Il Congresso Usa ha scelto gli Ufo. Nasce il super-ufficio per la caccia all’alieno
Mi interesso di ufologia – ahimè – da molto tempo. Nella storia della controversia sull’esistenza dei presunti Ufo, che è in piedi da settantacinque anni, quanto sta attualmente accadendo negli Stati Uniti non ha precedenti.
Mercoledì 15 dicembre 2021, dopo un iter particolarmente lungo, la Camera con 363 voti contro 70 e il Senato con 89 contro 10 hanno approvato la legge di bilancio della Difesa per l’anno 2022, per un valore di 770 miliardi di dollari. Si tratta, com’è facile immaginare, di un librone che include migliaia di provvedimenti. Uno di questi è davvero clamoroso: si occupa infatti di Ufo (o meglio di “Uap – Unidentified Aerial Phenomena”, come vengono chiamati per il politically correct). Anzi, non parla solo e tanto di Ufo, ma di ufologia. La sezione 1683 del bilancio 2022, infatti, è costituita da un lungo paragrafo che costituisce l’ingresso nelle alte sfere della politica statunitense – e dal portone principale – della pseudoscienza ufologica, di molte sue convinzioni e, forse, di alcuni suoi odierni esponenti di punta.
Tempo fa avevo riassunto per Query Online gli eventi che, ai primi di novembre 2021, avevano portato una delle maggiori esponenti del Partito democratico presso il Congresso, la senatrice Kirsten Gillibrand, a presentare un emendamento pro-Ufo al progetto di bilancio della Difesa per l’anno 2022. Questo emendamento, che nel frattempo è stato riscritto più volte ed è stato fatto proprio anche da altri esponenti importanti del Congresso, sia democratici sia repubblicani (tanto da esser adesso noto come “emendamento Gillibrand-Rubio-Gallego”, o GRG) alla fine è diventato norma federale.
Cerchiamo prima di capire di che cosa si tratta e perché questo atto è clamoroso. Poi proverò a raccontare come si è giunti all’adozione del provvedimento.
Che cosa dispone per gli Ufo il bilancio militare Usa 2022?
La faccenda è grossa. Il paragrafo 1683, dettagliatissimo (sono quindici pagine degli atti del Congresso!) impone al segretario alla Difesa, Lloyd Austin, e alla direttora della National, Intelligence, Avril Haines, di creare in maniera congiunta entro 180 giorni dalla firma della legge da parte del presidente Biden
un ufficio, la struttura organizzativa e le autorità dirigenti che si occupino dei Fenomeni aerei non identificati.
La proposta che era stata fatta nelle varie versioni del testo elaborate fra novembre e dicembre di denominare l’ente ASTRO (Anomaly Surveillance, Tracking and Resolution Office) non è stata infine adottata. Il nome (e la sigla…) dell’organismo ufologico del prossimo futuro saranno dunque scelti dal Dipartimento della Difesa.
Non solo la norma contiene un mandato molto ampio, ma, per la prima volta, costituisce una legge federale che ordina ad alcune fra le autorità più alte dell’amministrazione americana di occuparsi a tutto campo degli Ufo. In precedenza non era così. A parte gli esempi più recenti, consideriamo il caso classico del Progetto Blue Book per gli Ufo, che l’Aeronautica militare Usa (USAF) condusse dal 1948 al 1969. Si trattava di un organismo la cui nascita era dovuta a un atto interno all’amministrazione della Difesa, e di cui era incaricata una sola branca delle forze armate, l’USAF. Oggi, invece, è stato lo stesso Congresso, non un ministero, a stabilire una norma di legge sugli Ufo, e questa norma è rivolta ai massimi dirigenti della difesa e della sicurezza degli Stati Uniti.
Non è tutto: una volta l’anno, questo nuovo ufficio dovrà presentare i risultati ottenuti alle Commissioni del Congresso interessate alla questione (e questi risultati saranno pubblici); inoltre, due volte l’anno dovrà presentarsi in forma riservata davanti alle Commissioni – questo per poter discutere con maggior libertà i dettagli che potrebbero toccare la sicurezza nazionale e dunque segreti militari o di intelligence.
