I Segreti dei Serial Killer: Rose e Fred West
La copertina raffigura una rappresentazione artistica dei coniugi West, ispirata a una foto reale della coppia.
Nell’immaginario comune, il serial killer è un mostro solitario, qualcuno che non può condividere con nessuno il mondo di fantasie violente che ha in testa. Nella maggior parte dei casi è proprio così: nessun parente, amico intimo o collega immagina di avere vicino a sé una persona capace di uccidere. Talvolta accade però che due persone si scoprano, in qualche modo, “anime affini”, con fantasie simili, e che proprio il loro incontro sia determinante per iniziare una carriera da seriali, diventando una “monade”, una cosa sola. In altri casi, una dei due è una persona con già radicate tendenze alla violenza, messe in atto con stupri o omicidi; l’altra ha invece forti tendenze alla dipendenza emotiva, con un bisogno patologico di assecondare il partner, anche compiendo atti estremi.
Coppie di Serial Killer
Le coppie di seriali sono ancora più rare dei serial killer solitari e sono un fenomeno che è emerso soprattutto a partire dagli anni ’50 del Novecento [1]. In queste coppie ci può essere o meno una relazione sentimentale, ma di sicuro c’è un rapporto di interdipendenza reciproca ed è solitamente presente una dinamica di potere molto chiara, quindi un membro dominante e uno dominato. Di solito, la complicità e i sentimenti che legano i membri di una coppia omicida scompaiono nel nulla dopo la cattura e durante il processo, momenti in cui ci sono solo accuse reciproche, odio e recriminazioni.
Diversi sono i casi diventati famosissimi, soprattutto negli Usa, dove abbiamo ad esempio Gerald e Charlene Gallego, Leonard Lake e Charles Ng; oppure nel Regno Unito, con gli assassini di bambini Myra Hindley e Ian Brady. In Canada, particolarmente sconvolgente fu il caso degli assassini di adolescenti Paul Bernardo e Karla Homolka, chiamati “Barbie e Ken” per la loro bellezza. L’ Australia rimase sotto choc di fronte al caso dei coniugi Birnie, stupratori e assassini di giovani donne. Anche l’Italia ha conosciuto questo fenomeno: il caso forse più noto è quello di Wolfgang Abel e Marco Furlan, che rivendicavano i loro delitti sotto il nome di Ludwig.
Le coppie formate da un uomo e una donna vengono percepite come innaturali, assurde: una donna che aiuti il suo compagno a uccidere e stuprare è qualcosa di inaccettabile. In sede processuale, questa percezione è stata usata dalla difesa dalle donne che hanno fatto parte di una coppia di assassini. Karla Homolka, ad esempio, ha sostenuto di aver ucciso e stuprato ragazzine, compresa sua sorella Tammy, con suo marito Paul Bernardo solo perché da lui soggiogata, senza provare piacere nei delitti, anche se diverse prove confermano il contrario.
Un caso statunitense che è ormai entrato nella leggenda è quello di Charles Starkweather e di Caril Ann Fugate, originari del Nebraska: Charles, nel 1958, dopo aver massacrato la famiglia della sua ragazza quattordicenne Caril Ann, iniziò con lei una fuga in auto folle e disperata. Lungo la strada lasciarono dietro di loro una scia di ben undici morti. Anche nel loro caso, fu discusso molto il ruolo di Caril Ann: per la difesa, era una ragazzina a cui è stata sterminata la famiglia e coinvolta suo malgrado in una spirale di violenza; per l’accusa, una consapevole complice, che odiava i familiari e che avrebbe seguito Charles fino in capo al mondo. La giuria le attribuì meno responsabilità di Starkweather, già maggiorenne e dominante rispetto a lei: a lui toccò la sedia elettrica nel 1959, a lei il carcere a vita, con possibilità di chiedere la libertà vigilata, che ottenne nel ’77 [2].
Il caso di Rose e Fred West
Uno dei casi più orribili mai avvenuti di coppie seriali è probabilmente quello di Rose e Fred West, che resero il loro indirizzo tristemente famoso, il 25 di Cromwell street, a Gloucester, in Inghilterra.
Frederick Walter Stephen West nasce nel 1941, a Much Marcle, in una famiglia profondamente problematica. Suo padre Walter non è un brav’uomo: abitua il piccolo Fred alla presenza quotidiana della violenza nei rapporti umani. Gli trasmette l’idea che le donne si possano usare, senza dover chiedere il permesso. Sua madre gli dedica attenzioni morbose. Durante l’adolescenza, subisce in almeno un paio di occasioni dei traumi alla testa: a seguito di questi episodi, chi conosce West afferma che la sua personalità è cambiata. Fred diventa più cupo, aggressivo e violento.
