Ultime notizie: gli Ufo sono vivi e godono di ottima salute
Negli ultimi anni, mi ha colpito un’affermazione che ho sentito fare più volte sia fra il pubblico generale, sia fra i militanti scettici: “gli Ufo non interessano più come una volta”. Mi ha colpito, perché, da osservatore e appassionato da una vita di queste cose, negli anni recenti ci sono stati sviluppi di ogni genere, e il clamore per alcune questioni ha raggiunto picchi che non si toccavano da decenni. Certo, le modalità dell’interesse e dell’attenzione per gli Ufo sono del tutto mutate rispetto al passato remoto, ma questo vale per l’ufologia come per il resto.
Questa rubrica di ufologia, Alieni ma non troppo, potrebbe servire a correggere l’impressione inesatta di cui ho appena detto. Guardate ad alcune novità di marzo-aprile, e dite voi se il mondo Ufo non è un universo in sommovimento, da esaminare davvero con spirito scettico – ma con vero spirito scettico, cioè con quello che mira ai problemi difficili, non alle questioni da poco, risolvibili facilmente.
I video Ufo dei militari Usa: vacca sacra dell’ufologia contemporanea?
In varie occasioni avevo raccontato, anche insieme a Sofia Lincos (per rileggere gli articoli, andate qui, qui e qui), come dal 2017 è tornato in primo piano, negli Stati Uniti e altrove, il tema dell’interesse dei militari per gli Ufo e delle e delle evidenze derivanti da osservazioni visive o da registrazioni e rilevazioni fatte con vari strumenti. Fra queste, enorme risonanza hanno avuto i video e le foto realizzati da personale della militare Usa, soprattutto della Marina.
Alcuni di questi video sono diventati celeberrimi e sono assai dibattuti. Primo fra tutti è quello che è stato soprannominato Gimbal, realizzato nel gennaio del 2015 da un aereo da caccia F/A-18 Super Hornet della Marina Usa attraverso un apparato avanzato del genere FLIR (Forward-Looking Infrared). Alcuni screenshot del video sono ormai diventati talmente noti da campeggiare in migliaia di articoli dedicati agli Ufo in ogni parte del mondo. Ebbene, a metà marzo, lo scettico americano Mick West, esperto di analisi videofotografiche e programmatore di videogiochi, ha pubblicato un’analisi che è oggetto di discussioni intense. West ritiene di essere riuscito a dimostrare che i movimenti di rotazione del presunto Ufo sarebbero in realtà dovuti alla stessa rotazione della camera che lo insegue da sinistra verso destra. L’aspetto dell’oggetto, invece, sarebbe dovuto ad un glare, cioè a un artefatto prodotto dalla camera ad infrarossi. West non sostiene di aver chiaro che cosa fosse l’oggetto ripreso, ma afferma che gli aspetti più interessanti del filmato (moto e aspetto dell’Uap in video) siano “colpa” della videocamera. Risolti quelli, ciò che resta consisterebbe in un corpo di piccole dimensioni in movimento lineare sulla superficie marina. Potete accedere alle analisi di West qui e qui).
L’analisi di West ha avuto grande risonanza, ma ha dato adito anche a un dibattito tecnicamente impegnativo fra lui, altri scettici e i sostenitori della natura anomala del filmato, le cui caratteristiche West ritiene di aver ricondotto a cause tutto sommato banali.
La situazione è tuttora in evoluzione. Da un lato, si direbbe che West abbia fornito delle ipotesi interessanti ma che ancora presentano alcune difficoltà tecniche; dall’altro, la sua interpretazione ha mostrato che la speranza degli ufologi di essere davanti al “caso perfetto” probabilmente è, per la milionesima volta, mal riposta. L’ufologia è fatta, è continua ad esser fatta, di un’evidenza testimoniale ambigua, ma non priva di fascino, anche – a mio avviso – per le persone che condividono la concezione scientifica della realtà. Teniamolo presente.
Nuovi rilasci di documenti militari Usa: datemi un’aspirina
Sono convinto che la gran parte di chi sta leggendo ha la fortuna di nutrire, al contrario di me, soltanto un interesse fuggevole per gli Ufo. È fortunato: una delle caratteristiche fondamentali dell’ufologia di questi ultimi anni è il fatto di essere noiosa. Penso in particolare alle discussioni su ogni minuzia, incertezza, ambiguità e contraddizione che si trova o che s’immagina nelle miriadi di documenti sugli Ufo che gli enti militari Usa rilasciano ormai a ritmo elevato grazie alle norme sulla libertà d’informazione. Non che cose interessanti non ce ne siano, in quelle fonti, ma la propensione a dibattere in tempo reale sui social tutte queste minuzie ha accentuato una tendenza presente da sempre in buona parte dell’ufologia: l’illusione di poter accedere alla “verità” sugli Ufo non attraverso la ricerca scientifica, la costruzione di dati validi e di ipotesi da controllare, ma scoprendo come stanno le cose grazie al rilascio di documenti finora secretati.