Il nuovo organismo non copre però le attività di rilievo di altri enti pubblici che, in varia misura, anche in tempi recenti si sono occupati di casistica Ufo (la NASA, la Federal Aviation Administration, La Homeland Security, che dispone di una grande gamma di velivoli con strumentazioni avanzate e sensori di sorveglianza e registrazione), ma lo spirito della norma è chiaro: il nuovo ente avrà la più ampia possibilità di lavorare con qualsiasi altro organismo governativo e di chiedere informazioni di ogni tipo.
Ma la richieste della sezione 1683 vanno molto oltre, sia per quanto riguarda le capacità operative del nuovo ufficio, sia – ahinoi – per le assunzioni che sembra fare e che, già da sole, mostrano l’effetto che sulla sua stesura ha avuto la lobby giornalistica, ufologica e (marginalmente, sia chiaro) scientifica di cui parleremo.
L’ufficio dovrà infatti creare delle line organizations, cioè unità operative, per indagare sui casi Uap/Ufo. Queste unità dovranno avere la capacità di “rispondere rapidamente [ai casi Uap] e di condurre indagini sul campo” sugli incidenti. Non sono posti limiti speciali a quello di cui queste unità potranno disporre. Pensate: avranno accesso a
personale adeguato, con requisiti di expertise, di equipaggiamento, di mezzi di trasporto e di altre risorse necessarie per rispondere in modo rapido agli incidenti o a patterns delle osservazioni.
Attenzione. Quel “patterns delle osservazioni”, in apparenza neutro, in realtà allude a una prima faccenda strettamente tipica dell’ufologia: la convinzione che vi siano aree, località e zone circoscritte (o altre “costanti” mai trovate) nelle quali, per motivi più o meno misteriosi e sui quali gli ufologi hanno costruito ogni genere di speculazioni, i presunti fenomeni si manifesterebbero in maniera più frequente, più intensa o secondo modalità ancora più eccezionali. Quasi niente, nel linguaggio della sezione 1683, è ingenuo, scelto a caso o insignificante. Al contrario, vuol dire che l’ufologia è arrivata nel salotto buono del potere, e che da questo momento in poi dovremo aspettarci di tutto. La necessità di essere chiari su quanto la sezione 1683 sia influenzata da assunti di tipo “ufologico” non viene soltanto da questo punto, ma anche da ben altri che l’accompagnano.
Il primo, dà per assodato un luogo comune della mitologia ufologica. Leggiamo che cosa dice la norma. Il nuovo ufficio dovrà:
[…] sviluppare procedure per sincronizzare e standardizzare la raccolta, la presentazione e l’analisi degli incidenti, compresi quelli con effetti fisiologici avversi [il corsivo è mio, N.d.R.] relativi ai fenomeni aerei non identificati.
Questo passaggio considera provata l’esistenza di “effetti fisiologici avversi” derivanti dalla presenza di supposti Ufo. La realtà è che di storie di questo genere (a volte non ovvie da risolvere, sia chiaro) ne esistono fin dagli albori dell’era ufologica (caso di scuola è il cosiddetto evento Cash-Landrum del 1980), ma da qui a compiere un passo come quello che ha fatto il Congresso Usa ce ne corre davvero. Ragionare così vuol dire far entrare gli ufologi al Pentagono, né più né meno.
In certi punti il linguaggio del Congresso vira verso il fantastico. Il direttore dell’ufficio dovrà assicurarsi che prenda vita
un progetto scientifico per sviluppare e, nei limiti del praticabile, per testare teorie scientifiche che rendano ragione delle caratteristiche e delle prestazioni dei fenomeni aerei non identificati che vanno oltre lo stato dell’arte noto nella scienza e nella tecnologia, comprese le aree della propulsione, del controllo aerodinamico, della segnatura [la rilevanza radar, infrarossa, ecc. del segnale prodotto da un potenziale target, N. d. R.], delle strutture, dei sensori, delle contromisure, degli armamenti, dell’elettronica e della generazione di energia, e fornire le basi per potenziali investimenti futuri volti a replicare qualunque caratteristica avanzata o tecnologia di quei tipi.