Molti autori mettono in relazione i traumi alla testa con l’emergere di comportamenti violenti e la diminuzione dei freni inibitori dell’aggressività. Fred non fa eccezione. [3] Nel 1962 lavora saltuariamente come gelataio e macellaio. Conosce e sposa Catherine Costello, di 18 anni, detta Rena, e con lei avrà due figlie, anche se una delle due bambine non è figlia naturale di Fred. Il matrimonio finisce nel 1969. Poco dopo, Fred conosce la quindicenne Rosemary Letts: inizia con lei un rapporto che durerà per anni e mieterà moltissime vittime.
Anche Rosemary, nata nel 1953 nel Devon, ha un passato costellato di traumi: è abusata dal suo stesso padre, abituata a subire violenza da chi avrebbe dovuto amarla. L’incontro con Fred fa emergere le parafilie di entrambi, che sono davvero numerose: dipendenza patologica da sesso, voyeurismo, sadomasochismo e bondage portati a livelli estremi. A Fred piace legare e picchiare le donne durante il sesso, rendendo il rapporto molto simile a uno stupro. Rose è abituata fin da piccola agli uomini abusanti, e trova eccitante il comportamento violento di Fred. I due vanno a vivere insieme, con le figlie di Fred e Rena. L’uomo lavora come costruttore e nel contempo colleziona una serie di precedenti penali per via di piccoli furti e ricettazione. Tutto ciò non muta i sentimenti di Rose: la coppia ha la prima figlia nel 1970, Heather, e si sposa nel 1972, andando a vivere al 25 di Cromwell street. Negli anni successivi, Rose partorisce altre sette volte. Tutti i figli dei West subiranno abusi inimmaginabili.
Fred cambia spesso occupazione, ma principalmente lavora come costruttore. I rapporti tra una delle figlie di primo letto di Fred, Charmaine, e Rose sono tesissimi, fino al giorno in cui Rena passa a prendere Charmaine. Le due da quel giorno spariscono nel nulla e nessuno ha più notizie di loro [4]. Casa West negli anni diventa una specie di porto di mare: ha delle camere affittabili, piene di giovani donne, che a volte pagano la pigione facendo da baby sitter ai numerosi bambini della coppia.
I giochi estremi
I West hanno l’abitudine di coinvolgere le ragazze loro “ospiti” in giochi sessuali estremi, a volte in modo consensuale, ma più spesso in modo forzato: vengono legate, picchiate, appese a travi del soffitto della cantina e stuprate. Nel 1973, ad esempio, la coppia viene processata per un rapimento e uno stupro estremamente brutale, commesso da entrambi, ai danni di Caroline Owens, che riesce a salvarsi e a denunciarli. In tribunale se la cavano con un’ammenda. Sono diverse le ragazze che vengono rapite e violentate dalla coppia: molte riescono a salvarsi, portandosi dietro un trauma che non le abbandonerà mai. Altre sono ancora più sfortunate, e svaniscono per sempre.
Nel frattempo, anche le figlie dei West subiscono le peggiori violenze; oltre alla figlia di Fred e Rena che vive ancora con loro, Anne Marie, che subisce il primo stupro all’età di otto anni [5]. Il tempo passa, e le ragazze continuano a sparire dopo aver conosciuto i coniugi West. Tra loro c’è anche la nipote di un celebre scrittore inglese, Sir Kingsley Amis: la ventunenne Lucy Partington, che scompare nel 1974. Ma anche operaie, baby sitter, ragazze orfane o scappate di casa in cerca di un futuro migliore: tutte scompaiono nel nulla dopo aver avuto a che fare coi West.
Una delle ragazze “ospiti” in casa loro, Shilrey Ann Robinson, ha una storia particolare: è una ragazza con un passato difficile ed ha bisogno di una casa. Quando va a vivere dai West si mostra attratta da Fred e Rose, avendo con entrambi rapporti consensuali. Nel 1977 rimane incinta di Fred e porta avanti la gravidanza in casa con loro, sembra sinceramente innamorata dell’uomo. Sparisce nel nulla all’ottavo mese di gravidanza. I West raccontano ai vicini che avrebbe raggiunto il padre in Germania [6].
La figlia maggiore di Fred e Rose, Heather Ann, subisce le molestie sessuali del padre da anni, così come tutte le sue sorelle. Viene violentata la prima volta quando ha tredici anni, e regolarmente il padre entra di notte nel suo letto. Heather racconta delle violenze a una compagna di scuola, ma poco dopo è costretta dai genitori a lasciare gli studi. Scompare nel 1987. I West sostengono che sia scappata di casa.
