Approfondimenti

Un pieno di energia con l’alimentazione vibrazionale?

Articolo di Elisabetta Bernardi, nutrizionista, biologa specialista in Scienza dell’alimentazione, con un contributo di Giuseppe Stilo

I’m pickin’ up good vibrations/ She’s giving me excitations/ Good good good good vibrations/ She’s giving me excitations

La dottoressa Elisabetta Bernardi interverrà anche al nostro CICAP Fest, a Padova, nel pomeriggio del 4 settembre.

Così cantavano i Beach Boys negli anni ‘60 e le “vibrazioni positive” divennero parte del movimento hippy di quegli anni. Siamo d’accordo sul fatto che le vibrazioni, la risonanza, sono il meccanismo chiave alla base di molti meccanismi del nostro organismo, perfino della coscienza umana. Tutto nel nostro universo è costantemente in movimento, vibra. Ma possono alcuni alimenti modificare le vibrazioni del nostro organismo e condizionare con questo meccanismo la nostra salute? È molto improbabile! È molto improbabile che meccanismi così finemente organizzati, come sono quelli all’interno del nostro organismo, possano essere modificati, stimolati, da una mela, un broccolo o al contrario inibiti da un broccolo cotto o dal pesce. Si perché alcuni fan degli aspetti vibrazionali degli alimenti ritengono che per mantenersi in salute si dovrebbero mangiare solo frutta, ortaggi e cereali crudi (per quest’ultimi li vorrei vedere), e ridurre al minimo i cibi cotti soprattutto se al microonde, alimenti surgelati, carne, latte, pesce, cioccolato, caffè, alimenti che “hanno poca o nessuna buona energia vibrazionale e nutrizione da aggiungere all’organismo”.

Le vibrazioni, gli alimenti cotti e il microonde

Milioni di anni fa i nostri antenati hanno cominciato a nutrirsi di alimenti cotti. Erano gli unici nel mondo animale, eppure tale abitudine è stata considerata talmente vantaggiosa dall’evoluzione da influenzare anche la forma del nostro viso: la nostra mandibola è più piccola e meno protrusa in avanti rispetto a quella dei nostri antenati più lontani, che si cibavano esclusivamente di alimenti crudi.

In effetti la cottura dei cibi elimina batteri e altri organismi nocivi che possono contaminare il cibo. Modifica le tossine in alcuni alimenti, dannose nel cibo crudo ma non quando cotto. Rimuove gli inquinanti ambientali. Rende più disponibili alcune sostanze preziose. Inoltre il cibo è più gustoso, ma soprattutto più digeribile. Ad esempio, le proteine delle uova cotte sono 180% più digeribili di quelle delle uova crude.

Ma la cottura può anche portare cambiamenti nel valore nutritivo degli alimenti. Ad esempio può aumentare la quantità di grassi, come succede con la frittura, o con la grigliatura diminuirli. I nutrienti possono ridursi perché si degradano o perché si perdono nel mezzo di cottura. Infine la cottura può peggiorare o migliorare la disponibilità di diversi nutrienti. Come succede con i caroteni, per esempio beta carotene e licopene, che sono maggiormente disponibili nel cibo cotto.

La cottura dei cibi quindi a conti fatti è molto vantaggiosa per noi e la cottura a microonde? tanto attaccata da chi e non solo ritiene che le vibrazioni di un cibo possano far bene alla salute?

Il forno a microonde è stata una delle grandi invenzioni del ventesimo secolo. Ma da quando i forni a microonde sono in circolazione ci sono sempre state persone che hanno avuto il sospetto che questa tecnologia potesse essere pericolosa per la salute o potesse impoverire di nutrienti gli alimenti che vi si cuocevano.

Uno dei timori molto diffusi, perpetuato anche da una copiosa e ingannevole “informazione” su Internet, è che le microonde possano danneggiare il DNA e causare come conseguenza i tumori. Se è vero che ci sono alcuni tipi di radiazioni, dette radiazioni ionizzanti, che includono le radiazioni nucleari, i raggi X, i raggi gamma e i raggi ultravioletti, anche quelli dei lettini abbronzanti, che possiedono abbastanza energia per danneggiare il DNA, ce ne sono altre, le radiazioni non ionizzanti, che comprendono le microonde (o anche quelle grazie alle quali abbiamo la luce) che possiedono energia solo per indurre una vibrazione a livello molecolare. Il forno a micro onde funziona grazie a questo tipo di radiazione, ossia non ionizzante e quindi innocua per i nostri atomi e per quelli presenti negli alimenti.

I forni a microonde cucinano i cibi grazie a onde oscillanti di energia elettromagnetica che sono simili alle onde radio, ma si muovono avanti e indietro ad un ritmo molto più veloce. Queste onde, cuociono o riscaldano il cibo, principalmente riscaldando le molecole d’acqua, che si trovano all’interno di qualunque alimento.

In termini di conservazione dei nutrienti, la cottura a microonde è quindi paragonabile o superiore ai metodi di cottura tradizionali. Ad esempio uno studio condotto nelle università di Parma e di Napoli conferma che la cottura a microonde è il miglior metodo di cottura per mantenere il colore di vari tipi di broccoli, sia freschi che congelati, e determina anche una buona ritenzione dei glucosinolati, le sostanze protettive di cui questi vegetali sono fonti importanti e unici nella dieta umana.

