Dal mondo

Nostradamus, la regina Elisabetta e l’interprete fortunato

Articolo di Paolo Cortesi, autore di L’officina di Nostradamus 

È un peccato che Mario Reading, scrittore britannico, sia scomparso nel 2017. Se oggi fosse ancora tra noi, godrebbe i suoi dieci minuti di gloria, che oggi – a causa di internet – è internazionale, rapida, effimera.

Al centro della vicenda c’è il suo libro del 2006 Nostradamus: the complete prophecies for the future. Si tratta dell’ennesima raccolta di interpretazioni delle profezie di Nostradamus. Il libro è confezionato in maniera piuttosto tradizionale, secondo il consueto schema: introduzione-breve, biografia di Nostradamus, decifrazione delle quartine profetiche secondo la loro asserita cronologia.

L’autore, come del resto tutti gli esegeti negli ultimi decenni, non ha un metodo decrittativo particolare.

«La chiave di Nostradamus, a mio parere,» scrive «si trova nell’attuale processo di traduzione – l’atto di tradurre apre la mente del commentatore a ciò che Nostradamus, attraverso i secoli, sia letteralmente che metaforicamente, sta cercando di dirci».

Il rischio più grave, per Reading, è attribuire alle quartine il senso che appare ovvio. Mentre per lui l’atteggiamento più favorevole, direi euristico, è accostarsi alle quartine «con mente aperta e la capacità di essere sorpresi in modo serendipico». Tutto ciò, lo si può dire più semplicemente così: si leggono le quartine cercando di immaginare qualche significato più o meno vagamente legato al testo; è insomma un metodo intuitivo, poetico, creativo e immaginifico e non per nulla lo scrittore britannico parla di serendipità: cercavo A e trovo B; là dove Nostradamus parla di pesce ecco che mi sembra si riferisca ad un sottomarino.

Nel libro non si spiega con quale criterio si collochino nel tempo le quartine interpretate a giudizio dell’autore. Tuttavia, se si osservano i suoi risultati, si vede chiaramente che identifica la collocazione della quartina nella Centuria con l’anno che essa profetizza.

Ecco alcuni di esempi:

Reading crede che Nostradamus preveda una guerra mondiale («global war») tra il 2069 ed il 2071; le quartine in cui trova questa previsione sono: X.69, V.70, IX.70, II.70, VIII.70, III.71: come è evidente, le quartine sono la sessantanovesima, settantesima e settantunesima di diverse Centurie.

L’autore attende la fine della monarchia britannica per l’anno 2040, poiché ritiene che Nostradamus ne parli nelle quartine X.40, IV.40, V.40.

Mente la chiesa cattolica subirà una grave crisi nel 2056/2057: Reading ricava questo vaticinio dalle quartine II.56, V.56, IV.56, X.57, II.57.

A differenza di molti commentatori, Reading prima trova (a modo suo) un senso profondo alle oscure quartine, e in base ad esso le colloca cronologicamente. Per scoprire il senso autentico delle quartine, si affida all’intuizione, alla fantasia.

Sì, molto suggestivo: ma è il non-metodo, anzi la negazione di ogni metodo, perché affermare che traduco Nostradamus come mi detta il cuore significa, in buona sostanza: Nostradamus dice questo perché te lo dico io.

Eppure, secondo il facile entusiasmo di molti frequentatori di internet, Reading avrebbe scoperto che Nostradamus previde esattamente quando sarebbe morta la regina Elisabetta II d’Inghilterra.

Ecco la frase che ha fatto balzare le vendite del libro: « (…) la regina Elisabetta II morirà, attorno al 2022, all’età di circa 96 anni, cinque anni prima dell’età di morte di sua madre» (infatti, la mamma di Elisabetta II, Elisabetta Bowes-Lyon, morì a quasi 102 anni).

L’autore ha ricavato questa previsione interpretando molto liberamente la quartina X.22, che egli riferiva all’anno 2022.

Pour ne vouloir consentir au divorce,
Qui puis après sera cogneu indigne:
Le roy des isles sera chassé par force,
Mis à son lieu qui de Roy n’aura signe.

 Per non voler consentire al divorzio,
Chi poco dopo sarà riconosciuto indegno:
Il re delle isole sarà cacciato con forza,
Messo al suo posto chi di re non avrà segno. 

Grazie al suo metodo intuitivo-serendipico, Reading ritiene che il soggetto del primo verso sia «una parte della popolazione britannica» («a certain proportion of the British population»), perciò afferma che l’interpretazione debba essere: «Poiché essi (i britannici) disapprovarono il suo divorzio», il quale è, ovviamente, quello di Carlo e Diana.

Tale mai sopito risentimento popolare verso Carlo arriverà a toni così intensi e diffusi da far abdicare il nuovo re in favore di suo figlio primogenito.

