E-Cat, la saga continua
Un aggiornamento sulla vicenda dell’Energy Catalyzer di Andrea Rossi, il dispositivo che sarebbe in grado di produrre reazioni nucleari a bassa energia (LENR). Stiamo seguendo la vicenda ormai da mesi: trovate qui gli articoli precedenti.
Avevamo lasciato in sospeso la vicenda di Andrea Rossi lo scorso aprile dopo alcune dimostrazioni pubbliche del suo dispositivo, con potenze più basse rispetto a quelle annunciate nei primi test. Allora avevamo reputato insufficienti le prove portate da Rossi sul funzionamento della sua invenzione, in quanto le tecniche usate per stimare la produzione di energia prestavano il fianco a molte critiche e, soprattutto, le prove non erano state fatte in modo indipendente, con modalità e strumentazione decise dagli sperimentatori. Erano, in sostanza, più “dimostrazioni pubbliche” che vere e proprie verifiche sperimentali. Inoltre, Query aveva scelto di non entrare nel merito delle misure, di cui non tutti i dettagli erano disponibili, poiché sembrava imminente l’ingresso in campo di un gruppo di fisici dell’Università di Bologna che avrebbero potuto verificare indipendentemente la produzione di energia levando ogni dubbio.
Da allora, la faccenda si è ulteriormente complicata; nel seguito riportiamo soltanto qualcuno dei principali eventi di questi mesi, anche se il condizionale è spesso d’obbligo perché le dichiarazioni di Rossi al riguardo sono ambigue e a volte parzialmente contraddittorie.
È stato firmato con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna un contratto che prevede il pagamento da parte di Rossi di 500.000 Euro a fronte di una collaborazione con il Dipartimento per «ricerche nel campo della efficienza di produzione di energia degli impianti». In attesa del pagamento, però, il contratto non è ancora attivo; abbiamo parlato qui dei piani del Dipartimento con Giuseppe Levi, il fisico che ha seguito Rossi fin dai primi test. L’inventore ha interrotto bruscamente i rapporti con la Defkalion Green Technologies, una cordata di finanziatori greci che avrebbe dovuto essere licenziataria del brevetto almeno per alcune aree. Defkalion ha poi dichiarato che procederà ugualmente a mettere in commercio una licenza basata sul miglioramento tecnologico e ingegneristico «dell’invenzione di Rossi o di altre simili», accusando allo stesso tempo Rossi di usare tecnologie e strumenti sviluppati da loro. Questo ha suscitato la reazione sdegnata da parte del chimico fisico Christos Stremmenos, professore dell’Università di Bologna in pensione ed ex ambasciatore greco in Italia. Stremmenos, che della Defkalion era vicepresidente onorario (e, a detta dell’azienda, direttore della Ricerca & Sviluppo) ha preso le difese di Rossi, pubblicando una lettera aperta su 22passi d’amore e dintorni, l’eterogeneo blog tenuto da Daniele Passerini, un amico di infanzia di Levi che quest’ultimo ha scelto come confidente. Si sono moltiplicate le voci, non confermate, di replicazioni indipendenti del risultato di Rossi, mentre il direttore di New Energy Times Steven Krivit, dopo una breve visita al laboratorio di Rossi a Bologna, ha cambiato parere sulla plausibilità dell’invenzione e ha attaccato pesantemente Rossi, suscitandone la reazione infuriata. Non si è sentito più parlare dell’Ampenergo, la società fondata per commercializzare l’E-Cat negli Stati Uniti, mentre Rossi stesso ha smentito, chiamandola «leggenda metropolitana», la voce di una collaborazione con la NASA, che però a sua volta ha espresso qualche interesse nelle LENR attraverso Dennish Bushnell, del Langley Research Center.
L’esperimento più recente, su una versione ancora diversa dell’apparecchio, è stato condotto il 6 ottobre, alla presenza di alcuni selezionati giornalisti, rappresentanti di varie istituzioni e altri ospiti a vario titolo. Tra i giornalisti, lo svedese Mats Lewan di Ny Teknik (che segue Rossi fin dal principio) e Raymond Zreick di Focus.it hanno documentato il test con articoli, filmati e interviste (qui su Focus.it e qui in inglese su NyTeknik.se). Il premio Nobel Brian Josephson, da sempre distintosi per la sua posizione controcorrente su molti argomenti tra i quali la fusione fredda e le LENR, ha invece declinato l’invito.
