Oblivion: ti distruggo la Luna e ti conquisto
Oblivion, film di fantascienza uscito all’inizio di aprile, è diretto da Joseph Kosinski. Già regista di Tron 2.0 e proclamato regista rivoluzionario, ha farcito questa pellicola di temi fantascientifici piuttosto classici. Clonazione, fine del mondo, guerra nucleare, invasione aliena e colpi di scena sono all’ordine del giorno in questa opera primaverile.
La trama? Un attimo. Prima di vedere il match Oblivion vs Madre Natura, occorre aver già visto il film o non scandalizzarsi se viene svelato il finale. Dunque attenzione: pericolo spoiler!
Incontri alieni
Il film comincia con la serie di sfortunati eventi che accadranno, secondo il regista, alla razza umana nei prossimi sessant’anni. Nel 2017 avremo per la prima volta il lusso di un primo contatto con una razza extraterrestre: gli Scavengers. Come da logica hollywoodiana, però, questa razza non è assolutamente pacifica e dichiara guerra agli abitanti della Terra.
Puf! Per dimostrare meglio le loro malevoli intenzioni, i nuovi arrivati distruggono la Luna provocando tsunami e violenti terremoti che piegano la resistenza umana. Ma i nostri non si perdono d’animo e mettono in campo l’arma (secondo loro) definitiva: la bomba nucleare. Scoppia una guerra atomica, e la maggior parte degli Scavenger vengono respinti. C’è un unico problema: ora la Terra è un posto inabitabile anche per gli umani. Ma sono inezie.
Non corriamo troppo
Viene messa un bel po’ di carne al fuoco, quindi. Ma se qualcuno ci distruggesse la Luna, verremmo sul serio sconvolti da terremoti e tsunami? Per rispondere a questa domanda, dovremmo prima chiederci quali effetti ha il nostro satellite sulla Terra.
Gli influssi maggiormente visibili sono quelli mareali, ma se la Luna sparisse ci sarebbero molti altri effetti. I primi ad avvertirne le conseguenze sarebbero gli animali che si servono della Luna per orientarsi durante le loro migrazioni stagionali. Successivamente assisteremmo a sensibili cambiamenti nel gioco delle correnti marine perché, senza la Luna, solo il Sole eserciterebbe effetti mareali, ma le maree originate dall’attrazione solare sarebbero molto più ridotte.
Infine assisteremmo a un alterazione delle nutazioni, le oscillazioni periodiche dell’inclinazione dell’asse terrestre. Questo movimento oscillatorio è causato dall’attrazione del Sole e della Luna, che creano un effetto simile all’oscillazione di una trottola che sta per fermarsi. Se dovesse scomparire la Luna, l’unico contributo sensibile rimarrebbe quello solare, ma anche in questo caso gli effetti sarebbero minori e probabilmente le oscillazioni diminuirebbero di intensità.
Ci sono teorie inoltre che prevedono che la vicinanza/lontananza della Luna abbia influenze sui terremoti, a causa dell’influsso sul magma solido e semisolido terrestre. Tuttavia, anche in questo caso , l’eliminazione del nostro satellite (e quindi del suo campo gravitazionale) dal sistema causerebbe un rallentamento di questi effetti, non un aumento. In ogni caso le conseguenze restano a un livello puramente speculativo. Dato l’alto numero di fattori coinvolti, infatti, ogni processo potrebbe evolversi in maniera imprevedibile e, almeno per ora, non chiare. Anche facendo finta che tutte le speculazioni siano fondate, le conseguenze della sparizione della Luna per l’uomo sarebbero “limitate” all’aspetto ecologico, ma non causerebbero né i violenti terremoti né gli tsunami che vengono narrati.
Diverso sarebbe se un pezzo del nostro satellite cadesse sulla Terra. Allora sì che l’effetto risulterebbe veramente devastante. Sarebbe paragonabile allo schianto di un enorme asteroide. Anzi, se ci precipitasse addosso una grossa porzione della Luna, non resterebbe molto nemmeno della stessa Terra (e i nostri alieni non avrebbero più nessun pianeta da conquistare).
Ma a me, Scavenger, interessa ottenere il pianeta integro. Starò quindi attento a non distruggerla con un grosso pezzo di Luna. Se devo frantumare la Luna, scegliere un pezzo non troppo grande e spedirlo sulla Terra, causando gli stessi danni di un asteroide, a questo punto opterei per l’asteroide.
