Menzogne S.p.A.
Torna in libreria un romanzo di Philip K. Dick con il titolo Menzogne S.p.A. (Lies, Inc., 1964). È stato pubblicato da Fanucci Editore che, come è noto, ha l’esclusiva per tutta la produzione di questo scrittore considerato, a ragione, uno dei più importanti autori della narrativa americana del secondo dopoguerra. In origine il romanzo era nato come racconto e fu pubblicato con il titolo The Man Unteleported e in Italia fu pubblicato nel 1968 con il titolo Utopia, andata e ritorno (Galassia n. 93), successivamente fu ristampato nel 1994 da Mondadori (Classici Urania n. 212). Il racconto fu poi ampliato e nuovamente pubblicato con il titolo Lies, Inc., romanzo che ora viene riproposto ai lettori e, dato il tempo trascorso dall’ultima pubblicazione, per molti sarà una novità (i volumi di Galassia e dei classici sono praticamente introvabili, se non attraverso i canali dei collezionisti).
Siamo nel 2014 e il protagonista è Rachmael ben Applebaum (Carlo Pagetti nella sua introduzione ci fa notare che il nome significa “Misericordia divina, figlio del melo” in yiddish). Nel futuro descritto da Dick, la Terra è sovrappopolata. Così le autorità hanno deciso di favorire l’emigrazione verso un pianeta che si trova nel sistema di Fomalhaut, chiamata Bocca di Balena, dove è stata creata una colonia.
Del trasferimento degli emigranti verso questa colonia se ne occupa la Trails of Hoffman, che descrive la colonia come un vero paradiso. C’è solo un problema: il viaggio è di sola andata in quanto il Telport, il sistema di teletrasporto che permette ai coloni di arrivare nella colonia, che si trova a una distanza di ventiquattro anni luce, non permette viaggi inversi.
Rachmael ben Applebaum ha però scoperto che i filmati trasmessi per promuove il flusso migratorio sono falsificati e forse quel pianeta è una prigione oppure, peggio ancora, una “soluzione finale”. Applebaum decide di recarsi sulla colonia, ma non con il teletrasporto, bensì usando la sua astronave. Progetta di dormire per tutto il viaggio, ma il piano fallisce, così dovrà affrontare diciotto lunghi anni di viaggio da sveglio.
Sarà un viaggio come solo Dick può raccontare, dove alla realtà si sovrappongono viaggi psichedelici in “quasimondi” confusi, con lui ci saranno personaggi che subiscono varie metamorfosi per poi sparire. O forse il protagonista è arrivato su Formalhaut con il teletrasporto, ma gli viene inoculata LSD che gli faranno appunto fare tanti viaggi nei quasimondi. La domanda che si porrà il lettore: quale è la realtà?
L’autore
Philip K. Dick nasce a Chicago il 16 dicembre 1928. Nel 1955 esce il suo primo romanzo, Lotteria dello spazio. Durante un’esistenza segnata dalle difficoltà economiche, scrive capolavori come La svastica sul sole, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, da cui è tratto Blade Runner di Ridley Scott, e Ubik. Negli anni Settanta esce la sua ultima opera, La Trilogia di Valis, pubblicata da Fanucci Editore nella Collezione Ventesima. Muore il 2 marzo 1982, stroncato da un ictus. La notorietà di Philip K. Dick deve molto agli adattamenti cinematografici, tra cui Atto di forza (1990), Screamers — Urla dallo spazio (1995), Impostor (2002), Minority Report (2002), Paycheck (2003) e Un oscuro scrutare (2006). Nel 2008 è uscito il film Next, con Nicholas Cage, tratto dal racconto The Golden Man.
La quarta di copertina
Menzogne S.p.a. è un romanzo in cui la ricerca della verità è un’azione bizzarra, tragicomica, eppure eroica, proprio come il viaggio che Rachmael, il protagonista, vuole intraprendere.
Siamo in un futuro in cui per risolvere il problema della sovrappopolazione della Terra è stata fondata una Neocolonia nel sistema di Foinalhaut, chiamata Bocca di Balena. Laggiù sembra che tutti siano felici: ma anche se qualcuno fosse scontento, non potrebbe mai tornare indietro, perché il Telpor, il teletrasporto con cui i terrestri arrivano sulla colonia lontana ventiquattro anni luce, non funziona come viaggio di ritorno. Per questo Rachmael si ostina a volerla raggiungere con la sua nave, a costo di viaggiare per diciotto lunghi anni.
Odissea nello spazio, viaggio attraverso lo specchio, sfida alla realtà e ai suoi simulacri, all’identità e al potere che vuole plasmarla, questo libro mostra il percorso che conduce a una sia pur provvisoria verità come tortuoso e difficile. E nella narrativa dickiana non esiste un intervento divino che salvi Rachmael dalla falsa utopia di Bocca di Balena, come un novello Giona. Ma almeno, come osserva Carlo Pagetti nella sua introduzione, il fatto che il protagonista si ponga la domanda su quale sia la via della conoscenza — What way? — ‘implica che una risposta, seppure parziale o insoddisfacente, possa ancora esistere’.
Philip K. Dick, Menzogne S.p.A. (Lies, Inc., 1964)
Traduzione di Fabio Zucchella
Fanucci Editore, Collezione Immaginario Philip K. Dick, pagg. 217, euro 15,00
Pino Cottogni