Se presa in senso ristretto, visto che di alieni nel testo di legge non si parla mai, queste parole possono far pensare che chi ha redatto il testo sia perlomeno convinto che alcuni casi Ufo recenti possano costituire indizio dell’uso di nuove tecnologie aeronautiche e aerospaziali da parte di potenziali avversari degli Stati Uniti, in primo luogo da parte di russi e cinesi. Va detto, infatti, che la sezione 1683 fa sovente riferimento a potenze straniere o ad attori non statali come possibili agenti all’origine di alcuni episodi (e già queste sono assunzioni assai forti) ma il testo va considerato nel contesto in cui è sorto: quello del rapporto fra i congressisti che lo hanno sottoscritto e una lobby tanto numericamente ridotta quanto attiva e ben equipaggiata sotto vari profili. Si tratta di un aspetto che deve mettere in allerta. Questo “progetto scientifico”, nei termini in cui è formulato, nel linguaggio degli ufologi significa analizzare “frammenti, parti, componenti o esemplari interi di Ufo caduti, catturati o in qualche modo recuperati”. Non fatevi illusioni.
Per fortuna, almeno una delle cose che erano da paventare è sparita dal testo finale del provvedimento. È stata espunta la possibilità che fosse creato un “Comitato di consulenza” di venticinque (!) membri, venti dei quali avrebbero dovuto essere nominati senza possibilità di opposizione da parte del Pentagono dalle National Academies of Science (presumibilmente con l’invio di qualche scienziato pro-Ufo, visto che ce ne sono diversi), ma anche da privati. Riguardo a quest’ultimo punto, si parlava in modo aperto degli ufologi della Scientific Coalition for UAP Studies o di quelli inseriti nel Galileo Project, iniziativa di uno scienziato “d’avanguardia” come l’astrofisico di Harvard Avi Loeb. Da qualche anno Loeb si è messo in testa di cercare in tutti i modi tracce di visite aliene nell’atmosfera terrestre o nello spazio vicino alla Terra, ma – ha scritto di recente – servirebbe un miliardo di dollari per capire se alcuni asteroidi, come lui si è già convinto una volta, sono possibili oggetti artificiali (del Galileo Project parlerò nella rubrica “Il terzo occhio” del numero 48 di Query, di prossima pubblicazione). Ultimamente, comunque, Loeb sembra avviarsi a diventare anche lui una star a tutto tondo dell’ufologia, visto che non ha disdegnato di partecipare a programmi sugli antichi astronauti e su misteri di ogni tipo, in specie su Youtube. D’altro canto, appena un giorno dopo l’approvazione del bilancio, la Scientific Coalition for UFO Studies, pur applaudendo a quanto accaduto, si lamentava del mancato inserimento nella sezione 1683 dell’idea del “Comitato di consulenza”:
“abbiamo un gran numero di persone con una profonda competenza nei vari aspetti del problema multiforme degli Uap, e molti di loro sarebbero disponibili a lavorare insieme alle pubbliche autorità, quando fattibile”.
In altri termini: noi, e i nostri compagni di cordata, siamo pronti a spiegare al Pentagono un po’ di cose sugli Ufo. Chiamateci.
Ma veniamo alla questione della lobby ufologica che ha accompagnato l’approvazione di questa legge.
L’azione della lobby ufologico-politico-giornalistica sul Congresso Usa
Dopo la pubblicazione, il 25 giugno 2021, del rapporto sugli Uap presentato al Congresso dal Direttorato della National Intelligence, si è messo in moto un complesso ma ben articolato meccanismo di lobbying volto a convincere esponenti di rilievo del Congresso che gli Ufo erano una cosa importantissima e che occorreva studiarli “sul serio”, per capirne a fondo caratteristiche e realtà.
Dopo la senatrice Gillibrand – la presentatrice del testo che poi, modificato, è stato approvato il 15 dicembre 2021 – altri senatori e rappresentanti si sono uniti al coro dei pro-Ufo. Gli ufologi e il pubblico “credente” americano hanno salutato con soddisfazione questo sviluppo – certo rilevante – non ultimo facendo leva sul fatto che l’iniziativa aveva un carattere bipartisan (ha coinvolto sia democratici sia repubblicani) e che questo, nel clima sociale attuale, era una cosa buona e bella. In questo hype mediatico, si sono fatti avanti, esprimendosi a favore del testo, figure di spicco come il democratico Ruben Gallego, per non dire del repubblicano Marco Rubio, già coinvolto in modo diretto da diversi anni, o di altri congressisti repubblicani come Lindsey Graham, Roy Blunt, Tim Burchett e il democratico Martin Heinrich. Quasi alla vigilia dell’approvazione, Gillibrand in un suo comunicato si domandava se “questi fenomeni aerei” non siano dovuti, invece che “a qualche governo straniero”, a “qualcos’altro di completamente diverso (something else altogether)”, mandando in brodo di giuggiole gli ufologi.