Ma la guerra è anche psicologia, e vedere la Luna che salta per aria potrebbe in effetti avere la sua influenza sugli esseri umani.
Guerra nucleare
«Ah, sì? Ci avete distrutto la Luna? Piuttosto che lasciarvi il nostro pianeta, vi facciamo guerra con le bombe nucleari. Così, se anche dovessimo perdere, vi lasceremmo una Terra mortalmente radioattiva» Deve essere stato questo il ragionamento degli umani, dopo la distruzione della Luna da parte degli Scavenger. «E guerra nucleare sia» devono aver risposto gli altri.
Gli umani devono aver lanciato contro tutto le testate nucleari, svuotando i magazzini riempiti durante il periodo della Guerra Fredda. Parecchie migliaia di testate nucleari capaci di distruggere l’ambiente come lo conosciamo. La guerra potrebbe essere durata anche relativamente poco, ma gli effetti devono essere stati pesanti. Oltre a generare una grandissima quantità di radiazioni, probabilmente si svilupparono incendi incontrollabili su tutto il pianeta, causando la liberazione di una grande quantità di anidride carbonica e cenere. Questa deve essere salita nella parte alta nell’atmosfera, spinta dall’aria calda sviluppata dalle fiamme, oscurando il cielo con nere polveri che bloccavano la maggior parte dei raggi solari.
Il risultato di tutto questo potrebbe essere stato un inverno atomico, causato dall’abbassamento della temperatura al suolo. Il tutto ovviamente condito con un’abbondante dose di radiazioni.
Una situazione non certo allegra e che per giunta deve essersi protratta nel tempo. Per quanto? Per almeno cinquant’anni, dal momento che il protagonista della nostra storia, Jack Harper, dopo ancora mezzo secolo evita accuratamente le zone radioattive attorno alla sua base.
Trasloco
Dopo aver causato la distruzione della Terra ed essersi accorti di aver fatto un grande errore, gli umani si sono spostati su Titano, una luna di Saturno, dove hanno fondato una nuova casa per l’umanità.
Nell’anno di uscita del film, cioè cinquant’anni prima degli eventi narrati, abbiamo in realtà già un’idea di come sia fatto Titano. Nel 2004, il lander Huygens si è divisa dalla sonda Cassini, inviata per lo studio di Saturno.
Questo modulo è quindi sceso nell’atmosfera di Titano raccogliendo informazioni sulla composizione dell’atmosfera di questo satellite. Grazie a questa missione (e ad altre osservazioni precedenti) è emerso che sulla superficie di Titano ci sono -178°C di temperatura e una pressione poco più alta di quella terrestre, mentre nell’atmosfera fluttuano nubi di metano.
Quasi quasi sarebbe meglio andare su Marte. Ma si sa che dopo una guerra nucleare non si va a guardare troppo per il sottile.
Un tecnico e una nave poco sicura
Se ne sono andati via quasi tutti. Manca solo il Tet, l’ultima astronave incaricata di raccogliere energia da inviare alla colonia. La raccolta avviene attraverso gli Hydro Rings, grandi macchine che ricavano energia risucchiando acque marine sfruttando un principio fisico non meglio precisato.
Sfortuna vuole che però non siano morti tutti gli Scavenger. Alcuni si sono infatti nascosti in rifugi sotterranei ed escono di notte per manomettere gli Hydro Rings. Il compito di proteggere queste macchine spetta al nostro protagonista, il tecnico Jack Harper. Retroguardia della specie umana, Jack assieme alla moglie Victoria si occupa della manutenzione dei droni difensivi.
Pronti per una nuova avventura!
Funziona più o meno così: i droni pattugliano il territorio assegnato a Jack respingendo gli attacchi degli Scavenger e, se si danneggiano nel compito, il nostro tecnico si reca sul posto e li aggiusta. Ovviamente il nostro esperto non va a piedi, ma gira a bordo di una navetta molto “cool” ma piuttosto malandata e con pochi sistemi di sicurezza. Nelle prime scene assistiamo infatti a un’avaria di tutti i sistemi, solamente per essere stato colpito da un fulmine. Per intenderci, anche gli aerei di linea odierni sono equipaggiati per fronteggiare queste emergenze.
