Poltergeist in azione!
Oggetti che volano o si spostano da soli, quadri che cadono, strane voci che rompono il silenzio, elettrodomestici che si mettono in funzione, mobili che cambiano posizione, piatti che si rompono… La causa? Chi l’ha vissuto individua come autore dei fenomeni uno “spiritello” maligno, generalmente chiamato “poltergeist”, nome che deriva dal tedesco Geist, “spirito” e poltern, “bussare”, e si può tradurre come “spirito rumoroso”.
In parapsicologia i poltergeist sono stati sostituiti da un’interpretazione più moderna che viene identificata con l’acronimo “RSPK”, che significa: “Psicocinesi Spontanea Ricorrente”.
Uno dei casi di poltergeist più famosi risale al novembre 1967 a Rosenheim, paese dell’Alta Baviera (Germania), nell’ufficio dell’avvocato Sigmund Adam. Le luci si accendevano e spegnevano da sole, le valvole elettriche saltavano, sul centralino risultavano registrate centinaia di telefonate anche quando nessuno usava il telefono, uno degli apparecchi chiedeva l’ora locale più di 40 volte al giorno senza che nessuno lo toccasse. L’avvocato si rivolse alle compagnie interessate, che inizialmente pensarono che la causa potesse risiedere in alcuni sbalzi di corrente, ma i fenomeni continuarono anche dopo che l’intero impianto venne sostituito.
L’avvocato si rivolse allora all’Istituto universitario di Friburgo e il parapsicologo Hans Bender, insieme a due fisici, fu incaricato di studiare quanto accadeva nell’ufficio. Essi assistettero a dondolii dei lampadari, i quali furono anche ripresi con un videoregistratore, e a rotazioni di quadri appesi alle pareti. Ma non era tutto: i cassetti si aprivano da soli, i soprammobili volavano via, una pesante libreria si spostò dal muro. Persino la polizia istituì una indagine alla ricerca di un sabotatore, senza risultato. I tre scienziati notarono, però, che gli strani fenomeni avvenivano solo durante le ore di ufficio, in particolare quando era presente l’impiegata Annemarie Schabel, di 19 anni. Qualche tempo dopo, Annemarie lasciò lo studio dell’avvocato per un altro posto di lavoro e i fenomeni cessarono improvvisamente. Un esame psicologico della giovane impiegata rivelò «labilità psichica, elevata eccitabilità, bassa tolleranza alle frustrazioni[1]». La maggior parte degli episodi e delle misteriose telefonate avveniva infatti nel tardo pomeriggio, quando la giovane donna era ansiosa di tornare a casa dopo una giornata trascorsa a compiere un lavoro che non le piaceva.
Un altro caso piuttosto conosciuto è il poltergeist di Enfield, cittadina a nord di Londra, avvenuto tra l’agosto 1977 e il settembre 1978, oggetto anche di un servizio del programma Mistero andato in onda il 4 settembre 2011.
Ambientazione della vicenda è la casa di Peggy Hodgson, una donna divorziata che viveva con i suoi 4 figli. Improvvisamente la sua casa divenne sede di fenomeni piuttosto inquietanti: letti che tremavano, colpi di origine ignota, oggetti che si spostavano da soli e alle volte colpivano i membri della famiglia… Dopo una settimana dall’inizio della vicenda, la Society for Psychical Research affidò il caso a Maurice Grosse, che osservò, oltre ai già citati fenomeni, anche l’apparizione di pozze d’acqua e piccoli incendi che si accendevano ed estinguevano spontaneamente. I giornalisti che seguirono le vicende ebbero spesso problemi con i loro apparecchi: i nastri su cui registravano venivano danneggiati o cancellati, le componenti metalliche di alcuni strumenti furono trovate piegate. Il presunto spirito sembrava avercela soprattutto con la piccola Janet, di 11 anni: mentre la bambina dormiva le coperte e i cuscini le venivano strappati di dosso, oppure sembrava che una forza invisibile la strattonasse violentemente. A un certo punto dalla sua bocca iniziarono a venir fuori strani suoni, inizialmente simili a versi di animali, poi sempre più delineati fino a trasformarsi in una voce in grado di dialogare con i presenti. Un giorno Janet fu sorpresa da una telecamera mentre piegava alcuni cucchiai. Si giustificò dicendo che l’aveva fatto pur di soddisfare e allontanare i giornalisti che assediavano la casa in attesa di fenomeni o, secondo altre fonti, per vedere se gli investigatori se ne sarebbero accorti. La voce misteriosa veniva prodotta dalla bambina utilizzando le cosiddette false corde vocali. Dopo due anni i fenomeni cessarono quasi all’improvviso. Maurice Grosse e molti dei testimoni oculari si dichiararono convinti della natura paranormale della vicenda, ma altri, dopo aver colto Janet in flagrante, sollevarono forti perplessità.
Un’indagine interessante fu svolta sul poltergeist di Columbus, capitale dello Stato dell’Ohio, nel 1984. Nella casa infestata vivevano i Resch, una coppia molto attiva nelle adozioni. Il soggetto intorno al quale ruotavano i fenomeni era una delle adolescenti da loro adottate, Tina, di 14 anni, a cui erano stati diagnosticati disturbi emotivi e iperattività. Lo CSICOP (Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal) non ebbe il permesso di entrare in casa Resch per svolgere indagini, così le uniche ipotesi e deduzioni che fu possibile fare riguardano una serie di fotografie scattate dal fotografo Fred Shannon, che inquadrano la ragazza mentre alcuni telefoni le volano davanti. Le foto sono state scattate molto da vicino usando un grandangolo e, per sua stessa ammissione, Shannon non guardava mai la ragazza mentre scattava: aveva notato, infatti, che i telefoni volavano solo se lui era distratto. Il presidente dello CSICOP Paul Kurtz riprodusse le foto mostrando che è possibile ottenerle semplicemente lanciando il telefono senza essere visti. Tina fu scoperta a imbrogliare da una troupe televisiva che aveva dimenticato una videocamera accesa. Le riprese mostravano la ragazza mentre, dopo essersi assicurata che nessuno la osservasse, tirava violentemente un paralume e balzava via fingendosi spaventata.
In tutti i casi di presunti poltergeist si possono individuare delle caratteristiche costanti: gli episodi si manifestano in presenza di una particolare persona, detta “persona focale”; la quiete si ristabilisce non appena tale persona viene allontanata; i fenomeni non sono mai osservati direttamente dai presenti. Spesso l’autore dei fenomeni sta attraversando l’età adolescenziale e mostra disturbi emotivi. In altri casi, invece, può trattarsi anche di un vero e proprio tentativo di frode, come accadde nel settembre 2009 a Matino, in provincia di Lecce, quando nella casa di un’anziana signora iniziarono a divampare piccoli fuochi, a levitare oggetti e a sentirsi rumori sinistri e voci misteriose. Dopo un po’ i due nipoti della signora confessarono di aver messo in atto tali episodi in modo da sfrattare la povera donna. Prima di tirare in ballo gli spiriti, meglio guardarsi da chi ci sta intorno!
Note
1) Pietro e Brunilde Cassoli, “La parapsicologia”, Milano 2000, p. 64
Foto di Steinar Engeland da Unsplash
Avete scritto 1894 invece di 1984.
Corretto, grazie!