Interpretata al meglio, questa tendenza indica la distanza degli ufologi dai modi di operare della ricerca; al peggio, fa vedere il cospirazionismo del quale, oggi, quasi tutta la UFO community soffre.
Se voleste farvi venire il mal di testa, potreste star dietro alle discussioni intorno a una cosa che, in se stessa, vale la pena di conoscere, se si vuol capire in quali modi, in anni recenti, varie agenzie governative Usa si sono occupate di Unidentified Aerial Phenomena ( la sigla alternativa di uso militare e ormai dilagata).
Riassunto brevissimo, prima di dirvi di che cosa si tratta: il 25 giugno 2021 il Congresso degli Stati Uniti pubblicò un rapporto sugli Ufo – fortemente editato per motivi di sicurezza nazionale – che era stato commissionato ai servizi di intelligence. Mano a mano, il principale “cacciatore” di documenti governativi americani sugli Ufo, John Greenewald Jr, ha ottenuto diverse parti in precedenza sottoposte a censura: di questi progressi avevo già raccontato quando erano saltati fuori, cioè a marzo. Scoperte ed aggiunte interessanti, ma non decisive.
Ma Greenewald non si è certo fermato qui. Il processo di formazione di quel rapporto del giugno 2021, infatti, fu sicuramente lungo e tormentato, e coinvolse molti attori. E allora, ecco appunto un nuovo rilascio, avvenuto l’8 aprile 2022. In realtà, questo rilascio racconta molto meno di quello avvenuto, il mese prima, a marzo, di cui, – come vi avevo detto poco sopra – ho già scritto. Però, ha suscitato una tempesta esagerata di commenti e d’interesse da parte degli appassionati: il motivo è che, pur non aggiungendo elementi evidenza per la reale esistenza degli Ufo, dimostra che nel processo di formazione del rapporto al Congresso ebbe un ruolo anche un’agenzia importantissima per la difesa degli Stati Uniti.
Si tratta della NRO (National Reconnaissance Office), responsabile dell’intelligence, ricognizione e sorveglianza spaziale per Stati Uniti e Paesi alleati. L’evidenza conferma quanto interesse c’è stato, negli ultimi anni, per le segnalazioni dei presunti Ufo/UAP da parte di sistemi e personale militare statunitense. Non è una cosa da nulla, ma il problema è quando, fra le righe di documenti come questi, gli appassionati e gli addetti ai lavori dell’ufologia cercano (con poche, onorevoli eccezioni) di vedere quello che non c’è – e cioè la conferma delle proprie convinzioni sulla natura extraterrestre del fenomeno.
Ma ci sono sviluppi forse più interessanti, sia sul piano dell’emozione e del fascino, sia perché sembrano dire cose più interessanti per chi vuole studiare il problema con intento critico, ma senza disprezzare.
UFO/UAP: il Senato brasiliano sulla scia del Parlamento Usa?
Se ancora fossimo dell’idea che “gli Ufo non interessano più come una volta”, allora sentite questa. Sulla spinta delle iniziative che dal 2020 si sono succedute al Congresso degli Stati Uniti, a metà marzo 2022 un gruppo di senatori federali del Brasile, sulla base di una lunga azione di lobbying da parte degli ufologi del loro Paese e in particolare del loro leader storico (il super-credente negli alieni Ademar José Gevaerd), ha ottenuto che si tenga una sessione dedicata al 75esimo anniversario della nascita del mito degli Ufo, che cade il 24 giugno.
Dalle dichiarazioni del primo firmatario della proposta, il senatore Eduardo Girão – lui stesso un appassionato dell’occulto e uno spiritista – è chiaro che il progetto ha una portata assai più ampia di una celebrazione pro-Ufo: indurre il Senato del Brasile a stanziare fondi, come fatto dal Parlamento americano a fine 2021, perché i militari e i
servizi di intelligence si occupino in modo ampio dei presunti fenomeni Ufo. Mentre però le convinzioni alienofile nella lobby ufologica americana sono meno accese, o, in certi casi, meglio dissimulate, a Brasilia queste remore si direbbero meno presenti.
In attesa degli sviluppi di quest’altra clamorosa iniziativa, teniamo presente che il Brasile è un gigante economico, militare e industriale, e, al contempo, che fra il pubblico la credenza negli Ufo alieni è vastissima.
Dunque, che non si corra il rischio di sottovalutare la portata sociologica di quanto si sta delineando in quella parte del mondo. Probabilmente, come minimo, salteranno fuori nuovi casi degni di essere considerati in maniera attenta.
Un nuovo super-caso? Gli Ufo della Kearsarge
Ancora una volta, tuttavia, al centro del dibattito più serio di questi ultimi anni c’è la serie – che si direbbe continui ad allungarsi – di osservazioni di presunti Ufo fatte sia otticamente sia con vari apparati da parte di militari americani con training tecnico elevato.
A fine marzo 2022, Dave C. Beaty, giornalista, produttore televisivo e indagatore degli eventi Ufo con coinvolgimento di militari, che negli ultimi anni ha ottenuto documenti importanti, ha riferito di esser stato contattato da membri dell’equipaggio di una grande unità navale della Marina: la USS Kearsarge, nave da trasporto anfibio da 255 metri, dotata di convertiplani e di grandi veicoli da sbarco a cuscino d’aria. Si tratta della nave che potete vedere in testa all’articolo.