I fisici dell’Università di Bologna hanno partecipato al test solo in qualità di osservatori e hanno scelto di non rilasciare alla stampa alcuna dichiarazione; il Direttore del Dipartimento di Fisica Paolo Capiluppi ci ha ribadito che il test non fa parte del contratto firmato con Rossi, contratto che non è ancora attivo in attesa del pagamento del contributo pattuito e della consegna di un E-Cat per verifiche indipendenti.
La principale differenza metodologica rispetto ai test precedenti è stata l’uso di uno scambiatore di calore, per rispondere alle molte critiche sulla qualità del vapore prodotto nei test precedenti, nelle quali un eventuale contenuto di acqua liquida in sospensione avrebbe potuto falsare le misure di energia. Questa volta il vapore prodotto dall’E-Cat è stato fatto circolare in uno scambiatore ad acqua, mentre l’incremento di temperatura veniva misurato sull’acqua circolante nel circuito secondario.
In questo modo la qualità del vapore diventa irrilevante ai fini della misura dell’energia. In più, l’E-Cat ha lavorato per qualche ora in modalità “autosostentamento”, ossia senza energia elettrica fornita dall’esterno. Dopo il test, lo scambiatore è stato aperto per verificare l’assenza di trucchi, così come l’E-Cat. Tuttavia non è stato possibile esaminare il nucleo, né fare fotografie o filmati del dispositivo aperto, anche se Mats Lewan è riuscito a farne una.
Come in passato, il risultato apparente del test è una significativa produzione di energia da parte del dispositivo, ma anche in questo caso le tecniche sperimentali lasciano a desiderare. Neanche stavolta entreremo nei dettagli per quanto riguarda il merito tecnico delle misure, sulle quali del resto abbiamo soltanto report giornalistici e filmati. Per fare soltanto qualche esempio, il discutibile posizionamento delle termocoppie usate per misurare la temperatura ai capi dello scambiatore, il salto termico di soli 6-7 °C tra ingresso e uscita dello scambiatore (non abbastanza grande da rendere sicuramente trascurabili agli errori di misura), la breve durata della fase di autosostentamento sono tutti effetti che potrebbero falsare le misure e su cui solo Rossi ha controllo. E, di nuovo, manca la verifica indipendente dell’effetto: non stiamo parlando di un semplice miglioramento tecnologico nel rendimento di una caldaia ma, secondo Rossi e Focardi, di un fenomeno fisico completamente nuovo che contraddice molte conoscenze acquisite. Come è normale di fronte ad annunci rivoluzionari, la comunità scientifica richiede prove chiare e solide per convincersi.
Sempre il 6 ottobre è stata presentata (anche se era già stata mostrata a Ny Teknik, che aveva fatto circolare alcune fotografie a metà settembre) la versione del dispositivo proposta per la commercializzazione, ossia un impianto da 1 MW di potenza formato da un container che ospita una cinquantina di moduli E-Cat apparentemente simili a quello usato per il test.
Proprio oggi (28 ottobre) l’impianto dovrebbe entrare in funzione un’altra volta durante una nuova prova alla presenza di un misterioso potenziale cliente di Rossi e, probabilmente, di pochi giornalisti.
Non ci sarà la diretta video precedentemente annunciata: nelle parole di Rossi, è necessaria una notevole cautela data la natura “molto particolare” del cliente, i cui rappresentanti non desiderano essere filmati. Rossi ha annunciato che pubblicherà a mezzanotte un report e un video sul test, presumibilmente sul suo blog Journal of Nuclear Physics.
Rossi ha sempre detto che non gli interessa convincere la comunità scientifica, ma trovare un cliente. Le condizioni del nuovo test sarebbero state dettate proprio dal possibile cliente: caveat emptor, staremo a vedere. Speriamo sia la volta buona.