Ciò che è dato per pressoché scontato, naturalmente, è proprio quanto gli ufologi non sono mai riusciti a produrre sul serio: un’evidenza chiara dell’esistenza oggettiva degli Ufo, o Uap che dir si voglia, intesi come fenomeni sconosciuti alla scienza attuale.
Un intreccio efficace fra media, social e ufologi anni ‘20
Nessuno vieta ai politici americani di essere convinti, del tutto in buona fede, che l’esistenza degli Ufo sia cosa assodata, così come nessuno vieta loro di assentire a quella parte di elettori che negli Stati Uniti aderiscono a idee di quel genere. Intorno a loro, però, nel corso del 2021 si è mossa in modo per certi versi sorprendente una coalizione di individui, gruppi, mezzi di comunicazione, per vari motivi interessati a far sì che le credenze ufologiche giungessero ad avere un rilievo politico, prima e più che scientifico.
Si tratta di persone attivissime. Alcune fra loro hanno avuto incarichi in branche diverse dell’amministrazione americana, come Christopher Mellon, che è stato vice-segretario all’Intelligence per due amministrazioni americane, e soprattutto il nuovo leader del movimento ufologico mondiale, l’ex-militare Luis Elizondo che, come funzionario dei servizi di intelligence dell’US Army, per diversi anni fu coinvolto nelle indagini militari sugli avvistamenti da parte di personale della Difesa.
Queste persone sono parte integrante del movimento ufologico e sono convinte di ben altro che la semplice “evidenza della casistica Ufo attendibile”. Ritengono plausibili, se non certo, il recupero di Ufo precipitati da parte del governo di Washington, dei rapimenti da parte degli alieni di esseri umani, di ogni branca del paranormale, di contatti di ogni tipo fra umani ed extraterrestri, e lavorano in stretto rapporto con ufologi di mezzo mondo, o, come lo stesso Elizondo, ipotizzano che la storia umana vada interamente riscritta, visto che il nostro mondo potrebbe essere stato da tempo una specie di “zoo per alieni” dalla psiche incomparabilmente più complessa della nostra. Il testo di legge proposto dalla senatrice Gillibrand, anche se poi modificato e “calmierato” un po’, riflette in larga misura alcune proposte che Mellon aveva già fatto il 7 ottobre: controllate pure.
Più in generale, il mondo della comunicazione, dell’arte contemporanea e del videomaking in questo momento è fondamentale per l’ufologia. Ad esempio, un altro personaggio che ha contribuito all’attuale hype, non ultimo a quello sui “video degli Ufo del Pentagono”, è l’artista e documentarista Jeremy Corbell.
Se non si tengono presenti queste cose, si potrebbe pensare che quello in corso sia un processo tutto sommato quasi-razionale di valutazione dell’evidenza per un possibile fenomeno nuovo, gli Uap. Ma manco per niente.
Il Dipartimento della Difesa seguiva un’altra linea?
Mentre il Congresso procedeva con grande lentezza all’esame del progetto di bilancio, e dunque anche della parte con l’emendamento Gillibrand e compagni (quello poi inserito nel bilancio approvato a metà dicembre), il 23 novembre 2021 dal Dipartimento della Difesa arrivava una notizia che, anche senza quanto accaduto dopo, segnava già da sola una novità molto importante.
Aggirando – almeno in apparenza – le discussioni in corso al Congresso, il vice-segretario alla Difesa Kathleen Hicks comunicava che, insieme al direttore della National Intelligence, aveva dato disposizioni perché la piccola e già esistente UAPTF (Task Force per gli Uap), attiva negli anni precedenti, diventasse un ente dal nome chilometrico, l’AOIMSG, ossia l’Airborne Object Identification and Management Synchronization Group (Gruppo per l’identificazione e la gestione della sincronizzazione sugli Oggetti aerei). In questo modo, in realtà, non faceva altro che adempiere alla decisione del 25 giugno 2021, adottata contestualmente alla pubblicazione del già menzionato rapporto al Congresso del Direttorato della National Intelligence sui casi Ufo raccolti negli anni precedenti, in specie dalla Marina militare.
