La buona scienza si promuove in libreria
Secondo recenti stime, quasi la metà degli statunitensi crede che l’uomo non si sia evoluto e concorda con le tesi del cosiddetto “creazionismo della Terra giovane”, a dispetto di ogni evidenza scientifica.
È noto come gli Stati Uniti d’America siano un po’ la roccaforte del creazionismo di matrice cristiana tradizionalista, che negli ultimi tempi ha visto rafforzata la propria presenza nelle scuole. Katherine Stewart, giornalista per diverse testate statunitensi e autrice del libro-inchiesta The Good News Club, mette in evidenza le sottili strategie adoperate da alcune cellule della chiesa cristiana evangelica per stabilire presidi nelle scuole pubbliche, partendo dagli USA e poi diffondendosi nel resto del mondo, Italia compresa. In effetti, si può facilmente constatare via web come il CEF (Child Evangelism Fellowship) – l’associazione impegnata in questa campagna promozionale nelle scuole, che include anche un acceso antidarwinismo – sia presente anche in Italia, dove prende il nome di U.E.B. (Unione per l’Evangelizzazione dei Bambini). Attraverso il sito è possibile acquistare economici kit di materiali destinati a bambini anche piccolissimi, tra i quali spicca quello dedicato alle origini dell’uomo, illustrate secondo il paradigma creazionista.
Che cosa opporre a questa deriva pseudoscientifica? In occasione delle celebrazioni del Darwin Day noi preferiamo partire dall’autoformazione, suggerendo ai nostri lettori (non solo a quelli in età scolare) alcune letture che contribuiscano, più o meno direttamente, alla conoscenza della teoria dell’evoluzione. Leggere nuoce gravemente all’ignoranza, in questo come negli altri campi.
Ecco i libri che abbiamo scelto per voi.
Il grande racconto dell’evoluzione umana di Giorgio Manzi (Il Mulino), ill., € 45.
La storia dell’uomo e delle discipline scientifiche che ci aiutano a comprendere il suo posto nella natura, in un volume curatissimo nella veste grafica, ricco di splendide immagini, schemi, tavole comparative, che giustificano pienamente il costo non irrisorio. Difficile rimanere indifferenti di fronte allo stile caldo e appassionato, che comunica al lettore l’entusiasmo per le grandi conquiste della scienza che vengono raccontate. Si tratta indubbiamente di uno tra i più bei testi divulgativi sull’evoluzione usciti negli ultimi anni. Ideale come regalo di pregio per un ragazzo incuriosito dai misteri della natura, che lo leggerà per gradi, comprendendolo sempre meglio nel corso degli anni. In generale un libro che tutti potranno apprezzare.
Filosofia della biologia di Andrea Borghini e Elena Casetta (Carocci), € 19,00.
I due autori riprendono idealmente il discorso da dove lo aveva lasciato Telmo Pievani con il suo saggio del 2005 (Introduzione alla filosofia della biologia, Laterza), che si focalizzava sul nodo centrale rappresentato dalla teoria dell’evoluzione e dalla sintesi moderna. Questo agile manuale, pensato per l’università ma accessibile a tutti nella forma e nei contenuti, ripercorre tutte le questioni cruciali che sono oggetto di discussione per i filosofi della scienza, dedicando una particolare attenzione al ruolo dell’evoluzione e alla confutazione dell’Intelligent Design. Una lettura che ha il merito di chiarire quale sia il contributo che la scienza della vita si può attendere dalla filosofia e perché non sia possibile farne a meno.
Questione di gusto di John Prescott (Sironi), € 18,00.
Facile dire che qualcosa ci piace e qualcos’altro, invece, ci dà il voltastomaco. Molto più difficile chiarire quali siano le ragioni che determinano i nostri gusti. Perché il cioccolato piace quasi a tutti? Perché i bambini sono così diffidenti verso i nuovi sapori? Perché ogni tanto proviamo una voglia irrefrenabile nei confronti di uno specifico cibo e che cosa determina, al contrario, il senso di sazietà? John Prescott accompagna il lettore curioso in un avventuroso viaggio alla scoperta dei sapori e delle loro origini, distinguendo le componenti culturali da quelle di origine genetica, spiegabili in termini evolutivi. Perché il modo in cui assaporiamo il cibo o ne siamo disgustati è in grado di dirci tanto su di noi e i nostri progenitori.
Il viaggio e la necessità di Lisa Signorile (Scienza Express), € 15,00.
