A che punto è la notte 1 – Le foto mai spiegate
Con questa rubrica facciamo il punto sui mysteri di vecchia data, che esercitano ancora tutto il loro fascino pur essendo già stati smentiti e razionalmente spiegati. Oggi parliamo delle foto inspiegabili.
Il mio primissimo contatto con il mondo del paranormale fu da bambina, intorno ai 7-8 anni, nella libreria dei miei genitori: avevo libero accesso a qualsiasi cosa fosse raggiungibile dalla mia non significativa altezza (rimasta tale anche in seguito) e quei due titoli così evocativi e inquietanti, “Terra senza tempo” e “Il triangolo maledetto”, non potevano non attirare la mia attenzione. Leggerli però mi spaventava, per cui ripiegai abbastanza presto sugli inserti fotografici, che mostravano i grandi “mysteri” trattati nei due volumi, dall’astronauta di Palenque alle piste di Nazca, dalla Mary Celeste ai fantasmi della S.S. Watertown.
Fu una specie di imprinting e quando, molti anni dopo, approdai finalmente nell’universo scettico, quello per le foto misteriose rimase uno dei miei interessi principali, il “guilty pleasure” con cui rilassarsi fra un complotto e l’altro. Ogni scusa è buona per andare a frugare in Rete in cerca delle 12 foto inspiegate e inspiegabili, delle 20 foto più spaventose di sempre, delle 42 foto che dimostrano per sempre l’esistenza dei fantasmi, delle ventordici foto dei luoghi più infestati della Terra, ma proprio tutta, eh. Ricordate quando Richard Wiseman creò il sito Science of ghosts, per ricevere e analizzare le foto di apparizioni fantasmatiche? Io l’ho letto tutto. Più volte. Compresi i commenti.
Di tutte le 12, 20, 42, ventordici foto mostrate in giro come prove della qualunque, scremando quelle evidentemente false (tipo questa, e comunque c’è chi ci ha creduto), quelle sbufalate un attimo dopo essere state diffuse e quelle smentite da un secolo (no, sul serio, qualcuno ancora accenna timidamente alle foto delle Cottingley Fairies), ne rimane circa una decina che ha richiesto più tempo per essere debunkata o addirittura merita ancora un approfondimento ulteriore.
1) Il fantasma dell’incendio a Wem Town Hall.
Scattata durante l’incendio che nel 1995 rase al suolo la Town Hall della cittadina di Wem, mostra fra le fiamme la sagoma piuttosto nitida di una ragazzina. Una volta che la foto ebbe raggiunto il pubblico, non ci fu chi mancò di riconoscere nel fantasma Jane Churn, una bambina accusata in passato di aver appiccato un altro devastante incendio nella cittadina. E per passato si intende il 1677. A parte l’evidente assurdità di tale riconoscimento, la foto è comunque abbastanza inquietante, bisogna riconoscerlo. All’inizio si pensò a una forma di simulacrum, e c’erano pareri contrastanti sul fatto che la foto fosse stata o meno manipolata. A risolvere il mistero sono stati un pizzico di casualità e un signore di nome Brian Leary: osservando una foto di “Wem così com’era”, l’attenzione di Leary fu catturata dalla bambina in primo piano in basso a sinistra. Ed ecco lì la nostra “Jane Churn”. (Qui e qui tutti i dettagli.)
2) The Cooper Family Falling Body
Piuttosto d’impatto, come immagine. La storia all’origine narra che sia la prima foto della famiglia Cooper nella nuova abitazione, e naturalmente nessuno ha visto niente di anomalo nel momento in cui è stata scattata. L’assunto dietro la maggior parte di queste foto è più o meno sempre lo stesso: quasi tutti gli autori dichiarano infatti che “non c’era niente/nessuno in quel punto quando è stata scattata la foto” o che “nessuno si è accorto di niente”. In altre parole, in mancanza di prove concrete, dovremmo prendere per buona la parola dei protagonisti dell’evento. Visto che però la fiducia è merce preziosa, c’è anche chi la concede solo dopo accurate verifiche: qualcuno ha fatto un po’ di ricerche e, senza particolari sorprese, è uscito fuori che si tratta di un falso, ritoccato fin dalla messinscena, che si svolge probabilmente in epoca contemporanea.
