recensioni

Pallida mors: l’ultima indagine di Publio Aurelio Stazio

Pallida mors
Danila Comastri Montanari
Mondadori, 2013
pp. 319
€14,90

Recensione di Claudio Casonato

La nuova avventura della felice serie di indagini di Publio Aurelio, della bolognese Danila Comastri Montanari, ci riporta negli intrighi della Roma imperiale. Il nostro senatore, aiutato dall’astuto segretario Castore e dal probo medico Ipparco, questa volta si imbatte nel corpo decomposto di una donna, barbaramente inchiodato sopra una tavola dentro un’antica tomba sull’Esquilino… Non sarà l’unico cadavere in questa storia, ed anche il prode Aurelio… No, non vi racconto la storia, vi lascio il piacere di leggerla! Ma perché recensire un giallo storico sulla rivista del CICAP?

Intanto perché la donna è stata inchiodata in quanto accusata di essere una empusa, un pericoloso demone femminile, una specie di vampiro, e poi per i profili ad elevato tasso di scetticismo dei protagonisti.

Publio Aurelio Stazio, ricchissimo senatore della Roma di Claudio, è un convinto epicureo. Non crede all’influenza degli astri o degli dei sulla vita degli uomini, e nelle sue indagini usa logica e ragionamento (e una gran quantità di sesterzi). Dubita fortemente del paranormale, e definisce imbroglioni quelli che spacciano pozioni e amuleti. Indaga usando mezzi da CSI, come le preziosissime gemme intagliate per essere usate come lenti di ingrandimento.

Nel corso della storia,  l’amica (e fonte di informazioni) Pomponia cade vittima di guaritori, uno dei quali è un omeopata ante litteram, in quanto nei suoi preparati il principio attivo è dosato in minuscole quantità.

Publio allora chiede al medico greco Ipparco, suo consulente in tante indagini, di trovare una cura “scientifica” per l’amica. Sarà grazie a Castore che il medico riuscirà ad ingannare la matrona e a farle prendere una vera medicina, anche se camuffata da “acqua miracolosa”. A somministrarla sarà Xaltas, un indovino in realtà ben conscio di non poter prevedere alcunché, ma disposto a imbrogliare gli altri a fin di bene.

Per quanto riguarda Ipparco, è divertente la scena in cui il medico prepara un semplice infuso ad un paziente, il quale, deluso da una così misera prescrizione (si sa, il bravo medico prescrive molte medicine), chiede quali giaculatorie dovrà recitare. Il medico, a malincuore, pesca un bigliettino a caso tra quelli tenuti pronti per i clienti superstiziosi.

La storia si chiude con il senatore che chiede a tre megere di essere nuovamente maledetto, vista l’efficacia della precedente maledizione lanciatagli dalle tre arpie, desiderose di vendicarsi per la sua interferenza nei loro affari.

Ah, dimenticavo: il libro è il numero 17 della serie… sarà un caso?

6 pensieri riguardo “Pallida mors: l’ultima indagine di Publio Aurelio Stazio

  • Se avete dei dubbi sul fatto che valga la pena comprarlo, leggeteVi l’ ultima iniziativa dell’ OMS sulle Medicine che tanto disprezzate: correrete a comprarlo per consolarVi!
    http://www.ilfarmacistaonline.it/studi-e-rapporti/articolo.php?articolo_id=18443&&cat_1=6&&cat_2=0&&tipo=articolo
    Tra l’ altro, tra le Medicne “sdoganate” dall’ OMS, c’è anche l’ UNANI, che all’ epoca in cui è ambientato questo thriller era LA Medicina.

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  • Ma, non hai altro da fare che intasare questo sito di commenti inutili (e pure poco accurati), anche una banale recensione????
    Basterebbe saper leggere il documento originale (che è abbastanza cerchiobottista) per capire che l’OMS non ‘sdogana’ niente…

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  • Caro Claudio, sono mortificato: non lo faccio più! Parlane comunque con la dirigenza OMS: sono dieci anni che cerca di incoraggiare l’ inserimento delle Medicine Tradizionali e complementari all’ interno dei SSN, ma sottoposte a criteri più rigorosi e più standardizzati di qualità e controllo. C’ è tuttora un po’ troppo Far West nel campo, ma non solo in questo: spero mettano mano seriamente, ad esempio, nell’ Oceano degli Integratori Alimentari. Comunque l’ OMS prende atto che, nella Pratica Medica, queste Medicine sono sempre più dignitosamente al fianco della Medicina. I maligni dicono che lo facciano soprattutto per risparmiare soldi, e su questo sono un po’ maligno anche io.
    http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/in-europa-e-dal-mondo/2013-11-28/medicine-convenzionali-pubblica-strategia-160544.php?uuid=AbJHFi5I

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  • Ma il documento dell’OMS tu lo hai letto? Oppure ti basi solo su interpretazioni di qualche altra persona?
    Non è che l’OMS ‘prende atto che, nella Pratica Medica, queste Medicine sono sempre più dignitosamente al fianco della Medicina’, semplicemente cerca di mettere un controllo su pratiche che lasciate libere possono fare (e fanno) parecchi danni.
    Quello che cerca di fare è appunto di sottoporle ‘a criteri più rigorosi e più standardizzati di qualità e controllo’.

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  • Caro Claudio, io l’ ho letto e chiunque può farlo: è il primo link dell’ articolo. A Te sembra non sia successo nulla di nuovo? A me sembra che CICAP, CSICOP e compagnie belle non possano continuare a sostenere che la cosiddetta “Comunità Scientifica” escluda le Medicine che Vi ostinate a chiamare “alternative” in quanto “pseudoscienze” (che, tra l’ altro, è un vocabolo inventato da Voi e che usate quasi esclusivamente Voi). Guarda e leggiTi il rif.31, di cui ben parla il documento OMS a pag. 29

    31. Kooreman P, Baars EW. Patients whose GP knows complementary medicine tend

    to have lower costs and live longer.

    European Journal of Health Economics
    , 2012,
    13(6):769.776.

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  • Anche io lo ho letto, ma si vede che ho letto un documento diverso, visto che quello che dici tu non ce lo trovo… Avremo una diversa interpretazione dello stesso…
    E comunque, non esistono medicine alternative. Esistono medicine che funzionano e pratiche che non funzionano.

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