Sparizione e ricomparsa di Bruno Borges
Quando era scomparso, a marzo di quest’anno, aveva lasciato dietro di sé una camera piena di messaggi in codice e una statua di Giordano Bruno a grandezza naturale. E la sua storia era rimbalzata sui giornali di mezzo mondo, sollevando inquietanti teorie di rapimenti UFO e servizi segreti. Ora Bruno Borges, detto il menino do Acre, è riapparso, come se nulla fosse, dopo cinque mesi di assenza. La sua sparizione è stata un’operazione per pubblicizzare i suoi libri, a detta della polizia; una soluzione del giallo che ha deluso le schiere di appassionati del mistero, che in questi mesi avevano lanciato le ipotesi più disparate.
La sparizione
Bruno Borges è uno studente in psicologia di 24 anni, nativo di Rio Branco, Acre, Brasile. Al ritorno da una vacanza, il 27 marzo 2017, i genitori scoprono che il giovane non si trova più in casa e che la sua stanza è completamente trasformata: i mobili sono stati portati via, al loro posto c’è solo la gigantesca statua di Giordano Bruno e quattordici libri criptati, ognuno scritto a mano e contrassegnato da un numero romano. Sulle pareti, grandi fogli bianchi su cui sono stati copiati brani dei libri, diagrammi, e alcune immagini inquietanti (tra cui quella che raffigura Bruno Borges in compagnia di un alieno, che ha lo stesso vestito e la stessa espressione del giovane). La polizia inizia le indagini.
Viene rintracciato l’autore della statua, che afferma di averla venduta a Borges stesso per 10,000 R$ (circa 2600 euro). A maggio, le indagini hanno una svolta: viene arrestato Marcelo Ferreira, amico ventiduenne dello studente, per false dichiarazioni alla polizia; in particolare, avrebbe taciuto sull’esistenza di due contratti, trovati a casa sua, in cui Bruno Borges gli accordava una percentuale sulle vendite dei quattordici libri, in cambio dell’aiuto nella realizzazione del suo progetto. I mobili della stanza del giovane vengono invece trovati a casa di un altro amico, Bruno Gaiote. Questi ammette di aver in effetti aiutato Borges a spostare i mobili, ma dichiara di non sapere dove si trovi in quel momento e di non aver saputo che intendeva sparire.
La ricomparsa
Sulla base dei messaggi e delle mail scambiati con i due amici, la polizia stabilisce che non si è trattato di rapimento o di omicidio, ma di allontanamento volontario. A dispetto di queste conclusioni, molti appassionati di misteri rimangono convinti che si tratti di un X-File, forse addirittura di un caso di abduction: la strana sparizione del giovane viene messa in collegamento con la sua passione per l’ufologia e per Giordano Bruno (uno dei primi ad aver ipotizzato l’esistenza di mondi al di fuori del nostro). In un’intervista, la madre racconta che il figlio avrebbe lavorato ai libri fin dal 2013, e che era convinto che “avrebbero cambiato in positivo il destino dell’umanità”. E c’è chi vede in queste parole la conferma che Bruno Borges sarebbe stato fatto sparire, magari dai servizi segreti, per proteggere un qualche segreto scoperto dal giovane.
Nel frattempo, i messaggi in codice sono stati decrittati: si tratta di un cifrario molto semplice, monoalfabetico (a ogni lettera è stato sostituito un simbolo). La famiglia decide di far pubblicare il primo libro del figlio, e il 20 giugno esce “TAC: Teoria da Absorção do Conhecimento” (Teoria dell’assorbimento di conoscenza), 191 pagine in cui Bruno Borges presenta la propria visione della vita e dell’universo. Circa 20.000 copie vengono vendute, e il libro entra nella classifica dei testi più venduti in Brasile (non al primo posto, ma pur sempre in buona posizione).
E poi, l’11 agosto, Bruno Borges riappare, per la gioia della sua famiglia e di chi aveva scommesso sull’ipotesi del marketing editoriale. Alcino Júnior, l’ufficiale di polizia che indaga sul caso, dichiara alla stampa che il giovane non verrà perseguito per il suo gesto: l’allontanamento volontario non può essere considerato un reato. Attualmente il giovane è con la sua famiglia, racconta di aver passato in isolamento gli ultimi mesi ma di non aver mai lasciato lo stato, e in un’intervista afferma che lo scopo del suo “progetto” era quello di spingere le persone verso la ricerca della conoscenza. Per fine settembre è prevista l’uscita del suo secondo libro, “Caminho para a Verdade Absoluta” (Cammino verso la verità assoluta).
