A che punto è la notte

A che punto è la notte 4 – I medium

Con questa rubrica facciamo il punto sui mysteri di vecchia data, che esercitano ancora tutto il loro fascino pur essendo già stati smentiti e razionalmente spiegati. Oggi parliamo di medium.

Magari non il primo in classifica, ma di certo uno dei mestieri più antichi del mondo è quello del medium: dalla Pizia alla strega di Endor, a profeti, oracoli e stregoni vari, fin dalla più remota antichità gli esseri umani hanno cercato qualcuno in grado di comunicare con i trapassati. Tuttavia, i medium come li conosciamo noi, con corollario di tavoli traballanti, trance, sedute spiritiche e ritorno economico, sono un’invenzione piuttosto recente, riconducibile alla nascita dello spiritismo e alla sua codifica sistematica, avvenuta nei cinque libri pubblicati da Allan Kardec fra il 1857 e il 1868. Delle Sorelle Fox abbiamo già parlato in un articolo precedente, ma in quel periodo era tutto un fiorire di intermediari con l’aldilà, che cadevano velocemente in trance e, posseduti dallo spirito evocato, si esibivano in numeri di levitazione o scrittura automatica.

Le prime operazioni di smascheramento dei medium, spesso a opera di maghi e prestigiatori come Houdini, che dedicò a questa attività gran parte della sua vita, furono praticamente contemporanee alla nascita stessa del movimento. Ma (per fortuna di questa rubrica, che altrimenti non avrebbe ragione d’essere) la fama di alcuni presunti medium sopravvive inalterata nonostante i ripetuti fallimenti, errori, smascheramenti, confessioni e soprattutto sfide da un milione di dollari (qualcuna persino precedente alla nascita del movimento stesso), regolarmente perse.

1) Eusapia Palladino

Eusapia-Palladino-Extoplasm-Hands-Una delle più celebri medium di fine Ottocento e uno dei casi più interessanti da studiare per gli scettici.

Della Palladino, infatti, si seppe praticamente da subito che simulava lei stessa gran parte degli eventi che si verificavano durante le sue numerose e sempre sensazionali sedute, e fu l’ex garibaldino Eugenio Torelli Viollier a raccontare sulle pagine del neonato Corriere della Sera, di cui era stato cofondatore, di come la medium riuscisse a liberare mani e piedi dal blando controllo che i partecipanti alla seduta esercitavano e usasse poi l’arto libero per produrre rumori, spostamenti e levitazioni. Gli articoli furono numerosi e circostanziati, così come le relazioni e i testi di altri scettici, ma ciononostante moltissimi studiosi, compresi premi Nobel come i coniugi Pierre e Marie Curie e Charles Richet, continuarono a ritenere che vi fosse un nucleo di verità in quanto avveniva alle sedute, sostenendo la tesi per cui quei movimenti erano gesti inconsapevoli indotti dalla trancein pratica, imbrogliava a sua insaputa. O anche no, perché, secondo quanto dichiarato in un’intervista del 1910, era perfettamente consapevole di star fingendo, ma lo faceva in quanto era ciò che desideravano i partecipanti alla seduta.

Il caso della Palladino mostra con chiarezza come fin dall’inizio dei fenomeni spiritisti il desiderio di credere potesse offuscare anche le menti più razionali, e come a volte possa bastare davvero poco per ingannare i sensi di chi circonda. A tutt’oggi, nonostante una bibliografia scettica sterminata, ci sono believer che affermano che sono stati spiegati molti trucchi, non tutti, quindi non è detto che quella di Eusapia fosse interamente una frode.

Oh, naturalmente, grande fan della medium era il nostro buon amico Arthur Conan Doyle (io amo Doyle, sia chiaro, lo prendo in giro con affetto).

