Fantasie no-vax senza limiti: i vaccini contro il Covid come agenti abortivi
Non appena i primi vaccini anti COVID hanno tagliato il traguardo dell’approvazione negli Stati Uniti e poi in Europa, gli antivaccinisti hanno cominciato ad affilare le armi e ad invadere i social con valanghe di disinformazione, inventando storie di ogni genere per screditarli.
Uno dei più fantasiosi falsi miti è che il vaccino possa causare infertilità e aborto.
Già nel dicembre 2020 il dottor Michael Yeadon, ex (dal 2011) vicepresidente della sezione della Pfizer che si occupa di allergie e ricerca su farmaci per malattie respiratorie, e lo pneumologo e parlamentare tedesco dottor Wolfgang Wodarg, avevano presentato una domanda urgente [1] all’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) chiedendo la sospensione immediata di tutti gli studi sul vaccino SARS-CoV-2, in particolare di quelli della PfizerBioNTech. Secondo Yeadon e Wodarg gli anticorpi indotti dai vaccini anti COVID potrebbero attaccare la placenta e provocare quindi infertilità e gravi problemi durante la gravidanza. Ciò si verificherebbe poiché le proteine Spike contengono anche proteine omologhe alla sincitina, che sono essenziali per la formazione della placenta nei mammiferi come gli esseri umani e quindi il vaccino potrebbe innescare una reazione immunitaria contro la sincitina. L’attacco degli anticorpi indotti dal vaccino contro la sincitina renderebbe impossibile la formazione della placenta e, di conseguenza, la gravidanza.
In realtà la sincitina e la proteina Spike, benché abbiano una funzione simile, sono proteine molto diverse, la sequenza analoga è troppo breve (solo 4 aminoacidi!) e la struttura complessiva delle due proteine è talmente diversa che è impossibile che il sistema immunitario possa confondersi e attaccare la proteina placentare [2]. Con una buona analogia è come se scambiassi un elefante per un gatto randagio perché sono entrambi grigi.
Inoltre, se un simile meccanismo fosse plausibile, non si capisce perché la sterilità non dovrebbe essere anche una conseguenza della risposta immunitaria all’infezione da Sars-CoV-2 (cosa che in effetti non è mai stata dimostrata).
Ma questo attacco non era sufficiente. Il 4 maggio su The Daily Expose, sito negazionista e antivaccinista, è comparso un nuovo articolo (che circola tradotto in italiano su WhatsApp), relativo all’effetto negativo del vaccino Pfizer sulla fertilità e sulla gravidanza [3]. Secondo questo articolo il vaccino trasformerebbe i vaccinati in “agenti abortivi” e basterebbe semplicemente che una donna incinta entrasse in contatto con uno di loro o respirasse la stessa aria per subirne gli effetti. L’agente mRNA si diffonderebbe per contatto e per via area, che porta altresì all’interruzione del ciclo mestruale e all’aborto spontaneo. A sostegno di ciò vengono riportati stralci del protocollo (segreto, dicono!) degli studi clinici relativi al vaccino Pfizer [4], che confermerebbero le loro affermazioni. In realtà quel protocollo è semplicemente un documento di lavoro per gli studi sulla sicurezza, tollerabilità e immunogenicità del candidato vaccino che risale agli inizi della sperimentazione in cui, all’interno della procedura per la raccolta di informazioni sugli eventi avversi nella popolazione in studio, vengono considerate le circostanze in cui una donna incinta potrebbe essere esposta al vaccino e le eventuali misure da intraprendere. Ma questa è la prassi comune, si tratta di un protocollo standard usato negli studi clinici, in cui si tende ad escludere le donne in gravidanza e rilevare la loro potenziale esposizione, finché non è accertata l’innocuità del prodotto.
In effetti, i risultati degli studi, sia di fase 1 che di fase 2/3, non hanno mostrato alcun rischio per la salute riproduttiva e lo sviluppo, né negli animali da esperimento, come riportato anche nei foglietti illustrativi dei vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca, né negli esseri umani.
Infatti, nonostante le donne incinte fossero state escluse dagli studi e alle partecipanti fosse stato chiesto di evitare una gravidanza, si sono verificate comunque 57 gravidanze durante gli studi clinici dei tre vaccini. Ebbene, non vi è stata alcuna differenza significativa nel tasso di gravidanze accidentali nei gruppi vaccinati rispetto ai gruppi di controllo, il che indica che i vaccini non prevengono la gravidanza. Allo stesso modo, i tassi di aborto spontaneo sono comparabili tra i gruppi, indicando l’assenza di effetti dannosi della vaccinazione sulla gravidanza [5].
Al contrario, uno studio recente [6], condotto su 2130 donne incinte di 18 nazioni, ha mostrato che la COVID può avere effetti negativi molto gravi soprattutto a carico della gestante, che spesso si ripercuotono anche sul feto e sulla sua salute. Infatti le donne infettate hanno un alto rischio di essere ricoverate in terapia intensiva e di avere infezioni gravi, eclampsia (una grave malattia della gravidanza) e possibile parto prematuro. Vi è anche il rischio, fortunatamente basso (1,6%) di esito fatale.
Dati che vengono dagli Stati Uniti, dove sono state vaccinate circa 90.000 donne in gravidanza, principalmente con i vaccini Pfizer e Moderna, non hanno mostrato alcun problema di sicurezza [7].