Finalmente l’aggiornamento 🙂
“non gli interessa convincere la comunità scientifica, ma trovare un cliente”… suona come “cerca un pollo da spennare”…
Mi e’ venuta una idea formidabile, chiamamo quelli di MISTERO ITALIA1,con loro funzionano tutte le cose impossibili:;
chiamamo quelli di MISTERO ITALIA1
No, è più adatto il Crozza co KAZZENGER
Invece proprio in quest’ultima dichiarazione sta secondo me il motivo di tanto scetticismo e di questa evoluzione della “saga”. Il metodo applicato da Rossi non è quello scientifico ma quello del business e anche qui con aspetti controversi : se davvero dentro il catalizzatore avviene una LERN in grado di produrre così tanta energia , troveranno il modo di by-passare i brevetti che ha tentato di depositare.
http://fusionefredda.wordpress.com/2011/03/29/hello-world/#comment-440
Alessio Guglielmi scrive:
ottobre 27, 2011 alle 5:12 pm
Date: Thu, 27 Oct 2011 16:11:17 +0100
To: Giuseppe Levi
From: Alessio Guglielmi
Subject: Lettera aperta sul caso Rossi
Cc: Camillo Franchini, Daniele Passerini
Caro Giuseppe,
mi ero già messo in contatto con te qualche mese fa per avere dei chiarimenti, ma probabilmente non ti ricordi di me. Sono un logico matematico dell’Università di Bath. Sto seguendo la vicenda di Rossi e, dopo il grande entusiasmo iniziale, mi ritrovo sempre più sconcertato per le contraddizioni di questa faccenda. Nella stessa situazione si ritrovano molti, come probabilmente sai.
Ho pensato che fosse opportuno chiederti un chiarimento, con questa lettera che pubblico anche sul blog del prof. Franchini . Ti chiederei di rispondere sul blog, o di permettermi di rendere pubblica una tua eventuale risposta.
Premetto che io sono tra i più ostili alla politica di comunicazione adottata da Bologna, per quel pochissimo che il mio parere può valere, ovviamente. Poi, non essendo del settore, non ho un parere professionale sulla fusione fredda, ma non capisco il significato sperimentale di queste continue esibizioni da parte di Rossi alla presenza di universitari con le mani legate. Puoi immaginare bene quello che temo, ma non è il punto di questa lettera.
Ho due perplessità: la prima è che un annuncio pubblico nel nome di un’università, di regola, dovrebbe essere supportato da pubblicazioni peer-reviewed. E qui si può (molto debolmente) obiettare che c’è un ostracismo per la fusione fredda, ma si può anche controbiettare che potevate almeno aspettare di fare esperimenti sotto il vostro pieno controllo. A chi giova l’annuncio? All’università? Non credo, ma mi interessa la tua risposta.
La seconda perplessità è la più importante: come fai a essere sicuro tu stesso se non hai messo le mani sopra l’aggeggio? Lo chiedo quasi completamente senza malizia, proprio non capisco. Io per ricerca faccio teoremi, e il mio esperimento è la dimostrazione. Prima di azzardarmi a pensare che un teorema che ho dimostrato è vero, provo per giorni o anche settimane a fare a pezzi il mio ragionamento buttandogli contro tutto quello che ho, poi chiedo di fare lo stesso ai miei studenti e ai miei colleghi, e solo dopo metto il teorema sul web e lo mando al peer-reviewing.
Voglio dire, per come concepisco io il nostro mestiere di ricercatori, uno deve provare a massacrare la sua scoperta con il dovuto sadismo prima di sentirsi sicuro e mandarla ad affrontare il mondo. Tu non hai avuto nemmeno la possibilità di torturare l’aggeggio, e quindi ci si chiede da dove derivi la tua sicurezza. Da dove? Se per caso ti deriva da informazioni non pubbliche, non pensi che, nella tua qualità di ricercatore dello stato alle prese con la scoperta del millennio, dovresti renderle pubbliche?
Spero che apprezzerai la franchezza e che tu possa avere una risposta convincente. In quel caso, chiedo scusa in anticipo se sono stato offensivo.
Ciao,
-Alessio
Replica
Camillo scrive:
ottobre 28, 2011 alle 8:52 am
@Levi
Mi permetto di cogliere l’occasione offerta dalla lettera di Gentzen per aggiungere alcune considerazioni.
Il contenuto del brevetto di Rossi è in contrasto con quanto risulta interrogando la banca dati BNL relativamente a una delle reazioni Ni/protone.
http://www.scribd.com/doc/58726637/X4R22258-x4
Questo è uno solo dei diagrammi che si possono costruire interrogando la banca dati BNL (o IAEA, se preferisce quel sito). Anche gli altri isotopi del nickel danno lo stesso risultato. Può controllare di persona.
Dr Levi, si rende conto che sta procedendo contro quanto è stato acquisito su quelle reazioni, contro un capitale di informazioni consolidate raccolte in anni di lavoro esteso ai laboratori nucleari di tutto il mondo?