Francamente, pensare che nel 2022 si possa rinunciare al trono del Regno Unito a causa di un divorzio formalizzato nel 1996 mi sembra proprio inverosimile; neanche fossimo nell’Italia di Pio XII. Ma lo scrittore si fida della sua intuizione lirico-emozionale-arbitraria e ci chiede di credergli sulla parola.

Come si vede, nulla nel testo fa il minimo riferimento a Elisabetta, o a una regina, o alla morte di qualcuno. Si tratta esclusivamente di una illazione dell’esegeta, che per caso ha indovinato una data.

Ma non basta questo colpo di fortuna per dichiarare, come si legge nei testi in internet (che si copiano a vicenda e si moltiplicano in un gioco di specchi elettronici), non basta – dicevo – per proclamare «Nostradamus l’aveva predetto!».

Non per fare un torto alla buonanima, ma per la necessaria correttezza dell’analisi, diamo un’occhiata alle altre interpretazioni che troviamo nel fortunato libro. E così, notiamo che – ad esempio – Reading era sicuro che Nostradamus profetizzasse un attacco terroristico suicida di estremisti islamici al porto francese di Agde, impiegando mezzi infettivi biochimici, il tutto sarebbe dovuto accadere nel 2021, e sappiamo, con sollievo, che così non è stato.

Come non è avvenuta, nel 2016, la gigantesca inondazione che avrebbe dovuto sommergere l’area dell’Egeo, «che sarà così catastrofica che nessuno sulla terra ferma sarà al sicuro». L’esegeta aveva intuito questa previsione leggendo la VIII.16, e s’è sbagliato.

Per il 2017, Reading ha fatto prevedere a Nostradamus un grave scandalo della chiesa cattolica romana: «il papa sarà origine di una crisi allontanando l’uomo che molti indicavano come suo successore». Non è avvenuto niente di simile.

E non è sorta in mezzo al mare un’isola vulcanica che sarebbe dovuta apparire, nel 2021, in un’area del pianeta ancora interdetta all’Occidente (Corea del Nord?).

Un’ultima osservazione relativa alla ora famosa quartina X.22.

È l’unica in tutte le Centurie in cui appare la parola divorce, divorzio.

Oggi, il divorzio che subito ci viene in mente è quello di Carlo e Diana; ma quando Nostradamus scriveva queste righe (1558), il divorzio più celebre era quello di Enrico VIII il quale aveva divorziato dalla moglie Caterina d’Aragona per iniziare una sorta di collezione di sei spose, in uno slalom fra matrimoni annullati, vedovanze, eliminazioni fisiche dell’infelice moglie di turno.

Ora, non c’è nulla nei quattro versi di Nostradamus che ci permetta di indicare ragionevolmente a chi si riferiscano, ma come per noi oggi il divorzio per antonomasia è quello di Carlo e Diana, nel XVI secolo chi parlava di divorzio automaticamente faceva pensare al feroce re britannico (Roy des Isles?).

Nella sua concezione ciclica del tempo umano, Nostradamus indicava spesso nelle profezie eventi e personaggi del passato, convinto che sarebbero dovuti riapparire in futuro.

Anche in questo intreccio fra passato e futuro sta l’attrattiva di Nostradamus, il cui fascino come poeta è inesauribile, ma che non può darci alcuna guida per il nostro avvenire.

E azzeccare una previsione ogni tanto non significa nulla. Come sapeva Stéphane Mallarmé, un (fortunato) colpo di dadi non abolirà mai il caso.

Un pensiero su “Nostradamus, la regina Elisabetta e l’interprete fortunato

  • Caro Paolo, le Profezie di Michele De Notre Dame e l’ interpretazione delle sue quartine penso, e ringrazio il CICAP di avermi permesso di scriverlo anche in passato, sia ormai una questione culturale di nessuna importanza “strategica”, in quanto che abbiamo Profezie di Profeti (ma la maggior parte sono donne) vivi che ne sfornano in continuazione e certificati da Miracoli che avvengono tramite loro e attorno a loro. Ma un ipotetico Perfetto Razionalista, credente in un Mondo autocreatosi ed esente da Divinità, può capire che, comunque, la “Civiltà” in cui viviamo, che ci ha consentito di vivere liberi da condizionamenti religiosi, sta crollando sotto i colpi di una Guerra Mondiale che non può più essere fermata da nessuna Forza di Origine Umana. Anche se non esistessero i Cataclismi Naturali, i Corpi Celesti a probabile impatto con la Terra, i Marziani pronti a Intervenire dall’ Alto, e anche se Nostradamus e i suoi simili, Antichi e Moderni, fossero tutti naturali candidati ad un energico TSO, noi siamo, comunque, alla “canna del gas”.

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