Addio, Willie?
Articolo originale di Donald Prothero, pubblicato su Skeptic il 6 marzo 2015. Si ringrazia Paolo Marco Ripamonti per la traduzione.
Nelle scorse settimane c’è stato un po’ di agitazione in merito ad alcune scoperte sull’etica di un noto negazionista del riscaldamento globale Wei-Hock “Willie” Soon. Era una delle star della lobby di negazionisti del riscaldamento globale, trascorreva gran parte del suo tempo dialogando con media di destra e gruppi negazionisti ed era sostenuto da prominenti politici negazionisti, come il Senatore James Inhofe (R-OK). Sebbene i punti problematici delle sue ricerche, come quelli dei suoi finanziamenti, fossero pubblicamente noti da anni, Soon è ora sotto i riflettori per alcuni scoperte del New York Times sui suoi reali compensi. La sua posizione è ulteriormente complicata per non aver indicato nelle proprie pubblicazioni i finanziatori e per l’aver firmato dichiarazioni circa “conflitti di interessi” poi puntualmente violate. Logicamente negazionisti e media di destra hanno immediatamente preso le difese del “loro uomo” e lo stesso Soon ha rilasciato una dichiarazione (ottimamente analizzata da Greg Laden) in sua difesa. Le prove di questo caso sembrano, tuttavia, incontrovertibili, a prescindere da che posizione si abbia nel dibattito sul cambiamento climatico, ed è facile prevedere serie conseguenze all’orizzonte.
Iniziamo con un po’ di background. Soon viene sovente indicato come “un noto studioso del cambiamento climatico”. Falso. Ha un dottorato in ingegneria aerospaziale, con tesi sulla fisica dei plasmi, quindi non ha né esperienza né istruzione specializzata sulle scienze climatologiche di cui spesso scrive, così come sui campioni di ghiaccio, gli anelli degli alberi, la chimica atmosferica e persino gli orsi polari. Come ripeto spesso, state attenti alle persone che lavorano al di fuori del proprio campo di formazione! Un dottorato non genera esperti universali. Se non si ha un dottorato nel campo giusto, non si hanno pubblicazioni “peer-reviewed” in campi di rilievo, non si è più qualificati per scrivere di cambiamento climatico o di biologia dell’evoluzione di quanto lo si sia per comporre una sinfonia o riparare un’autovettura. La climatologia, in particolare, è afflitta dalle intrusioni di “profani” di altri campi scientifici (specialmente aree della fisica non correlate). Costoro sembrano pensare di essere in grado di occuparsi di queste ricerche e di comprendere questo campo anche se non hanno mai studiato un campione di ghiaccio, passato ore al microscopio ad osservare plancton fossile (come invece ho fatto io), analizzato isotopi allo spettrometro di massa (come invece ho fatto io), investigato gas atmosferici o immagini satellitari. Queste sono capacità specialistiche che si devono avere per comprendere bene i dati grezzi e le loro limitazioni, e per occuparsi di questo lavoro in maniera competente. Se non si hanno esperienze di prima mano, si è degli esterni, dei dilettanti che si avventurano in un campo che non capiscono davvero. Eppure Soon ha scritto vari attacchi alla climatologia (senza che questi articoli fossero mai pubblicati in rispettabili riviste “peer-review”), sebbene abbia solo esperienze riguardo alla fisica dei venti e delle radiazioni solari.
