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Il CICAP cambia nome

Il CICAP annuncia una modifica piccola ma importante nel suo nome: la “P” finale cambia significato, da “paranormale” si amplia a comprendere tutte le “pseudoscienze”.

«Il CICAP nacque in un’epoca molto diversa dall’attuale» spiega il segretario del Comitato Massimo Polidoro. «Negli anni ’80 e ‘90, a tenere banco sui media erano i presunti fenomeni paranormali (telepatia, chiaroveggenza, precognizione, psicocinesi), lo spiritismo, la magia… Per questo, quando nel 1989 nacque il CICAP (la cui sigla originale stava per: Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), l’obiettivo prioritario era quello di fare luce su questi casi in apparenza misteriosi».

Con il passare degli anni, e anche grazie all’incessante attività di verifica condotta dal Comitato, questo tipo di notizie ha perso parte del rilievo che possedeva in passato.

«Maghi, medium, astrologi e fantasmi figurano ancora nel palinsesto televisivo e sui giornali, perché sono argomenti che affascinano sempre, e il CICAP non smetterà di occuparsene» continua Polidoro. «Oggi però risultano più diffuse e seducenti idee e affermazioni pseudoscientifiche a sostegno di terapie di non provata efficacia, teorie del complotto, leggende metropolitane e falsificazioni storiche».

Nel corso degli anni, dunque, l’attività del CICAP si è andata ampliando: da un lato per sostenere l’applicazione del metodo scientifico, cioè la necessità di verificare i fatti, anche a questo tipo di affermazioni, dall’altro per sostenere la necessità di un’informazione corretta e documentata.

Di conseguenza, l’ultima lettera dell’acronimo “CICAP”, la P, cambia riferimento. Da oggi il CICAP diventa infatti il “Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze”.

«Crediamo che la nuova sigla» conclude Polidoro «rispecchi meglio il lavoro che da tanti anni affrontiamo. Lavoro che il pubblico sembra capire e apprezzare, come dimostra anche l’assegnazione di pochi giorni fa al CICAP del “Macchianera Blog Award” per il miglior sito educational. Tuttavia, per rendere l’acronimo ancora più facilmente comprensibile da tutti, abbiamo pensato di affiancargli un motto: “Esploriamo i misteri per raccontare la scienza”. Lo facciamo ormai da quasi 25 anni e lo faremo sempre di più».

Foto di Adi Goldstein su Unsplash 

4 pensieri riguardo “Il CICAP cambia nome

  • Ottima iniziativa! Insegno scienze nelle scuole superiori e ogni anno nelle prime parto proprio da cosa si intende per “scienza”, il suo carattere di verificabilità sperimentale e la differenza con le pseudoscienze. Purtroppo Mistero e Voyager coinvolgono  e confondono molto… Ogni tanto segnalo il vostro sito. Buon lavoro! Vi seguo. 

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  • Questo cambio di nome (che spero sia solo ipotizzato) non mi convince.
    “Pseudo” è un prefisso che ha un’accezione negativa, diresi dispregiativa, significa “falso” (v. il dizionario Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/pseudo/ ). Si pensi a frasi come “Il tale è un pseudo-fisolofo”).
    Invece “para” è un prefisso più neutro, che significa “accanto a” (p. es. “personale paramedico” non ha alcuna accezione negativa).
    Siccome il Cicap ha sempre avuto il perfetto atteggiamento scettico di chi non fa nessuna affermazione a priori, p. es. non dice “la psicocinesi non esiste” ma dice “finora non si è mai avuto nessun esperimento che abbia dato alcuna prova dell’esistenza della psicocinesi”, penso che sia un po’ grave che usi nel proprio acronimo l’espressione “pseudoscienze”.
    D’altra parte l’espressione “paranormale” può essere usata in senso molto lato, p. es. per indicare anche il cospirazionissmo (le teorie che si collocano accanto a quelle “normali”, cioé “ufficiali”). Lo si è sempre fatto finora e non vedo perché non continuare a farlo… la lingua italiana lo permette.
    Ecco che per questo motivo ritengo inopportuno, e forse anche un po’ grave, che il Cicap nella sua denominazione, abbia l’espressione “pseudoscienze” in luogo di “paranormale”: indice di un atteggiamento aprioristico che non gli deve appartenere.
    Spero che questa mia osservazione venga presa in considerazione.
     

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  • ciao Daniele,

    grazie per l’osservazione. Prima di tutto ti vorremmo rassicurare sul fatto che intendiamo continuare a evitare atteggiamenti aprioristici anche in futuro.

    Il cambio di nome si è reso necessario perché nella nostra esperienza il termine “paranormale” era troppo riduttivo rispetto all’ampia gamma di temi che siamo arrivati a trattare nel tempo: anche se noi possiamo intendere la parola “paranormale” in senso più ampio, il pubblico tende a non farlo e il vecchio nome si prestava a troppi equivoci.

    La nuova denominazione si avvicina di più a descrivere quello che facciamo in pratica, anche se è lontana dall’essere perfetta. E’ vero, come dici tu, che il termine “pseudo” ha generalmente una connotazione negativa, ma è anche vero che la parola “pseudoscienze” è entrata con un significato preciso nella filosofia della scienza da più di un secolo, da quando esiste il problema della demarcazione, ed è a questo significato che ci riferiamo. In questo senso non è aprioristico dire che esistono le pseudoscienze, mentre sarebbe aprioristico classificare una disciplina come tale senza averla analizzata. Ma questo non lo faremo di sicuro.

    Il problema è che è impossibile dare una definizione rigorosa del nostro campo di interessi, per sua stessa natura, e quindi è impossibile anche darci un nome che descriva esattamente quello che facciamo. Qualunque nome avessimo scelto si sarebbe prestato a critiche.

    Per questo in futuro tenderemo a usare sempre di meno la sigla CICAP per esteso e a qualificarci soprattutto per quello che diciamo, cercando di dimostrare nei fatti la nostra obiettività.

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