(Notiamo che quello di scambiare – o millantare – per vera una foto “artistica” è un evento piuttosto frequente. Ad esempio, questa viene spesso riportata come “foto di una chiesa abbandonata precipitosamente, tanto da lasciarvi la bara di un bambino”. Bastano circa 5 minuti per scoprire che si tratta di opere artistiche di un autore specializzato in questo tipo di immagini; che è impossibile abbandonare precipitosamente un qualsiasi luogo senza rovesciare almeno le sedie; che l’indicazione “Europa” è un pelo troppo generica e che quella non è la bara di un bambino, ma un altro poggiapiedi come quelli nella navata.)
3) Babushka Lady
Lo ammetto, è quella che mi intriga meno. Non ci sono elementi sovrannaturali da smentire, al massimo qualche (ennesima) ipotesi complottista sull’omicidio Kennedy. Certo, l’idea che qualcuno abbia ripreso o fotografato da un’angolazione diversa da Zapruder l’omicidio di JFK e poi non abbia mai mostrato a nessuno quelle immagini lascia perplessi, ma di qui a parlare di mystero ce ne corre: magari la donna aveva paura a consegnare alle autorità i filmati (forse temeva di essere coinvolta?), forse il filmato/foto non sono venuti bene (come è stato dichiarato in seguito da un operatore Kodak), o forse sono stati consegnati all’FBI ma non contenevano materiale interessante e quindi non sono stati divulgati. Insomma, di spiegazioni più o meno plausibili possono esserne ipotizzate alcune prima di… Ecco, quello che non è chiaro, nel mistero della Babushka, è dove sia il mistero. Alcuni anni dopo, una donna di nome Beverly Oliver dichiarò di essere lei la donna sconosciuta, di aver consegnato il nastro a due presunti agenti e di non averlo mai più riavuto indietro. Di nuovo la domanda è: e quindi? Il suo filmato potrebbe contenere nuove evidenze o dimostrare qualcosa che non sia stato già ampiamente provato? Negli stessi fotogrammi in cui compare la Babushka si vedono però altre persone riprendere e/o fotografare e, se è vero che tutto il restante materiale di quel giorno è stato consegnato alle autorità, probabilmente sarebbe comunque emerso qualcosa. E se invece non ci fosse proprio alcun mistero e quella donna, che a giudicare dagli sfocatissimi fotogrammi in cui è visibile non sembra troppo giovane e indossa un paio di grossi occhiali, semplicemente stesse cercando di vedere meglio il Presidente, usando magari un binocolo?
4) Cronoviaggiatori
Un giovanotto dal look inequivocabilmente hipster in mezzo a compunti signori con cappello e a signore inappuntabili. Non può che essere un viaggiatore nel tempo.
Una bella ragazza che passeggia con le sue amiche tenendo una mano vicino all’orecchio sta ovviamente parlando al cellulare. Anche se il video è stato girato nel 1938.
Si tratta di due bellissimi casi di “cronopareidolia”, davvero molto affascinanti: dopo le spiegazioni, che potete trovare sul blog di Attivissimo per quanto riguarda il crononauta e sul nostro stesso Query Online per la telefonista, scatta immediatamente la reazione “Era talmente ovvio, come ho fatto a non accorgermene”, ma prima di allora anche gli scettici possono rimanere per un attimo sconcertati.
5) Il fantasma di Tantallon Castle
La più famosa fra quelle inviate a Richard Wiseman nell’ambito dell’esperimento Science of ghosts, la cui spiegazione è tutt’ora oggetto di dibattito. Lo stesso Wiseman ha provato a ricrearla, ottenendo qualcosa di simile ma non perfettamente sovrapponibile. L’ipotesi più condivisa è che si tratti di un caso di pareidolia su qualcuno che sta effettivamente transitando in quel punto; una successiva foto inviata al professor Wiseman potrebbe avvalorare tale tesi.
Certo si tratta di un’immagine interessante, ma personalmente ritengo che il premio per la foto “davvero” sovrannaturale sarebbe dovuto andare alla numero 6.
6) Ravenna, Ohio
Anche in questo caso (che trovo terrificante), la mittente giura che in casa non c’era nessuno al momento in cui suo figlio ha scattato le foto e che non sarebbe affatto in grado di manipolare un’immagine digitalmente: su quest’ultimo punto, anche le analisi degli esperti sembrerebbero confermare la sua storia. Qualcuno ha voluto riconoscere nello spettro il volto di bambina che compare in un’altra famosa immagine “fantasmatica”, qualcun altro propende per la pareidolia combinata con un elemento della scena che la signora non ricorda (una busta azzurra lasciata accanto alla finestra); qualcuno ancora ipotizza l’utilizzo di “ghost app” (applicazioni per smartphone con cui innestare la figura di un fantasma su una foto reale), ma all’epoca della foto non erano ancora state inventate. La signora protagonista, LuAnn Sicuro, molto attiva su qualsiasi sito e blog discuta la foto, ha richiesto le investigazioni di due team di esperti del paranomale ed è anche apparsa in tv: potrebbe essere una persona in cerca di notorietà, o magari la vittima di un brutto scherzo (le ghost app all’epoca non esistevano, ma photoshop era già in versione 11: il famoso figlio autore dello scatto potrebbe saperne qualcosa).