2) Edgar Cayceedgar_cayce

Chiamato anche “il profeta dormiente” per lo stato in cui cadeva quando eseguiva le sue letture psichiche, ha lasciato una mole infinita di profezie su qualsiasi argomento, quasi paragonabile a Nostradamus, ed è oggi ritenuto uno dei padri spirituali della New Age. Meno teatrale del medium tipico, Cayce cadeva in trance e rispondeva alle richieste che gli venivano fatte pervenire per interposta persona dai suoi assistenti: in queste letture dava informazioni sullo stato di salute e sulle precedenti reincarnazioni del richiedente, che nove volte su dieci era, secondo lui, un antico cittadino di Atlantide alla cui distruzione aveva contribuito. La città scomparsa di cui narra Platone era infatti uno dei temi ricorrenti di Cayce, che aveva elaborato un’articolata e improbabile spiegazione del cataclisma che l’avrebbe affondata.

Come spesso accade nel caso di profeti e veggenti, i suoi seguaci effettuano un abilissimo cherry-picking fra tutti i vaticini per selezionare quelli che sembrano essersi avverati, senza tenere conto di due elementi essenziali: 1) di solito le profezie sono descritte in termini abbastanza vaghi e oscuri, che consentono diverse interpretazioni, 2) anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno. Vale a dire: se pronuncio qualche migliaio di profezie, è facile che qualcosa la indovini (anche io al liceo profetizzai che F. si sarebbe fidanzato con A. durante la gita scolastica, ma nessuno mi venera per questo).

Quindi non sorprende che Cayce abbia previsto correttamente alcuni eventi, ma rimane il fatto che molti dei suoi vaticini sono stati clamorosamente sbagliati (per esempio, il contributo al caso del rapimento Lindbergh, o la Cina cristiana), e anche le presunte capacità di curare i malati sono state forse un po’ esagerate dai suoi estimatori.

3) Rol

Di Rol il CICAP si è occupato a più riprese nel corso degli anni, e non avrebbe potuto essere diversamente, visto l’alone di mistero in cui la figura del sensitivo torinese è ancora avvolta e il fascino che quindi esercita su scettici e “credenti” (ricordo un documentario tv dedicato al medium in cui persone che avevano potuto partecipare ai suoi incontri favoleggiavano di eventi incredibili, nani, giganti, senso di esaltazione quasi onirica provata nel corso della serata).rol1

Rol non ha mai accettato di sottoporsi a esperimenti controllati e maghi e prestigiatori non erano ben accetti. Tuttavia, negli anni ’70 ha acconsentito a dare prova dei propri poteri davanti a Piero Angela, il quale ne fa un interessante resoconto in questo articolo, dove è anche riportato il video di Silvan che realizza una lettura di libro chiuso come quelle di Rol.

Gran parte della leggenda di Rol è stata creata, oltreché, appunto, da un discreto talento nell’arte dell’illusionismo, anche dalla sua personalità di cui in molti subivano il fascino, al punto da rifiutare persino ciò che si parava davanti ai loro stessi occhi, come quella ragazza che dichiarò di avere in mano un cinque di cuori invece di un due di fiori, o la giornalista che, a distanza di vent’anni, ha raccontato il prodigio cui aveva assistito in maniera radicalmente diversa da come l’aveva descritto a ridosso della serata, ingigantendo significativamente i poteri di Rol. Anche per questa ragione, che si va a innestare sulla congenita inaffidabilità delle mere testimonianze oculari, è difficile oggi capire con puntualità che tipo di tecniche di prestidigitazione usasse il sensitivo; tuttavia, alcuni elementi che conosciamo per certo sono indizi piuttosto affidabili dell’assenza di poteri paranormali, tra cui, appunto, la preferenza per giochi di carte e altri numeri tipici dell’illusionismo, oltre – come già detto – al rifiuto di farsi esaminare in situazione di controllo e la tendenza a eseguire le parti chiave dei suoi “esperimenti” al buio.

L’argomento è vasto e non esauribile nelle poche righe di questa rubrichetta: il consiglio di lettura della settimana, perciò, per chiunque volesse approfondire l’indagine scettica è ROL: Realtà o Leggenda? di Mariano Tomatis, che in una ricerca durata anni ha esaminato tutta la documentazione esistente sul sensitivo, tracciando una netta demarcazione fra storia e mito.