Prima di presentare Rossi a Capiluppi, ha proceduto a un’accurata ricerca bibliografica sulla consistenza delle rivendicazioni di Focardi e Rossi?
Ha letto l’articolo di Focardi e Rossi? Lo presenterebbe per la pubblicazione o a un congresso?
Ha davvero le conoscenze necessarie per mettersi contro il Brookhaven National Laboratory, in pratica contro i nucleari del mondo?
Una rivoluzione scientifica può avvenire in un capannone alla periferia di Bologna attrezzata da un elettricista e dal signor Leonardi?
Dia un’occhiata alla banca dati del BNL, vedrà che sorprese.
Cordiali saluti.
Replica
A me pare che il metodo non è nemmeno quello del business ma da fiera da paese. Siorre e siorri venghino, vi presento il fantastico pela-affetta-sbuccia verdure non può assolutamente mancare nella cucina della brava massaia…
Io ho puntato 10 euro su “Rimandato per problemi tecnici”
Scusate. e’ un prodotto Omeopatico?
Sarò 50% Out Topic, ma la domanda mi sorge spontanea, se il pela-affetta-sbuccia funziona, ma non so perché questo non fa di me un venditore sconsiderato ? E se alla povera massaia l’arnese scoppia in faccia ?
Se fossi una massaia non comprerei da Rossi.
che significa quando Rossi dice che non gli interessa convincere la comunità scientifica, ma trovare un cliente? ..trovare un cliente ingenuo o stupido immagino..
@ Danilo Bonardi
sono d’accordo, la massaia non deve comprare da Rossi (per ora)
ma il punto non è questo, è che,
SE FUNZIONA, GENERA PIU’ ENERGIA DI QUANTA SE NE INTRODUCA !!!
Mi sa che qualcuno ha capito Roma per Toma. La massaia era una figura retorica per illustrare l’ambiente da fiera campagnola in cui si è svolto l’evento.
Uno degli invitati ha riferito che sono stati tenuti fuori ma ben riforniti di gustose libagioni. Ad alcuni un ochhiata veloce di pochi minuti e poi FUORI ! Non hanno quasi nemmeno visto in faccia i tecnici che facevano le misure, figurarsi ottenere dei dati ! Il vino e degli allegri amiconi venuti da Belluno con altro vino, salami e capocollo hanno fatto il resto.
Se questo basta per dimostrare la rivoluzione mondiale dell’energia …
Dire che non funziona senza averlo studiato nei minimi particolari e’ sbagliato tanto quanto prendere per buona la loro presunta scoperta rivoluzionaria. Quello che farei io se mi proponessero un’investimento sarebbe di rifiutare al 100% sulla base di come e’ stata presentata ma non potrei mai dire se funziona o meno.
Livio Varalta scrive:
ottobre 29, 2011 alle 12:05 am
@Diego scrive:
ottobre 28, 2011 alle 11:26 pm
Che sia il caso di aggiornarle quelle banche dati o non si può aggiungere nient’altro perchè sono scolpite nella pietra come i dieci comandamenti?
Invece di consultare quelle banche dati e continuare a scaldare le sedie, cominciate a darvi da fare a sperimentare e a sporcarvi le mani che è ora.
Diego, c’e qualche novità? hai qualche nuovo spunto di riflessione? Noi siamo proprio come pensi tu: a corto di idee… conosci qualcuno con delle proposte nuove e valide? Presentacelo… …Facci parlare con lui… Sempre che non sia un certo filosofo (ing.) Andrea Rossi quello che hai in mente tu… Costui ha censurato tutti i tentativi di dialogo, su JONP, del chimico nucleare Camillo Franchini… Magari tu puoi mettere una buona parola…
Replica
Camillo scrive:
ottobre 29, 2011 alle 9:37 am
@Diego
Che sia il caso di aggiornarle quelle banche dati o non si può aggiungere nient’altro perchè sono scolpite nella pietra come i dieci comandamenti?
Le banche dati sono utili proprio perché sono periodicamente aggiornate. Quella del BNL cui faccio riferimento è aggiornata al 3 ottobre 2011. Viene aggiornata 5 0 6 volte all’anno. Attualmente contiene la descrizione di 19106 esperimenti.
