La vita terrestre arriva da Marte?
Dopo la pausa estiva riprendiamo la nostra rubrica settimanale in collaborazione con fantascienza.com.
Verso la fine di Cronache marziane di Ray Bradbury c’è una famosa scena in cui, tra le rovine di una antichissima città su Marte, i bambini domandano di vedere i marziani e il padre, indicando il loro riflessi nell’acqua, risponde:
“Eccoli”.
Questa scena ora potrebbe avere tutto un altro significato se le teorie di cui parliamo in questo articolo trovassero conferme.
Alla Goldschmidt Conference, che si è tenuta dal 25 al 30 agosto in quel di Firenze, lo scienziato Steven Benner della fondazione Applied Molecular Evolution con sede in Florida ha presentato un’interessante teoria secondo la quale la vita sulla Terra è iniziata altrove, ovvero su Marte, perché la chimica sulla Terra ai suoi albori non era in grado di fornire le necessaria meccanica delle molecole.
“Le prove sembrano indicare che siamo tutti marziani: la vita è cominciata su Marte ed è arrivata sulla Terra su una roccia.” Infatti secondo Benner “su Marte esistono ancora le condizioni necessarie a creare la vita”.
Gli scienziati da tempo discutono la teoria per cui la vita è cominciata altrove nell’universo ed è arrivata sulla Terra tramite meteoriti, una tesi chiamata Panspermia.
Secondo lo scienziato, sebbene oggi Marte sia inospitale, era invece abitabile miliardi di anni fa e i ritrovamenti di Curiosity hanno aggiunto conferme a questa ipotesi. Al contrario la Terra alle sue origini aveva condizioni difficili per lo sviluppo di forme di vita. Una delle più grandi difficoltà era rappresentata dal processo per cui le molecole organiche potevano dare vita a strutture chimiche come RNA, DNA e le proteine. Se abbandonate a se stesse, aggiungere energia alle molecole organiche tende solo a trasformarle in catrame o altre sostanze oleose. Questo è ciò che Benner chiama il paradosso del catrame: come fanno i materiali organici a dare vita a biopolimeri come il DNA?
“Alcuni elementi sembrano avere la capacità di controllare la tendenza dei materiali organici a trasformarsi in catrame, in particolare il boro e il molibdeno, per cui noi crediamo che i minerali che li contengono entrambi fossero stati fondamentali per lo sviluppo della vita.”
Lo scienziato spiega che questo tipo di minerali non si formano facilmente in presenza di acqua e la Terra alle sue origini si suppone fosse ricoperta dalle acque.
Quindi da dove arrivavano questi minerali? “Analisi di meteoriti marziane hanno recentemente dimostrato che esisteva il boro su Marte e noi crediamo che ci fosse anche una forma ossidata di molibdeno.”
Nel periodo in cui si andavano costruendo la vita, la Terra era troppo giovane e troppo umida per produrre tali minerali e Benner ritiene che il posto migliore dove trovarli fosse Marte:
“Marte è sempre stato più ossidante e asciutto della Terra, anche se essendo troppo piccolo per avere un campo magnetico ha perso molta della sua atmosfera e dell’acqua. Ma 3,5 miliardi di anni fa tutti la chimica di cui parliamo poteva accadere su Marte per poi fuggire sulla Terra, che era inabitabile fino a quel momento”.
Benner spiega che la sua teoria illustra la differenza tra “un ambiente in cui la vita può sopravvivere e uno in cui può emergere”.
Voi cosa ne pensate: siamo noi gli alieni?
Leo Lorusso
Foto di Planet Volumes su Unsplash
Possiamo discuterne, ma per ottenere Consensus su come sia nata e come si sia sviluppata la Vita sul nostro Pianeta e (eventualmente) su altri bisogna mettere a punto una Macchina del Tempo affidabile e ripetibile. Secondo la Teoria di Aldo Grano, infatti, qualsiasi Teoria che dia totalmente ragione ai Creduloni sarà contestata dagli Scettici e viceversa, qualunque teoria dia totalmente ragione agli Scettici verrà contestata dai Creduloni ed il Consensus Scientifico Totale non si avrà mai.
Teoria intrigante. Ripropone l’idea della panspermia. Ma sarà vera?
Intanto le sonde che si trovano su Marte, continuano a mandare dati, ma per quanto riguarda la vita marziana:0.
Sicuramente non ci si può attendere una risposta esaustiva da poche sonde che esplorano una porzione di suolo marziano esigua. In ogni caso la vita per svilupparsi sulla Terra aveva bisogno di condizioni ideali e lal Terra primordiale era piuttosto ostica, almeno in superficie.
L’ipotesi è rispettabile, in attesa di ulteriori conferme. Credo che una rispota più definitiva sulla vita marziana l’avremo quando degli uomini potranno esplorarlo più approfonditamente, ma qui dobbiamo aspettare ancora parecchio tempo.
La verità è che sono tutte teorie,non si saprà mai come realmente si è formata la vita e le sue migliaia di forme (piante,animali,umani) come manco si saprà mai come realmente si sia formato l’universo in cui viviamo…oggi la fisica funziona in un determinato modo,la conosciamo ed è provata…ma chi ci dice che è sempre stata cosi? Basta pensare ad un buco nero: dopo l’orizzonte dei eventi,tutta la fisica che noi conosciamo,si annulla,mette in ginocchio tutti i fisici perchè i calcoli non hanno più alcun valore. E’ più probabile la teoria di Stephen Hawking…ovvero che la vita sulla terra sia “un’incidente”. In ogni caso mi riesce difficile credere che sia partito tutto da marte,come detto inzialmente,sono teorie e nessuna sarà mai al 100% esatta.