Le vibrazioni, la scienza e il veganesimo

Quando si vogliono delle risposte dalla scienza una delle strategie più comuni che si utilizzano è quella di “interrogare” la banca dati che raccoglie la bibliografia scientifica, in pratica tutto o quasi ciò che si pubblica nelle riviste scientifiche specializzate. Consultando questa banca dati, la medline (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/), e inserendo le parole chiave Vibrational Food o Vibrational Diet e incrociandole o meno con la parola health… niente di niente. Del resto tra i fan della dieta vibrazionale ci sono quelli che pensano sia uno strumento per avvicinarsi a Dio …

“Possiamo aumentare le nostre vibrazioni energetiche e connetterci meglio a noi stessi, alla natura e a Dio mangiando cibi energetici altamente nutrienti ed eliminando pensieri e relazioni malsane. Mangiare cibi ad alta energia ci aiuta a raggiungere una coscienza più elevata e a connetterci meglio con la nostra fonte più alta: Dio. Questo è uno dei motivi per cui molti antichi filosofi e guaritori erano vegetariani”, si asserisce in fonti come questa.

E naturalmente sulla fede personale non si discute. Come non si discute sull’essere vegetariani o vegani. Ognuno è libero di seguire le proprie convinzioni, ma solo se è in grado di farlo perché non è facile essere vegani e soddisfare il proprio fabbisogno di nutrienti, e soprattutto è difficile riuscire a farlo con i bambini o in generale quando si sta crescendo, anche dentro il ventre materno.

Un vegetariano può non soffrire di carenze alimentari se la sua dieta comprende quantità sufficienti di proteine, vitamine e minerali, ma per alcuni nutrienti legati non soltanto alla crescita, ma anche allo sviluppo cognitivo come la vitamina B12, l’attenzione deve essere ai massimi livelli. La vitamina B12 si trova solo negli alimenti di origine animale; per i vegani è quindi generalmente consigliata una supplementazione in pillole soprattutto durante la crescita, la gravidanza e l’allattamento, fasi in cui molti specialisti suggeriscono di abbandonare i regimi troppo restrittivi per salvaguardare la salute.

L’OMS ha pubblicato le linee guida per l’alimentazione dei bambini che raccomandano l’assunzione giornaliera di alimenti di origine animale, a partire dai sei mesi di età, evidenziando come le diete a base di vegetali non siano in grado di soddisfare i fabbisogni nutrizionali del bambino (in particolare per gli apporti di Fe, Zn e vit. B12) a meno che non si ricorra all’impiego di integratori o prodotti fortificati. E’ come dire, sostituite la natura con prodotti di sintesi!

Disintossicarsi o fare il pieno di energia con le vibrazioni

Altri fan dell’alimentazione vibrazionale sostengono che “Frutta e verdura cruda hanno la più alta vibrazione mentre le carni cotte e latticini non hanno vibrazioni. Mangiare cibo ad alta vibrazione rimuoverà le impurità nel tuo corpo e permetterà ai vari sistemi in esso di funzionare. Mangiare cibi a bassa vibrazione ti farà funzionare a bassa frequenza. Mantenere alti livelli di energia sarà possibile solo se si mangiano cibi ad alte vibrazioni”. Se non ci sono dubbi che mangiare ogni giorno frutta e ortaggi sia essenziale per mantenere la nostra salute, grazie ai nutrienti che contengono, sul fatto che svolgano un ruolo per eliminare “le impurità” beh questo non è proprio corretto. L’organismo ha percorsi disintossicanti ben progettati per eliminare le tossine dal corpo e attualmente non vi è alcuna prova che qualsiasi prodotto o dieta li acceleri o li renda più efficienti. L’organismo in realtà ogni giorno “si purifica” attraverso il fegato, l’urina e il sudore. Il fegato rende le sostanze tossiche innocue e quindi si assicura che vengano eliminate dall’organismo e l’acqua è il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina i propri “rifiuti”.

E poi… con il diffondersi dell’obesità, c’è proprio bisogno di tenere alta l’energia?

 

BOX: Good vibrations

Approfondimento a cura di Giuseppe Stilo

Vibrazione è un termine della fisica classica. È quello che si verifica quando ci sono delle oscillazioni presso un punto d’equilibrio, e si misura in hertz, che poi è la frequenza delle oscillazioni per ogni secondo. Bello, dalle mille applicazioni (pensiamo all’elettromagnetismo), ma niente a che vedere con l’occultismo. 

Ma allora, come mai, quando incrociamo il grande universo delle pseudoscienze, lo troviamo a ogni piè sospinto?