Il comunicato del vice-segretario alla Difesa ne elencava i compiti. La cosa più importante era l’accento sulla possibile presenza di UAP nelle “Special Use Airspace” del territorio metropolitano degli Stati Uniti, ossia zone di utilizzo militare, per test, addestramento, valutazioni, e così via. Dunque, aree molto delicate in cui “cose” delle quali non si capisce bene la natura e l’identità “rappresentano un rischio potenziale per la sicurezza del volo per gli equipaggi e mettono in evidenza preoccupazioni potenziali per la sicurezza nazionale”.
In altri termini, per il Dipartimento della Difesa non si tratta di occuparsi di “Ufo” o di accarezzare idee particolarmente “esotiche”, ma di decrittare eventuali minacce, di qualsiasi genere, per lo spazio aereo visto sotto il profilo del suo impiego militare. Per questo occorre:
rilevare, identificare e collocare questi oggetti d’interesse presenti nelle SUA, e di valutare e – quando il caso – di mitigare qualsiasi minaccia collegata alla sicurezza nazionale”.
Per coordinare tutto nei vari profili di rilievo, era annunciata la prossima nomina di un direttore dell’AOIMSG. Per il momento non risulta che tale nomina sia stata fatta.
A parte l’ampio riscontro da parte dei media più importanti, dopo qualche reazione incerta o goffa, gli ufologi hanno reagito quasi sempre in maniera automatica, a tratti in modo verbalmente aggressivo (non tutti: ecco l’account Twitter del Centro Italiano Studi Ufologici, una virtuosa eccezione). La coincidenza temporale con l’iniziativa della senatrice Gillibrand però era bella, e le coincidenze sono qualcosa di irresistibile, per le pseudoscienze. Dunque, l’atto del Dipartimento della Difesa è stato considerato come uno fra gli eterni, disperati tentativi del potere di bloccare l’iniziativa dei rappresentanti del popolo e dei cercatori di verità attraverso l’istituzione di un organismo burocratico, privo di mezzi e di competenze.
Non che, in un certo senso, gli ufologi avessero tutti i torti: la creazione dell’AOIMSG corrisponde a una logica di tipo organizzativo-burocratica, e, con ogni probabilità, sottende un’altra linea, assai più easy. C’era un mandato da parte del Congresso, la Difesa doveva adempiervi, la cosa è stata fatta entro la scadenza. Tutto qui. Non dimentichiamolo: oggi più che mai, l’ufologia è quasi interamente una branca del pensiero complottista: è comprensibile che l’atto del Dipartimento della Difesa sia stato letto in maniera sinistra.
Ad ogni modo, al momento una questione rimane irrisolta: che fine farà l’AOIMSG del Dipartimento della Difesa, dopo l’approvazione della norma del bilancio 2022 che prevede l’ufficio super-ufologico di cui vi sto raccontando? Per quel poco che si riesce a capire, non è detto che l’ente creato con il bilancio ‘22 debba per forza obliterare l’AOISMG. Staremo a vedere, ma, almeno in teoria, potrebbero convivere – e in questo caso il confronto burocratico fra i due gruppi potrebbe rivelarsi epico, e anche piuttosto divertente.
Ma la lobby ufologica non mirava a cose come l’AOIMSG: chiedeva assai di più. In larga parte sembra, almeno per questa fase iniziale, averlo ottenuto.
Pezzi d’Ufo
Lo scettico americano Jason Colavito in un suo articolo su New Republic ha fatto notare che prima che succedesse tutto questo, a partire dal 2007, nell’ambito del precedente progetto militare sugli Ufo, l’AATIP (ne avevo parlato nell’ambito di questo articolo), ne erano già successe delle belle. Si trattava dell’anticamera di ciò che si è visto quest’anno. Attraverso Luis Elizondo, che faceva parte dell’AATIP, si era promosso presso i militari il gruppo industriale e dell’intrattenimento “To The Stars”, per il quale Elizondo aveva lavorato e del quale era fra i principali esponenti il musicista Tom DeLonge, ufologo ed ex-frontman dei Blink 182. Costoro erano riusciti ad attirare l’attenzione dei militari su idee – diciamo così – altamente speculative su possibilità di viaggi nel cosmo attraverso i wormholes o tecnologie antigravitazionali ricavabili dagli Ufo (la “retroingegneria”). Da quel contesto proviene Elizondo.