La storia continua
Tutto scorre tranquillo fino a quando un’astronave umana precipita al suolo con a bordo Julia Rusakova, un’astronauta che sostiene di essere la vera moglie di Jack. Ritornati entrambi sul luogo dell’accaduto, vengono catturati dagli Scavenger e scoprono che in realtà sono proprio loro i veri esseri umani, mentre quelli sul Tet non sono altro che extraterrestri sotto mentite spoglie.
I veri alieni, che d’ora in poi per brevità chiamerò “i veri Scavenger”, riescono però a localizzare Jack tramite la sua traccia biologica, utilizzando uno strumento in grado di leggere il DNA del nostro protagonista a grande distanza. Attualmente strumenti del genere non sono naturalmente possibili: l’unico modo per riconoscere il DNA di una persona è quello di analizzare un suo campione biologico. E nel 2070 non si capisce come ciò sia possibile, a meno che Jack non abbia lasciato tracce di urina, sangue o sperma sulle rocce attorno al rifugio dei ribelli terrestri.
Tutto quello che sai è falso
Dal momento che i ruoli sono invertiti, anche tutta la storia della guerra nucleare contro gli alieni risulta una bufala. I veri extraterrestri – ovvero il Tet – distrussero la Luna e catturarono l’astronave di Jack Harper, poco prima che lui riuscisse a mettere in salvo la sua vera moglie Julia. Una volta nelle mani degli invasori spaziali, Jack è stato clonato e ad ogni copia è stata impiantata una falsa memoria che comprende il matrimonio con Victoria, la guerra nucleare e la sconfitta degli Scavenger. In questo modo hanno potuto spadroneggiare sulla Terra, mentre gli Hydro Rings ricavano energia dalle acque degli oceani terrestri.
Ma gli umani non si arrendono. Catturano un drone meccanico, lo equipaggiano con del plutonio e dell’esplosivo, progettando di lanciarlo verso il Tet con l’aiuto di Jack Harper. Ma ancora una volta i loro piani vanno in fumo perché alcuni droni attaccano il rifugio, danneggiando in modo irreparabile il drone riprogrammato e riducendo in fin di vita Malcolm Beech, il leader della resistenza terrestre.
Domande per un invasore poco preparato
I veri Scavenger non brillano però per genio militare. Basta infatti fare alcune considerazioni per capire come questi non siano in realtà una grave minaccia.
— I veri Scavenger conducono un’invasione con una sola nave. Facendo un paragone storico, è come se nel 1944 gli Alleati avessero effettuato lo sbarco in Normandia con un unico potentissimo carro armato.
Sarebbe stato forse scenografico, ma se i Nazisti avessero trovato un punto debole, tutta l’operazione sarebbe fallita.
— Per mantenere sotto controllo la Terra, i veri Scavenger utilizzano un esercito di cloni con una memoria impiantata. Perché? Se i cloni si accorgono (come in effetti accade) di essere al servizio degli extraterrestri potrebbero decidere di rivoltarsi contro. Perché non mettere semplicemente delle sentinelle a guardia dei Hydro Rings?
Un finale col botto
Senza più droni a disposizione, la resistenza terrestre ha solo un’ultima carta da giocare: utilizzare la nave di Jack per portare la bomba nel Tet, con il pretesto di consegnare Julia ibernata nel sarcofago in cui era arrivata sulla Terra. E così accade.
Tanti fratellini e sorelline
I giorni di vita della grande astronave orbitante finiscono quando Jack svela di aver portato con sé Malcom Bleech, invece della moglie Victoria. Questi si alza con un sorriso sornione, si guarda attorno e attiva la bomba causando la distruzione dell’intero Tet.
Anche qui emerge tuttavia la cattiva organizzazione aliena. Possibile che il DNA di Jack Harper sia stato individuato da diversi km di distanza, mentre non si siano accorti che nel sarcofago di ibernazione c’era Malcom Bleech e non Julia Ruskova?
Misteri delle civiltà extraterrestri.
Il domandone finale
Eccoci alla resa dei conti, dopo tutte queste avventure possiamo domandarci: Jack Harper sarebbe riuscito a terminare la sua avventura e salvare la Terra dai veri Scavenger? Oppure sarebbe morto in uno dei mille pericoli del 2077?
Ah, ma allora era facile! Non ne avrebbe neanche avuto bisogno! Nella realtà gli umani sarebbero riusciti facilmente a fronteggiare un’invasione aliena condotta da una sola nave, visto che inoltre la distruzione della Luna non avrebbe causato né tsunami né terremoti.