Esistono banche dati che non vengono aggiornate? Sarebbero solo cimiteri poco utili. Esse rappresentano un formidabile complemento ai trattati. Insieme formano la scienza mainstream.
Perché non controlla da solo? L’accesso è gratuito. Cerca le reazioni che Le interessano e vede se esistono anche fredde, a bassa energia. Cominci con la reazione di Preparata e con quelle di Focardi e Piantelli. Si informi anche sulla possibilità di catalisi delle reazioni nucleari.
Così può accertare da solo se le LENR sono una realtà accettata, almeno fino al 3 ottobre c.a.
Guardi che l’acronimo LENR esiste solo nelle letteratura fusionista, una sorta di letteratura carbonara. Il BNL non le registra.
Per me era meglio conservare la vecchia definizione storica di ff, almeno è espressiva e tutti capiscono di che si tratta.
Il BNL non registra nemmeno le piezo, Ing. Carpinteri. Segnaccio.
Certo che bisogna partire confidando nella serietà del Brookhaven National Laboratory e della IAEA e di simili centri internazionali.
Se Lei è un complottista è difficile che quelle raccolte La convincano. Penserà che sono compilate da masochisti nemici dell’umanità.
Io non voglio mica fare la guerra, mi accontento di dimostrare che le LENR non sono mainstream science, che al contrario sono weird science o come vuole chiamarla.
Come vede, in questa occasione trascuro di entrare nei dettagli tecnici delle reazioni. Un fisico in JoNP ha scritto un articolo sbagliando un diagramma di Feynman. Un altro ha affidato al rinculo dei nuclei il compito di scaldare l’acqua; un altro ancora ha affidato quel compito ai gamma.
Ma lasciamo perdere, desidero solo che anche un ingegnere o un poeta blogger capiscano che la scienza ufficiale non considera le LENR.
Lei dirà che non può importarLe meno, che le LENR esistono a dispetto del BNL; io Le rispondo che ha tutto il diritto di pensarlo; niente di male finché non mi chiede dei soldi. Lo snodo è tutto lì, i soldi. Mi spiego?
Rossi ha censurato tutti i tentativi di dialogo, su JONP, del chimico nucleare Camillo Franchini.
Infatti. Non Le sembra grave?
Buona domenica
Replica
Alessio Guglielmi scrive:
ottobre 29, 2011 alle 1:40 pm
Caro Diego, per come capisco io la faccenda (e Camillo mi correggerà se sbaglio) i fusionisti freddi contraddicono reazioni già studiate. Non si tratta quindi di aggiornare il database con nuova conoscenza, cosa che avviene continuamente, ma di sovvertire conoscenza assodata, e riuscirci è assai improbabile. Una condizione necessaria è fare con cura e poi riprodurre esperimenti convincenti.
Noto poi nel suo commento un certo disprezzo per i teorici, come me, che per sporcarsi le mani al massimo si mettono le dita nel naso. Le ribatto che quasi tutta la tecnologia che abbiamo, a parte la più elementare (tipo il fazzoletto o il cavatappi), deriva da studi teorici, in particolare matematici, senza i quali la tecnologia non ci sarebbe. C’è anche una forte correlazione tra prosperità delle nazioni ed eccellenza teorica delle loro università.
Purtroppo la stampa popolare e molti blog sono fatti da non specialisti per un pubblico poco colto e spesso superstizioso. Oggi c’è Rossi, qualche tempo fa c’era Di Bella, e chissà quanti altri che adesso non ricordo.
Anche senza scomodare i casi patologici, noterà anche lei che la stampa popolare dà spesso l’impressione che l’innovazione venga partorita in ambito non accademico, per esempio da Steve Jobs. Ma Jobs non è stato altro che un grande industriale, il computer lo hanno inventato Turing, Von Neumann e molti altri matematici di profilo magari minore ma comunque scaldasedie produttivi. Quando Jobs faceva in garage il suo primo Apple, usava una teoria che trovava sui libri, non metteva i chip a caso. L’innovazione di Jobs è stata estetica, quella ingegneristica gli veniva dagli eccellenti informatici che assumeva e quella fondamentale dai matematici.
Come vede, la distinzione tra chi scalda la sedia e chi si sporca le mani non è molto significativa. Propongo quella tra chi fa bene il suo mestiere, qualunque esso sia, e chi no, cioè la cultura dell’eccellenza, che in Italia invece è spesso rimpiazzata dalla cultura di `sua eccellenza´. Si tratta della cultura per cui si aderisce senza scetticismi al partito di un notabile che fa promesse generose, sia questi Don Ciccio, Berlusconi o Rossi.
