Approfondimentirecensioni

“Titanic: un viaggio che non dimenticherete”

Titanic: un viaggio che non dimenticherete

Massimo Polidoro

Piemme, 2012

pp. 305

€ 17,50

In concomitanza con le commemorazioni per il centenario del tragico affondamento del RMS Titanic, avvenuto nel corso del suo viaggio inaugurale, e 15 anni dopo il volumetto pubblicato per i tipi di Avverbi (dal titolo La maledizione del Titanic) Massimo Polidoro ritorna a scandagliare la storia della nave che doveva rappresentare il coronamento di un’epoca felice e che, invece, ne sancì la brusca fine. Questa volta l’autore non ha, però, scelto la forma del saggio, ma come per altre sue fortunate opere (Eravamo solo bambini, Marta che aspetta l’alba) la storia si dipana sotto gli occhi del lettore indossando la veste del romanzo.

Un romanzo i cui protagonisti sono però tutti rigorosamente veri, così come lo sono le loro storie, che si incrociano con quella della nave che era l’orgoglio della marina mercantile britannica. Sul Titanic, come sottolinea Massimo Polidoro nel suo libro, è stato detto di tutto: molte sono le improbabili leggende[1] sorte intorno alla più impressionante tragedia del mare, ma, come abbiamo più volte sottolineato, la realtà è spesso affascinante quanto la fantasia, e questo è proprio il caso di ribadirlo con particolare forza.

Perché la storia del Titanic ci attrae così tanto? È questa la domanda che l’autore si pone al termine del proprio libro, cogliendo il profondo valore di una vicenda che può essere letta in molti differenti modi. Con il Titanic andò a fondo la fiducia che l’uomo aveva nella scienza e nella tecnologia, in un futuro che appariva in una luce totalmente positiva; tramontò l’epoca dell’aristocrazia considerata come mondo a parte, popolato da esseri superiori, le cui imprese venivano seguite dalla stampa come quelle delle celebrities attuali: il rileggere la storia da questo punto di vista consente di ampliare la prospettiva nella quale la si guarda. Ma non si tratta solo di questo: Polidoro ha colto nel segno quando afferma che la ragione principale che ci spinge a interessarci al naufragio del Titanic è il lato umano della storia, il fatto, cioè, che esso ci ponga di fronte agli aspetti più nobili e a quelli più meschini del nostro essere uomini. Se ci trovassimo nella stessa situazione, – viene spontaneo domandarsi nel corso della lettura –  finiremmo per comportarci come i tanti eroi che contribuirono a salvare diverse vite umane o come gli altrettanti “cattivi” che badarono piuttosto a mettersi al sicuro? Quale dei due volti contrapposti, che si nascondono in ogni uomo come le maschere del Dr Jekyll e di Mr Hyde, emergerebbe: l’egoismo hobbesiano dell’homo homini lupus o l’abnegazione altruistica? La tragedia del Titanic ci mostra ambo le facce della medaglia con la stessa intensità e Massimo Polidoro ne è interprete sottile ed efficace.

Ma il romanzo del Titanic comprende anche la storia dell’avventuroso rinvenimento del suo relitto, ad opera di Robert Ballard, nel 1985: una storia contemporanea non meno affascinante di quella del naufragio, che l’autore sceglie di inframmezzare alla narrazione principale, con il risultato di incrementare la tensione letteraria e acuire il pathos del lettore.

Si arriva con nostalgia all’ultima pagina di Titanic: un viaggio che non dimenticherete e, nel voltarla, si scopre di sentire la mancanza dei personaggi insieme ai quali si è trepidato. Verrà, quindi, la voglia di riprendere in mano il libro e di rimettersi nuovamente in contatto con quelle persone le cui vite sono un monito a far sì che mai più si debbano verificare simili episodi. E purtroppo le drammatiche vicende che hanno visto coinvolta la Costa Concordia ci fanno capire che tali raccomandazioni non sono ancora superflue.

Se, dunque, pensate che quella del Titanic sia una parabola umana degna di essere ricordata, non limitatevi a tornare nelle sale cinematografiche per il pur interessante film di Cameron (reso più intenso dal restyling in 3D), ma concedetevi una pausa di riflessione con questo libro e sentirete quanto davvero possa essere gelido il morso dell’acqua dell’oceano.

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[1] Per approfondire la questione, si veda l’ebook “I segreti della maledizione del Titanic”, sempre di Massimo Polidoro (Piemme editore), scaricabile per 49 centesimi presso BookRepublic.

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