Frugate il cielo
Non è detto che mettendo insieme due scrittori fuoriclasse si ottenga un prodotto altrettanto eccezionale. A volte qualcosa non funziona e l’amalgama non riesce. Altre volte l’integrazione riesce e le migliori qualità dei due si integrano al meglio. Questo è il caso della coppia Frederik Pohl e Cyril Kornbluth.
Cinque romanzi e diversi racconti di alto livello sono il risultato di questa collaborazione. Frugate il cielo è una di queste storie. Il destino di questi due scrittori è stato molto diverso, una carriera fortunata e incredibilmente lunga per Pohl, una meteora dalla luce vivissima la vita di Kornbluth, morto per un infarto a soli 34 anni.
In Frugate il cielo, il pianeta Halsey sta morendo. Lentamente le città si spopolano, la popolazione diminuisce e tutto si sta adagiando in una rassegnazione disperata. Ross, abile impiegato alle Corti Mercantili, si è reso conto che la maschera di ottimismo delle autorità è solo facciata, e che la disperazione sta diffondendosi anche nelle alte sfere.
Questo sino a quando una nave interstellare, uno dei lenti pachidermi che hanno diffuso l’umanità tra le stelle e ora mantengono i collegamenti tra i sistemi abitati, arriva ad Halsey. Ross non immagina che la nave stellare, oltre al carico di merci, porta un messaggio di importanza vitale; improvvisamente la vita del giovane viene sconvolta.
Il vecchio Haarland, capo di una delle più potenti famiglie mercantili, gli offre una missione che ha dell’incredibile: viaggiare tra le stelle cercando la soluzione alla decadenza. E non solo quella del pianeta di Halsey, sembra che tutto il cosmo abitato dall’uomo abbia di fronte un problema di sopravvivenza, la nave stellare appena arrivata non è riuscita a sbarcare sui primi sei pianeti previsti dalla sua rotta.
Sconvolto Ross apprende che la velocità della luce non è una barriera, in orbita attorno al pianeta attende un’astronave FTL, in grado di raggiungere i soli lontani in tempi ridottissimi. La tecnologia della propulsione Wesley è stata tenuta nascosta per evitare lo scoppio di guerre interstellari, ma su ogni pianeta abitato una famiglia è in possesso del segreto, pronta a rivelarlo in caso di bisogno. Il momento è arrivato. Ross dovrà frugare il cielo alla ricerca delle cause della decadenza e del modo per salvare l’umanità.
Frugate il cielo è un altro dei romanzi che mi hanno entusiasmato da adolescente, rileggendolo a distanza di decenni devo ammettere che qualche piccola ruga emerge. Il romanzo ha un paio di falle logiche, la più grossa nel finale, quando la storia si risolve in modo talmente semplice da chiedersi perché nessuno ci abbia mai pensato prima. I personaggi sono tratteggiati in modo molto sbrigativo, anche se abile, e nessuna delle società incontrate da Ross nella sua ricerca viene descritta a fondo.
Per contro Pohl e Kornbluth sono diabolicamente abili nel catturare l’attenzione del lettore. La storia è un susseguirsi di quadri affascinanti, ogni pianeta ha caratteristiche intriganti e uniche, con il solo filo rosso della formula L sotto T = L sotto zero elevato a meno T su due N ad unire un affresco dalle tinte cupe.
Il romanzo contiene abbastanza idee da nutrire quattro o cinque storie, una delle quali è senza dubbio il racconto lungo Gli idioti in marcia (The marching morons, 1951), di Kornbluth, ma non ne sviluppa nessuna a fondo. Anche la feroce critica sociale che i due autori mettono in mostra nel loro capolavoro I mercanti dello spazio (The space merchants, 1952) si stempera in una serie di gustosi bozzetti paradossali e crudeli.
Ma la storia di Ross e del suo viaggio in una galassia decadente merita di essere letta, a volte le rughe rendono un volto più interessante.
Giampaolo Rai
Frederik Pohl e Cyril M. Kornbluth, Frugate il cielo (Search the sky, 1954)
Mondadori, Urania Collezione, 2013, traduzione di Beata Della Frattina – pagine 238 – 5,90 euro
“a volte le rughe rendono un volto più interessante.” Secondo mia moglie è vero per il volto di Sean Connery, ma non per il mio.