E vorrei aggiungere che qualunque giudizio si dovrebbe basare su qualche fatto e qualche ragionamento. Disprezzare una persona dandogli dello scaldasedie come ha fatto lei, senza motivarlo, sa tanto di stizza per non sentirsi confortare in quello che lei tanto desidererebbe ma che purtroppo non è.
Replica
@giugual
Macché, l’energia deriva dai legami nucleari -_- Il principio di base è lo stesso di qualsiasi reazione energetica, sia chimica o nucleare. Il problema è se la realizzabilità o meno di un apparecchio che sfrutti tali legami
E’ appena uscito l’articolo, l’esperimento da 1 mw e’ riuscito. Preparate il NOBEL per Rossi e la cenere da cospargere sul capo degli scettici. ha parte gli scherzi, qualcuno l’ha letto? ci sono gia’ i valori di produzione energia,ma non ho capito se qualcuno ha controllato il tutto.
Non nego la possibilità che esistano reazioni di natura nucleare a bassa energia, ci sono stati molti esperimenti (anche all’ENEA) che hanno evidenziato qualcosa di anomalo, tuttora senza spiegazione (nessun nostro modello attuale prevede un comportamento simile)
Ma, tutta questa segretezza, tutta questa fretta di trovare clienti… mi puzza…
Se ho capito bene, continuano a misurare la temperatura del vapore dando per scontato che sia secco. Ma quand’è che la gente capirà il problema?
@markogts
A dire il vero, stavolta pare sia stato preso un accorgimento, cioè quello di usare uno scambiatore. Cito dall’articolo:
La principale differenza metodologica rispetto ai test precedenti è stata l’uso di uno scambiatore di calore, per rispondere alle molte critiche sulla qualità del vapore prodotto nei test precedenti, nelle quali un eventuale contenuto di acqua liquida in sospensione avrebbe potuto falsare le misure di energia.
Io mi riferisco all’esperimento del 28 ottobre (ieri): lo scambiatore condensava il vapore e lo riportava nel serbatoio, ma nessuno misurava il calore uscente dal condensatore, continuavano a misurare la t del vapore all’uscita. Almeno così ho capito leggendo presso il poeta.
@markogts
Ah ok, non seguo quel blog e quindi non avevo capito, chiedo scusa.
Comunque, per chi vuole ridere un po’ consiglio di fare un giro sul sito del journal of nuclear physics, si trovano delle perle davvero spassose!
http://db.tt/wu4OLbgk Primi documenti scritti e firmati per la riuscita della prova. Si inizia a far sul serio.
Da qui in avanti se di bufala si tratta, incomincia a fregare troppa gente competente, insomma se i competenti sono solo quelli che rimangono fuori e lo vedono dalla ringhiera e quelli che non capiscono nulla sono dentro che misurano. Fate voi!!!
A questo punto mi chiedo se il CICAP aspetterà fino a gennaio 2012 e il corrispondente ennesimo rinvio (ricordo che l’e-cat stando ai proclami di gennaio doveva essere già a UniBO) o inizierà ad entrare in gioco.
Andrea Rossi
October 29th, 2011 at 12:14 PM
Dear Max:
The Customer is of a category that usually maintains secret all they do. I do not know if and when they will want to make public statements and I am bound to a strict non disclosure agreement.
Warm Regards,
A.R.
@Mattia Rizzi scrive:
A questo punto mi chiedo se il CICAP…. …..inizierà ad entrare in gioco.
Il CICAP non è cambiato…
Livio Varalta
Il tuo commento è sotto moderazione.
Postato ottobre 29, 2011 alle 14:02
…questo era il secondo commento simile al primo che vedi…
Il CICAP non c’entra, tutti i commenti contenenti più di due link vengono bloccati automaticamente dal filtro. Ora il commento in questione è stato sbloccato.
Come avevo scritto in altro post .
Il gatto è scappato. Un’altro gatto lo abbiamo perso, un es.? Marconi ,Fermi & C, Cristoforo Colombo, Meucci, ecc…..
Che volete; siamo fatti così.!! Non c’è miglior schiavo, di chi si mette le catene da se!!!