Il libro
A questo punto, forse a qualcuno sarà rimasta la curiosità di sapere cosa contiene il primo dei libri che dovrebbero “cambiare in positivo il destino dell’umanità”. Secondo Por Cauê Muraro, che l’ha recensito per il giornale locale Globo, si tratta di un saggio in cui il menino do Acre spiega qual è lo scopo della vita, in uno stile molto personale:
Non si pone il problema di sembrare modesto (si autocita). Gli piace usare termini associati a qualcuno che scrive parole difficili, ma non si preoccupa che le frasi saltino fuori dal nulla o non vadano da nessuna parte. […] Humor? Solo di tipo involontario, e chiuderemo la discussione citando il passo in cui definisce la parola scienza – e che comincia con “Secondo Wikipedia…”
Quanto ai contenuti, lo scopo delle nostre esistenze sarebbe quello di accumulare la maggior conoscenza possibile dai saggi che ci hanno preceduti, ovvero da un elenco piuttosto curioso di “filosofi” in cui compaiono tra gli altri Leonardo da Vinci, Gesù Cristo, Platone, Nikola Tesla, Michael Jackson (solo uomini, peraltro). Questo percorso di conoscenza è possibile se si segue il metodo TAC (Teoria da Absorção do Conhecimento), che consiste nel liberarsi di pessime distrazioni tra cui in primo luogo il sesso, che ruba tempo prezioso e che rischia di avere un altro effetto collaterale, i figli (ulteriore perdita di tempo).
Per poter aumentare il proprio “tasso di assorbimento di conoscenza”, è anche importante mangiare nel modo corretto: seguendo una dieta vegetariano/crudista, da alternare a periodi di digiuno (secondo l’autore, questa alimentazione sarebbe stata scelta anche da saggi come Albert Einstein, Abraham Lincoln, Aristotele, Charles Darwin, Isaac Newton, Thomas Edison, Voltaire, Van Gogh e Nikola Tesla. Sarà). Ovviamente si raccomanda pure l’astensione da droghe e bevande inebrianti, e si prescrivono periodi di isolamento totale dal mondo; e poi disciplina e determinazione, secondo l’esempio di saggi come Kurt Cobain, Martin Luther King, Sigmund Freud e Adolf Hitler.
Ultimo consiglio presente nel libro è quello di dormire poco: Borges suggerisce il sonno polifasico, pratica che a suo dire sarebbe stata adottata da numerosi dei suoi saggi preferiti, tra cui Napoleone e Gesù Cristo. Questo non assicurerà ai praticanti del metodo TAC una maggior felicità, anzi, li farà sicuramente soffrire. Ma li renderà in grado di creare (teorie, libri, ecc), ciò che egli definisce “il vero scopo dell’intelligenza umana”.
Oltre a chiedersi se tutto questo sia necessario, ci si può domandare da dove Borges abbia preso queste informazioni sul sonno e sull’alimentazione degli uomini illustri del passato; ma forse io indulgo troppo nei piaceri di questo mondo per potervi dare una risposta.
Avendo finito da poco di leggere la “Vita di Siddhartha il Buddha” di Thich Nhat Hanh, posso dire che:
1- l’astensione dal sesso è copyright di Siddhartha Gautama del clan degli Śākya
2- la dieta vegetariana anche! Però non so se il riso di cui si cibava fosse crudo.
3- l’astensione agli alcolici anche! (e a qualsiasi cosa inebriasse la mente, quindi anche droghe)
4- isolamento dal mondo e disciplina anche!
5- sonno polifasico no. Si narra che andasse a letto tardi e si alzasse presto, quindi niente sonno polifasico, al massimo bifasico se ipotizziamo che schiacciasse un pisolino nel pomeriggio, ma in quel libro non ci sono riferimenti a sonnellini pomeridiani.
Quindi la proposta di Bruno Borges è una scopiazzatura della vita del Budda con l’aggiunta del sonno polifasico e del crudismo. Diciamo che potrei anche sperimentere il suo metodo, ma il sonno monofasico è l’unico vero piacere che mi è rimasto e non voglio rinunciarci 😉