Nel 1992, la storia si ripete con un’altra figlia, Mae. Racconta a scuola delle violenze subite, e stavolta vengono avvisate di questa testimonianza le autorità, che si procurano un mandato di perquisizione per la ricerca di materiale pedopornografico. Il muro di terrore e di omertà che ha protetto per anni i West finalmente crolla. In casa, la polizia trova una quantità impressionante di oggetti per praticare il BDSM e fotografie a sfondo sessuale, anche delle figlie.
Il processo
Nel 1993 Fred e Rose vengono processati per gli abusi sulle figlie, ed è proprio durante queste udienze che emergono alcuni riferimenti dei figli terrorizzati della coppia al fatto di non voler testimoniare per “non fare la fine di Heather”.
Nel 1994, le autorità iniziano gli scavi nella casa al 25 di Cromwell street, sotto la guida dell’anatomopatologo Bernard Knight, e ciò che trovano gli agenti li riempie di un orrore che non potranno mai dimenticare: sia sotto il pavimento della cantina e di altre stanze della casa che sotto il patio esterno gli inquirenti trovano centinaia di ossa umane. Vengono identificate Heather, Shirley Ann Robinson e i resti del bambino che portava in grembo, l’ex moglie e la figlia di Fred, Rena e Charmaine, oltre ad altre ragazze che risultano scomparse o fuggite di casa, tutte precedenti “ospiti” della coppia. I corpi erano stati depezzati in un modo non funzionale a un occultamento più efficace, ma alla mera soddisfazione di un bisogno di Fred, un gusto macabro per lo smembramento, che la scientifica definisce una sorta di “complesso del macellaio”. Vengono trovati in tutto undici cadaveri nella casa.
Fred opta per una rapida confessione dei crimini, in prima battuta solo delle uccisioni di Heather e Shirley Ann, e in seguito di tutte le altre morti. Cerca di difendere Rose, affermando che lei fosse totalmente all’oscuro degli omicidi, ma gli inquirenti non ci credono e accusano entrambi dei delitti.
Dal carcere, Fred continua la sua disperata difesa di Rose, e ammette altri due delitti che ha compiuto prima di conoscerla: Anna McFall nel 1967 e Mary Bastholm nel ’68, questo per dimostrare di essere un serial killer solitario. Confessa anche al figlio Stephen, durante i colloqui con lui in carcere, di aver ucciso altre donne e di averne violentato i cadaveri in una fattoria fuori città, ma non ci sono prove di questa affermazione, fatta probabilmente solo per scagionare Rose. Nessuno crede a questa versione, viene anzi dimostrato senza ombra di dubbio che Rose, in apparenza sottomessa e succube del marito, sia in realtà sadica e perversa tanto quanto lui. Il numero preciso delle vittime della coppia, comprese quelle uccise solo da West, con le ultime confessioni sale a tredici, ma è possibile che ce ne siano altre non riconosciute.
A differenza del marito, la donna prende le distanze da lui e dai crimini. Ne parla con estrema freddezza, e dice di volerlo morto. Questo atteggiamento contribuisce a far sprofondare Fred in una profonda depressione, che si aggrava quando comprende che non riuscirà a cavarsela con una decina d’anni di galera, come aveva immaginato lui, ma che è destinato a passare la vita in prigione. Quando sente che Rose non è più dalla sua parte, cede. Si impicca nella sua cella all’inizio del 1995 [7].
Il processo contro Rose si svolge nell’ottobre dello stesso anno, e lei si professa completamente estranea agli omicidi, anche se non può negare gli stupri: Caroline Owens, Anne Marie West e una ragazza rimasta anonima testimoniano contro di lei, inchiodandola alle sue responsabilità. Il 22 novembre del 1995, Rosemary Letts West viene condannata al carcere a vita [8]. La casa al 25 di Cromwell street è stata demolita.
I punti oscuri
Il caso West lascia aperti diversi interrogativi. In primo luogo, ci si chiede come sia stato possibile che né nelle famiglie di origine di Fred e Rose né nella “casa degli orrori” al 25 di Cromwell street, ci sia mai stato un intervento importante dei servizi sociali e che mai ci sia posta qualche domanda sul benessere dei figli dei West prima del 1993. La scomparsa di Heather, ad esempio, non suscitò serio interesse in nessuno estraneo alla famiglia.