@Luca N.C. da amico, mi preme avvisarTi che una Società innominabile nel campo dell’ Omeopatia ha avviato le procedure per richiederTi 10 milioni di Euro per diffamazione. Se fossi in Te pubblicherei una rettifica.
Luk Blachs: allora nessuno può più accusarci di sparare sulla Croce Rossa se facciamo battute sul Gatto E?
@Query Online
Postato ottobre 30, 2011 alle 10:10
Il CICAP non c’entra, tutti i commenti contenenti più di due link vengono bloccati automaticamente dal filtro. Ora il commento in questione è stato sbloccato.
Grazie, starò più attento.
Beh, un reattore a fusione fredda omeopatico ha la pregevole caratteristica di funzionare solo se ci credi, si vede che scalda il cuore.
Perchè invece ,dato che la LERN funziona , non cominciamo a fare da pungolo e /o ricerca per cercare di ottenere quello che ha fatto Rossi?
Io la butto lì: se oltre all’Idrogeno e Nickel ci fosse anche l’Argon.? Nello Sputtering l’Ar funziona come proiettile,certo a bassissima pressione ma comunque è l’Ar che fà da scalpello.Nelle alte pressioni non sò che effetto abbia ma penso che con una miscela di Ar H possa creare degli effetti.
The Customer is of a category that usually maintains secret all they do. I do not know if and when they will want to make public statements and I am bound to a strict non disclosure agreement.
Quindi, abbiamo delle misure fatte con strumenti inadatti, clienti segretissimi che sanno tutto ma non dicono niente e osservatori che non possono osservare. A parte il vapore, direi che si tratta del drago di Sagan…
****************************
dato che la LERN funziona
Mi sono perso qualcosa?
Aldo,spero mi darai una mano,dove li prendo 1o milioni di euro?io posso al massimo arrivare a 10.000 euro. i mancanti me li puoi prestare? e poi era solo una battuta, siamo vicini ad HALLOWEN . DOLCETTO O SCHERZETTO? Aldo sarai il mio difensore?ciao.
>@Luca N.C. da amico, mi preme avvisarTi che una Società innominabile nel campo dell’ Omeopatia ha avviato le procedure per richiederTi 10 milioni di Euro per diffamazione.
Si sono sentiti diffamati per avere associato ad una bufala un altra bufala?
Pingback: Cicap poco prima dell’esperimento del 28. « dibattiti
Camillo scrive:
novembre 1, 2011 alle 5:36 pm
Qualche ora fa Daniele l’Illuminato ha bandito ancora una volta Tia (Mattia Rizzi) dal suo blog.
C’è qualcuno che può invitarlo a unirsi a noi, dove può esprimersi in totale libertà perfino per difendere l’apertura mentale di “Daniele 22 passi verso l’abisso”?
E’ una persona colta e tranquilla.
Grazie.
http://fusionefredda.wordpress.com/2011/03/29/hello-world/#comment-545
Camillo scrive:
novembre 1, 2011 alle 7:11 pm
Non so chi sia OTC, ma lo ringrazio per l’attenzione che mi ha dedicato. Potremmo estendere la nostra collaborazione.
Ha letto quello che ho scritto in questo blog sul piezonucleare? Mi dice cosa ne pensa, per favore?
Provi a partecipare anche a questo blog, si troverà bene. Niente moderazione.
Cordiali saluti
Date: Thu, 27 Oct 2011 16:11:17 +0100
To: Giuseppe Levi
From: Alessio Guglielmi
Subject: Lettera aperta sul caso Rossi
Cc: Camillo Franchini, Daniele Passerini
Caro Giuseppe,
mi ero già messo in contatto con te qualche mese fa per avere dei chiarimenti, ma probabilmente non ti ricordi di me. Sono un logico matematico dell’Università di Bath. Sto seguendo la vicenda di Rossi e, dopo il grande entusiasmo iniziale, mi ritrovo sempre più sconcertato per le contraddizioni di questa faccenda. Nella stessa situazione si ritrovano molti, come probabilmente sai.
Ho pensato che fosse opportuno chiederti un chiarimento, con questa lettera che pubblico anche sul blog del prof. Franchini . Ti chiederei di rispondere sul blog, o di permettermi di rendere pubblica una tua eventuale risposta.