Adesso, in coincidenza con la nascita del super-ufficio militare per la caccia agli alieni, Garry P. Nolan, un microbiologo dell’Università di Harvard, ha pubblicato (cofirmandolo con uno storico occultista e ufologo americano, il miliardario Jacques Vallee) un articolo scientifico sulla rivista Progress in Aerospace Sciences che sembra portare avanti idee di questo tipo. Attraverso l’analisi isotopica di materiale proveniente da un presunto Ufo avvistato a Council Bluffs, nell’Iowa, il 17 dicembre 1977, Nolan cerca di dimostrare che quei frammenti erano parte di un oggetto volante dalla composizione “anomala”, impossibile da trovare sulla Terra.
Si tratta di un vecchio cavallo di battaglia di Vallee, che da sessant’anni porta idee bizzarre all’ufologia (ad esempio è stato lui, negli anni ‘60, a promuovere l’idea radicale secondo cui molti racconti folkloristici non sarebbero altro che esperienze dell’incontro con entità “paranormali” delle quali gli Ufo sarebbero solo un aspetto…). Nel tempo Vallee è stato ascoltatissimo e vezzeggiato nelle sue avventure del pensiero da gran parte dell’ufologia. Chi oggi pensa che quella inaugurata il 15 dicembre del 2021 costituisca una fase del tutto nuova della controversia ufologica dovrebbe studiarne un po’ meglio la lunga storia. Si accorgerebbe che si tratta di un nuovo, sia pur più avvitato ed elaborato, giro di valzer. La forma “politica” è nuova, e clamorosa, il contenuto, assai meno.
Ha detto di recente Ross Coulthart, giornalista e scrittore australiano, uno degli esponenti di punta del movimento ufologico odierno:
Sono gli stessi Ufo a volere la rivelazione della loro esistenza.
Mi sento di dargli ragione. L’ufologia è un movimento sociale, culturale, religioso la cui anima è il desiderio di trasformazione radicale del mondo come lo conosciamo. Questo desiderio ci terrà compagnia, anche grazie al voto del Congresso degli Stati Uniti del 15 dicembre 2021, ancora a lungo.
A me sembra, più che altro, un sintomo di paranoia.
Non vedo il motivo di addolorarsi (o, peggio, scandalizzarsi) se, alfine, dopo plurimi avvistamenti di “qualcosa” (che lascia anche tracce oggettive sugli schermi radar) anche da parte di testimoni che possono sbagliarsi ma è ben difficile che siano mitomani o intellettivamente disabili (ingegneri aerospaziali, piloti civili e militari, ultimamente militari della marina USA) e che rischiano pesanti conseguenze se venisse messa in dubbio la loro buonafede, si è deciso di dedicare risorse all’investigazione del “fenomeno UFO”.
Personalmente (detestando allo stesso modo i “credenti” e coloro che negano a priori ciò che non è scritto nei libri della scienza, questi ultimi dimenticando che tali libri – fortunatamente e a differenza dei libri delle tante “vere fedi” – sono stati riscritti tante volte) credo che un fenomeno non chiarito, ma che lascia tracce oggettive, vada investigato, anche “ad excludendum”.
Le possibilità sono due:
O essi sono già qui, nei nostri cieli, o nei nostri cieli ci sono i russi e/o i cinesi:
Di qui non si scappa:
Io propendo molto di più per la prima opzione:
Ne spiego il motivo:
È molto semplice:
Il fenomeno moderno degli UFO è nato nel 1947, con l’avvistamento, nello stato di Washington, sul Monte Rainer, di nove oggetti in volo, con modalità di flotta, da parte dell’aviatore statunitense Kenneth Arnold, e da allora vi sono state, nel mondo, nei decenni successivi, fino a oggi, migliaia e migliaia di segnalazioni, anche se moltissime di esse improprie o false:
Ora 75 anni fa i russi e i cinesi non disponevano, nemmeno lontanamente, di quelle loro tecnologie attuali che hanno cominciato a far balenare in testa agli americani, i timori che dietro agli avvistamenti UFO/UAP, in grado di violare gli spazi aerei “off limits” delle loro esercitazioni militari necessitate, ovviamente, da parte statunitense di grandissima segretezza e “privacy”, ben lontane da sguardi indiscreti, soprattutto nel caso questi fossero rappresentati dai nemici russi e cinesi, ma anche nell’improbabilissima ipotesi fossero costituiti da occhi “amici” alleati!
