Interviste

XIV Corso per Indagatori del Mistero: il parere dei partecipanti della passata edizione

Giunto alla XIV edizione e tornato nella città delle torri, riparte a gennaio 2016 il Corso CICAP per Indagatori dei Misteri, che si terrà a Bologna nella prestigiosa cornice di Palazzo d’Accursio, centro del governo cittadino dal 1336, oggi sede del Municipio e vanto artistico del capoluogo emiliano. I sette appuntamenti – che si terranno da gennaio a giugno e ciascuno della durata di un weekend – saranno una vera e propria full-immersion nel mondo dell’indagine di tutto ciò che sembra misterioso o inspiegabile: un’occasione unica per sperimentare in prima persona come ci si avvicina a un “mistero” per tentare di risolverlo. Il corso comprende esercitazioni pratiche, l’uso di filmati e documenti esemplificativi tratti dalla casistica del CICAP, dimostrazioni di “fenomeni insoliti”, esperimenti collettivi e trucchi dal vivo, oltre ad alcune attività facoltative, quali visite guidate a luoghi di particolare interesse in città.

Per descrivere come si svolgono, cosa si impara e a chi sono rivolti i corsi CICAP, QueryOnline ha chiesto ad alcuni dei partecipanti della XIII edizione – tenutasi a Torino nella prima metà del 2015 – di raccontare la propria esperienza: ciò che è stato più apprezzato, cosa non è piaciuto e quali sono stati i momenti più importanti dell’evento formativo. Abbiamo perciò posto sei domande ad Andrea Fadde (insegnante della scuola primaria), Irene Goia (agronoma), Paolo Mazzaglia (consulente), Monica Mautino (ingegnere), Davide Moro (studente di dottorato), Chiara Pasquini (specialista in certificazioni per videogiochi), Rodolfo Rolando (specialista marketing), Chiara Segre (biologa e comunicatrice scientifica).

Cosa vi è piaciuto di più del corso?

Paolo Mazzaglia: “La vastità degli argomenti trattati. Scienza e il metodo scientifico per chi non è scienziato, magia per chi non è mago, mente umana per chi non è psicologo. Una creatura chimerica e trasversale capace di collegare fra loro temi importanti che sarebbero difficili da razionalizzare, se non ci fosse un corso formativo come questo”.
Chiara Segre: “Importante è stata anche la possibilità, in molti dei temi trattati, di applicare in pratica quanto appreso, non limitandosi alla teoria. Di sicuro hanno aiutato il clima del dibattito, la disponibilità e chiarezza dei docenti, e l’ottimo affiatamento formatosi con gli altri compagni di corso”.

Che cosa vi ha sorpreso di più?

Monica Mautino: “Il lavoro faticoso che è necessario fare per dimostrare o confutare, con metodo scientifico, fatti e informazioni anche considerate ‘banali’ e ovvie; in ambito scientifico, dimostrare l’infondatezza di una teoria, per quanto possa essere fallace, è di gran lunga più difficile che esprimerla“.
Irene Goia: “A questo si aggiunge che le stesse dinamiche su cui si basano paranormale e pseudoscienze sono efficaci anche su chi si ritiene scettico; crediamo di esserne immuni, e anche per questo possiamo esserne vittime, comportandoci di conseguenza con un approccio non scientifico”.
Davide Moro: “In effetti il corso, mostrando l’esistenza di ‘storie alternative’ per molti fatti e avvenimenti anche banali, ha sottolineato un profondo dilemma: di chi mi posso fidare quando non ho la preparazione, gli strumenti e il tempo per valutare in prima persona una determinata affermazione?”.

Cosa si impara al termine degli incontri?

Rodolfo Rolando: “Il corso definisce anche i metodi con cui ricercare, verificare e soppesare le informazioni e sottolinea quanto non sia importante solo la scienza, ma anche la sua corretta comunicazione al pubblico e agli altri”.
Chiara Pasquini: “Permette anche e soprattutto di mantenere una mentalità aperta al dialogo, che aiuta anche a valutare e confermare le numerose nozioni acquisite al termine degli incontri”.
Irene Goia: “Concordo: si impara a capire che non è tutto ‘bianco’ o ‘nero’; serve sempre sforzarsi di capire le ragioni degli altri, e che è importante approfondirle, anche quando si basano in tutto o in parte su fondamenti fallaci”.
Davide Moro: “Si impara a non fermarsi a ciò che si vede o legge, bensì a essere curiosi e appassionati senza pregiudizi e preconcetti. In sostanza, un sano e proattivo scetticismo”.

C’è qualcosa che non vi è piaciuto?

Chiara Segre: “In generale, sarebbe stato molto utile avere a disposizione, post-corso, le slide di tutti i relatori; alcuni argomenti sono molto vasti e, nel prendere appunti, c’è sempre il rischio che qualcosa vada perduto”
Chiara Pasquini: “Penso che il corso possa continuare a migliorare nel tempo, non solo incoraggiando i docenti a condividere le presentazioni, ma anche aumentando ulteriormente il feedback sugli esercizi svolti”.
Andrea Fadde: “Questo sottolinea anche che la vastità dei temi trattati ha reso impossibile approfondire maggiormente alcuni argomenti, lasciando la grande curiosità di volerli approfondire”.

A chi pensate potrebbe essere utile il corso?

Chiara Segre: “A ben vedere, il corso è utile a tutti perché insegna a pensare con la propria testa e a costruire (o migliorare) lo spirito critico, capacità che sono preziose tanto nella vita professionale quanto in quella di tutti i giorni”.
Andrea Fadde: “A chiunque voglia affrontare con maggiore pertinenza le informazioni da cui siamo quotidianamente bombardati, aprendosi comunque al dialogo civile; e a tutti i curiosi che vogliono guardare oltre le apparenze”.
Rodolfo Rolando: “In effetti, il pregio del corso è proprio il saper trattare argomenti complessi con un linguaggio comprensibile e chiaro, permettendo a chiunque di acquisire le nozioni e i concetti senza restarne spaesato”.

C’è qualche argomento non trattato che vorreste fosse affrontato nei prossimi corsi?

Paolo Mazzaglia: “Delle prove di dibattito con ‘l’avvocato del Diavolo’: avrebbero permesso di approfondire sia la comprensione dei punti di vista altrui, che la pratica di riconduzione al metodo scientifico delle teorie senza fondamenti misurabili”.
Davide Moro: “L’antropologia forense applicata agli enigmi della storia. Ho visto sarà già trattata nel XIV corso a Bologna; è un argomento non semplice, ma è davvero interessante per l’analisi di fatti storici”.

Per ulteriori informazioni sul XIV Corso per indagatori dei Misteri, incluse le modalità di partecipazione, l’elenco dei docenti e il programma completo degli incontri, è possibile visitare la pagina dedicata sul sito del CICAP (http://www.cicap.it/corso/2016/)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *