Termografia mammaria: una pericolosa illusione per il rilevamento di tumori al seno
Articolo a cura di CICAP-ECSO, gruppo CICAP di collegamento con lo European Council of Skeptical Organizations
A fine 2019, molti organi di informazione in tutta Europa hanno riportato la curiosa notizia di una donna inglese, Bal Gill, che a maggio di quell’anno aveva scoperto di avere un tumore al seno in maniera del tutto casuale, cioè osservando le immagini di una termocamera presente nella “Camera Obscura and World of Illusions”, un’attrazione turistica di Edimburgo che stava visitando. Scattò una foto con il suo cellulare (la vedete qui sotto, a destra) e notò una chiazza gialla su una mammella. Ciò la convinse a recarsi dal suo medico con l’immagine. Successivi esami confermarono che si trattava di un tumore al seno, in fase iniziale. Così, una mastectomia le permise di eliminare il potenziale pericolo.
Nei media italiani la notizia ha avuto poco spazio ed è praticamente subito stata ridimensionata dai media stessi (con qualche eccezione), rimanendo all’apparenza un episodio di cronaca senza seguito. In più, la Fondazione Veronesi ha prontamente pubblicato, sempre nel novembre dello scorso anno, una pagina in cui chiarisce di cosa si tratta e quale ne sia l’efficacia, e quali siano invece gli esami diagnostici più sicuri che abbiamo a disposizione.
Nel Nord Europa invece, con un arbitrario processo di induzione a partire dal caso di Bal Gill, sembra che alcuni sostenitori delle medicine alternative propongano oggi la termografia come valido sostituto della mammografia e dell’ecografia mammaria.
Per questo motivo, il Consiglio Europeo delle Organizzazioni Scettiche (European Council of Skeptical Organisations, ECSO, di cui il CICAP fa parte) ha deciso di produrre e pubblicare un interessante articolo in inglese che pubblichiamo a questo link tradotto in italiano, in cui la dottoressa Alice Howarth, titolare di un dottorato di ricerca sul cancro presso l’Università di Liverpool e vicepresidente della “Merseyside Skeptics Society”, ci spiega che cos’è la termografia e se le affermazioni sulla sua efficacia siano suffragate da prove.
Per comprendere meglio se, come e quanto il fenomeno sia invece diffuso in Italia, il nuovo gruppo dedicato a iniziative di collegamento tra CICAP e ECSO ha intervistato Salvo Di Grazia, medico, curatore del blog “Medbunker” e socio emerito del CICAP.
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La termografia come diagnosi dei tumori sembra stia prendendo piede all’estero, in particolare nel Nord Europa. In quei Paesi potrebbe diventare presto un’emergenza, perché in molti hanno creduto alla capacità di diagnosi della termografia, e si sta diffondendo quasi come una vera pseudoscienza. In Italia sembra essere stata fermata sul nascere. Che cosa ne pensi?
Nei casi in cui si usa la termografia nella diagnosi dei tumori mammari si tratta sempre di piccole iniziative di singoli personaggi, quasi sempre coinvolti in centri di medicina alternativa. In Italia la “moda” è scomparsa non appena sono stati messi a punto strumenti precisi (mammografie, risonanze magnetiche), ormai a disposizione in qualsiasi ospedale. Non c’è nessuna nuova evidenza che faccia preferire, agli esami oggi considerati utili, la termografia. Erano già pochi gli ospedali che la proponevano e hanno smesso nel tempo. Per qualche anno ha resistito qualche singolo medico, ma ora sono quasi scomparsi anche questi.
Com’è la reale situazione qui in Italia? Hai mai sentito di richieste di questa tecnica da parte di pazienti in Italia (o di medici che la proponessero privatamente)?
Non mi risulta sia richiesta da parte di pazienti, ma ho notizia di alcuni medici che la propongono, iniziativa in genere non ben vista dagli altri medici. In Italia la termografia è ancora proposta (con poco successo) da singoli professionisti e da centri di analisi privati. In genere, però, con la clausola di sottoporsi successivamente agli esami già accettati come diagnostici.
È utilizzata solo come attrattiva a fini commerciali. Spesso è inserita in “pacchetti”: fai la termografia con la visita e l’ecografia; poi è consigliata la normale mammografia. È evidente lo scopo commerciale di queste iniziative.
Ci sono pubblicazioni su riviste scientifiche su questo argomento?
Nessuna pubblicazione che ne promuova l’uso o ne dimostri l’efficacia; molte, invece, quelle che le negano validità. Ci sono alcuni (in verità pochi) studi che tentano una riabilitazione di questo esame, parlando di nuove tecnologie, della possibilità di maggiore sensibilità, immagini 3D, elaborazioni informatizzate ecc., ma sostanzialmente non c’è nulla di nuovo o rivoluzionario. Credo che la raccomandazione del 2019 dell’FDA disponibile a questo link chiuda la questione.
Su Wikipedia si legge che l’evoluzione della termografia a contatto (termografia mammaria) sia l’angiotermografia dinamica. È vero?
No, si tratta di una variante, un po’ più precisa, della termografia. Non sostituisce la mammografia e non è usata per fare diagnosi. Oggi si usa quasi esclusivamente (e poco) nei casi di chirurgia ricostruttiva post mastectomia (asportazione della mammella per tumore).
Grazie, Salvo, per aver fatto il punto della situazione in Italia.
Quindi la buona notizia per la nostra nazione è che questa volta una pseudoscienza è stata fermata sul nascere. Ciò non ci esula dal fare attenzione a evitare che questa tecnica possa tornare di moda, magari come importazione dal riaccendersi dell’attenzione nel Nord Europa.
Link utili:
EUROPEAN COUNCIL OF SKEPTIC ORGANIZATIONS (ECSO):
https://www.ecso.org/news/thermographic-imaging-a-risk-to-cancer-patients/
FOOD AND DRUG ADMINISTRATION (FDA):
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’:
FONDAZIONE VERONESI:
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/tools-della-salute/guida-agli-esami/mammografia
PRINCETON RADIOLOGY:
https://www.princetonradiology.com/do-yearly-mammograms-increase-the-risk-of-getting-breast-cancer/
Immagine in evidenza: by איתן טל Etan Tal – Own work, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7866223