Fanta-scienza

La Nasa ritorna nello spazio. E mira molto molto in alto…

Articolo originale su fantascienza.com

Dopo la chiusura del programma Space Shuttle, per la Nasa era calato il sipario per i viaggi nello spazio con equipaggio umano. L’unica opzione era appoggiarsi ai russi, i quali chiedono 70 milioni di dollari per ogni passeggero in viaggio sui Soyuz. Ora le cose stanno per cambiare: la Nasa ha comunicato di avere investito la non indifferente somma di 6,8 miliardi di dollari per sovvenzionare due compagnie private affinché realizzino le due nuove capsule che riporteranno i viaggi spaziali in quel degli States.

Ecco dunque comparire la Boeing, che ha ricevuto 4,2 miliardi di dollari per realizzare il progetto CST-100 insieme ad almeno sei viaggi nello spazio, seguita dalla SpaceX, che con 2,6 miliardi di dollari realizzerà la sua capsula Dragon V2 e come minimo sei viaggi nello spazio. Entrambe le compagnie hanno una data precisa per completare i lavori: nel 2017 dovranno effettuare il primo viaggio con astronauti a bordo verso la stazione spaziale internazionale.

La Boeing ha ufficialmente presentato la sua CST-100 a maggio: 7 astronauti troveranno posto in uno spazio molto ristretto, ma con una enorme schermo trasparente senza saldature per rendere il viaggio meno opprimente. Anche i comandi sono stati rimpiazzati da uno schermo touch-screen corredato da una leggera luce blu per rendere lo spazio meno sterile e desolato agli occhi dei viaggiatori.

Anche la Dragon-V2 avrà sette posti e, esattamente come la CST-100, sarà riutilizzabile. Inoltre disporrà di 8 motori SuperDraco con una capacità di manovra tale da farla atterrare ovunque sulla terra con la precisione di un elicottero.

Per quanto riguarda il lancio, la SpaceX ha già a disposizione la sua piattaforma chiamata Falcon 9, mentre la Boeing sta lavorando con la Blue Origin di Jeff Bezos per progettare un motore per il suo razzo Atlas V, che venga costruito negli Stati Uniti invece che in Russia.

Il doppio accordo fa parte di un progetto molto più ambizioso per la Nasa: il primo viaggio con astronauti nello spazio profondo, verso Marte e oltre. Questo grazie alla capsula Orion (nota agli addetti ai lavori come MPCV, acronimo di Multi-Purpose Exploration Vehicle, NdR), sottoposta a test in una base che si trova a 65 miglia nell’oceano pacifico e che ha due obiettivi da raggiungere: un primo viaggio di prova nel 2018 e una spedizione nel 2021. Ma per il viaggio vero e proprio verso Marte dovremo aspettare ancora un po’: la Nasa ritiene che per avere la certezza assoluta che tutto sia pronto, la partenza non potrà avvenire prima del decennio 2030. Solo allora i primi astronauti metteranno piede su Marte, dando inizio a una nuova corsa allo spazio.

Leo Lorusso

Foto di Planet Volumes su Unsplash

Un pensiero su “La Nasa ritorna nello spazio. E mira molto molto in alto…

  • E’ questo un passo importante nella storia dell’astronautica.
    La privatizzazione dei voli spaziali con equipaggi umani, già iniziata in parte con le ex navette spaziali, ora prosegue lasciando in toto ai privati la gestione dei veicoli spaziali che lal NASA d’ora in poi affitterà. si spera che questi privati riusciranno ad effettuare voli privati di turisti e scienzaiti. Al momento cinque turisti hanno staccato un biglieto da 25 a 65 milioni di $ ai Russi (prezzo del solo seggiolino, senza annessi e connessi), ma la lista pare sia molto più lunga. Poi ci sono gli enti di ricerca che non trovano posto sulla ISS, che possono approfittare di queste capsule che riantrano a terra senza distruggersi con tutto il loro carico.
    Ma lal NASA tiene Orion come sua capsula, da usarsi a suo piacimento. Sebbene possa agganciarsi alla ISS, la useranno solo per tornare ad esplorare lo spazio interplanetario, in quanto è progettata proprio per questo. Ovviamente la capsula da sola potrà permettere di effettuare brevi voli, non più di una o duie settimane al massimo, vosto che comunque è uno spazio angusto. Pel missioni più lunghe occorrono degli habitat spaziali a cui la caspula si dovrà agganciare. Ma al momento gli sforzi si concentrano su Orion, che appena dimostrerà le sue abilità, permetterà di passare agli habitat.
    Se tuto procede bene, non solo per la NASA, ma anche per le altre nazioni che vogliono portare uomini in orbita (Russia, Cina, India, Europa), il prossimo decennio dovrebbe essere un periodo molto interessante per l’esplorazione spaziale.

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