Ma prima del 1947, si hanno testimonianze dei cosiddetti “foo – fighter”, durante la 2°guerra mondiale; le aviazioni alleate pensavano fossero armi segrete dell’asse Roma – Tokio – Berlino, mentre quelle dei paesi dell’asse pensavano che fossero armi segrete alleate.
Quindi, secondo me, a causa del fatto che il fenomeno esisteva già, sicuramente, più di 80 anni fa, l’indizio è che l’origine del fenomeno attuale, che è uguale, poi, nelle sue manifestazioni a quelle del passato, non può essere determinato, in alcun modo, da forze militari di qualche nazione ostile o amica rispetto agli USA, ma mi sembra molto più probabile, per non dire certa, un’origine extraterrestre.
Consideriamo che il cosmo, secondo le recenti stime cosmologiche, ha 13,8 miliardi di anni:
Ora sappiamo che il sole, con tutto il nostro sistema solare, ha circa 4,5 miliardi di anni:
Dunque, noi siamo il prodotto, assieme a tutta la biosfera terrestre attuale, dell’evoluzione di 4,5 miliardi di anni:
…ma il cosmo ha 13,8 miliardi di anni:
Purtuttavia, affinché il cosmo possa aver incominciato a produrre pianeti rocciosi, devono essere passati molti milioni di anni o qualche miliardo di anni:
Per non eccedere troppo in ottimismo, diciamo che 4,8 miliardi dopo il big Bang, cioè 9 miliardi di anni fa, vi potevano già essere, disseminati nelle galassie, dei pianeti rocciosi adatti a ospitare le prime biosfere, e a aver già cominciato, in esse, quindi, i processi biologici evolutivi;
Tutto ciò, mentre il nostro sistema solare, ben lungi dall’essere nato, sarebbe stato chiamato all’esistenza, solo, 4,5 miliardi di anni dopo!
Così, quando esso si formò, 4,5 miliardi di anni dopo, cosa ne sarebbe stato di tutte quelle biosfere sorte sui pianeti rocciosi 4,5 miliardi di anni prima?
Forse alcune potevano aver già prodotto civiltà aliene al nostro stesso grado di sviluppo scientifico e tecnologico attuale:
Infatti 4,5 miliardi + 4,5 miliardi = 9miliardi.
Statisticamente, potrebbe essere accaduto;
ma se è accaduto, rendendo queste civiltà più evolute della nostra di 4,5 miliardi di anni…
…o anche soltanto di 2 miliardi di anni…
…o anche solo di 500 milioni di anni…
…o anche soltanto di un milione di anni…
…o anche solo di 500 mila anni…
…o anche soltanto di 50 mila anni:
Cosa ne sarebbe, ora, di esse, scientificamente e tecnologicamente?
Cosa sarebbero in grado di fare?
…probabilmente, vedremmo la loro tecnologia indistinguibile dalla magia.
Mi sono accorto di aver lasciato una frase sospesa, nel mio commento: potrei correggerla, per favore?
Essere scettici e dubbiosi è spesso fonte di ricerca?
Essere a prescindere contrari è segno di poca analisi e leggere questa linea in un sito del genere mi fa pensare che allora siamo intorno al III secolo a.c. quando Aristarco di Samo ha teorizzato l’eliocentrismo nella sua forma attuale.
Grazie al modello tolemaico e al riscontro religioso abbiamo aspettato più di otto secoli per avallare Copernico
Ma purtroppo siamo nel 2023 e chi si vanta di essere scettico come colui il quale arroccato nel proprio sapere scientifico scrive articoli del genere non si accorge neanche di quanto sia ridicolo…