Inoltre, i sostenitori di Soon spesso sottolineano la sua collaborazione con l’Harvard-Smithsonian Astrophysics Observatory (SAO) di Cambridge, come prova di legittimità, dato che lavora in istituzioni di rispetto. In verità, Soon non è un dipendente del SAO e nemmeno di Harvard, ma è semplicemente uno scienziato affiliato, a cui viene consentito di usare la strumentazione e il nome di queste istituzioni, ma che non viene pagato per lavorare presso questi enti; inoltre il SAO non appoggia le sue ricerche. Qui abbiamo un classico caso di manipolazione di credenziali istituzionali, che un tipo come Soon è riuscito a ottenere grazie ai legami con un noto negazionista del riscaldamento globale, l’astrofisico Robert Jastrow (che prima di spostarsi al SAO l’aveva assunto, immediatamente finita l’università, presso l’osservatorio di Mt. Wilson di cui era direttore). Quando Soon iniziò al SAO, la sua ricerca principale verteva sui plasma solari, un argomento di studio assolutamente legittimo presso questo ente. Ma da allora i suoi lavori si sono estesi ben oltre il campo delle sue conoscenze, e si vede. Questo ricorda il caso di Richard Sternberg, il creazionista che aveva una posizione non retribuita allo Smithsonian, con il permesso di usare un ufficio e il titolo di affiliazione per tre anni. Successivamente iniziò ad utilizzare la sua affiliazione per propagandare il creazionismo e lo Smithsonian cessò di supportare Sternberg a causa dell’uso disonesto della sua affiliazione temporanea. (Ad ogni modo la sua affiliazione scadde, non fu licenziato, come affermano i creazionisti.)
Non è questo il posto per elencare tutta la scienza screditata di Soon, ma alcuni casi serviranno da esempio. Nel 2003, lui e Sallie Baliunas pubblicarono una review (un articolo su commissione che deve dare la visione d’insieme su un certo argomento, e che solitamente non viene verificato a fondo né respinto) sulla rivista Climate Research, in cui si affermava falsamente che il ventesimo secolo non fu il più caldo dello scorso millennio (basandosi sui dati derivati dagli anelli degli alberi, dai campioni di ghiaccio e da altre fonti su cui non aveva una formazione sufficiente a garantirne la giusta comprensione). Gli errori di questo articolo e delle sue conclusioni erano parecchi. Soon e Baliunas usarono dati sulla variazione di umidità, e non sulla temperatura; non distinsero tra anomalie in temperature medie regionali e di emisfero e ricostruirono le temperature passate tramite prove indirette che non fornivano una risoluzione adatta a distinguere andamenti decennali. Questo articolo venne fatto a pezzi dalla comunità scientifica a causa della metodologia inadeguata, l’abuso di metodi statistici, le selezioni deliberate e le rappresentazioni volutamente fuorvianti; il 40% della redazione della rivista diede le dimissioni, proprio a causa della mancata revisione di questo articolo.
Nel 2007, Soon ha pubblicato una lettera editoriale (senza peer-review) in Ecological Complexity, affermando che non vi fosse nessuna riduzione nella popolazione degli orsi polari, affermazione palesemente falsa. Molti lettori non vedono il titolo “Punti di vista”, e quindi non capiscono che queste affermazioni sono soltanto un editoriale, non un articolo scientifico vero e proprio, che di conseguenza viene citato continuamente dai negazionisti del riscaldamento globale nonostante la vasta quantità di prove che dimostrano i danni all’ecosistema Artico.
Nel 2003, anticipando il rapporto del 2004 dell’IPCC (il comitato internazionale sul cambiamento climatico, NdT), Soon e i suoi soci negazionisti preparano un articolo mirato at attaccare un rapporto che non era ancora stato ultimato! Come evidenziano alcuni documenti della corrispondenza di Soon, questi scriveva:
Chiaramente, questi (i capitoli AR4) sono troppi per essere controllati da uno solo di noi… ma come fossimo l’A-Team, possiamo impegnarci a fondo per anticipare la smentita di alcuni di questi capitoli, specialmente WG1 – a giudicare dalla nostra esperienza sulla climatologia di base… Anche se potessimo affrontare solo UN capitolo in maniera efficace ed effettiva… realizzeremmo MOLTO! In ogni caso, spero che potremo iniziare a discutere tra di noi per capire cosa potremmo fare per indebolire il quarto rapporto o per riportare l’attenzione alla scienza …
Non sono certamente parole di uno scienziato, che aspetta di vedere i risultati verificati e pubblicati prima di criticarli, ma di un “mercante del dubbio” che gioca con le relazioni pubbliche per creare controversie e confusioni su un argomento di scienza per scopi ideologici e politici, e non certamente scientifici.
