Gli animali riescono a prevedere i terremoti?
di Lorenza Polistena *
Nei giorni che seguono le scosse di terremoto vengono spesso condivisi in rete video di animali che, secondo quanto riportato, manifestano “strani comportamenti”. Ad esempio, escono da tane sotterranee o si muovono in volo compiendo traiettorie ripetute. Un filmato del genere è stato condiviso anche dopo il recente sisma in Turchia e Siria. In questo caso, mostrava uno stormo di uccelli che “volavano in modo caotico” e producevano intense vocalizzazioni.
Il primo passo da fare in questi casi (e che potrebbe riguardare proprio quest’ultimo caso) è quello di verificare la veridicità del materiale. Non è raro che in queste immagini vengano riscontrati elementi (come il paesaggio, le condizioni meteo, ecc.) che non corrispondono alla zona in cui è stato rilevato l’evento sismico. Si può trattare, in sostanza, di associazioni arbitrarie che alimentano notizie false.
Oltre ai filmati in rete, esistono diversi racconti aneddotici che collegano un particolare comportamento di un animale ai terremoti. Un elemento comune in queste narrazioni è che, frequentemente, il comportamento particolare e “anomalo” viene segnalato solo dopo l’evento sismico. Per esempio, solo dopo aver avvertito un terremoto ricordiamo il cane del vicino che abbaiava in modo “insolito” o il nostro gatto che si era improvvisamente nascosto poco prima della scossa. Riuscire, però, a valutare l’eventuale nesso di causalità tra il comportamento osservato e un evento sismico è molto complesso. In primo luogo perché il comportamento animale viene, spesso, riportato come un aneddoto e non è oggetto di un’analisi dettagliata prima e dopo l’evento.
Un’altra criticità di queste osservazioni è che alcuni comportamenti vengono notati e interpretati come anomali solo quando associati a un terremoto (o a un’altra calamità). Questo non solo rischia di farci cadere in un errore cognitivo, ma anche di non evidenziare altri fattori che possono aver causato quel comportamento. Talvolta si tratta di manifestazioni associate a particolari fattori che si verificano contemporaneamente al terremoto ma che possono essere comuni anche ad altre situazioni. Ma, soprattutto, vengono definiti anomali comportamenti che fanno parte del normale repertorio di una specie in risposta a un determinato stimolo e la cui funzione non è necessariamente da attribuire alla “fuga da un disastro imminente”.
Bisogna anche considerare che le specie animali la cui variazione comportamentale è stata associata ai fenomeni sismici presentano capacità percettive differenti dalle nostre. Per questo motivo non è da escludere che diversi animali siano in grado di rilevare delle variazioni ambientali associate ai terremoti. Ad oggi, però, non sappiamo nel dettaglio in che modo rilevino ed eventualmente rispondano a queste ultime.
La mancanza di un monitoraggio del comportamento animale prima degli eventi sismici rende queste osservazioni ancora più dubbie e complesse. Potrebbe essere utile svolgere un’attività di monitoraggio continuo del comportamento in zone sismiche, come fatto ad esempio in una ricerca del 2020 su diverse specie di animali domestici. Riuscendo a osservare il comportamento animale prima di un terremoto è possibile valutare se alcune variazioni comportamentali si sono verificate in presenza di particolari segnali (ad esempio acustici, sismici o chimici) associati al sisma.
È importante precisare, in sostanza, che anche il riscontro di un’associazione tra la variazione comportamentale e l’evento sismico non esclude l’esistenza di altri fattori che influenzano il comportamento animale e che, eventualmente vanno indagati e inclusi nell’analisi. Quando si parla di “animali che prevedono i terremoti” si tende a fare riferimento a un “sesto senso” animale che consentirebbe loro di percepire l’evento sismico prima che accada.
Ciò che è più probabile, date le differenti abilità sensoriali, è che la risposta di un animale (laddove presente) avvenga quando i fenomeni sismici sono già in atto, ma prima che vengano rilevati da noi o dalla nostra strumentazione. In questo caso sarebbe più corretto ipotizzare che gli animali rilevino, presumibilmente con breve anticipo, variazioni che noi non percepiamo. Sono dunque necessarie ulteriori indagini in questa direzione, per provare a comprendere se e come questo avvenga e in che modo rilevare alcune variazioni (che scientificamente sono associate ad un terremoto) possano influenzare il loro comportamento.
Riferimenti bibliografici
Kirschvink, J. L. (2000). Earthquake prediction by animals: Evolution and sensory perception. Bulletin of the Seismological Society of America, 90(2), 312-323.
Wikelski, M., Mueller, U., Scocco, P., Catorci, A., Desinov, L. V., Belyaev, M. Y., … & Martin Mai, P. (2020). Potential short‐term earthquake forecasting by farm animal monitoring. Ethology, 126(9), 931-941.
Woith, H., Petersen, G. M., Hainzl, S., & Dahm, T. (2018). Can animals predict earthquakes?. Bulletin of the Seismological Society of America, 108(3A), 1031-1045.
* Lorenza Polistena è etologa e divulgatrice. La trovate su Youtube e Instagram (canale @Behanimal)
Immagine in evidenza: credit Martina Mortensen, via Wikimedia Commons, rilasciata in licenza CC BY-SA 4.0