Come già detto, sarebbe stato molto diverso se dei frammenti della Luna fossero caduti sul nostro pianeta, ma in quel caso non ci sarebbe stato più niente nemmeno per gli stessi Scavenger.
Insomma, sarebbe stata un invasione da dilettanti.
Alessio Francesco Brunetti
Beh la critica scientifica alla Fantascienza è carina e sempre utile (molti credono che sia possibile che ci distruggano la Luna senza gravi conseguenze. Ma anche se sparisse del tutto grazie ad un disintegratore che non faccia precipitar nulla sulla Terra, l’ intero equlibrio del Sistema Solare ne verrebbe alterato). Sugli Extraterrestri, però, tranquillizziamoci: interverranno se lanciamo noi più di due bombe atomiche nella prossima guerra nucleare e le loro Astronavi, verso la fine del periodaccio che ci attende, preleveranno i famosi 144.000 dell’ Apocalisse per portarli in salvo e ripopolare la Nuova Terra (dopo). Per lo più saranno Bambini (i 144.000). Ovviamente se volessimo cambiar registro e tornare alla Solidarietà e piantarla di farci danni da soli, non ci sarebbe bisogno di loro e la Nuova Terra nascerebbe da noi stessi.
Grano:
“perché Ti sei scelto il nome di un Demone di questa fatta? Tu scherzi col fuoco, perché pensi che non esista.”
Mi prendi in giro? Io non ho scelto il nome di Astaroth, io SONO Astaroth.
P.S.
Se non ti sei accorto prima del significato del mio nome, secondo te a cosa mi riferivo quando ho detto che ti sto tenendo in caldo un posto Giuda me?
Se devo spiegare le battute che gusto c’è…
Del significato del Tuo nome me ne sono accorto subito, ma ho sperato che non lo sapessi Tu (Dio perdona sempre chi non sa quello che fa). Quanto al “tener caldo un posto Giuda me” non è secondo le regole della Sintassi da cristiani che mi hanno insegnato a scuola. Spesso i Demoni parlano in modo incomprensibile, e lo fanno apposta, io speravo Tu avessi, semplicemente, scritto in fretta e senza correggere. Possibili interpretazioni: ” Io sono Giuda” – “Ti tengo in caldo un posto come quello di Giuda (all’ Inferno, tra le mandibole di Lucifero, nella ghiacciaia eterna dell’ ultimo girone). Speriamo, invece, sia questa: “Ti tengo in caldo, in Paradiso, un posto pari a quello di Giuda Taddeo”.
La SF cinematografica ha sempre avuto gravi pecche. Questo è l’ennesimo, anche perché ha un imperativo: piacere alle folle perché se non piace, i finanziatori dell’opera non rientrano delle spese. Molto semplice.
Adesso và di moda il cospirazionismo, ma la trama del film è già abusata. Ci sono effeti speciali nuovi, ambientazioni nuove, Tom Cruise a dare prestigio con la sua parte da Uomo Vero che scopre d’essere solo un “clonato”…
Insomma, un filmetto per ragazzini testosteronici, che possono sognare di muoversi nelle loro città “proibite” e che fanno di tutto per trasformare le oro città vere in quelle degli scenari da “cronache del dopo bomba” che tanto adorano.
Però, vediamocelo e prendiamo ispirazione, talvolta anche nei B movies ci sono trovate interessanti, ma guai ad osannarlo come capolavoro del cinema, di SF. Io dico: visto una volta, basta ed avanza.
X Grano.
No, era un semplice gioco di parole rubato da una canzone di Capareza. Non ha nessun significato recondito. Comunque complimenti per la fantasia.
Pfuih, meno male.
Queste critiche mi sembrano un po’ inutili. Da spettatore mica pretendo che Hollywood si interessi di fisica ed effetti che nella realtà non sarebbero possibili. Raccontano una storia e mettono molti effetti speciali per renderlo visivamente più accattivante. Poi che la maggior parte delle cose sia impossibile va da se….. Sarebbe brutto vedere per esempio un’astronave di Star Treck colpita da un siluro che si distrugge senza esplosione perchè nello spazio non avviene nessuna combustione no?
Azzeccato anche l’attore Tom Cruise, da uomo di Scientology deve essere un esperto di alieni 🙂
http://it.wikipedia.org/wiki/Xenu
Se la Luna scomparisse di botto, però, la zona della Terra in fase di alta marea “schianterebbe” di colpo al livello di media marea, provocando uno tsunami di livello planetario da paura.