In particolare uno studio ha analizzato statisticamente i dati raccolti tra il 14 dicembre 2020 e il 28 febbraio 2021 dal sistema di sorveglianza americano V-Safe, identificando poco meno di 36mila donne che erano in gravidanza già al momento dell’iniezione o erano rimaste incinte poco dopo la vaccinazione. Dall’analisi dei dati è emerso che le donne incinte non hanno segnalato effetti collaterali peggiori delle altre. Fra le donne vaccinate seguite nel corso della gravidanza i dati relativi alle nascite a termine, ai parti prematuri e agli aborti spontanei sono risultati perfettamente in linea con quelli pre-pandemia; inoltre non sono state osservate anomalie congenite. Questi dati, sebbene preliminari, sono una indicazione favorevole sulla sicurezza dei vaccini anti COVID a mRNA anche per le donne incinte e per l’esito della gravidanza [8].
Inoltre uno studio su 36 coppie sottoposte a trattamento di fecondazione in vitro dopo aver ricevuto il vaccino Pfizer non ha mostrato alcuna differenza né tra i cicli nella stimolazione ovarica né nelle variabili embriologiche prima e dopo la vaccinazione. Anche se lo studio è piccolo e i risultati devono essere confermati da ulteriori ricerche, questo dato è un’indicazione in più a favore del vaccino [9].
Altri studi sono stati effettuati, o sono in corso, per verificare la sicurezza e l’efficacia dei vaccini anti COVID in gravidanza, e sulla possibile conseguente protezione per i neonati.
Tra questi c’è uno studio multicentrico condotto in Israele, i cui risultati mostrano l’assenza di effetti avversi e anzi c’è un effetto positivo: il vaccino Pfizer BNT162b2 suscita una forte risposta anticorpale materna (IgG Anti-S e RBD) che attraversa la barriera placentare, tanto che nel feto si osserva un livello simile a quello materno entro 15 giorni dalla prima dose [10].
In conclusione, mentre non vi è alcun motivo per pensare che il vaccino rappresenti un rischio per le donne incinte o che stanno cercando di concepire, ci sono numerose prove sul pericolo di infezione da COVID per le donne in gravidanza, motivo per cui la vaccinazione dovrebbe essere consigliata, principalmente alle donne più a rischio per motivi di salute o di lavoro.
A margine vorrei sottolineare che la COVID sembra avere effetti negativi anche sulla fertilità maschile. Ad esempio alcuni studi hanno dimostrato che il virus SARS-COV-2 è presente nello sperma di uomini con infezione da COVID, il virus SARS-CoV-2 potrebbe avere un impatto sugli ormoni maschili necessari per la normale produzione di sperma; inoltre ci sono numerose segnalazioni di uomini con dolore testicolare o scrotale dopo aver contratto la COVID [11][12].
Al contrario la vaccinazione, oltre ad essere protettiva verso la malattia, non ha alcun effetto negativo sulla fertilità maschile [13].
Riferimenti
- https://archive.is/7cWtB#selection-219.0-223.166
- Kloc M, Uosef A, Kubiak JZ, Ghobrial RM. Exaptation of Retroviral Syncytin for Development of Syncytialized Placenta, Its Limited Homology to the SARS-CoV-2 Spike Protein and Arguments against Disturbing Narrative in the Context of COVID-19 Vaccination. Biology (Basel). 2021; 10 (3): 238.
- Daily Expose
- Protocollo Pfizer
- Male, V. Are COVID-19 vaccines safe in pregnancy? Nat Rev Immunol 21, 200–201 (2021).
- Villar J, Ariff S, Gunier RB, et al. Maternal and Neonatal Morbidity and Mortality Among Pregnant Women With and Without COVID-19 Infection: The INTERCOVID Multinational Cohort Study. JAMA Pediatr. Pubblicato online: 22 aprile 2021.
- CDC
- Shimabukuro TT, Kim SY, Myers TR, Moro PL, Oduyebo T, Panagiotakopoulos L, Marquez PL, et al. Preliminary Findings of mRNA Covid-19 Vaccine Safety in Pregnant Persons. N Engl J Med 2021; 384: 2273-2282.
- Orvieto R, Noach-Hirsh M, Segev-Zahav A, Haas J, Nahum R, Aizer A. Does mRNA SARS-CoV-2 vaccine influence patients’ performance during IVF-ET cycle?. Reprod Biol Endocrinol. 2021;19(1):69.
- Beharier O, Plitman Mayo R, Raz T, Nahum Sacks K, Schreiber L, Suissa-Cohen Y, Chen R, Gomez-Tolub R, et al. Efficient maternal to neonatal transfer of antibodies against SARS-CoV-2 and BNT162b2 mRNA COVID-19 vaccine. J Clin Invest. 2021- In-press preview
- Seymen CM. The other side of COVID-19 pandemic: Effects on male fertility. J Med Virol. 2021;93(3):1396-1402.
- Quotidiano sanità
- Gonzalez DC, Nassau DE, Khodamoradi K, et al. Sperm Parameters Before and After COVID-19 mRNA Vaccination. JAMA. Pubblicato online: 17 giugno 2021.
Immagine in evidenza: un manifesto del Ministero della Sanità britannico degli anni della Seconda Guerra Mondiale volto a promuovere la vaccinazione dei bambini contro la difterite, in precedenza responsabile di un elevato numero di decessi (National Archives of Great Britain, di pubblico dominio).