Lens flare, quelle (solite) strane presenze
di Andrea Berti
Nel primo articolo di questa rubrica, che risale al settembre del 2020, ci siamo occupati di uno dei fenomeni ottici che, molto facilmente, vengono scambiati per un evento paranormale. Per chi se lo fosse perso, ecco il link con il pezzo citato, “Lens flare, gli UFO più fotogenici”. Consigliamo vivamente di andare a leggersi quel testo, prima di proseguire con questo.
In quella prima occasione avevamo mostrato quanto sia facile scambiare un normale – e ben noto – fenomeno ottico per qualcosa di misterioso. Torniamo a parlarvi di questo tema perché le casistiche sono piuttosto varie e tutte sempre molto istruttive. Come detto a suo tempo, a seconda del bagaglio socio-culturale, delle proprie paure, credenze ecc. ognuno tende a “vedere” nei lens flare qualcosa di diverso: anime inquiete, UFO, apparizioni mistiche e via dicendo. Trovandosi di fronte a un fenomeno al quale non si sanno dare spiegazioni, molte persone restano perplesse, a volte scioccate o – addirittura – impaurite. È una cosa del tutto naturale del quale non ci si dovrebbe assolutamente vergognare.
Vediamo dunque qualche altro caso che ci è capitato tra le mani in questi ultimi mesi. Ricordiamo brevemente che l’effetto lens flare si manifesta, quando si inquadra con una fotocamera una forte fonte di luce naturale o artificiale (es. il Sole, la Luna, un faretto ecc.), tramite una “presenza” luminescente (spesso di colore azzurro) in posizione centro-simmetrica rispetto alla fonte che lo ha generato.
È quello che accade nella foto 1, immagine scattata verso il cielo con l’intento di fotografare le scie degli aerei; la presenza del Sole nell’inquadratura, però, produce un flare che, come è possibile vedere tramite una semplice costruzione geometrica, si posiziona nella foto come detto appena sopra. Questi tipi di “presenze” vengono spesso scambiati per UFO di passaggio, immortalate per pura fortuna mentre si era intenti a fotografare tutt’altro. La quantità di casi di “navicelle spaziali” o genericamente di UFO che ci vengono segnalati in questo modo è nell’ordine di parecchie decine ogni anno. Se fosse davvero così facile fotografare – per puro caso – un velivolo extraterrestre, ciò significherebbe che il nostro pianeta è “visitato” regolarmente da orde di alieni: riteniamo la cosa davvero poco probabile (almeno finché sarà possibile verificare che tali oggetti luminosi soddisfano le caratteristiche dei lens flare o di altri effetti ottici noti)…
Nella foto 2 (in evidenza in testa all’articolo) il flare si produce tramite una macchia iridescente dovuta alle condizioni meteo nel momento dello scatto. Effetti ottici come questo possono essere facilmente scambiati per “apparizioni mistiche”; non è il caso della persona che ci ha inviato tale foto (la quale ha compreso e apprezzato la spiegazione da noi fornita), ma in altri episodi simili il fenomeno ci è stato segnalato come la “prova evidente” di una… apparizione mariana.
La foto 3 (inviataci dal signor Eustorio, che ringraziamo) è un bell’esempio di lens flare prodotto da luce artificiale. La costruzione aggiunta sull’immagine permette di verificare che le luci osservabili in cielo sono in relazione alla presenza di alcuni lampioni stradali.
Ovviamente, il lens flare non è visibile soltanto nelle foto, ma anche nelle riprese video. In questo spezzone che vi proponiamo, ad esempio, è possibile osservare tale effetto quando la telecamera riprende, come nel caso dell’ultima foto descritta, lampioni stradali in sequenza. La forte luce delle lampade ai vapori di sodio produce un flare visibile come una piccola macchia azzurra che si sposta rapidamente. Siccome l’effetto ottico di solito non viene notato durante la ripresa live, ma solo in un secondo momento, quando magari non si è più lì sul posto, si tende a rimanere spiazzati nel veder transitare quella “misteriosa” luce a mezz’aria.
Anche nei video, comunque, è possibile constatare che il flare si posiziona in modo centro-simmetrico rispetto alla sorgente luminosa: se nella scena i lampioni passano da destra verso sinistra, infatti, il flare si sposta in senso opposto, cioè nella direzione di movimento dell’inquadratura.
Quando si è intenti a fotografare non si bada mai (o quasi mai) alla presenza del flare. Il nostro consiglio, quindi, è quello di “provare per credere” (leggasi: verificare): basta prendere uno smartphone e puntarlo verso una lampada accesa in casa per rendersi conto che – muovendolo leggermente tra le mani – si otterrà con estrema facilità un effetto simile a quelli descritti.
Però non andate poi in giro a dire di avere un UFO in salotto!