Infezioni, malformazioni in gravidanza e veleni: i rischi della medicina tradizionale cinese
di Salvo Di Grazia
La medicina tradizionale cinese (o MTC) è una forma di medicina basata su rimedi tradizionali, che spazia dall’erboristeria allo sfruttamento di parti e estratti di animali e piante fino all’agopuntura e alla moxibustione. Ogni pratica a essa riconducibile è costruita su concetti non scientifici (nati in un’epoca prescientifica, che non conosceva neanche la possibilità di fare studi e ricerche), pensieri filosofici e religiosi e su conoscenze empiriche.
Esempi significativi e noti sono l’utilizzo di parti di animali (pelle di asino, pinne di pescecane, ossa di tigre) che sono ritenute avere proprietà curative e, non raramente, miracolose. Si tratta in realtà di vere e proprie superstizioni senza alcuna base scientifica.
In questi e altri casi, i concetti alla base della MTC sono inesistenti e legati a vecchie ipotesi ormai superate dalla medicina. Le ossa della tigre, per esempio, sono considerate rimedi per i dolori e l’artrosi ma ovviamente questa ipotesi è nata da credenze locali e superstizioni. Il problema è che per estrarre queste sostanze è necessario uccidere (inutilmente) centinaia di animali, con un grosso dispendio a carico della natura e delle specie coinvolte.
Non a caso, il governo cinese ha proibito la maggioranza di queste usanze che però, come molte tradizioni, sopravvivono in segreto per accontentare alcune fasce di popolazione legate a esse o qualche ricco credulone, anche fuori dalla Cina. C’è però anche un altro lato, più nocivo, della medaglia. Queste sostanze, sia perché proibite sia perché prodotte e commerciate in mercati locali o in condizioni igieniche pessime, hanno altri potenziali effetti negativi.
Contaminazioni, effetti poco conosciuti, interazioni con farmaci e altre sostanze. Per questo motivo, i rimedi della MTC sono considerati un potenziale pericolo per la salute umana.
Negli anni sono stati realizzati diversi studi che lo hanno confermato. Dalla presenza di micotossine (cancerogene per consumo prolungato) a quella di sostanze pericolose per il fegato che possono condurre anche alla morte, i rimedi della MTC devono essere assunti con cautela, solo da fonti certe e con percorso commerciale tracciabile.
Uno studio recente ha messo in guardia anche da altri rischi. Studiando 16.751 donne in gravidanza, i ricercatori hanno selezionato quelle i cui bambini mostravano delle malformazioni congenite (cioè presenti alla nascita). Erano 273. Tramite lo studio delle loro abitudini, si è concluso che le donne che hanno usato medicina tradizionale cinese erano molto più a rischio delle altre di avere bambini con malformazioni.
Il rischio aumenta per chi ha usato MTC nelle prime fasi della gravidanza (il motivo è facilmente comprensibile, è il periodo nel quale si formano gli organi dell’embrione) e per chi la usava già prima della gravidanza. In particolare, per questa classe di soggetti, la malformazione più frequente è stata quella cardiaca. Il rischio è risultato più elevato anche nelle donne che hanno usato due o più rimedi di MTC. Per essere più precisi, si sono contate 14,6 malformazioni ogni mille nati da donne che non hanno usato medicina tradizionale cinese (una percentuale sovrapponibile a quella già nota normalmente), 20,1 in donne che hanno usato sia medicina cinese che medicina normale (per esempio antibiotici o antidolorifici) e 34,6 malformati ogni mille nati da donne che hanno usato esclusivamente medicina tradizionale cinese.
Questa ricerca non è una sorpresa. Bisogna infatti pensare che, oltre al rischio di contaminazioni (inquinamento nelle zone di crescita delle piante o animali usati, conservazione errata, mescolamento con altre sostanze dannose) molti dei rimedi della MTC sono scelti in base a “esperienza”, “tradizione” e quindi i loro effetti precisi, magari in relazione a periodi particolari della vita, non sono ben conosciuti (a volte non lo sono conosciuti per niente). Questo rende la MTC particolarmente rischiosa, senza considerare che gli effetti positivi sono discutibili e in molti casi palesemente assenti.
Per capire il potenziale rischio, possiamo paragonarlo a quello della donna che fuma in gravidanza, un rischio per il feto noto e non discutibile. Ebbene, dallo studio emerge che c’è più rischio a usare MTC che a fumare in gravidanza. Un risultato che, è bene ribadirlo, non stupisce perché, in molti casi, i contaminanti delle sostanze di MTC sono veri e propri veleni come metalli pesanti, inquinanti, batteri e solventi: tutte sostanze disperse nell’ambiente e che poi, inevitabilmente, finiscono nel prodotto finale.
Data la situazione, a maggior ragione sono da evitare gli acquisti a distanza, via internet e senza alcun controllo. Il rischio potenziale si può estendere anche alle pratiche di MTC che non prevedono assunzione di alimenti. L’agopuntura, per esempio, se non rispetta i requisiti di sterilità e corretta esecuzione, può causare infezioni, traumi fisici pericolosi ed epatiti. La coppettazione, pratica che consiste nell’applicazione sulla cute di ventose riscaldate, è invece nota per causare infezioni, ustioni o gravi lesioni cutanee.
La raccomandazione finale, come sempre, è di chiedere consiglio al proprio medico (e in gravidanza al ginecologo) sull’opportunità di usare questo tipo di rimedi.
Foto di Suhyeon Choi da Unsplash