Viaggiare colonizzando nuove terre, trasportati, magari, da una zattera di mangrovie alla deriva. Incontrare nuovi predatori rischiando l’estinzione, spesso per colpa del glabro primate che si sente il dominatore dell’universo. Mutare di aspetto e abitudini alimentari, in risposta a un ambiente che si modifica, evidenziando nuove strategie adattive. La vita degli animali nel loro habitat è davvero avventurosa e seguirne le migrazioni, dovute all’imperativo della sopravvivenza, può insegnare molte cose agli umani disposti a capire. Per esempio che ogni “incontro ravvicinato” con gli “alieni” è potenzialmente pericoloso: meglio pensarci bene prima di introdurre in un nuovo ambiente specie alloctone che possono causare estinzioni di massa. Perché molti di questi alieni sono già tra noi e no, non occorre alzare gli occhi al cielo per osservarne gli effetti distruttivi. Da leggere per comprendere, attraverso gli esempi proposti, come funziona l’evoluzione e per dare nuovo impulso alla propria coscienza ecologica.
Il bonobo e l’ateo di Frans de Waal (Raffaello Cortina), € 28,00.
Scelto tra i testi finalisti del premio Galileo 2014 per la divulgazione scientifica, questo libro del noto primatologo olandese parte da una domanda che ha ossessionato filosofi e teologi: qual è l’origine della morale? È corretto immaginarsi un uomo naturalmente crudele verso il suo simile, un homo homini lupus hobbesiano, che attende l’intervento di un moralizzatore esterno che ponga un freno al suo egoismo e gli suggerisca forme di aggregazione basate sul reciproco rispetto? La risposta, secondo l’autore, va ricercata nelle specie viventi più simili all’uomo, scimpanzé e bonobo soprattutto. Osservandone il comportamento in situazioni sociali, si avrà modo di notare come questi primati si dimostrino altruisti e capaci di slanci di generosità insospettabili, così come di emozioni complesse quali la compassione e l’empatia. Le radici dell’etica andrebbero, dunque, ricercate all’interno dell’uomo e indagate alla luce dell’evoluzione. Un libro per chi ama le contaminazioni culturali e apprezza chi sa fondere diversi ambiti del sapere.
Psicologia della gelosia e dell’invidia di Valentina D’Urso (Carocci), € 14,00.
Nell’Inferno di Dante l’invidia è la causa di tutti i mali che affliggono la società, colei che ha dato origine alla cupidigia che si nasconde sotto le spoglie della “lupa”. Nel Purgatorio gli invidiosi hanno le palpebre cucite da fil di ferro, perché non possano più in–videre, ossia rivolgere agli altri sguardi malevoli. Nell’Otello di Shakespeare la gelosia è il «mostro dagli occhi verdi che dileggia la carne di cui si nutre». Ma che cosa c’è alla base di questi sentimenti così comuni e, insieme, così distruttivi, spesso alla base di terribili episodi di cronaca? L’autrice, psicologa e ricercatrice presso l’Università di Padova, tira le somme dei molti studi dedicati all’argomento, completandoli con i dati ricavati da un lungo lavoro di raccolta di testimonianze. Ne viene fuori il quadro di un sentimento che è possibile spiegare attraverso l’evoluzione, ma che è necessario saper gestire e controllare perché non giunga a sfociare nella violenza.
Immagine di apertura: Foto di Kimberly Farmer da Unsplash
La cosa più incredibile è che – guardando la genesi delle varie sette cristiane – cattolici e ortodossi dovrebbero essere i più antiscientifici, non i protestanti/evangelici come invece ultimamente accade.
Saluti,
Mauro.
La chiesa cattolica (quelle ortodosse non so) ha già fatto la propria autocritica e può permettersi di tenere ben distinti i due piani (scienza e fede; razionale e irrazionale; fisico e metafisico etc.) mentre i protestanti, e il mondo da loro rappresentato, si sentono in pericolo quindi reagiscono come quei bambini che pensano che il mondo scompaia solo perché si chiudono gli occhi. In altre parole si ostinano a non voler riconoscere che ci possano essere anche visioni del mondo diverse dalla loro.
Pur concordando con lo spirito dell’articolo (scienza uber alles) faccio presente un paio di cose: siamo in italietta… quella dei DiBella e dei Vannoni con manifestazioni popolari & parlamentari annesse… per cui non ci spererei troppo di “contrastare” l’ignoranza e l’oscurantismo di queste sette proponendo libri (ottimi) che non sono fumetti e per leggerli occorre quindi fare un po di fatica cerebrale… in italietta non si usa, non si legge… si twittano coglionerie, si guardano le trasmissioni tv con i “vips” di turno che fanno a gara a dire scempiaggini e fare “casino” (come in parlamento)! Vi sembra una critica non costruttiva? Lo è, ma deriva da meditazioni ponderate ed informate che mi hanno fatto escludere la possibilità che qualcosa che non sia un colpo di fortuna (quale poi?) o sbattere definitivamente il muso abbia la possibilità di cambiare questo pietoso stato di cose in italietta. Il Medioevo non è finito nel 1492! Non in italietta!
@ Giorgio
Povero medioevo, che ha fatto di male per sopportare anche le tue inconcludenti parole?