John Podesta, gli UFO e le invenzioni dei giornalisti
Rubrica a cura di fantascienza.com (Qui l’articolo originale)
“l consigliere uscente del presidente statunitense Barack Obama, John Podesta, sceglie il suo ultimo giorno di lavoro alla Casa Bianca per fare una rivelazione a sorpresa. Su Twitter Podesta scrive che il suo più grande rimpianto nel 2014 è stato quello di non essere stato capace di svelare la verità sugli Ufo”.
Abbiamo tratto questo brano dal sito di Rai News, ma la “notizia” è apparsa su decine di siti più o meno sullo stesso tenore.
Tutto nasce da un tweet di John Podesta che diceva
“1. Finally, my biggest failure of 2014: Once again not securing the #disclosure of the UFO files”. (“Infine, il mio fallimento più grande del 2014: Ancora una volta, non avere reso pubblici i file sugli UFO”)
In effetti non parla né di alieni né di verità da svelare, ma solo di file secretati da aprire al pubblico.
Che Podesta sia un fanatico degli UFO, tuttavia, non è cosa nuova. In varie conferenze ha spinto perché il governo americano svelasse i presunti segreti sui contatti con gli alieni. È ben noto anche che Podesta è un grande fan di X-Files, tanto che in un’intervista, quando gli chiesero della grande mole di richieste che arrivavano alla Casa Bianca che chiedevano l’applicazione del Freedom of Information Act sui documenti che avessero a che fare con gli UFO lui rispose “The truth is out there”, la celebre frase di Fox Mulder.
Prima di essere stato consigliere di Obama, Podesta era stato consigliere di Bill Clinton ed era a capo di un progetto per togliere il segreto di stato a una collezione di ben 800mila pagine di documenti. A una conferenza del 2002, dopo aver concluso questo incarico, disse “It is time for the government to declassify records that are more than 25 years old and to provide scientists with data that will assist in determining the real nature of this phenomenon“, “è tempo che il governo tolga il segreto a documenti che hanno più di 25 anni e fornisca agli scienziati i dati che possono permettere di determinare la vera natura di questo fenomeno”.
Dunque si può intendere che, se la natura del fenomeno la devono determinare gli scienziati, non siamo in presenza di relitti di astronavi e di cadaveri di alieni grigi, la cui natura sarebbe evidente di per sé.
In realtà di documenti riguardanti gli UFO ne sono stati divulgati parecchi; da diverso tempo è stato reso pubblico tutto il lavoro del Project Blue Book (ad esso fu dedicata anche la serie tv Project UFO), gestito dall’Aeronautica americana. Il progetto aveva indagato su oltre dodicimila casi di avvistamenti di UFO, con lo scopo di verificare se vi fosse qualcosa di potenzialmente pericoloso o anche solo scientificamente rilevante. I casi andavano da situazioni davvero sconsolanti (venivano scambiati per UFO persino le stelle o i pianeti) a cose più complicate. Solo qualche centinaio, meno del 5%, rimase senza risposta, probabilmente più che altro per mancanza di elementi utili, ma dopo diciotto anni di ricerche si decise che non era emerso niente di utile o di rilevante e il progetto fu chiuso.
Sono inoltre stati resi pubblici i file relativi agli UFO raccolti dal governo britannico. Anche qui nulla di rilevante.
Ma per gli irriducibili ufisti resta sempre la possibilità che i documenti veri, quelli che dicono davvero la verità, siano stati ovviamente tenuti nascosti. John Podesta quanto meno potrà consolarsi se davvero, come si vocifera, potrebbe tornare in tv la sua serie preferita, X-Files .
Silvio Sosio