Non è mai facile dire da dove arriva un’idea, ma in questo caso si può dire che moltissimo dipese da Helena P. Blavatsky, la fondatrice del movimento teosofico. Per lei l’intero aggregato dell’universo “vibrava e risuonava” dall’eternità. Un “orecchio fine” avrebbe potuto mettersi in relazione con le vibrazioni dell’universo, capirne sintonie e distonie, cogliere realtà ai più inavvicinabili (The Theosophist, gennaio 1882). Queste “vibrazioni”, tuttavia, oltre che sonore, erano anche luminose: in ultima analisi, per questa concezione, tutto è una questione di “frequenze vibrazionali”, “stati di coscienza” ai quali si trovano i viventi e “piani della materia” (più o meno densa) alla quale si riesce ad accedere. Elevandosi con varie tecniche, si riesce a cogliere vibrazioni e piani materiali differenti da quelli ordinari.  

Charles W. Leadbeater nel 1914.

Più tardi, con i grandi teosofi successori della Blavatsky, il concetto di vibrazione subì un’ulteriore e potente trasformazione. Elaborando un’idea centrale del tantrismo induista-buddhista, quella dei chakras, centri energetici dell’uomo, nel 1903 Charles Webster Leadbeater pubblicò il volume Man, Visible and Invisible. In questo modo diffuse in tutto il mondo la nozione di aura, un “corpo sottile” legato ai nostri organi interni. Di norma è invisibile, ma chi acquista la chiaroveggenza può vederlo e, non ultimo, capire il tipo di vibrazione dell’aura di ogni individuo. Con Leadbeater la vibrazione diventa quasi un elemento diagnostico della condizione spirituale e materiale dell’uomo. Conoscerne la vibrazione assume la natura di strumento operativo per migliorare, curare, consigliare e indirizzare gli altri. 

A più di un secolo di distanza, di solito ascoltiamo il termine “vibrazione” sulle labbra di chi appartiene al mondo new age quasi con indifferenza, come se quella parola ci fosse sempre stata. Come visto non è così. Forse questa sensazione dipende anche dal fatto che, al contrario di altre, vibrazione è una parola che già c’era nel nostro vocabolario: non è un neologismo o una parola importata: viene dal latino vibratio, ed è documentata da molti secoli prima dell’era volgare. 

Certa è una cosa: subito dopo aver fondato la Teosofia, dal 1879 Helena Blavatsky visse in India per sette anni. Studiando a modo suo l’Induismo, si convinse che se l’Occidente voleva ritrovare la sua saggezza perduta, doveva rivolgersi a Oriente. Al contempo, disprezzava ogni forma di Cristianesimo istituzionalizzato, compreso quello pur multiforme e mutevole del Protestantesimo. In questo modo, lei e i suoi seguaci diventarono all’istante un veicolo potente per la sostituzione della spiritualità più nota agli occidentali con quella dei guru indiani. Ciò comportò l’arrivo di grandi intellettuali, ma anche di miriadi di ciarlatani, di illuminati, di venditori di fenomeni misteriosi e di idee su innumerevoli “altrove” ultradimensionali con i quali entrare in rapporto. Parole e concetti insoliti come karma, yoga e reincarnazione diventarono patrimonio comune. Una cosa simile accadde per il termine “vibrazione” letto in senso occultistico. Con la comparsa di quelle parole le porte dell’Occidente si erano spalancate a una cultura completamente nuova. Se oggi, come scettici, ci troviamo a discutere modi di pensare e spiritualità che ci lasciano stupiti e pensierosi – e anche dell’alimentazione vibrazionale– lo dobbiamo proprio a quegli anni e a quelle figure.

 

3 pensieri riguardo “Un pieno di energia con l’alimentazione vibrazionale?

  • Non è esatto dire che
    “ I forni a microonde cucinano i cibi grazie a onde oscillanti di energia elettromagnetica che sono simili alle onde radio, ma si muovono avanti e indietro ad un ritmo molto più veloce.”

    perché queste “onde oscillanti” *sono* in realtà *esattamente* onde radio! Addirittura, la frequenza usata nei forni a microonde (2.4 GHz) è la stessa impiegata in servizi che ci sono altrettanto familiari: il WiFi e il Bluetooth.

    È una questione di potenza: all’interno del piccolo spazio di un forno vengono prodotti qualcosa come 800W di energia elettromagnetica, mentre un dispositivo WiFi irradia nello spazio circostante (e senza concentrarla) una potenza nell’ordine di qualche decina di mW.

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  • Una volta per tutte: le energie e le radiazioni elettromagnetiche prodotte da manufatti umani sono misurabili con apparecchiature, quelle prodotte da animali, vegetali, esseri viventi no. Per questo vibrazionisti più o meno entusiasti non riusciranno mai a portar prove scientifiche. Ma nemmeno i riduzionisti più seri ricercatori riusciranno mai a prevedere con formule i risultati della Scienza a Tavola. Gli alimenti sono materia vivente, anche le merendine liofilizzate e surgelate.

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    • Un’onda elettromagnetica lo e’ indipendentemente se sia naturale o artificiale e puo’ essere comunque misurata. Del resto misuriamo comunemente onde elettromagnetiche prodotte dagli esseri umani, come nell’elettrocardiogramma o nell’elettroencefalogramma.
      Naturalmente tutto cio’ non ha nulla a che vedere con la presunta “energia vibrazionale” dei cibi (qualunque cosa dovrebbe essere)…

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