è inventato rossi per perseverare a difendere quella sfiatella sono un’assurdità totale, ci sarebbero voluti 50-60 metri di tubo per perdere 5400watt..
    l’unica spiegazione di quella sfiatella poteva essere che la portata nel tubo va a ondate e in quel momento si era nella fase di portata minima, ma purtroppo rossi s’è ingrugnato in spiegazioni senza senso..
    mi viene da fare un’ipotesi sulla pompa, ad uso dei moviolari se si vogliono divertire:)) non può essere che quando la calibrano senza perdite di carico riesce a fare una certa portata, mentre poi quando deve spingere l’acqua in tutto il tubo con le perdite di carico non ce la fa più e allora la portata crolla? bisognerebbe andare a vedere la potenza della pompa e cercare di capire se basta per spingere acqua e vapore lungo tutto il percorso dall’ingresso dell’e-cat allo scarico del tubo.

  • Bianchi
    Ho “perso” il post che le avevo scritto, mentre lo inviavo.
    Cercherò di riscriverlo, magari in sintesi, il prima possibile.

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