Stando a quanto gli è stato riferito da questi militari, una notte del novembre 2021 due corpi volanti luminosi delle dimensioni paragonabili a quelle di automobili si sarebbero avvicinati alla Kearsarge da poppa, ponendosi a una distanza da essa di circa 800 metri e a una quota sull’acqua di non più di 70. I testimoni sarebbero stati numerosissimi. Beaty ha già rivolto al Dipartimento della Difesa una richiesta di accesso alla documentazione relativa all’incidente, ma già da questa prima fase dell’indagine è emerso un elemento tecnico potenzialmente importante.
Nel corso dell’incidente, nell’ipotesi che i due oggetti potessero costituire una minaccia alla nave, entrò in azione una squadra addetta a un sistema LMADIS, che è un apparato avanzato di difesa aerea integrata in uso ai Marines che comprende un radar tattico RADA RPS-42 operante in banda S (2-4 GHz), un sistema per guerra elettronica Sierra Nevada “Modi II” e piccoli velivoli senza pilota tipo Raytheon Coyote, che, fra le altre cose, possono dare la caccia a droni da combattimento. Lo LMADIS dispone anche di videocamere termiche FLIR della Lockheed Martin e di camere che operano nel campo del visibile.
Gli apparati di guerra elettronica dello LMADIS non avrebbero causato alcun effetto ai due oggetti (si sospettava fossero droni militari), la camera FLIR non sarebbe riuscita ad agganciarli, mentre la videocamera li avrebbe ripresi a lungo.
A parte molte altre possibili considerazioni, questo incidente – se davvero si è verificato nei termini finora noti – comporterebbe analisi che richiedono alte competenze nel campo ingegneristico, della guerra elettronica e dell’avionica. Dave Beaty spera di poter ottenere almeno una parte dei documenti che quasi di certo l’episodio ha generato, anche se ritengo difficile che gli elementi più strettamente tecnici siano resi pubblici, almeno nell’immediato futuro. Potenzialmente, potrebbero rivelare capacità e limiti delle componenti del sistema LMADIS. Insomma, questa è una vicenda della quale persone razionali, di orientamento scettico, potrebbero interessarsi con profitto.
Se è bene che gli scettici raccontino al pubblico, e in ogni modo possibile, che la stragrande maggioranza dei presunti Ufo sono dovuti a cause banali e che non richiedono particolare impegno per essere spiegati, è anche indispensabile che concentrino la loro attenzione anche sulle cose meno ovvie. Ragionando in termini ancora approssimativi, è possibile che l’incidente della Kearsarge rientri nella categoria delle cose ufologiche di non ovvia risoluzione. Per analizzare – e per sciogliere – le curiosità che eventi di questo tipo suscitano, occorrono i veri scettici, cioè, quelli di cui parlavo agli inizi. Quelli che amano affrontare con serietà le domande serie e che dispongono delle abilità adatte. Nei cosiddetti fenomeni Ufo, di sfide ce ne sono ancora parecchie.
Immagine in evidenza: La USS “Kearsarge”, by National Museum of the U.S. Navy – 170524-M-IQ883-002, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=70781619
Caro Giuseppe, io invece, “schierato” tra le fila dell’ “esercito” contrapposto al Tuo, credo che entrambe le forze in campo dovrebbero dare molta meno importanza al fenomeno e agli Studi che gli Americani e, forse, anche i Brasiliani hanno hanno promesso di fare. Guardiamo un altro triste capitolo delle nostre sterili lotte: l’ Omeopatia. Qui sembrava, quando uscì la Meta-Analisi patrocinata da un Governo che, pur non essendo quello USA, era pur sempre di massimo rispetto, che la Tua parte avesse vinto. Con lo stesso entusiasmo con il quale oggi gli UFOfili si schierano dalla parte del congresso USA, allora Voi Vi schieraste cogli Australiani. Ma oggi anche Voi avete capito che non c’è stata nessuna grande vittoria e nessuna modifica significativa delle posizioni raggiunte dagli “eserciti” in Campo. E, quindi non ci sarà nessuna grande vittoria nemmeno quando uscirà (quando?) il rapporto USA sugli UFO. . Potrete continuare a dire che Popolazioni provenienti da altri Pianeti non sono in grado di arrivare fin qui, almeno finché non caleranno in massa sulla Terra, e noi potremo continuare a usare l’ Omeopatia, magari con qualche sconto in meno sul prezzo d’ acquisto dei farmaci omeopatici. Almeno finchè non verrà vietata dall’ OMS e da tutti i governi Europei perché dannosa alla salute. Ora c’è una Guerra più seria, già combattuta e non dichiarata e anche qui, esempio calzante, almeno per me, si potrà continuare a dire che la Terza Guerra Mondiale non c’è, almeno finché un missile dotato di testate nucleari non viaggerà indisturbato dalla Russia a Londra.