Premetto che io sono tra i più ostili alla politica di comunicazione adottata da Bologna, per quel pochissimo che il mio parere può valere, ovviamente. Poi, non essendo del settore, non ho un parere professionale sulla fusione fredda, ma non capisco il significato sperimentale di queste continue esibizioni da parte di Rossi alla presenza di universitari con le mani legate. Puoi immaginare bene quello che temo, ma non è il punto di questa lettera.
Ho due perplessità: la prima è che un annuncio pubblico nel nome di un’università, di regola, dovrebbe essere supportato da pubblicazioni peer-reviewed. E qui si può (molto debolmente) obiettare che c’è un ostracismo per la fusione fredda, ma si può anche controbiettare che potevate almeno aspettare di fare esperimenti sotto il vostro pieno controllo. A chi giova l’annuncio? All’università? Non credo, ma mi interessa la tua risposta.
La seconda perplessità è la più importante: come fai a essere sicuro tu stesso se non hai messo le mani sopra l’aggeggio? Lo chiedo quasi completamente senza malizia, proprio non capisco. Io per ricerca faccio teoremi, e il mio esperimento è la dimostrazione. Prima di azzardarmi a pensare che un teorema che ho dimostrato è vero, provo per giorni o anche settimane a fare a pezzi il mio ragionamento buttandogli contro tutto quello che ho, poi chiedo di fare lo stesso ai miei studenti e ai miei colleghi, e solo dopo metto il teorema sul web e lo mando al peer-reviewing.
Voglio dire, per come concepisco io il nostro mestiere di ricercatori, uno deve provare a massacrare la sua scoperta con il dovuto sadismo prima di sentirsi sicuro e mandarla ad affrontare il mondo. Tu non hai avuto nemmeno la possibilità di torturare l’aggeggio, e quindi ci si chiede da dove derivi la tua sicurezza. Da dove? Se per caso ti deriva da informazioni non pubbliche, non pensi che, nella tua qualità di ricercatore dello stato alle prese con la scoperta del millennio, dovresti renderle pubbliche?
Spero che apprezzerai la franchezza e che tu possa avere una risposta convincente. In quel caso, chiedo scusa in anticipo se sono stato offensivo.
Ciao,
-Alessio
+1
Fusione fredda:fusione sangue di S.Gennaro.non e’ che ci vorranno 1000 anni per scoprire l’arcano?nuove indiscrezioni?sulla fusione fredda intendo, perche’ per l’altra fusione mi sa’ passera’ parecchio.
Beh, se Garlaschelli riesce a fare un intruglio (con materiali disponibili nel XXI Secolo) che, avvolto in carta stagnola e messo in frigo si scalda, non c’è bisogno di aspettare 1000 anni, almeno per accontentare gli Scettici.
Mannaggia Aldo, dovrei modificare la mia auto da metano a e-cat.Superando cosi’ in tecnologie l’ibrido e addirittura l’elettrico. Si ma quando?Quanto tempo ci vorra’ per conoscere il funzionamento?
Luca, il quanto tempo ci vorrà chiedilo al reverendo Camping: lui sì che c’ azzecca!
INIZIANO I TEST ALL’UniBO!
http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Notizie/2011/11/05/Lecat_lUnivesita_di_Bologna_non_e_coinvolta.htm
Il comunicato dell’università di Bologna non dice che iniziano i test, dice che sono pronti a iniziare appena il contratto sarà reso attivo (cioè appena Rossi metterà i soldi). Niente di nuovo quindi.
Avevo dimenticato di mettere la “faccina che sorride…”
Per la redazione di Query: ma questa notizia è vera? Perché non si è mai detto niente a riguardo? Non mi sembra proprio trascurabile eh!
Alberto, l’articolo di Paolo si riferisce al test di cui abbiamo parlato in questo post. Di notizie nuove non ce ne sono, purtroppo.
Scusate, link errato: ci riprovo
Sì l’avevo capito, mi riferivo alla questione del generatore da 500 kW: non mi sembra di averne mai sentito parlare finora, mi pare.
@CICAP
Non ho capito una cosa: fino a quaklche mese fa avevate messo una deadline se Rossi non rispettava gli accordi con UniBO. Ormai siamo a novembre, il gatto doveva arrivare aUniBO a settembre/ottobre e pure il pagamento della prima rata: non s’è visto niente di questo. Loris Ferrari dice che è stato tutto posticipato a gennaio 2012. Avete in mente una data non prorogabile in cui smetterete di rimanere in attesa e se si qaul’è? Grazie
Mattia,
che cosa dovremmo fare?