Il giorno del PI Greco del secolo
Articolo originale su Fantascienza.com
Il PI Day, ovvero il giorno di PI Greco, si celebra il 14 marzo di ogni anno, perché nel mondo anglosassone le date si indicano con il mese prima del giorno, per cui è sembrato naturale che il 3/14 fosse appunto il giorno dedicato a un numero di cui tutti dovrebbero ricordarsi almeno le prime cifre ossia, 3,14 (o 3.14 se siete anglofoni).
Ma PI Greco ha un numero infinito di decimali, il cui calcolo è una sfida che ancora oggi appassiona i matematici. La cosa interessante del giorno del PI Greco di quest’anno, è che questo è un giorno singolare, durante il quale potremo vivere un autentico “momento PI”.
Osserviamo i decimali successivi ai primi due:
3.1415926535897932384626433832795028841971693993751058…
Dopo il 14 c’è il numero 15, ossia le ultime due cifre dell’anno corrente, se poi ancora prendiamo il 9, il 26 e il 53, possiamo dedurre che il 14 marzo 2015, alle ore 9, 26′ e 53” si verificherà un momento in cui i decimali di PI Greco, coincideranno con il momento presente fino al nono decimale (escludendo centesimi o millesimi di secondo, di difficile percezione da parte di un umano).
Certo questa combinazione che è più un gioco numerologico che matematico è dedotta con la forzatura della eliminazione delle prime due cifre dell’anno, però proprio in virtù di questa forzatura che potremo godere di altri “Momenti PI Greco”; esattamente uno ogni secolo. Anzi, sappiamo per certo che dall’anno 15 (il momento PI Greco perfetto!) a oggi, si è verificato uno di questi momenti ogni secolo. Sicuramente un secolo fa, in piena prima guerra mondiale, pensavano a tutt’altro. Il PI Day è stato istituito nel 1988 d’altra parte.
Quindi, se volete giocare con il PI Greco, puntate le vostre sveglie per il 14 marzo 2015, ore 9:26:53 e partecipate. Se mancate questo appuntamento vi rimarranno solo i “normali” giorni PI Greco, e sarà molto difficile partecipare al prossimo “giorno del secolo”, che si terrà il 14 marzo 2115.
Tra le curiosità, il 14 marzo è anche la data in cui è nato Albert Einstein (nel 1879). Forse la domanda a questo punto sarà: con quale criterio è stata scelta la foto dell’articolo? Nel telefilm The Big Bang Theory, Amy Farrah Fawler (interpretata dalla brava Mayim Bialik), fidanzata di Sheldon Cooper (l’ancora più bravo Jim Parsons) vive nell’appartamento 314. Considerato che in altre occasioni nella serie sono apparsi numeri molto famosi nella cultura nerd, come il 42 o il 1701, non si tratta di un caso, ma di un voluto omaggio al PI Greco.
Emanuele Manco
Foto di Linda Roisum da Pixabay
Queste alchimie numerologiche mi lasciano un po’ perplesso proprio qui, sul sito di quelli che la numerologia spicciola la combattono e non la sostengono.
Vi do allora un altro buono spunto:
pensate un po’ che combinazione la mia data di nascita (che per me, capitemi, è importante) si riproporrà una volta al secolo se trascuriamo le prime due cifre dell’anno e l’ora, una volta al millennio se dell’anno di cifre oltre all’ora ne trascuriamo tre e, udite! Udite! non si proporrà mai più in futuro, e quindi rimarrà un momento unico nella storia umana come la pietra angolare del tempio di Re Salomone, se non trascuriamo né l’anno, né il giorno, (né l’ora né i minuti, ne i secondi….) E nel frattempo di giorni del Pi greco come li calcolate voi ne passerà una marea infinita (finché ci sarà il tempo).
@ VelaImpavida Hai perfettamente ragione eh, però, come sei noioooooso!
Concordo con VelaImpavida.
Questo articolo somiglia molto a quelli che il Cicap un tempo avversava, e invece ora li scrive il Cicap stesso, che mi sembra decisamente cambiato.
Certo, questo articolo non dice che quella data abbia un effetto paranormale, la indica solo come una curiosità.
Però lo fa dopo aver fatto tutta una serie di scelte arbitrarie: usare la numerazione anglosassone (perché non quella italiana, o magari quella che più razionalmente vorrebbe la dicitura anno-mese-giorno?), abolire le prime due cifre dell’anno (per quale ragione farlo?)…
il cicap dovrebbe insegnare che da scelte arbitrarie possono nascere tutte le proprietà che si vuole, e che esse non significano proprio nulla. Invece fa il contrario. Con buona pace dell’educazione alla razionalità. Pazienza. Se la scienza è altrove, io vado altrove.
Carissimi,
l’articolo è proprio un gioco.
Google mi ha segnalato questa citazione del mio articolo e pertanto rispondo giusto per qualche precisazione.
La notazione anglossassone non l’ho scelta io, ma i promotori dei PI Day (come spiego nell’articolo) che trovate qui http://www.piday.org/ (sito che è fonte dei miei articoli in merito al PI Day. Tra l’altro non è il primo articolo che dedico al Pi Day pubblicato su F.Com. Il primo lo trovate a http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/17472/pi-day-un-giorno-dedicato-al-pi-greco/.
Sulla forzatura sono stato il primo io nell’articolo a evidenziarla, ma anche qui, si tratta di una scelta convenzionale di chi ha indetto il PI Day, volta a creare una ricorrenza centenaria giocosa, alla quale dare solo il significato di dare un contributo alla divulgazione della scienza.
Anzi proprio sottolineare che si tratta di una forzatura, significa ricordare che, sotto il velo giocoso c’è il rigore dell’informazione.
Ora se vogliamo confondere un gioco con la numerologia di chi predica catastrofi in certi momenti o in coincidenza di certe date, sbagliate obiettivo, e di grosso.
Francamente ritengo che il tono ironico e autoironico dell’articolo non dovrebbe dare adito a dubbi.
Segnalo inoltre che in questo copia e incolla manca il link al precedente articolo, nel quale spiegavo, dopo aver introdotto il gioco della celebrazione di PI Day, quale sia l’importanza del numero e la storia della ricerca dei suoi decimali.
Credo a questo punto che converrete con me, che trattasi di un gioco, nascente dalla volontà di divulgazione della scienza.
Se per informare e divulgare i concetti dobbiamo essere seriosi, forse allora è il caso di chiedersi perché molti studenti odino la matematica.
Grazie dell’attenzione
Emanuele Manco