Con la lectio di Helga Nowotny al via ufficialmente la sesta edizione del CICAP Fest
di Emanuele Romeo ed Eleonora Conca
Si è svolta ieri, venerdì 13 ottobre, alle 17.30. a Palazzo del Bo, in Aula Magna, l’inaugurazione della sesta edizione del CICAP Fest, promosso dal CICAP, ideato da Massimo Polidoro e con la direzione scientifica e organizzativa di FRAME – Divagazioni Scientifiche in programma fino a domenica 15 ottobre a Padova. L’incontro si è aperto con i saluti di Daniela Mapelli, Rettrice dell’Università degli Studi di Padova, che ha sottolineato il forte coinvolgimento e l’interesse della città di Padova per eventi di tipo divulgativo, e ha chiuso l’intervento affermando che “La scienza parla un linguaggio universale, che abbatte ogni barriera e ci unisce nel costruire un mondo migliore.”
La parola è passata a Luigi Alessandro Bisato, Consigliere con delega alla Pubblica Istruzione della Provincia di Padova, ha affermato che “La Provincia non poteva che essere presente e collabora da sempre nel migliorare il rapporto tra la scienza e la cittadinanza”, sottolineando l’importanza storica e culturale del luogo in cui si è tenuto l’evento. A concludere i saluti è stata Francesca Benciolini, Assessora con delega alla Cooperazione Internazionale e Pace del Comune di Padova, che ha richiamato l’importanza della responsabilità individuale con le parole “Il tema del festival ci invita alla responsabilità, è un appello che ciascuno di noi deve rivolgere a se stesso”.
Ad introdurre la lectio di Helga Nowotny, è stato il Presidente del CICAP Sergio Della Sala, il quale ha ricordato il fondatore del CICAP Piero Angela: “La frase di Piero Angela da cui è tratto il tema del CICAP Fest ‘Facciamo la nostra parte’, è apparentemente semplice, in realtà è molto potente: ci invita a considerare la scienza un esercizio di democrazia. La responsabilità non appartiene solo a chi fa scienza e ai decisori politici ma a tutti noi”.
La presidente emerita del Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) e docente di studi scientifici e tecnologici dell’ETH di Zurigo Helga Notowny nella sua lectio ha provato a rispondere a una domanda complessa: a cosa serve la scienza? La scienziata ha introdotto l’argomento sottolineando quanto la comunicazione della scienza sia fondamentale per il buon funzionamento della società. “Bisogna evitare che ci siano persone ostili alla scienza, come accade in molte società contemporanee. La scienza esplora il mondo in tutte le sue declinazioni e la società lo deve consentire”. L’osservazione nasce dal riconoscere una profonda interconnessione tra tecnologia e scienza, al punto che il confine tra l’una e l’altra sia ormai sfumato. L’intervento si è focalizzato, in particolare, sul controllo che gli esseri umani dovrebbero esercitare sulle tecnologie. Il concetto stesso del controllo si è ampliato ed esteso non soltanto alle macchine ma anche all’ambiente e alla sfera emozionale degli individui. “Affidare le proprie previsioni e decisioni alle macchine porta alla disumanizzazione dei nostri rapporti con l’altro e con il mondo”. L’intelligenza artificiale, ancora scarsamente regolamentata, risveglia in noi la paura di aver perso il controllo della tecnologia stessa. Inoltre, è importante sottolineare che la ricerca su questi temi riceve sempre maggiori finanziamenti da aziende private e pochi dalle istituzioni pubbliche, rendendo ancora più tangibile il timore di una gestione scorretta del mezzo. In conclusione, Nowotny ha presentato le sfide che a suo parere l’Europa dovrà affrontare nel prossimo futuro. Tra regolamentare l’intelligenza artificiale, educare le nuove generazioni, riformare il sistema scolastico aggiornandolo all’uso delle nuove tecnologie e attrarre sempre nuovi talenti, la scienziata ha invitato gli ascoltatori ad “alzare l’asticella e lottare contro la mediocrità”.
Immagine in evidenza: Helga Nowotny, presidente emerito dell’ERC, Consiglio Europeo della Ricerca, durante la prolusione di apertura del CICAP Fest 2023.