Le nuove teorie del complotto sulla Stazione Spaziale Internazionale
La Stazione Spaziale Internazionale è in orbita ininterrottamente dal 1998 e dal 2000 a oggi ha ospitato quasi 300 astronauti di molte nazioni diverse. È un’impresa scientifica e tecnologica colossale che fino a pochi decenni fa sarebbe sembrata impossibile. Ancora oggi alcune persone credono che la ISS sia soltanto un’elaborata messinscena in cui attori che non hanno mai lasciato il nostro pianeta si fingono astronauti. Non è un fenomeno solo occidentale. La stessa cosa avviene con la stazione spaziale cinese Tiangong: ne abbiamo parlato recentemente su Query.
Uno degli ultimi esempi di questa teoria del complotto risale allo scorso mese di aprile, quando un abitante di Orlando, in Florida, che si dichiara terrapiattista, ha esposto le proprie contestazioni all’incontro dell’organo di governo locale, cioè la commissione di contea. Il suo intervento è poi finito su Instagram e ha avuto l’onore di una risposta ufficiale della NASA.
Secondo questo terrapiattista e il post Instagram che lo ha citato, ci sono numerose prove dell’inganno. In alcuni video ripresi a bordo della ISS si vedrebbero i cavi a cui vengono sospesi gli astronauti per simulare l’assenza di peso, oppure artefatti visivi che testimoniano una contraffazione. Altri video ripresi sulla ISS mostrerebbero bolle d’aria, segno che sono stati ripresi sott’acqua, e infatti l’astronauta italiano Luca Parmitano nel 2013 ha rischiato di annegare durante un’attività extraveicolare. Inoltre sappiamo che esiste una piscina in cui gli astronauti si allenano con una replica della Stazione Spaziale Internazionale: forse tutti i loro video sono girati in piscina e poi editati per farli apparire nello spazio?
La portavoce della NASA Sandra Jones ha smentito le accuse. I filmati di astronauti in tute spaziali che lavorano sott’acqua provengono da esercizi di addestramento alla NASA, mentre gli artefatti nei video sono dovuti a interruzioni della trasmissione satellitare. Lo spaventoso incidente di Parmitano è stato causato da un problema nel circuito di raffreddamento della tuta. Quelle che nel video sembrano bolle d’aria sono in realtà piccole perdite di refrigerante (peraltro provenienti da un satellite russo e non dalla stazione spaziale).
Le prove che la Stazione Spaziale Internazionale esiste davvero non si contano. La dimostrazione più semplice è che la possiamo vedere con i nostri occhi, ogni volta che la sua orbita e le condizioni di illuminazione lo permettono. La ISS è infatti abbastanza grossa e vicina da potersi vedere a occhio nudo, mentre un telescopio alla portata di tutti permette di osservarne la forma caratteristica.
Inoltre non è chiaro quale sarebbe lo scopo di simulare l’esistenza di una stazione spaziale, né come sarebbe possibile garantire il silenzio delle molte decine di migliaia di persone che dovrebbero essere coinvolte nella cospirazione. Ma le teorie del complotto non hanno bisogno della coerenza interna: tutto ciò che serve loro per diffondersi è evidenziare i presunti punti deboli della “versione ufficiale”, perché cavalcano la mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni.
Immagine in evidenza: la ISS (foto da Pixabay, via Stockault.net, rilasciata in licenza CC-0 (pubblico dominio).