Dal mondo

Fiume rosso in Siberia, il mistero è risolto

Una settimana fa ne avevano parlato un po’ tutti i giornali: quelle acque color rosso sangue sembravano davvero ricordare castighi biblici. Le fotografie ritraevano infatti il Daldykan, il fiume siberiano che attraversa Norilsk, che dal 6 settembre si presenta con un’inquietante tinta rosso acceso.

Fin da subito le autorità avevano avanzato sospetti nei confronti del colosso siderurgico MMC Norilsk Nickel (Nornickel), primo fornitore mondiale di nickel e palladio. Dopo aver prima negato ogni coinvolgimento (in un primo momento si era data la colpa alle argille del fiume), l’industria ha dovuto ammettere le sue responsabilità: in un comunicato stampa rilasciato ieri ha affermato infatti che la colpa è di uno sversamento dal loro impianto di Nadezhda, attualmente in fase di riammodernamento. Un eccesso di pioggia avrebbe fatto tracimare le acque di un bacino di decantazione, e il liquido si sarebbe riversato nel fiume. Ovviamente la Nornickel ci tiene a far sapere che

La temporanea colorazione del fiume, dovuta ai sali di ferro, non presenta alcun pericolo per le persone e la fauna del fiume.

Cosa che ovviamente dovrà essere appurata dalle autorità competenti, che hanno avviato un’indagine in quella che è attualmente considerata una delle città più inquinate del mondo (ed è ironico pensare che il nome dello stabilimento, Nadezhda, significhi invece “speranza”).

Nel mondo del mistero, fiumi e laghi “trasformati in sangue” non sono una novità, e spesso vengono legati a oscuri presagi apocalittici o a castighi divini: una spiegazione semplicistica che purtroppo non è di alcun aiuto. Sarebbe invece importante che ogni colorazione sospetta venisse analizzata, per poter individuare e rimediare a questi tristi episodi di inquinamento ambientale.

Foto di Evgenii Pliusnin da Unsplash

Sofia Lincos

Sofia Lincos collabora col CICAP dal 2005 ed è caporedattrice di Queryonline. Fa parte del CeRaVoLC (Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee) e si interessa da anni di leggende metropolitane, creepypasta, bufale e storia della scienza.

Un pensiero su “Fiume rosso in Siberia, il mistero è risolto

  • Per esser pignuolo, nel cap. XVI dell’ Apocalisse si parla del “mare” nel quale il Secondo Angelo versa la coppa dell’ Ira di Dio. Però il mare diventa non COLOR rosso sangue, ma proprio sangue simile a quello di un morto. Quindi, se vogliamo esser letterali, il colore delle macchie ipostatiche sui cadaveri può esser rosato, ma anche viola, o addirittura nero. Quasi mai rosso vivo, tipo nickel. Se vogliamo esser più probabilistici, guardando cosa l’ Antico Testamento intende per Mare e cosa ci viene confermato dagli attuali Profeti (quelli DOC, certificati dagli stessi tipi di Miracoli che accompagnavano Isaìa e soci) si tratta del Mediterraneo. E allora ci siamo perché dalla Turchia alla Tunisia la Guerra c’è e la Guerra è sangue versato. Nel versetto successivo diventano invece sangue fiumi e sorgenti d’ acqua, in modo da far bere agli uomini il sangue dei Santi e dei Profeti da essi uccisi. Può essere positivo, nel senso che col sangue si beve la Vita e quindi potrebbe indicare che diventiamo tutti Santi e Profeti. Ma il tono di vendetta usato da Giovanni indica, purtroppo, che le sorgenti d’ acqua e i fiumi si inquineranno e noi berremo la morte che abbiamo dato a Santi e Profeti. Nell’ attesa, ormai sempre più breve, consoliamoci con la bellezza dei laghi rossi naturalmente. Nel nostro piccolo abbiamo Tovel, i Turchi hanno questo:
    http://www.greenme.it/viaggiare/europa/turchia/17200-tuz-golu-lago-salato-turchia-rosso
    Cerchiamo, almeno, di non inquinarli, per non farcela da soli l’ apocalisse.

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