Un altro punto oscuro della vicenda riguarda la figura di Rosemary, che tuttora si professa innocente e sostiene di non aver compreso la natura perversa del marito. Le prove non lasciano dubbi sulle sue colpe, ed è interessante notare che nella carriera criminale dei West, è Rose che lentamente riesce a diventare la vera dominante nella coppia, nonostante la differenza di età e il suo passato da bambina abusata e abituata alla violenza. Sembra percorrere il classico “ciclo di abuso”: è stata vittima di pedofili violenti e si riappropria in età adulta del potere che non ha mai avuto da bambina, trattando giovani donne con la massima crudeltà. Le sue stesse figlie non fanno eccezione: il mondo ipersessualizzato e abusante in cui è cresciuta non le lascia alcuno spazio per una vera maternità. Riesce solo a vedere la sua prole come lei era vista dal padre, che le aveva fatto capire che lui poteva fare di lei ciò che voleva: essendo sua figlia, era di sua proprietà. Se le figlie diventano troppo ribelli, vanno semplicemente fatte sparire. Nella vita sessuale con Fred, spesso sembra lei a dominare, ad esempio quando ha rapporti con diversi uomini mentre lui osserva da un foro nella parete, impotente. Anche il suicidio di Fred è emblematico: è evidente che sia molto più dipendente dalla moglie di quanto non sia lei nei suoi confronti. Mostra tutta la sua debolezza quando la vede fredda con lui, ed è di sicuro questa una delle cause principali del suo suicidio. La giustizia inglese ha avuto tutti i motivi per non credere alla versione di Rose, che non potrà mai lasciare la prigione.
Note
[1] C. Wilson, D. Seaman, Il libro nero dei serial killer, Newton Compton, Roma 2008, pp. 240-241.
[2] C. Lucarelli, M. Picozzi, Serial Killer, Mondadori, Milano 2003, pp. 129-130.
[3] C. Wilson, D. Seaman, Il libro nero dei serial killer, Newton Compton, Roma, 2006, p.347.
[4] B.Innes, Serial killer, White Star edizioni, Novara, 2015, pp. 274-275.
[5] C. Wilson, D. Seaman, Il libro nero dei serial killer, Newton Compton, Roma, 2006, pp. 344-345.
[6] Ibidem, p. 347.
[7] Ibidem, p. 342.
[8] B.Innes, Serial killer, White Star edizioni, Novara, 2015, pp. 278-279.
Cara Marianna, mentre gli altri tre assassini seriali che hai indagato finora hanno caratteristiche più psicopatiche che demoniache, questa coppia vira, a mio giudizio, nel Paranormale. Se vuoi perderci del tempo ne discuteremo. Ora vorrei richiamare il killer dello Zodiaco, in riferimento ad un recente articolo non scritto, però, da Te. Lo classifico con sicurezza come demone incarnato, di tipo “originale”. Rose e Fred sono più frequenti per comportamento e gusti. Zodiac non lo abbiamo preso, quindi dobbiamo basarci su pochi ma significativi indizi. Essendo dotato di una certa cultura, ha lasciato scritto una specie di “manifesto” in cui confessa di credere che, uccidendo, si procurerà schiavi nella vita dopo la morte; chiama “paradiso” il suo obiettivo, ma descrive l’ inferno: Satana ha per schiavi gli altri demoni, a lui inferiori, ma quelli che per malefatte maggiori si sono conquistati un posto nella gerarchia satanica, a loro volta hanno schiavizzato anime, portandole a praticare l’ odio e non l’ amore. Il concetto di paradiso pubblicizzato da Zodiac è l’ esatto contrario del Paradiso autentico, dove si va facendo del bene. Profondamente capovolto è anche il normale destino delle vittime degli assassini come lui: se non sono a loro volta demoni incarnati il fatto di essere uccisi e, il più delle volte, torturati ingiustamente, fa sì che la stragrande maggioranza di loro si salvi e si liberi nella vita eterna, raggiungendo la Pace e la Felicità.
Ciao Aldo!
Come potrai immaginare, non ritengo che ci siano prove sufficienti per considerare il paranormale come esistente. Nonostante ciò, sono moltissimi i seriali che hanno agito con una profonda fede nel sovrannaturale, tra questi sicuramente Zodiac, anche se per ovvi motivi non sappiamo se credesse realmente in questa fantasia delle vittime come sue schiave dopo la morte. Molti di loro usano il pretesto del paranormale come forma di difesa, come nel caso Cianciulli o del Figlio di Sam. Nel caso dei West, sinceramente non ravviso un gran legame con la fede nel paranormale né col fanatismo religioso, molto più evidente in altri casi, come ad esempio Richard Ramirez, Albert Fish o Herbert Mullin. Trovo interessante la tua riflessione sulla salvezza nell’aldilà, possibile per le vittime di omicidio proprio tramite la loro ingiusta sofferenza. Sono atea, ma ho sempre trovato triste e ingiusto che secondo la stragrande maggioranza delle fedi religiose molte vittime dei serial killer, le quali sono spesso persone emarginate dalla società, sarebbero condannate all’inferno, esattamente come i loro carnefici. Sarebbe bello sapere che, almeno dopo la morte, fosse possibile una sorta di riscatto per le loro atroci sofferenze e per la loro dignità cancellata.