Ma davvero le zanzare preferiscono il sangue dolce?
L’estate è il periodo dell’anno preferito dalle zanzare per succhiare il nostro sangue. Il loro ronzio riesce a svegliarci e a disturbare il nostro sonno ed il morso di questi insetti lascia un fastidioso prurito, tralasciando il fatto che è veicolo di malattie pericolose, come la malaria e la dengue. Insomma, le zanzare sono delle disturbatrici di cui molti farebbero volentieri a meno. A loro discolpa c’è da dire che le zanzare non sono delle vampire di professione, infatti si nutrono normalmente di pollini e della linfa delle piante e solo le femmine cercano il sangue nel momento in cui hanno bisogno di energia e proteine per la deposizione delle uova. Insomma, ci pungono solo il necessario per avere quel po’ di energia e nutrienti in più per portare a termine il loro ciclo vitale [1].
Ma è vero che alcune persone vengono punte più di altre? Sembrerebbe proprio di sì.
Partiamo da un presupposto: le zanzare hanno una elevata capacità olfattiva. Analisi biologiche hanno permesso di identificare oltre 100 recettori olfattivi nelle zanzare Aedes aegypti e Anopheles gambiae [1,2].
Nella tradizione popolare si sente spesso dire che le zanzare “pungono le persone che hanno il sangue più dolce”, ma ad oggi non risulta che questa affermazione abbia un qualche fondamento, né ci sono evidenze che i pazienti diabetici siano vittime dei loro morsi più di quanto non lo siano le persone con normali livelli di glucosio. Dunque, sembra proprio che non sia la “dolcezza del sangue” ad attrarre questi insetti.
Ci sono invece solide evidenze sul fatto che uno dei fattori che più le attira sia l’anidride carbonica (CO2), un gas che è normalmente prodotto dal nostro metabolismo e che noi emettiamo con la respirazione. Pare che questi insetti riescano a identificare la presenza di un produttore di CO2 a diverse decine di metri di distanza da esso (fino a 50 metri). È stato anche osservato come i recettori alla CO2 delle femmine di Aedes aegypti rispondano a concentrazioni di questo gas di 150 parti per milione (ppm), che è meno della CO2 normalmente presente nell’aria ambiente (circa 350 ppm) [2]. Ciò significa che più CO2 produciamo, più esse sono attratte. Siccome la produzione di CO2 aumenta di molto durante attività fisica – fino a 15-20 volte rispetto ai valori di riposo -, ne deriva che chi fa attività fisica attrae più insetti. In particolare, li attrae quando si riposa dopo un’attività fisica intensa, e questo per un motivo semplice: durante l’esercizio i movimenti del corpo le tengono lontane, ma, terminato l’esercizio, i movimenti cessano, mentre la produzione di anidride carbonica rimane elevata per diversi minuti. C’è poi da considerare che la quantità di anidride carbonica che noi emettiamo è funzione della nostra massa corporea, per cui le persone in sovrappeso, o semplicemente più grosse, attraggono più zanzare. Ma questo discorso vale anche per le donne in gravidanza.
Ma la CO2 non è l’unico fattore ad attirare questi insetti. Esse infatti percepiscono l’acido lattico, una sostanza anch’essa prodotta in misura abbondante quando facciamo attività fisica. L’acido lattico non è presente solo nel sangue, ma viene eleminato anche con il sudore, per cui se facciamo esercizio siamo facilmente identificabili dalle zanzare anche attraverso la sudorazione.
Nel sudore c’è poi un’altra sostanza, l’octenolo, a cui le zanzare sono sensibili. Si tratta di un alcol secondario derivato dell’acido linoleico prodotto principalmente da piante e funghi, ma che è presente anche nel sudore e nell’alito degli esseri umani [2]. Chi suda tanto è quindi più esposto a questi insetti. La sensibilità all’octenolo è sfruttata anche in alcuni prodotti commerciali che lo usano come esca per attirare le zanzare e farle cadere in trappole elettriche o meccaniche.
Ci sono anche evidenze che, effettivamente, le zanzare preferiscano alcuni “tipi di sangue”. In particolare, preferirebbero il gruppo sanguigno 0 (zero) ai gruppi A e B [3]. In particolare, si è osservato come le zanzare pungano le persone con gruppo 0 il doppio delle volte rispetto alle persone con gruppo A, mentre chi ha il gruppo B è in una posizione intermedia.
Un ulteriore fattore in grado di attirarle sembra essere il consumo di alcool. In uno studio è stato dimostrato che i soggetti che avevano ingerito una birra venivano punti in maniera significativamente maggiore rispetto a prima dell’ingestione [4]. Tuttavia, gli autori dello studio hanno segnalato come il contenuto di etanolo nel sudore non mostrasse una correlazione con la puntura delle zanzare. Resta quindi il dubbio se sia il livello dell’alcool nel sangue ad attirarle oppure una qualche sostanza contenuta nella birra. Non dimentichiamoci infatti che le zanzare si nutrono soprattutto di nettari ed altri prodotti vegetali, per cui non è escluso che la birra possa contenere una qualche sostanza di derivazione vegetale in grado di attirarle.
C’è infine da considerare che non è solo l’olfatto a guidare le zanzare verso le loro prede, ma c‘è anche la vista. Pare che colori accessi come il rosso, il giallo, il porpora, ma anche il blu, le attirino più di altri. Questo fatto sembra essere legato al colore dei petali dei fiori nei quali le zanzare cercano il nettare [5].
Possiamo concludere dicendo che i gusti delle zanzare non sono ancora del tutto compresi e sicuramente sono molto più complessi di quanto non appaia a prima vista. Questi insetti hanno ancora molti segreti da svelare, ma non pare proprio che riescano a identificare le persone con “il sangue dolce”.
Sembra invece assodato che vestirsi con colori accesi, bere una birra, sudare e fare attività fisica siano tutti comportamenti che vi rendano facilmente identificabili da queste piccole vampire.
Per approfondire
- [1] Mini review: Gustatory reception of chemicals affecting host feeding in aedine mosquitoes. Jackson T. Sparks, Joseph C. Dickens. Pesticide Biochemistry and Physiology 142 (2017) 15–20.
- [2] Functional validation of the carbon dioxide receptor genes in Aedes aegypti mosquitoes using RNA interference. Erdelyan C. N. G., et al. Insect Molecular Biology (2012) 21(1), 119–127
- [3] You Asked: Why Do Mosquitoes Always Bite Me?
- [4] Alcohol ingestion stimulates mosquito attraction. Oshikazu Shirai, et al. J Am Mosq Control Assoc. 2002 Jun;18(2):91-6.
- [5] Exposure of a diurnal mosquito vector to floral mimics: Foraging responses, feeding patterns, and significance for sugar bait technology. Dieng H et al. Acta Trop. 2018 Sep; 185:230-238. doi:10.1016/j.actatropica.2018.05.019.
Antonio Crisafulli è medico, professore associato di Fisiologia umana
… e aggiungiamo anche le varianti genetiche (personalmente mi sono toccati in dote almeno 7 alleli che comportano una maggiore frequenza di punture con maggiori reazioni cutanee… 🙁
Cfr. es. https://www.ebi.ac.uk/gwas/efotraits/EFO_0008377
PS
Consiglio di lettura: “Zanzare” di Timothy Winegard (HarperCollins); un po’ prolisso e a tratti ripetitivo ma ben documentato