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Atlantide nel Galles

Questa settimana sono usciti diversi articoli con titoli simili a quello di questo articolo, ma purtroppo la verità e che – no, non è stata scoperta l’isola di Atlantide nel Galles. Però è stato davvero scoperto qualcosa che riguarda il Galles e le isole scomparse, ed è ancora più interessante di quelle fantasie.

In uno studio pubblicato sulla rivista Atlantic Geoscience, intitolato The ‘lost’ islands of Cardigan Bay, Wales, UK: insights into the post-glacial evolution of some Celtic coasts of northwest Europe, i geologi Simon K. Haslett e David Willis hanno ipotizzato la presenza di due isole vicine alla costa del Galles e oggi scomparse. Le loro argomentazioni si basano su prove e fonti di tipo diverso: storiche, geofisiche e geomorfologiche, affiancate al lavoro sul capo.

I due studiosi sono partiti dall’analisi della Gough map  (la vedete qui sopra), la più antica carta geografica raffigurante il territorio della Gran Bretagna. La mappa, conservata presso la Bodleian Library dell’Università di Oxford, è stata resa disponibile online nel 2021 nell’ambito del Linguistic Geographies Project, che ha anche lavorato all’identificazione dei luoghi associandoli ai toponimi moderni. I ricercatori hanno così stabilito che, nonostante l’approssimazione generale delle dimensioni geografiche,  nella mappa le coste sono rappresentate in modo abbastanza preciso. Si sono concentrati in particolare sulla Cardigan Bay, in Galles, poiché vi vengono raffigurate due isole adiacenti alla costa che oggi non esistono più. Stando alla mappa, una si sarebbe estesa nella zona compresa tra Aberystwyth e Aberdovey, mentre l’altra, tra quei punti e Barmouth. Più a nord si trovano l’isola di Bardsey e il promontorio di Anglesey, oggi ben identificabili e presenti sulla Gough map.

Ma perché le due isole sono scomparse? Confrontando i dati geologici disponibili per la zona e associandoli a ricognizioni sul territorio, i due studiosi ipotizzano che le isole inizialmente facessero parte di un paesaggio costiero pianeggiante e costituito da depositi glaciali molli risalenti all’ultima era glaciale. Con il passare del tempo la zona è stata tagliata da fiumi ed erosa dal mare, prima separando le due isole dalla terraferma e poi, con un’azione continua, creando la moderna linea di costa. La baia di Cardigan infatti ha diversi punti caratterizzati dall’acqua bassa, segnali dell’erosione avvenuta nelle epoche passate. L’erosione delle coste gallesi è un problema attuale e sentito poiché il cambiamento climatico sta accelerando un processo che minaccia conseguenze rapide e gravi.

Catastrofi che, però, forse sono già avvenute anche nel mondo antico. Confrontando questi dati con le leggende locali raccontate in raccolte come il Mabinogion o il Libro nero di Camarthen, i ricercatori hanno notato alcune similitudini con la leggenda riguardante il luogo chiamato Cantre’r Gwaelod, un regno situato nella zona della Cardigan Bay e protetto da dighe contro l’innalzamento del mare.

Secondo il racconto, un giorno le dighe non furono più sufficienti e gli abitanti dovettero abbandonare l’insediamento. Questa leggenda è stata letta in passato come un evento legato all’erosione costante delle coste gallesi, ma i due studiosi ora ipotizzano  che questo regno potesse essere ubicato su una delle due isole. Si tratta per ora di una suggestione non verificata, ma nello studio vengono indicati, riferendosi alle mappe batimetriche della zona, i luoghi dove sorgevano queste terre. Chissà che in futuro, sulla base di queste indicazioni, non venga realizzata qualche spedizione archeologica subacquea per appurare l’esistenza delle isole e di eventuali tracce di frequentazione umana.

Immagine in evidenza: pubblico dominio – By Director General of the Ordnance Survey, UK – scansione dall’originale, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=94181277

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