Il bastone di Euclide
La Lepre Edizioni annuncia l’uscita italiana di Il bastone di Euclide, saggio dell’astrofisico Jean-Pierre Luminet, lo scienziato che nel 2012 ha inaugurato con una lectio magistralis il Festival della Scienza di Roma. Si tratta del terzo volume di Luminet pubblicato dall’editore nella collana Visioni dopo La parrucca di Newton (2011) e L’occhio di Galileo (2012).
La sinossi
Alessandria, anno 642 dell’era cristiana e ventesimo dell’Egira: le truppe del generale arabo Amrou attaccano la città, con l’intento di dare alle fiamme i milioni di libri custoditi nella più grande e antica biblioteca del mondo. Da Medina il califfo Omar ha infatti dato l’ordine di eliminare tutti i testi che possono potenzialmente opporsi all’Islam. L’anziano filosofo cristiano Giovanni Filopono, il medico ebreo Al-Razi e soprattutto la bella e sapiente Ipazia, matematica e musicista, tenteranno di dissuadere Amrou dal distruggere il tempio del sapere universale. Per convincerlo gli racconteranno la vita degli scienziati, poeti e filosofi che hanno vissuto e lavorato tra le mura della Biblioteca di Alessandria: Euclide, ma anche Aristarco di Samo (che per primo scoprì che la Terra gira attorno al Sole), Tolomeo e tanti altri che dedicarono la vita alla verità e alla conoscenza. Il generale Amrou ascolterà Filopono, Al-Razi e Ipazia, o verrà infine convinto dagli argomenti del califfo Omar? Sono stati veramente gli Arabi a bruciare la Biblioteca ? Oppure semplicemente, con il trascorrere dei secoli, l’incendio è stato innescato da qualche altra anonima follia del tempo o dell’uomo?
Luminet racconta in forma di romanzo lo straordinario destino di tanti grandi spiriti dell’antichità, che si tramandano come preziosa eredità il bastone cavo con cui Euclide aveva tracciato le sue formule sulla sabbia. Pur ispirandosi alla Storia dei Sapienti dell’egiziano Ibn al-Qifti (1172-1248), come negli altri suoi romanzi dedicati ai Costruttori del Cielo l’autore ha optato per la plausibilità della trama e dei personaggi, più che per una “verità” storica che nel caso degli antichi non è mai data con certezza, lasciando campo libero alla sua generosa fantasia di romanziere. Formidabile divulgatore scientifico, Luminet riesce ancora una volta a trasmetterci senso filosofico e sostanza scientifica, dissimulando la sua erudizione tra le pieghe di una scrittura ispirata dall’umorismo e dalla poesia, magistralmente tradotta da Dora Marinari Tomasone. Il volume è corredato da un’appendice scientifica curata dello stesso autore.
L’autore
Jean-Pierre Luminet nasce a Parigi nel 1951. Astrofisico di fama mondiale, romanziere e poeta, lavora all’Osservatorio di Meudon ed è direttore di ricerca del CNRS. Nel 2007 ha vinto il “Prix europèen de la communication scientifique”. Nel 2012 ha inaugurato il Festival della Scienza di Roma con una lectio magistralis sul concetto di tempo. Con La Lepre Edizioni, Luminet ha già pubblicato La parrucca di Newton (2011) e L’occhio di Galileo (2012), che come Il bastone di Euclide sono tratti dalla serie edita in Francia con il titolo Bâtisseurs du Ciel. Tra gli altri suoi libri usciti in Italia: Finito o infinito? (Raffaello Cortina Editore, 2006), L’invenzione del bigbang (Dedalo, 2006), La segreta geometria del cosmo (Raffaello Cortina Editore, 2004) e Buchi Neri (Marco Nardi Editore, 1992).
Emanuele Manco
Pur seguendo le Fiction e facendoci anche coinvolgere, non dimentichiamo la realtà storica:
http://it.wikipedia.org/wiki/Biblioteca_di_Alessandria
Quanto alla sfortunata Ipazia, fu linciata circa tre Secoli prima dai Cristiani, tanto da diventare un simbolo per gli Atei, pur essendo una Neoplatonica.