Il 2020 delle mancate previsioni astrologiche
Il 2020 è stato un anno difficile: forse non “il peggior anno in assoluto” come ha affermato in copertina il settimanale Time, ma di certo la pandemia ha messo a dura prova gran parte della popolazione. Eppure c’è un 2020 migliore dell’originale: quello previsto dagli astrologi sul finire del 2019, che il CICAP, come ogni anno, è andato a esaminare per il tradizionale controllo delle previsioni astrologiche. In cui non si parla di eventi particolarmente nefasti, mentre qualche generico accenno ad agitazione o disagio adesso viene reinterpretato come previsione della pandemia. Attualizzando un vecchio proverbio, potremmo dire che del senno di poi son pieni gli astrologi.
Come sempre, ci basiamo su previsioni puntuali e quindi verificabili; quest’anno tuttavia vale la pena accennare anche agli oroscopi “generalisti”, con le indicazioni generiche segno per segno. Troviamo il consueto alternarsi di aspetti positivi e negativi (in cui ognuno può riconoscersi in base al cosiddetto “effetto Forer” studiato in psicologia), senza traccia di eventi che hanno messo a dura prova tutta la popolazione come la pandemia e le misure restrittive. In alcuni casi – come quello dell’astrologa ticinese Cloris Sciaroni sul settimane Cooperazione – sono stati previsti incontri durante i viaggi, in pratica impossibili per buona parte dell’anno.
Il controllo delle previsioni astrologiche del CICAP non è ovviamente un esperimento scientifico: per verificare la validità dell’astrologia occorrerebbe raccogliere tutte le previsioni e verificarle tramite un protocollo rigoroso.
“Un lavoro al di là delle nostre forze, e, in fondo, un po’ inutile: l’inaffidabilità delle previsioni astrologiche, o più in generale dei consigli basati sull’astrologia, è stata ampiamente dimostrata da numerosi esperimenti ben fatti”,
spiega Stefano Bagnasco, socio effettivo del CICAP e responsabile del gruppo di studio sull’astrologia. Il controllo è semplicemente un modo per ricordare, in un periodo in cui l’astrologia gode di grande popolarità, le tante previsioni andate a vuoto.
Alcuni esempi. Si comincia con i risultati positivi delle borse nei primi mesi dell’anno, previsti da Grazia Mirti su Affaritaliani.it: l’astrologa si attendeva un peggioramento da aprile, ovvero proprio quando i mercati finanziari hanno iniziato a riprendersi dalla crisi della prima ondata pandemica. Parzialmente avverata una previsione sull’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini: nel secondo semestre del 2020, aveva dichiarato,
“alcuni fantasmi giudiziari potrebbero trasformarsi in dura realtà”.
In luglio il Senato ha effettivamente votato l’autorizzazione a procedere per il caso Open Arms; il procedimento era comunque già avviato alla fine del 2019, e non è neanche l’unico che vede coinvolto Salvini: difficile capire se la previsione si sia basata sugli astri o su una più mondana conoscenza dei tempi della giustizia italiana. In generale, Mirti non ha previsto eventi particolarmente drammatici per il 2020, precisando anche che
“il fatto che si tratti di un anno bisestile non porta con sé alcun presagio negativo”.
Per quanto riguarda il Regno Unito, Grazia Mirti ha previsto un forte avvicinamento tra UK e USA – l’anno, lo ricordiamo, si è concluso con la firma di un accordo commerciale con l’Unione europea – ma non si è sbilanciata i sulle elezioni statunitensi dello scorso novembre. Lo hanno fatto, invece, altri, tra cui l’astrologa russa Tatiana Borsch: intervistata dal magazine online Swaay, ha affermato che l’oroscopo di Trump è più forte di quello di Biden ed era quindi probabile una rielezione di Trump. Una previsione simile, ma basata sulla numerologia, l’ha fatta la sensitiva Sarah Yip intervistata da Yahoo News Australia. Sappiamo come è andata a finire.
Tornando in Europa, l’astrologa Debbie Frank, specializzata nella casa reale britannica, ha predetto che Meghan Markle e il principe Harry avrebbero avuto un secondo figlio alla fine di quest’anno. La coppia ha invece vissuto la dolorosa esperienza di un aborto spontaneo, come la stessa Meghan Markle ha scritto sul New York Times.
Il 2020 della pandemia segna quindi un fallimento completo per le previsioni astrologiche? Non proprio e del resto – spiega ancora Stefano Bagnasco – non indovinare neanche una previsione è difficile quanto indovinarle tutte.
“In passato è già capitato che un astrologo (o un veggente di altro tipo) azzeccasse una previsione, in modo un po’ più circostanziato e verificabile delle solite vaghezze: questi sporadici “centri” vanno inseriti in un quadro in cui la stragrande maggioranza delle previsioni è fuori bersaglio, troppo vaga per essere verificabile oppure riguarda qualcosa di sufficientemente facile da indovinare”.
Due persone in particolare sembrano aver fatto centro con la pandemia. La prima è il giovane indiano Abhigya Anand che in un video di una ventina di minuti, pubblicato su YouTube ad agosto 2019, fa riferimento a una malattia diffusa in tutto il mondo. Insieme a diversi conflitti internazionali, tra cui una guerra tra Iran e USA, mai scoppiata, al prezzo del petrolio alle stelle (per un certo periodo i futures sono stati negativi) e ad altri eventi mai accaduti. L’emergenza, tra l’altro, si sarebbe dovuta concludere a settembre, con il virus completamente eradicato a partire dal 5 del mese.
Più interessante il caso dell’astrologo francese Barbault, nato nel 1921 e scomparso nell’ottobre del 2019. In un articolo del 2011, Barbault analizza il rapporto tra congiunzioni planetarie (quando dei corpi celesti, visti dalla terra, occupano lo stesso settore di cielo) ed eventi storici tra cui guerre, crisi economiche ed epidemie, ricostruendo varie correlazioni nella storia europea e concludendo con la previsione della possibilità di una pandemia intorno al 2020-21. Tralasciando che la pandemia è iniziata alla fine del 2019, e quindi un anno prima del “punto più basso dell’indice ciclico” indicato da Barbault, vale la pena sottolineare come si era da poco conclusa l’emergenza dell’influenza suina e su più fronti si discuteva di come la prossima grande pandemia fosse solo questione di tempo. Nello stesso periodo David Quammen ha scritto ‘Spillover’, bestseller sull’origine animale di molte malattie umane. Insomma, il timore di una pandemia era nell’aria.