L’affermazione più nota di Soon, tuttavia, è l’interpretazione che fece dei dati storici della radiazione solare misurata sula Terra e l’ipotesi secondo cui l’aumento della radiazione incidente sarebbe la causa del riscaldamento globale. Questa ricerca è stata abbondantemente smentita a più riprese, soprattutto perché Soon ha erroneamente interpretato i dati, abusato di metodi statistici, e attentamente selezionato solo quei risultati che dimostrano le sue tesi a priori. Non solo, anche se fosse vero che la radiazione incidente è in aumento (è diminuita da 45 anni a questa parte, invece) la variazione misurata sarebbe minuscola. L’aumento della temperatura globale causato non sarebbe nemmeno una frazione minuscola di quello dovuto ai gas serra. Eppure Soon ha testimoniato ripetutamente che il riscaldamento terrestre è da imputarsi al sole, non a cause antropogeniche, e si guadagna da vivere ribadendo che il riscaldamento causato dall’uomo sia una falsità.
Tutti questi esempi di scienza incompetente e politicizzata avrebbero dovuto far sconfessare Soon da lungo tempo, ma in qualche modo il SAO è molto tollerante circa la libertà di espressione e di fare pessima scienza, oppure è riluttante ad occuparsi di lui per paura di essere accusato “censura”. Ma questa volta Soon ha davvero fatto qualcosa di peggio che fare cattiva scienza: ha violato l’etica. È noto da tempo che Soon è finanziato da compagnie energetiche come la ExxonMobil, i fratelli Koch, e dai fronti negazionisti che questi fomentano. Già questo, di per sè, sarebbe un problema grave, perché presenta chiari conflitti di interessi nel caso in cui Soon produca risultati tendenti a soddisfare i suoi finanziatori. Ancora peggio, invece, è quanto riportato dal New York Times:
[Soon] ha accettato più di un 1.2 milioni di dollari dal settore petrolifero negli ultimi dieci anni, senza segnalare questo conflitto di interessi nella grande maggioranza dei suoi articoli. In almeno 11, pubblicati dal 2008, non ha fatto menzione di questo fatto e in almeno 8 casi sembra aver violato i principi etici dei giornali che pubblicarono i suoi lavori. Alcuni documenti mostrano che il dottor Soon, all’interno di corrispondenza con i suoi finanziatori, definiva i suoi articoli come prodotti da consegnare in cambio di pagamenti. Ha usato lo stesso termine per descrivere una testimonianza che ha preparato per il Congresso.
Questo è veramente grave. Praticamente tutti i giornali scientifici richiedono che ogni fonte di finanziamento venga dichiarata, e la maggior parte richiede che si firmi una dichiarazione riguardo a conflitti di interessi per dimostrare che i risultati prodotti non siano alterati per compiacere i finanziatori. Non si tratta di una semplice svista da parte di Soon, ma di uno sforzo deliberato di non rivelare l’oscena quantità di soldi che riceveva, né la loro provenienza. Questa deliberata violazione etica, se dimostrata, condurrebbe a un’azione decisa (licenziamento, ad esempio) da parte di qualsiasi università o ente di ricerca statunitense, non importa quanto uno sia famoso o quanto buona fosse la sua reputazione. Soprattutto i termini con cui descrive il suo lavoro (prodotti), qualcosa di acquistato e pagato dai suoi fondatori, dimostra chiaramente la volontà di fare da “mercenario” e fornire ai committenti esattamente quanto richiesto, senza seguire le naturali conclusioni derivabili dai dati, quali che siano, e senza interpretarli onestamente e senza preconcetti come fanno i veri scienziati.
Non sto dicendo che prendere soldi da società energetiche squalifichi automaticamente una ricerca o dimostri che uno non è un vero esperto in climatologia. Un palese controesempio è costituito dal fisico della UC Berkeley Richard Muller, inizialmente scettico circa il cambiamento climatico. Come ho scritto in precedenza, Muller accettò fondi dalla ExxonMobil, dai fratelli Kock e da altri negazionisti per riesaminare i dati sulle temperature globali forniti da NOOA, Goddard Institute of Space Science e Hadley Climate Resource Unit dell’università dell’East Anglia. Lo fece, e nel marzo 2011 sconvolse i membri della House Science and Technology Committee del GOP, che lo nominarono come perito di parte per smentire i dati di temperatura. Invece, Muller si comportò come un vero scienziato: comprese che i data di questi istituti erano validi e lo dichiarò all’udienza. La dice lunga sul conto di Muller: mantenne salda la sua integrità scientifica e seguì la strada indicata dai dati fino alla sua conclusione, piuttosto che alterare i risultati per compiacere i suoi finanziatori.
Il caso Soon è scoppiato in faccia ai negazionisti del riscaldamento globale. Il senatore Edward Markey (D-MA) ha recentemente annunciato un’investigazione del congresso circa i finanziamenti da parte delle lobby negazioniste a ricerche scientifiche:
Per anni, gli interessi dei petrolieri e dei gruppi a loro legati hanno attaccato climatologi e legislatori che proponevano di ridurre l’inquinamento da carbone usando scienza fallace e motivazioni poi dimostrate false”, ha dichiarato pubblicamente Markey.
Il popolo americano merita un dibattito onesto, non inquinato dalla miglior falsa scienza che i petrolieri si possano permettere. Questo è il motivo per cui annuncio questa indagine per verificare quanto questo fenomeno di negazione-dietro-pagamento sia diffuso all’interno delle affermazioni contrarie al riscaldamento globale.
Cosa sarà di Soon? Ora che il caso Soon circa le sue violazioni etiche è esploso, ci si aspetta che i manager del SAO taglino ogni rapporto. Secondo il New York Times:
Charles R. Alcok, direttore del Centro Harvard-Smithsonian, ha riconosciuto lo scorso venerdì che il dottor Soon ha violato gli standard di alcuni giornali scientifici. ‘Penso che questo comportamento sia inappropriato’, ha dichiarato il dottor Alcock. ‘Onestamente a questo punto si tratta di una cosa personale, che dobbiamo gestire internamente con il dottor Soon’. ‘Sono al corrente della situazione con Willie Soon e sono molto preoccupato’, ha dichiarato venerdì W. John Kress, sottosegretario per la scienza ad interim dello Smithsonian di Washington. ‘Ce ne stiamo occupando’.
Lo Smithsonian ha rilasciato, venerdì, questa dichiarazione:
Lo Smithsonian è fortemente preoccupato circa le ipotesi riguardo all’inadempienza da parte del dottor Willie Soon di rendere pubbliche le fonti di finanziamento dei suoi studi climatologici. Lo Smithsonian sta prendendo immediatamente azioni per affrontare questo problema: il segretario Albert Horvath ha chiesto all’ispettore generale di verificare questo caso. Horvath, inoltre, condurrà una revisione dei regolamenti etici dello Smithsonian che governano la conduzione di ricerche sponsorizzate per verificare che aderiscano agli standard più elevati. Wei-Hoc (Willie) Soon è un ricercatore part-time allo Smithsonian Astrophysical Observatory di Cambridge, Massachusetts. Era stato assunto per condurre delle ricerche sulle variabilità stellari e solari a lungo termine. Lo Smithsonian non finanzia il dottor Soon, che provvede esternamente in proprio. Lo Smithsonian non supporta le conclusioni del dottor Soon sul cambiamento climatico. La posizione ufficiale dello Smithsonian a questo proposito, basata su decenni di ricerca scientifica, indica che sia da ricondursi a cause antropogeniche.
Ciao ciao, Willie. La comunità scientifica non si dispiace della tua partenza.
Foto di Markus Spiske da Pexels