7) Il fantasma sulle scale della Queen House
Scattata nel 1966 dal Reverendo Hardy, in visita con la moglie in questa sezione del museo marittimo di Greenwhich. Nella versione a colori, il fantasma è meno visibile che non in questa in bianco e nero, e naturalmente il Reverendo e consorte hanno sempre negato la presenza di qualcuno su quel punto delle scale, elemento cui prestavano particolare attenzione poiché stavano cercando di riprodurre una foto che avevano trovato su una rivista. Allo stesso modo, lo staff del museo ha lungamente investigato insieme ai due, cercando di ricreare l’immagine dell’apparizione e addirittura svolgendo una seduta spiritica per evocare il fantasma. Gli esperti di allora dichiararono la foto non manipolata né ritoccata, e metterla in scena richiederebbe qualcuno con braccia abbastanza lunghe. Tuttavia, il fatto che il museo accetti l’ipotesi e addirittura conservi le carte delle indagini fra i reperti in mostra fa sorgere qualche ghignante sospetto.
8) Il fantasma di Newby Church
Anche questa foto non è mai stata smentita come manipolata o artefatta. Tuttavia, siccome il mondo è pieno di gente curiosa e testarda, c’è chi ha continuato a cercare di capire se fosse possibile ottenerla in maniera “naturale” senza scomodare il serial killer di Scream. E in effetti, a quanto pare, una esposizione prolungata di qualcuno di altezza media potrebbe fare al caso nostro.
9) Lo squadrone di Goddard
Questa è piuttosto famosa: ritrae uno squadrone militare in servizio durante la Prima Guerra Mondiale. Dietro il quarto uomo da sinistra, però, si intravede un volto sospeso a mezz’aria, che i protagonisti della foto hanno riconosciuto come il viso di Freddie Jackson, un meccanico morto due giorni prima e i cui funerali si tenevano lo stesso giorno in cui è stata scattata la foto. In molti sostengono si tratti invece, come al solito, di esposizione prolungata e che il volto sia proprio quello del quarto uomo senza cappello. Qualcun altro, invece, ha voluto approfondire la questione, scoprendo che probabilmente Freddie Jackson non è mai esistito.
10) I fantasmi della S.S. Watertown
E infine, la foto da cui tutto è cominciato. Questa sgranatissima immagine dei due marinai rimasti uccisi dalle esalazioni velenose a bordo della S.S. Watertown e avvistati da più persone nei giorni seguenti ha nutrito un certo numero di miei incubi infantili. Avessi saputo allora che il fotoritocco si poteva fare anche con colla e forbici, avrei dormito meglio per molto tempo.
11) Le foto del Circolo di Crewe
E c’era chi era davvero bravo, a photoshoppare ante litteram.
Questo articolo lo giro dritto per dritto a quella fantasmatica di mia sorella. Grazie!
Sono sempre affascinanti le leggende che girano attorno alle foto di fantasmi! Alcune foto a prima vista, prima di capire il trucco, riescono a mettere almeno un po’ di stupore se non proprio di angoscia, soprattutto quando rappresentano bambini o bambine, (i puri che privi di peccato e di debito avrebbero perso la vita)!
Una foto di un fantasma mi ha spaventato da bambino. La cosa più spaventosa era il fatto che non l’avevo trovata su un libro o una rivista complottisti di bassa lega, ma su un’enciclopedia (L’enciclopedia Rizzoli per i ragazzi), di quelle che da bambino consideri infallibili, presentata come se fosse autentica senza nessuna critica (poi dicono male di Wikipedia).
Non c’era scritto in che circostanza è stata fatta, ma oggi penso che si tratti di una foto fatta col metodo della doppia esposizione. Se vi può interessare posso mandarvene una scansione.
Paolo, sì, grazie, mi farebbe piacere vederla!
Riporto qui un’ulteriore conferma dell’inattendibilità del fantasma di Newby Church. Pare infatti si tratti di doppia esposizione: https://www.ismaell.net/magia/galleria-fotografica/fantasmi/falso-2/