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Caso Xylella: lettera aperta al procuratore Cataldo Motta

Beatrice Mautino, comunicatrice della scienza e socia effettiva del CICAP, e Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze, hanno scritto una lettera aperta al procuratore capo di Lecce, che ha bloccato l’abbattimento degli olivi salentini colpiti da disseccamento con una decisione molto dubbia sul piano scientifico. La lettera aperta chiede che la comunità scientifica italiana e internazionale possa avere accesso alla perizia tecnica e alle piante infette, in modo da cercare una soluzione al problema prima che il sequestro delle piante abbia conseguenze drammatiche per l’agricoltura della Puglia e delle regioni vicine. Trovate la lettera aperta qui di seguito. Chi la condividesse può firmarla a questa pagina.

Egregio dottor Cataldo Motta,

ci rivolgiamo a lei in qualità di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce in relazione al recente decreto di sequestro degli olivi colpiti dal Complesso di disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO) nelle province di Lecce e Brindisi.

Lungi dall’entrare nel merito dei reati ipotizzati nell’indagine giudiziaria condotta dai sostituti procuratori Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, vorremmo attirare la sua attenzione su alcuni elementi cruciali perché si possa affrontare con tempestività e trasparenza la cosiddetta emergenza Xylella e la sua relazione con il CoDiRO.

Come abbiamo evidenziato nell’articolo La scienza di Xylella. Troppe domande senza risposta, ci sono molti interrogativi aperti a proposito del CoDiRO e delle dinamiche di insorgenza e di diffusione della malattia, a cominciare dalla sua relazione con il batterio Xylella fastidiosa.

Per dare risposta a questi interrogativi è indispensabile che si verifichino due condizioni:

  1. Che gruppi di ricerca indipendenti possano avere accesso alle piante infette sottoposte a sequestro onde effettuare analisi che chiariscano gli elementi ancora oscuri;
  2. Che siano accessibili agli scienziati gli eventuali nuovi dati emersi dalle perizie scientifiche commissionate nel corso delle indagini.

A quanto sappiamo, gli atti completi – testo del decreto e perizie allegate – possono invece essere richiesti a codesta Procura soltanto su mandato di una delle parti.

Ci rivolgiamo a lei, perciò, per chiederle di mettere a disposizione della comunità scientifica internazionale i materiali contenuti nella perizia tecnica e di garantire l’accesso alle piante infette a gruppi di ricerca che ne facciano richiesta presso codesta Procura allo scopo di produrre nuovi studi sull’infezione.

Qualora l’infezione si dovesse trasmettere ad altre aree, tenere riservati elementi scientifici di novità e impedire che la ricerca abbia accesso alle piante colpite dal CoDiRO per le necessarie analisi può essere fatale per gli olivi salentini e porre in estremo pericolo l’attività olivicola della Puglia e, in ultima analisi, dell’intero bacino mediterraneo.

Confidando nella sua comprensione, le porgiamo i nostri più cordiali saluti

Marco Cattaneo
Beatrice Mautino

Foto di Flor Saurina da Unsplash

6 pensieri riguardo “Caso Xylella: lettera aperta al procuratore Cataldo Motta

  • grazie e congratulazioni per aver preso l’iniziativa

    Enrico Predazzi, Professore Emerito Università di Torino

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  • Sottoscriverei volentieri, ma la pagine de Le Scienze le lo lascia fare solo se mi registro col mio account Facebook, a cui non sono iscritto. Che idiozia. Per quel che vale, lascio la mia firma qui:

    Delio Mugnolo, professore di analisi matematica.

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  • La cosa particolare è che il GIP di Lecce che ha convalidato il sequestro degli Ulivi è lo stesso che non ha convalidato l’ archiviazione della denuncia contro il Medico Marcello Monsellato, accusato di essere corresponsabile della morte del figlio (4 anni fa) per non averlo curato con la Medicina Ufficiale ma con terapie alternative, Omeopatia compresa. Che compare in un altro Vs/articolo? Eroe di là, complottista di qua?
    http://www.liquida.it/alcide-maritati/?coolbox=0_99_0_35923386

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  • Sottoscrivo la lettera, iniziativa interamente condivisibile e meritoria

    Ezio Menichetti
    Professore ordinario Univ. di Torino

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  • @Aldo
    Ragionare in termini di eroismo non mi sembra appropriato. Un eroe è uno che rischia di persona per le sue scelte, un GIP può esserlo, ma non quando tratta di omeopatia od ulivi.

    Nessuno mette in dubbio, credo, l’onestà intellettuale del GIP. Si critica alcune scelte, come la secretazione delle perizie, chiedendo di modificarle. Se ne critica, o approva, altre nel merito, senza in ogni caso criticare la persona. Una persona può aver ragione in alcuni casi e torto in altri, non mi sembra ci sia niente di strano. Ragionare in termini di persone e non di singole scelte è comunque sbagliato, e fa parte del comportamento “tribale” che il metodo scientifico vorrebbe superare.

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