4) Gerard CroisetAllison DuBoisgerard-croiset

Due cosiddetti detective-sensitivi, i cui prodigiosi contributi alle indagini di polizia nei casi di sparizioni ed omicidio hanno guadagnato loro l’onore di diventare icone televisive, il primo interpretato da Paolo Stoppa nel 1973 nello sceneggiato ESP, la seconda grazie a Patricia Arquette nella serie in sette stagioni MediumNaturalmente, i due show tendono all’agiografia, per cui raccontano le storie dei due sensitivi così come i loro sostenitori le ritengono avvenute: chiamati a collaborare con la polizia, i due sono in grado, grazie alle loro incomparabili doti medianiche, di risolvere il caso.

ALLISON_DUBOISA differenza della DuBois, Croiset nel corso della propria carriera ha ottenuti risultati positivi, per esempio riguardo una ragazza giapponese ritrovata vicino la struttura gialla “vista” dal veggente, o nel caso del bambino sulla zattera, di cui avrebbe “visto” persino la posizione delle ferite al capo. In realtà, analizzando con occhi critico i resoconti e le fonti di polizia, spesso e volentieri il presunto successo si ridimensiona, quando non viene cancellato del tutto. Inoltre, sempre per il principio dell’orologio rotto di cui sopra, a forza di predire prima o poi ci si azzecca, soprattutto se la situazione non lascia grande spazio ad alternative, come quando le persone scompaiono di notte vicino a corsi d’acqua.

Bisogna anche tener conto che né i veggenti né i loro sostenitori hanno piacere di pubblicizzare gli insuccessi, frequentemente più clamorosi dei successi: una volta Croiset disse che i corpi di alcuni bambini erano sotto un capanonne, e vennero raccolti quarantamila dollari per demolirlo, senza che fosse trovato nulla; in altri casi, dichiarò morto un ragazzo che pochi giorni dopo fece ritorno a casa mentre vide vivo un uomo i cui resti emersero di lì a breve, e così via. Rimase anche vittima dell’esperimento di Ph.B. Otterwanger, che chiese informazioni a diversi veggenti sul figlioletto scomparso, mentre questo era al sicuro a casa propria. Allo stesso modo, lo studio del dottor Brink mostrò che i presunti sensitivi erano abili a cogliere anche i segnali non verbali per dedurre informazioni utili ai fini del proprio vaticinio.

La DuBois, invece, cade spesso nel tranello di esasperare il proprio contributo, o addirittura a volte di inventarlo di sana pianta, come quando racconta di aver dolcemente accompagnato alla morte un’amica malata (circostanza smentita con fermezza dai familiari della stessa) o di aver avuto un ruolo nel ritrovamento del corpo di Jackie Hartman (il cui padre non aveva idea di chi fosse la DuBois finché non è uscito il libro in cui lei ne parla in questi termini). A oggi non si conoscono reali successi della sensitiva, se non quelli ottenuti dal suo alter-ego televisivo, che ha addirittura ottenuto una nomination all’Emmy.

0087FAU000_25) Rosemary Altea

La campionessa mondiale della cold-reading, attività senza la quale gran parte di veggenti e medium dovrebbe darsi seriamente da fare per trovare un lavoro.

Fra tutte, in effetti, quella dell’Altea è la storia meno interessante, essendo principalmente un fenomeno televisivo, di cui non si ricordano casi particolari: tuttavia, il lavoro degli scettici che ne ha svelato le tecniche è, oltreché interessante, importante da tenere presente, poiché la lettura a freddo è uno dei trucchi in cui è più facile cadere, anche da parte di chi si pone in maniera distaccata di fronte a questi fenomeni.

A me colpisce sempre molto il fatto che queste persone dotate di così grandiosi doni sovrannaturali rifiutino sistematicamente di accettare la scommessa di Randi (anche la DuBois non si è voluta prestare): dev’essere un mestiere ben remunerativo, quello del medium, se la possibilità di vincere un milione di dollari può essere scartata con tanta tranquillità.

Un caso molto affascinante di medium smascherata da Houdini è infine quello di Mina Crandon, nota come Margery, la strega bionda di Beacon Hill. Query le ha dedicato uno speciale, con due esaustivi articoli di Barry Wiley e Massimo Polidoro. Non potendo aggiungere nulla ai loro racconti, mi limito a linkarli qui.

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