La bufala delle 3 astronavi aliene in rotta verso la Terra
Sul web alcune testate hanno ripescato la vecchia storia delle 3 astronavi aliene che sarebbero in rotta verso la Terra. Ne parla Fabio Arrigoni nella rubrica “Ai confini della realtà” sul sito di “Affari Italiani” ignorando che la storia è vecchia, essendo stata usata a più riprese nel corso degli anni. L’ultima prevedeva un loro arrivo a novembre. Ora si parla, guarda caso, di fine dicembre, in tempo per l’avverarsi della “profezia” Maya. Ma non ci sono astronavi aliene da nessuna parte, checché se ne dica. “Alcuni scienziati prevedono che le enormi città extraterrestri, arriveranno nei pressi del nostro pianeta sul finire dell’anno 2012″: chi sono questi scienziati? Lo si specifica sotto: ricercatori del SETI. Peccato che il SETI non abbia fatto alcun annuncio al riguardo.
Arrigoni prosegue: “La più grande risulta essere di 240 km di larghezza. Le altre due sono leggermente più piccole. Al momento, gli ‘oggetti non identificati’ si stanno muovendo oltre l’orbita di Plutone e, a giudicare dalla loro velocità, dovrebbero arrivare sulla Terra per i mesi di novembre/dicembre 2012. Le astronavi sono state rilevate dal sistema di ricerca HAARP. Il sistema, che ha base in Alaska, è stato progettato per studiare il fenomeno delle aurore boreali”. Naturalmente non poteva mancare HAARP che, il giornalista forse lo ignora, è un vecchio leitmotiv dei complottisti, secondo i quali sarebbe un sistema per provocare terremoti, uragani e altre amenità. “Stando ad altre fonti non ufficiali, tre navi spaziali simili sarebbero sbarcate nei pressi di Cina e Indonesia nel novembre 2011. Sono state identificate come astronavi aliene provenienti da un misterioso pianeta Goota”.
Se la storia non vi suona nuova è perché le tre astronavi aliene erano già state “avvistate” un po’ di tempo fa e dovevano atterrare il 27 novembre 2011. La bufala è nata sulla base di interpretazioni erronee di immagini del telescopio spaziale SOHO della NASA, che tiene sotto osservazione il Sole per comprendere alcuni dei suoi fenomeni meno chiari. La NASA, che da un po’ di tempo permette a tutti gli utenti su Internet di accedere alle immagini in diretta riprese da SOHO, non aveva idea che così facendo avrebbe offerto a tantissimi un’ottima opportunità per trovare – complici sfarfallii dell’immagine, effetti ottici, pulviscolo e altri fenomeni – gli oggetti più svariati: da comete misteriosi a pianeti in rotta di collisione con la Terra o astronavi aliene. Secondo il solito ”astronomo di fama mondiale”, di nome Nirmal Bappu, che in realtà non esiste, queste astronavi sono in grado di cambiare forma e nascondersi dietro gli asteroidi: questo spiega perché gli astronomi non le vedrebbero.
A monitorare l’arrivo delle astronavi ci sarebbe anche l’U.N. Panel on Extraterrestrials, la fantomatica commissione dell’ONU sugli extraterrestri, nota bufala giornalistica nata dal fatto che due anni fa, quando venne nominato il nuovo presidente della U.N. Committee on Outer Space (la commissione che regola le politiche dello spazio extra-atmosferico), molti giornalisti caddero dalle nuvole e pensarono che un simile panel si occupasse di Ufo, ignorando che esistesse da decenni e si occupasse più prosaicamente di satelliti in orbita e altre amenità. Ma da dove vengono le astronavi? Da un misterioso pianeta Gootan, ovviamente storpiatura di Gothan, la città di Batman: tale pianeta sarebbe situato poco al di fuori della nostra galassia. Tralasciando il fatto che nessun pianeta può esistere fuori da una galassia, ma solo all’interno di essa, non è chiaro come possa essere stato visto un mondo del genere, considerando che i più potenti strumenti d’osservazione terrestri possono a stento identificare pianeti molto grossi nelle vicinanze del nostro sistema solare.
Due altri personaggi inesistenti, John Malley, esperto dell’inesistente U.N. Panel on Extraterrestrial, e Mao Kan, scienziato cinese di esobiologia, confermerebbero la storia secondo il Weekly World News. I due avrebbero fatto sapere che gli Stati Uniti – solo loro! – avrebbero preparato bunker nel Nebraska, in Alaska e nel New Jersey per ogni eventualità.
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